Delusione amorosa, depressione, senso di vuoto e di abbandono

Salve, cercherò di essere breve. Sono depresso, non riesco a dimenticare la mia ex. La nostra storia è stata breve ma intensa, eravamo entrambi molto presi. Però poi un giorno, dopo diverse settimane, lei si inizia a comportare in modo strano, più distaccato; le chiedo di parlare, e mi dice che non è pronta per un impegno serio, con tanto di "Non sei tu, sono io" e "Ne troverai un'altra, più bella e intelligente". All'inizio ovviamente ci sono rimasto male, ho vissuto l'abbandono (il che mi ha reso una persona più insicura) e non l'ho contattata per un po'.
Ma nonostante tutto abbiamo deciso di rimanere amici, anche perché usciamo nella stessa comitiva (è così che ci siamo conosciuti). Il problema ora è che sono passati due mesi e io penso ancora costantemente a lei e a quanto avremmo potuto essere felici, giacché anche ora, nonostante tutto, quando ci troviamo da soli a parlare emerge quella sintonia che c'è sempre stata fin dall'inizio. Quando però usciamo con gli altri, lei si comporta come se niente fosse mai accaduto e non esita a fare la "stupida" con alcuni dei nostri amici, suscitando forte gelosia in me. E tutto questo mi fa soffrire e mi toglie durante il giorno l'energia che mi servirebbe per dedicarmi ad attività veramente importanti, come ad esempio lo studio.Non riesco ad uscirne, non so come fare, anche parlarne con qualcuno mi dà un sollievo solo momentaneo; spesso non riesco neanche più a stare da solo, cosa che prima mi riusciva molto bene e mi piaceva anche. Spero possiate fornirmi qualche consiglio pratico, grazie in anticipo.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente, nelle relazioni d'amore si è sempre in una situazione dispari, e anche negli amori più perfetti l'uno ama di più, l'altro di meno. Alla sua età, poi, la cosa si complica, e i modelli culturali della nostra epoca accrescono la confusione. Mi spiego meglio: nella prima giovinezza proprio quando una storia d'amore ad uno dei due sembra perfetta, all'altro fa paura. Paura di legarsi, paura di chiudere l'orizzonte delle possibilità, di dover rinunciare all'esplorazione del mondo, di sé stesso, della propria capacità seduttiva. L'amore viene avvertito come una trappola soffocante da cui si vuole solo fuggire. Non importa che l'altro sia bello, intelligente, innamorato: tutte le sue doti, paradossalmente, sembrano altrettante pericolose trappole in cui si teme di restare invischiati. Le modalità di fuga diventano perfino crudeli: nessuna parola di spiegazione, o solo un breve sms. Se si è costretti a rivedersi, si esibisce il proprio interesse verso altri, per marcare in maniera incontrovertibile la fine della relazione che "legava" al partner. Nella nostra epoca questa paura del legame precoce viene moltiplicata per le infinite possibilità promesse, direi quasi prescritte, dai messaggi dei media. La monogamia, lungi dall'essere un valore, è avvertita come una perdita. Nella società che è ancora dei consumi, in barba alla crisi economica, è avere molti esemplari dello stesso articolo ad apparire desiderabile, e così come si cambia il telefonino si vuole cambiare il partner, inseguire sempre l'ultimo modello. Se lei anche solo simulerà di aver ritrovato la sua serenità e la sua indifferenza, non mi stupirei che la sua ragazza iniziasse un gioco anche più crudele di riconquiste alternate ad abbandoni. Se può, prenda atto del fatto che la vostra storia è finita... PER ORA. Il che vuol dire che potrebbe risorgere su basi più mature, ma solo se sarà trascorso un tempo davvero considerevole, se sarà intervenuta una vera, diversa maturità, quella per cui fare del male ad un partner e tradire il patto di reciproca appartenenza sarà sentito come un errore, e creare progetti comuni come la cosa più desiderabile. So che sta soffrendo. Io le suggerisco di stringere i denti e di resistere. Si distragga, viaggi, approfitti delle vacanze. Impari soprattutto a considerare l'amore che ha conosciuto come un possesso inestinguibile di ricordi, non come una perdita. Poi torni allo studio e alle sue attività. Ci faccia sapere; infiniti auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Utente
Utente
La ringrazio molto, dottoressa. Le sue parole mi sono di grande aiuto. In particolare, ho apprezzato la sua accurata disamina della società e mentalità contemporanee, in cui ogni valore relazionale e l'affetto reciproco vengono sentiti sempre di più come qualcosa da superare, anziché a cui aggrapparsi.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Coraggio. I sentimenti che ha vissuto, anche il dolore che sta vivendo, sono un valore.