Paura dopo cancro
Buongiorno, sono una donna di 39 anni.
La mia storia è molto lunga. Inizia 10 anni fa quando dopo due mesi dal matrimonio mi viene diagnosticato cancro in situ al seno.
Fatta quadrectomia+radio, dopo due anni sotto la cicatrice si rileva ancora cancro in situ, stavolta fatta mastectomia+ricostruzione con protesi e null'altro. Grande schock iniziale perché la diagnosi mi era stata comunicata in modo brusco da un medico molto poco empatico e ancora schock dopo scoperta della recidiva. Due anni fa decido di andare da una psicologa che mi aiuta a superare il disturbo post traumatico con metodo emdr.
Nel frattempo,a distanza di quasi sette anni dalla mastectomia sento nodulino sempre nel seno operato e , x farla breve, dopo essere stato tolto (su mia insistenza perché a tutti gli esami risultava essere una ciste senza significato) risulta essere ancora una altro tumore , questa volta infiltrante ma fortunatamente di basso grado. Pet eseguita d'urgenza da esito negativo. Ora dovrò sottopormi a radioterapia+ormonoterapia, x fortuna chemio no, ne avevo veramente il terrore .Tutto questo da maggio di quest'anno in poi.
Inoltre da gennaio sempre di quest'anno mi è venuta colite ulcerosa e sono stata in cura e lo sono tutt'ora , dopo aver molto sofferto, anche per questo temevo la chemio x gli effetti sul mio intestino.
Ora dopo la "gioia" iniziale di scoprire che questo tumore è sempre di basso grado, solo localizzato li, che la pet è ok, ecc...
dovrò fare radioterapia e ormoniterapia (non ho figli, ma non ne ho mai sentito veramente il desiderio, forse perché dopo sposata praticamente non ne ho potuto neanche mai pensare, ma è un pensiero che non mi tormenta), sono però nuovamente in ansia perché sento di avere un nodulino a 2 cm di distanza dalla cicatrice dell'operazione eseguita a maggio. Probabilmente non è nulla se non qualcosa legata alla protesi , anche perché mi pare che me lo sentivo anche prima.SOno passato neanche due mesi dalla pet e dovrei stare tranquilla, ma ancora l'ansia mi prende e la mente viaggia a scenari paurosi .... non riesco a pensare positivo sempre....è dura.
Non so che fare, mi sono iscritta ad un forum di ragazze operate al seno che come me stanno lottando e cio' mi dà aiuto e conforto ama a volte mi prende l'angoscia. Non me la sento di tornare dalla psicologa, mi guarderebbe con occhio compassionevole oppure come una sfigata, io mi aspetto che mi faccia superare la paura, ma forse è una cosa che non può fare...
Mi chiedo perché i è tornato, perché a gennaio mi è venuta la colite ulcerosa. Dicono che l'intestino è il secondo cervello, allora sì che andiamo bene! La psicologa mi faceva capire che il cervello e la mente possono far tutto ...per cui adesso tornare da lei e dirle ciò che mi è successo dopo che abbiamo concluso le ns sedute , mi fa vergognare...come se non fossi riuscita a gestirmi, e probabilmente sarà anche vero. Voi che ne pensate?
La mia storia è molto lunga. Inizia 10 anni fa quando dopo due mesi dal matrimonio mi viene diagnosticato cancro in situ al seno.
Fatta quadrectomia+radio, dopo due anni sotto la cicatrice si rileva ancora cancro in situ, stavolta fatta mastectomia+ricostruzione con protesi e null'altro. Grande schock iniziale perché la diagnosi mi era stata comunicata in modo brusco da un medico molto poco empatico e ancora schock dopo scoperta della recidiva. Due anni fa decido di andare da una psicologa che mi aiuta a superare il disturbo post traumatico con metodo emdr.
Nel frattempo,a distanza di quasi sette anni dalla mastectomia sento nodulino sempre nel seno operato e , x farla breve, dopo essere stato tolto (su mia insistenza perché a tutti gli esami risultava essere una ciste senza significato) risulta essere ancora una altro tumore , questa volta infiltrante ma fortunatamente di basso grado. Pet eseguita d'urgenza da esito negativo. Ora dovrò sottopormi a radioterapia+ormonoterapia, x fortuna chemio no, ne avevo veramente il terrore .Tutto questo da maggio di quest'anno in poi.
Inoltre da gennaio sempre di quest'anno mi è venuta colite ulcerosa e sono stata in cura e lo sono tutt'ora , dopo aver molto sofferto, anche per questo temevo la chemio x gli effetti sul mio intestino.
Ora dopo la "gioia" iniziale di scoprire che questo tumore è sempre di basso grado, solo localizzato li, che la pet è ok, ecc...
dovrò fare radioterapia e ormoniterapia (non ho figli, ma non ne ho mai sentito veramente il desiderio, forse perché dopo sposata praticamente non ne ho potuto neanche mai pensare, ma è un pensiero che non mi tormenta), sono però nuovamente in ansia perché sento di avere un nodulino a 2 cm di distanza dalla cicatrice dell'operazione eseguita a maggio. Probabilmente non è nulla se non qualcosa legata alla protesi , anche perché mi pare che me lo sentivo anche prima.SOno passato neanche due mesi dalla pet e dovrei stare tranquilla, ma ancora l'ansia mi prende e la mente viaggia a scenari paurosi .... non riesco a pensare positivo sempre....è dura.
Non so che fare, mi sono iscritta ad un forum di ragazze operate al seno che come me stanno lottando e cio' mi dà aiuto e conforto ama a volte mi prende l'angoscia. Non me la sento di tornare dalla psicologa, mi guarderebbe con occhio compassionevole oppure come una sfigata, io mi aspetto che mi faccia superare la paura, ma forse è una cosa che non può fare...
Mi chiedo perché i è tornato, perché a gennaio mi è venuta la colite ulcerosa. Dicono che l'intestino è il secondo cervello, allora sì che andiamo bene! La psicologa mi faceva capire che il cervello e la mente possono far tutto ...per cui adesso tornare da lei e dirle ciò che mi è successo dopo che abbiamo concluso le ns sedute , mi fa vergognare...come se non fossi riuscita a gestirmi, e probabilmente sarà anche vero. Voi che ne pensate?
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Gentile utente,
mi dispiace proprio per la serie di sventure.
Anche nel nostro sito le "Ragazze fuori di seno" del Dr. Catania si aiutano e si fanno forza reciprocamente nel contrastare tali evenienze, soprattuto quando - ripetendosi - mettono a dura prova!
Una unica aggiunta:
La Sua Psiocologa certo non La giudicherebbe!
Ognuna di noi Psy è consapevole che nelle situazioni oncologiche un atteggiamento resiliente fa bene,
ma non crede alla forza assoluta della mente nel CONTRASTARE le ricadute.
Si rivolga a Lei con fiducia. Oppure cambi professionista. Ma un supporto Le farebbe bene.
Certo, un po' di pena il suo racconto lo produce, anche in me;
ma essa è frutto dell'empatia, della condivione umana e femminile,
non di un pietismo insopportabile.
Un abbraccio.
Carla Maria Brunialti
mi dispiace proprio per la serie di sventure.
Anche nel nostro sito le "Ragazze fuori di seno" del Dr. Catania si aiutano e si fanno forza reciprocamente nel contrastare tali evenienze, soprattuto quando - ripetendosi - mettono a dura prova!
Una unica aggiunta:
La Sua Psiocologa certo non La giudicherebbe!
Ognuna di noi Psy è consapevole che nelle situazioni oncologiche un atteggiamento resiliente fa bene,
ma non crede alla forza assoluta della mente nel CONTRASTARE le ricadute.
Si rivolga a Lei con fiducia. Oppure cambi professionista. Ma un supporto Le farebbe bene.
Certo, un po' di pena il suo racconto lo produce, anche in me;
ma essa è frutto dell'empatia, della condivione umana e femminile,
non di un pietismo insopportabile.
Un abbraccio.
Carla Maria Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#3]
Gentile utente,
una certa parte delle Sue domande è destinata a rimanere senza risposta.
Far sì che la Sua mente (e cuore) funzioni al meglio è compito della psicoterapia, e sicuramente giova anche al corpo; quanto e come non è dato sapere.
Ma la malattia NON è una colpa.
Serena notte.
Carla Maria Brunialti
una certa parte delle Sue domande è destinata a rimanere senza risposta.
Far sì che la Sua mente (e cuore) funzioni al meglio è compito della psicoterapia, e sicuramente giova anche al corpo; quanto e come non è dato sapere.
Ma la malattia NON è una colpa.
Serena notte.
Carla Maria Brunialti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.7k visite dal 23/07/2018.
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