Problemi in famiglia
Salve,
Scrivo qui per sfogarmi perché non credo che qualcuno possa aiutarmi a cambiare la situazione. Ormai ogni giorno sento una forte ansia perché in casa l'aria è molto tesa a causa dei continui litigi tra i miei genitori. Credo che la maggior parte dei problemi siano dovuti a mio padre, una persona molto autoritaria, violenta verbalmente, intollerante, e poco aperto. Da che ricordi ha sempre trattato mia madre molto male, salvo poi comportarsi in modo eccessivamente affettuoso. Negli ultimi anni però sono aumentati i litigi e la situazione è molto pesante. Quando siamo tutti presenti, per esempio a tavola, sto sempre zitta perché qualsiasi cosa, anche un commento leggero al film in tv, potrebbe scatenare una guerra. L'anno scorso piangevo ogni giorno di nascosto perché avevo paura che mio padre diventasse violento anche fisicamente visto che ogni volta che è arrabbiato fa questo tipo di minacce. Sono da poco ritornata da un anno di Erasmus all'estero, dove sono stata sempre serena e felice perché lontana da questa situazione, e prima di rientrare mi sono ripromessa di affrontare tutto questo in modo diverso, ma dopo quindici giorni è tutto come prima: devo cercare di tenermi fuori casa il più possibile per evitare di stare con loro. Adesso si avvicina anche un periodo tremendo, ovvero le vacanze estive. Non ho mai fatto le vacanze con i miei amici (nonostante abbia 25 anni) perché i miei genitori mi hanno sempre imposto di partire con loro (premendo sul fatto che se io non andassi con loro, nemmeno mia sorella minore vorrebbe andarci e di conseguenza loro non partirebbero e per colpa mia nessuno farebbe le vacanze). Non ho bei ricordi delle vacanze con la famiglia perché sono sempre state causa dei litigi peggiori. Non vedo soluzione alla mia situazione perché sono ancora una studentessa (a settembre inizierò l'ultimo anno di medicina) e non ho la possibilità di allontanarmi di casa. Durante le sessioni d'esame devo per forza studiare a casa e questo si somma al normale stress dello studio. Spesso mio padre ci ha accusate di esserci coalizzate contro di lui, perché non si rende mai conto di quello che dice o fa. Aggiungo che fuori casa è una persona totalmente diversa, molti lo trovano intelligente e divertente, e questo mi fa molta rabbia perché invece in casa è tutt'altro. Nel tempo mi sono convinta che mio padre non ci sopporti, che si sia pentito di essersi sposato e aver fatto figli e che ci veda come un impedimento alla sua felicità. Purtroppo ogni episodio mi conferma questo pensiero e tutto ciò mi fa soffrire molto. Poiché non posso cambiare tutto questo vorrei almeno riuscire a distaccarmene emotivamente e vivere serenamente, soprattutto perché ho tanto da fare per l'università e vorrei vivere questo ultimo anno con la gioia e l'entusiasmo con cui ho sempre affrontato lo studio.
Scrivo qui per sfogarmi perché non credo che qualcuno possa aiutarmi a cambiare la situazione. Ormai ogni giorno sento una forte ansia perché in casa l'aria è molto tesa a causa dei continui litigi tra i miei genitori. Credo che la maggior parte dei problemi siano dovuti a mio padre, una persona molto autoritaria, violenta verbalmente, intollerante, e poco aperto. Da che ricordi ha sempre trattato mia madre molto male, salvo poi comportarsi in modo eccessivamente affettuoso. Negli ultimi anni però sono aumentati i litigi e la situazione è molto pesante. Quando siamo tutti presenti, per esempio a tavola, sto sempre zitta perché qualsiasi cosa, anche un commento leggero al film in tv, potrebbe scatenare una guerra. L'anno scorso piangevo ogni giorno di nascosto perché avevo paura che mio padre diventasse violento anche fisicamente visto che ogni volta che è arrabbiato fa questo tipo di minacce. Sono da poco ritornata da un anno di Erasmus all'estero, dove sono stata sempre serena e felice perché lontana da questa situazione, e prima di rientrare mi sono ripromessa di affrontare tutto questo in modo diverso, ma dopo quindici giorni è tutto come prima: devo cercare di tenermi fuori casa il più possibile per evitare di stare con loro. Adesso si avvicina anche un periodo tremendo, ovvero le vacanze estive. Non ho mai fatto le vacanze con i miei amici (nonostante abbia 25 anni) perché i miei genitori mi hanno sempre imposto di partire con loro (premendo sul fatto che se io non andassi con loro, nemmeno mia sorella minore vorrebbe andarci e di conseguenza loro non partirebbero e per colpa mia nessuno farebbe le vacanze). Non ho bei ricordi delle vacanze con la famiglia perché sono sempre state causa dei litigi peggiori. Non vedo soluzione alla mia situazione perché sono ancora una studentessa (a settembre inizierò l'ultimo anno di medicina) e non ho la possibilità di allontanarmi di casa. Durante le sessioni d'esame devo per forza studiare a casa e questo si somma al normale stress dello studio. Spesso mio padre ci ha accusate di esserci coalizzate contro di lui, perché non si rende mai conto di quello che dice o fa. Aggiungo che fuori casa è una persona totalmente diversa, molti lo trovano intelligente e divertente, e questo mi fa molta rabbia perché invece in casa è tutt'altro. Nel tempo mi sono convinta che mio padre non ci sopporti, che si sia pentito di essersi sposato e aver fatto figli e che ci veda come un impedimento alla sua felicità. Purtroppo ogni episodio mi conferma questo pensiero e tutto ciò mi fa soffrire molto. Poiché non posso cambiare tutto questo vorrei almeno riuscire a distaccarmene emotivamente e vivere serenamente, soprattutto perché ho tanto da fare per l'università e vorrei vivere questo ultimo anno con la gioia e l'entusiasmo con cui ho sempre affrontato lo studio.
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Gentile utente,
le Sue pennellate delineano una famiglia con certe disfunzioni all'interno che non è proprio così facile ricomporre.
Ci dice: "...non credo che qualcuno possa aiutarmi a cambiare la situazione...". Certamente: non sarà in Suo potere cambiare LEI la situazione, e cioè:
vita di coppia dei Suoi genitori
dinamiche della coppia genitoriale,
dinamiche di ognuno dei Suoi genitori con ognuna di Voi figlie...
tutte cose consolidate nel tempo e indipendenti per gran parte da Lei.
E dunque non resta che "..almeno riuscire a distaccarmene emotivamente e vivere serenamente, soprattutto perché ho tanto da fare per l'università e vorrei vivere questo ultimo anno con la gioia e l'entusiasmo con cui ho sempre affrontato lo studio." Proprio così.
Lavori su ciò.
Saluti cordiali.
Carla Maria Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Salve Dr.ssa Brunialti,
La ringrazio per la sua risposta. Il problema è che non so come riuscire a vivere serenamente sapendo che a casa ogni cosa potrebbe far scoppiare un litigio incredibile. Ad esempio sono due giorni che mio padre non rivolge parola a mia madre e mia sorella e non so perché, dato che il weekend scorso non ero a casa probabilmente è avvenuta una discussione di cui nessuno parla. Sinceramente non so se parlare con uno dei due o fare finta di niente per l'ennesima volta. Non riesco a studiare né a mangiare per l'ansia che questo mi provoca. Ho pensato di parlarne con un altro familiare ma non so davvero se possa essere giusto, ho paura delle conseguenze di un mio intervento, ma non trovo giusto dover vivere così (per tutti, per me, mia sorella, i miei genitori). Non so se hanno mai pensato di divorziare, vorrei che sapessero che né io né mia sorella avremmo problemi con questo, ma anche in questo caso ho paura di parlarne apertamente. Mi sento senza via di uscita.
La ringrazio per la sua risposta. Il problema è che non so come riuscire a vivere serenamente sapendo che a casa ogni cosa potrebbe far scoppiare un litigio incredibile. Ad esempio sono due giorni che mio padre non rivolge parola a mia madre e mia sorella e non so perché, dato che il weekend scorso non ero a casa probabilmente è avvenuta una discussione di cui nessuno parla. Sinceramente non so se parlare con uno dei due o fare finta di niente per l'ennesima volta. Non riesco a studiare né a mangiare per l'ansia che questo mi provoca. Ho pensato di parlarne con un altro familiare ma non so davvero se possa essere giusto, ho paura delle conseguenze di un mio intervento, ma non trovo giusto dover vivere così (per tutti, per me, mia sorella, i miei genitori). Non so se hanno mai pensato di divorziare, vorrei che sapessero che né io né mia sorella avremmo problemi con questo, ma anche in questo caso ho paura di parlarne apertamente. Mi sento senza via di uscita.
[#3]
Gentile utente,
Lei non può avere il controllo sulle discussioni che avvengono in Sua assenza nè conoscere le cause che le hanno scatenate; frequentemente sono inezie..
Non sono cose che La riguardano
e ancora meno La riguardano le caratteristiche della relazione di coppia tra i Suoi genitori.
Anche se ne parlasse apertamente,
come può sperare di intaccare equilibri sedimentetisi quando ancora Lei non era nata?
Saluti cordiali.
Carla Maria Brunialti
Lei non può avere il controllo sulle discussioni che avvengono in Sua assenza nè conoscere le cause che le hanno scatenate; frequentemente sono inezie..
Non sono cose che La riguardano
e ancora meno La riguardano le caratteristiche della relazione di coppia tra i Suoi genitori.
Anche se ne parlasse apertamente,
come può sperare di intaccare equilibri sedimentetisi quando ancora Lei non era nata?
Saluti cordiali.
Carla Maria Brunialti
[#4]
Utente
Salve dott.ssa Brunialti,
So di non poter modificare le dinamiche che ci sono, né penso che mi riguardino i rapporti tra i miei genitori, ma semplicemente parlo del rapporto tra me e mio padre, ormai inesistente, visto che è convinto che io e mia sorella siamo dalla parte di mia madre, e del fatto che dubito del suo bene nei miei confronti. È questo con cui mi riesce difficile convivere, oltre alla tristezza di tornare a casa e sentire la tensione, il silenzio tra loro che non si parlano, porte sbattute, malumore generale, l'ansia che lui possa arrivare davvero ad essere violento.
So che mio padre crede che io e mia sorella siamo delle egoiste e che nessuno pensi a lui, che lui sia solo (contro di noi). È questo che mi fa soffrire e non saprei davvero come conviverci. Prima di partire pensavo che dopo un anno la situazione si sarebbe risolta o almeno sarebbe migliorata, ma in realtà è peggiorata. Penso continuamente se e dove io abbia sbagliato, credo di essere una figlia normale, ho sempre avuto una vita tranquilla e normale, non so davvero da dove sia partito tutto questo.
So di non poter modificare le dinamiche che ci sono, né penso che mi riguardino i rapporti tra i miei genitori, ma semplicemente parlo del rapporto tra me e mio padre, ormai inesistente, visto che è convinto che io e mia sorella siamo dalla parte di mia madre, e del fatto che dubito del suo bene nei miei confronti. È questo con cui mi riesce difficile convivere, oltre alla tristezza di tornare a casa e sentire la tensione, il silenzio tra loro che non si parlano, porte sbattute, malumore generale, l'ansia che lui possa arrivare davvero ad essere violento.
So che mio padre crede che io e mia sorella siamo delle egoiste e che nessuno pensi a lui, che lui sia solo (contro di noi). È questo che mi fa soffrire e non saprei davvero come conviverci. Prima di partire pensavo che dopo un anno la situazione si sarebbe risolta o almeno sarebbe migliorata, ma in realtà è peggiorata. Penso continuamente se e dove io abbia sbagliato, credo di essere una figlia normale, ho sempre avuto una vita tranquilla e normale, non so davvero da dove sia partito tutto questo.
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1. ".. Penso continuamente se e dove io abbia sbagliato.."
2. "..non so davvero da dove sia partito tutto questo..."
Nessuna delle due domande è pertinente purtroppo, nè potrà avere risposta, perchè:
1. Probabilmente Lei non c'entra affatto,
i problemi frequentemente nascono quando viene fondata la famiglia.
2. Tutto questo probabilmente è partito dalla coppia dei Vostri genitori; per questo non ci potete fare nulla.
Capisco il dolore per la delusione di Suo padre. Ma anche lui è dentro queste dinamiche malate; come Lei del resto, che si colpevolizza per cose di cui non ha responsabilità.
Ci dispiace.
Carla Maria Brunialti
2. "..non so davvero da dove sia partito tutto questo..."
Nessuna delle due domande è pertinente purtroppo, nè potrà avere risposta, perchè:
1. Probabilmente Lei non c'entra affatto,
i problemi frequentemente nascono quando viene fondata la famiglia.
2. Tutto questo probabilmente è partito dalla coppia dei Vostri genitori; per questo non ci potete fare nulla.
Capisco il dolore per la delusione di Suo padre. Ma anche lui è dentro queste dinamiche malate; come Lei del resto, che si colpevolizza per cose di cui non ha responsabilità.
Ci dispiace.
Carla Maria Brunialti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.5k visite dal 10/07/2018.
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