Genitori, sindrome di Peter Pan, manipolazione o mi sogno tutto quanto?
Buongiorno, chiedo questo consulto per cercare di capire se mi serve andare da uno psicoterapeuta o se serve magari ai miei...
Per farla breve, ho avuto sempre un rapporto strano coi loro e un desiderio di scappare, cosa che ho potuto fare per l'uni. Da otto mesi a questa parte, però, vivo sotto il loro tetto per mancanza di lavoro. Sono vicina ai 25 anni, ahimé. Sono cresciuta molto ma molto ansiosa e spesse volte insicura, anche se l'esperienza di studio via mi ha fatto acquisire una parvenza di sicurezza.
L'episodio che mi ha messo più dubbi e spinto a cercare consigli esterni ha visto mia madre, qualche giorno fa, volermi comprare un PC per poi rifiutarsi quando volevo uscire di casa con degli short e dei peletti in vista (dal mio punto di vista era una situazione accettabilissima). Mia madre non ha accettato la cosa, non mi ha fatta uscire di casa, se ne è andata via e ovviamente niente PC. Accetto completamente il fatto che non voglia più comprarmi il computer, del resto sono i suoi soldi e sue le regole. Il fatto che abbia avuto una reazione così pesante per una mia scelta personale mi mette però una tristezza incredibile. Sbaglio io a voler seguire delle norme che gli altri non accettano (dei peli sulle gambe)? Sono io a fare l'eterna bambina e ingrata? Analizzo sempre tutto attentamente ma con loro il mio giudizio è "sballato". Aggiungo che da un anno o più ho strani dolori addominali, ho dovuto chiedergli una mano coi costi per le analisi ma ogni volta mi dicono che sta tutto nella mia testa, quindi niente analisi. "Lascia stare le malattie alle persone che le hanno davvero" è una frase che dicono spesso.
Dopo otto mesi sono riuscita solo a fare un prick test durato cinque minuti di orologio, mentre da un mese è arrivato un nuovo sintomo del prurito ovunque.
A volte sento battute sul mio essere "handicappata", mi criticano perché sono, a loro parere, anticonformista (cerco di affermarmi senza sopraffare gli altri e non sono molto legata all'apparenza, mi "curo" molto solo nelle situazioni formali e loro non lo accettano) e noto che hanno poca fiducia in me.
Li percepisco come antagonisti, ma logicamente hanno fatto tanto per me, quindi non capisco la situazione. Cosa mi consigliereste di fare?
Grazie mille per l'attenzione.
Per farla breve, ho avuto sempre un rapporto strano coi loro e un desiderio di scappare, cosa che ho potuto fare per l'uni. Da otto mesi a questa parte, però, vivo sotto il loro tetto per mancanza di lavoro. Sono vicina ai 25 anni, ahimé. Sono cresciuta molto ma molto ansiosa e spesse volte insicura, anche se l'esperienza di studio via mi ha fatto acquisire una parvenza di sicurezza.
L'episodio che mi ha messo più dubbi e spinto a cercare consigli esterni ha visto mia madre, qualche giorno fa, volermi comprare un PC per poi rifiutarsi quando volevo uscire di casa con degli short e dei peletti in vista (dal mio punto di vista era una situazione accettabilissima). Mia madre non ha accettato la cosa, non mi ha fatta uscire di casa, se ne è andata via e ovviamente niente PC. Accetto completamente il fatto che non voglia più comprarmi il computer, del resto sono i suoi soldi e sue le regole. Il fatto che abbia avuto una reazione così pesante per una mia scelta personale mi mette però una tristezza incredibile. Sbaglio io a voler seguire delle norme che gli altri non accettano (dei peli sulle gambe)? Sono io a fare l'eterna bambina e ingrata? Analizzo sempre tutto attentamente ma con loro il mio giudizio è "sballato". Aggiungo che da un anno o più ho strani dolori addominali, ho dovuto chiedergli una mano coi costi per le analisi ma ogni volta mi dicono che sta tutto nella mia testa, quindi niente analisi. "Lascia stare le malattie alle persone che le hanno davvero" è una frase che dicono spesso.
Dopo otto mesi sono riuscita solo a fare un prick test durato cinque minuti di orologio, mentre da un mese è arrivato un nuovo sintomo del prurito ovunque.
A volte sento battute sul mio essere "handicappata", mi criticano perché sono, a loro parere, anticonformista (cerco di affermarmi senza sopraffare gli altri e non sono molto legata all'apparenza, mi "curo" molto solo nelle situazioni formali e loro non lo accettano) e noto che hanno poca fiducia in me.
Li percepisco come antagonisti, ma logicamente hanno fatto tanto per me, quindi non capisco la situazione. Cosa mi consigliereste di fare?
Grazie mille per l'attenzione.
[#1]
Gentile utente,
innanzi tutto l'autonomia per quanto riguarda la salute fisica.
Lei ha un medico di base a cui rivolgersi in autonomia,
che Le prescriverà gli approfondimenti diagnostici del caso a fronte del pagamento del semplice ticket (o esenzione per reddito).
Altrimenti
la domanda "..Sono io a fare l'eterna bambina e ingrata?".. potrebbe avere qualche ragion d'essere.
Riguardo alle relazioni con i Suoi genitori.
Fin quando abita con loro, sono loro a dettare le regole.
Talvolta esse sono ricattatorie, come nel caso descritto, e poco consone alla Sua età ormai "sufficientemente" grande stando all'anagrafica.
L'alternativa è vivere con poco, cercare ed accettare un lavoro che la autonomizzi almeno un po'.
Del resto,
decidere cosa fare spetta a Lei.
Saluti cordiali.
Carla Maria Brunialti
innanzi tutto l'autonomia per quanto riguarda la salute fisica.
Lei ha un medico di base a cui rivolgersi in autonomia,
che Le prescriverà gli approfondimenti diagnostici del caso a fronte del pagamento del semplice ticket (o esenzione per reddito).
Altrimenti
la domanda "..Sono io a fare l'eterna bambina e ingrata?".. potrebbe avere qualche ragion d'essere.
Riguardo alle relazioni con i Suoi genitori.
Fin quando abita con loro, sono loro a dettare le regole.
Talvolta esse sono ricattatorie, come nel caso descritto, e poco consone alla Sua età ormai "sufficientemente" grande stando all'anagrafica.
L'alternativa è vivere con poco, cercare ed accettare un lavoro che la autonomizzi almeno un po'.
Del resto,
decidere cosa fare spetta a Lei.
Saluti cordiali.
Carla Maria Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.1k visite dal 14/07/2018.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Allergia
L'allergia è una reazione immunitaria eccessiva di fronte a una sostanza (allergene) innocua per molti. Gli allergeni più frequenti e le forme di allergie.