Legame tra difficoltà nello studio e pressione al petto
Salve, da quando sono all'università la difficoltà nello studio che ho sempre identificato come " scarsa voglia " ha preso il sopravvento.
Con l'inizio dell'università mi ero convinta che quella scarsa voglia verso lo studio che mi ha sempre portato a fare il minimo indispensabile per non essere bocciata sarebbe scomparsa, proprio perchè finalmente avrei intrapreso un percorso formativo improntato sui miei interessi, quindi non più un impersonale obbligo allo studio ma qualcosa che avrei percepito come utile all'avanzamento del mio percorso verso la carriera professionale. Così non è stato: Il primo anno ho iniziato la facoltà di psicologia, ma non c'era verso di studiare, ho dato tre esami a fatica ed ho deciso di passare alla facoltà di lettere, trasferendomi anche in una città più grande; ero convinta che lettere sarebbe stata una facoltà più adatta visto che le materie umanistiche erano decisamente quelle per cui ero più portata e verso cui avevo maggior interesse al liceo, sebbene la psicologia mi appassioni molto, inoltre trovavo necessario vivere in una città più stimolante. Passato un anno, non ho dato neanche un esame, ed ho deciso di tentare il test per l'accademia delle belle arti considerando che intraprendere un percorso artistico e creativo è qualcosa che mi ha sempre emozionato e che ho sempre desiderato e questa volta credevo di fare davvero la scelta giusta visto che ho sempre messo da parte il mio interesse verso le attività creative un po per il condizionamento familiare ed un po perchè credevo di poterle portare avanti parallelamente ad un percorso universitario che mi avrebbe dato più sbocchi lavorativi. Fatto sta che, ora che sto preparando questo test per l'accademia, il solito problema si ripresenta: ogni volta che mi metto al lavoro, che apro un libro, anche fosse un fumetto, dopo qualche pagina perdo completamente la voglia ed ho notato che sento come una pressione al petto, quasi un senso di nausea, distogliere l'attenzione da quell'attività su cui dovrei concentrarmi per ore diventa a tratti un bisogno fisico. Vorrei capire da cosa può dipendere, se per superare questa cosa dovrei sforzarmi di più o se magari c'è un problema di fondo da risolvere che rende impraticabile qualsiasi cosa cominci e svuoti completamente ogni mio interesse perchè è un'ipotesi che mi spaventa e che sto considerando sempre più realistica.
Con l'inizio dell'università mi ero convinta che quella scarsa voglia verso lo studio che mi ha sempre portato a fare il minimo indispensabile per non essere bocciata sarebbe scomparsa, proprio perchè finalmente avrei intrapreso un percorso formativo improntato sui miei interessi, quindi non più un impersonale obbligo allo studio ma qualcosa che avrei percepito come utile all'avanzamento del mio percorso verso la carriera professionale. Così non è stato: Il primo anno ho iniziato la facoltà di psicologia, ma non c'era verso di studiare, ho dato tre esami a fatica ed ho deciso di passare alla facoltà di lettere, trasferendomi anche in una città più grande; ero convinta che lettere sarebbe stata una facoltà più adatta visto che le materie umanistiche erano decisamente quelle per cui ero più portata e verso cui avevo maggior interesse al liceo, sebbene la psicologia mi appassioni molto, inoltre trovavo necessario vivere in una città più stimolante. Passato un anno, non ho dato neanche un esame, ed ho deciso di tentare il test per l'accademia delle belle arti considerando che intraprendere un percorso artistico e creativo è qualcosa che mi ha sempre emozionato e che ho sempre desiderato e questa volta credevo di fare davvero la scelta giusta visto che ho sempre messo da parte il mio interesse verso le attività creative un po per il condizionamento familiare ed un po perchè credevo di poterle portare avanti parallelamente ad un percorso universitario che mi avrebbe dato più sbocchi lavorativi. Fatto sta che, ora che sto preparando questo test per l'accademia, il solito problema si ripresenta: ogni volta che mi metto al lavoro, che apro un libro, anche fosse un fumetto, dopo qualche pagina perdo completamente la voglia ed ho notato che sento come una pressione al petto, quasi un senso di nausea, distogliere l'attenzione da quell'attività su cui dovrei concentrarmi per ore diventa a tratti un bisogno fisico. Vorrei capire da cosa può dipendere, se per superare questa cosa dovrei sforzarmi di più o se magari c'è un problema di fondo da risolvere che rende impraticabile qualsiasi cosa cominci e svuoti completamente ogni mio interesse perchè è un'ipotesi che mi spaventa e che sto considerando sempre più realistica.
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Gentile utente,
e se fosse che "fare l'Università" Lei lo vive come un obbligo (magari auto-dato)
anzichè una opportunità?
E in quanto obbligo nessuna facoltà va bene?
Si rivolga di persona allo Psicologo della Sua attuale università,
e ponga direttamente il problema.
Potrà chiarirsi,
capirsi,
decidere con maggiore consapevolezza.
Saluti cordiali.
Carla Maria Brunialti
e se fosse che "fare l'Università" Lei lo vive come un obbligo (magari auto-dato)
anzichè una opportunità?
E in quanto obbligo nessuna facoltà va bene?
Si rivolga di persona allo Psicologo della Sua attuale università,
e ponga direttamente il problema.
Potrà chiarirsi,
capirsi,
decidere con maggiore consapevolezza.
Saluti cordiali.
Carla Maria Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 635 visite dal 07/07/2018.
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