Momento di difficoltà

Salve, ho 24 anni e sono in un momento di difficoltà. Passo le giornate in preda a depressione, ansia e ossessioni. Sono attualmente in terapia psicanalitica ma non sta andando molto bene. Ora è da un anno che non studio(ho abbandonato l'università), non lavoro, e passo le giornate chiuso in casa. Esco pochissimo e tutto ciò non fa che farmi avvitare sempre di più sui miei problemi. Ho degli amici con cui non mi trovo molto bene. è da un anno che mento con loro dicendo che sto continuando ad andare all'università anche se non è vero. Scrivo questa mail in un momento di lucidità sperando che possiate orientarmi un pò sul come sbloccare questa situazione. Questo sito è molto valido, siete molto professionali ed efficaci nelle risposte ai consulti. Grazie a chi si interesserà.
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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicoterapeuta, Psicologo 1.7k 38
Gentile ragazzo,
la sua lettera è piuttosto piena di cose che non vanno o vanno poco: dallo studio al lavoro, alla terapia, agli amici ecc..
Poichè passa molto tempo chiuso in casa è possibile ipotizzare che viva in famiglia.
Questi due elementi, sempre che sia esatto anche il secondo, sono essenziali per impostare una terapia, nel senso che per situazioni come la sua difficilmente qualunque terapia avrà successo se non viene coinvolta anche la famiglia di origine.
Non c'è bisogno di un grande impegno, bastano spesso anche uno o pochi colloqui dello psicologo con i genitori con i quali si cercano il loro aiuto e collaborazione.
In alternativa lo psicologo può cercare di ottenere risultati anche con una terapia individuale usando delle tecniche particolari che può trovare in un articolo sul mio sito professionale sui problemi relazionali.
Se la terapia che sta seguendo non dà risultati soddisfacenti, e un anno non è poco, le consiglierei di cambiare appunto metodo nell'approcciare il problema, cercando un professionista che voglia coinvolgere la famiglia.

D'altra parte la condizione che ci presenta, essendo piena di aspetti negativi, la espone al rischio di uno stato depressivo che forse non è da sottovalutare. In quest'ottica potrebbe anche consultare il medico di base e sentire la sua opinione. Ricordi comunque che la depressione guarisce meglio e più stabilmente associando una psicoterapia ai farmaci e che pertanto una psicoterapia è sempre opportuna, quando non è assolutamente necessaria.

cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo

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Utente
Utente
Dottoressa, grazie per la risposta. Sì, attualmente vivo con i miei genitori. Le indicazioni che mi ha dato sul cambiare terapia posso essere di sicuro efficaci, ma cercando di essere onesto fino in fondo c'è un problema a monte. Io mi sto un pò nascondendo grazie alla depressione e a tutti gli altri problemi. Sono sempre stato spaventato dall'affrontare la vita. Faccio di tutto per rimanere nella mia zona di comfort. Nella vita ho cercato in tutti i modi spauracchi esterni a cui attribuire le cause del mio malessere e della mia infelicità. Ma ora mi sto rendendo conto che io e solo io ne sono responsabile e sta solo a me decidere se stare meglio oppure no. Ad esempio questa sera i miei "amici" mi hanno invitato a una cena... Si sono accorti tutti quanti del mio malessere da tempo e probabilmente vogliono fare qualcosa stasera. Non so se vogliono aiutarmi e tirarmi fuori dal mio guscio facendomi parlare per il mio bene e ammettere i problemi che non riesco mai ad ammettere, o se sono stanchi del mio comportamento pessimo con loro (nell'ultimo anno non ho mai chiesto a nessuno come va, come stai, spesso non rispondo ai messaggi e/o alle uscite mi invento scuse all'ultimo minuto per non uscire) e vogliono troncare i rapporti perchè stufi di essere presi in giro. Sento che in qualche modo affrontare questa situazione invece di scappare è la cosa giusta da fare, ma titubo... Sono tentato di dirgli un'altra bugia a vuoto per evitare la discussione. Scusate se ho usato questo spazio come sfogo e se quello che ho detto è un pò confusionario, ma ne avevo bisogno.
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Utente
Utente
Credo che vogliano darmi una svegliata del tipo " se vuoi star bene con gli altri in armonia devi prima star bene con te stesso, noi siamo stufi di essere trattati così e avere a che fare con un'ameba che non tira fuori gli attributi, quindi prenditi cura dei tuoi problemi, e decidi se vuoi continuare il rapporto con noi o no, basta bugie, basta scappare". Il chè ci sta, visto come li ho trattati. Ho sempre pensato solo a me e a difendermi da tutto e da tutti, anche da chi mi voleva aiutare, rinchudendomi nel mio guscio. E non ho mai considerato di ferire le persone in questo modo.
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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicoterapeuta, Psicologo 1.7k 38
Buonasera,
è molto interessante e anche positivo o cmq promettente quello che dice (riconoscere un disagio è il primo passo per uscirne).
Gli amici possono senz'altro essere un aiuto per uscire da certe situazioni di chiusura e depressione anche se non raggiungono il livello di un aiuto professionale per cui il loro aiuto potrebbe limitarsi alla situazione presente ed avere quindi meno respiro per il futuro.

Tenga presente che quando ci sono relazioni con la famiglia di origine per qualche verso non ottimali, è quasi impossibile risolverle e migliorarle da soli perchè la famiglia è un "sistema" piuttosto chiuso che come tutti i sistemi biologici tende all'omeostasi cioè al mantenimento dell' equilibrio esistente, anche quando questo è spesso disfunzionale.

La buona notizia è che l'idoneo intervento dello psicologo psicoterapeuta risolve queste situazioni in modo molto veloce ed indolore, con la soddisfazione di tutti i membri della famiglia che solitamente non oppone quasi nessuna resistenza al cambiamento per un equilibrio più funzionale per tutti.
Spero abbia letto o legga l'articolo che le ho segnalato e valuti la possibilità di chiedere una consulenza, che produrrebbe risultati anche on line, sugli argomenti di cui abbiamo parlato.