Mangiare con altre persone
Buongiorno, sono una ragazza di 24 anni. Da qualche tempo ho un problema col cibo, non so se definirlo fobia sociale o disturbo del comportamento alimentare.
Da piccola ero inappetente, ma poi ho risolto. Durante la mia tarda infanzia e nell'adolescenza adoravo mangiare piatti di ciascun tipo e andare al ristorante. Anche adesso mi piace mangiare, il mio peso e la mia altezza sono perfettamente nella norma e il peso non mi dà nessun tipo di preoccupazione.
Il problema è che da circa un anno e mezzo due, a seguito di un periodo particolarmente stressante, di problemi di stomaco e di allergie alimentari (ora tenute sotto controllo, e nemmeno così limitanti né gravi) e di un episodio in cui non ho digerito al ristorante, non riesco più a mangiare in compagnia. Non riesco nel senso che mi viene ansia (e a volte panico), mi si chiude lo stomaco e a mangiare faccio davvero fatica... oddio, non sempre, a volte riesco a mangiare e anche abbondantemente, a volte mangio ma non tutto, a volte non mangio nulla (capita soprattutto con chi non sono molto in confidenza). In alcune situazioni, le più informali, non ho questo problema, come al bar, agli aperitivi o a mangiare il gelato, o anche con cibo portato da casa mia.
La mia paura principale è di deludere le persone e di fare una cattiva impressione non mangiando o stando male, di passare per quella che non apprezza la compagnia degli altri o è schizzinosa, e quindi di rimanere sola. Come una volta, dato che da adolescente non avevo amici. Adesso li ho, ma ho sempre paura di non mangiare o di stare male, di deluderli e quindi di allontanarli da me, e di non poter nemmeno vivere una relazione con un ragazzo (sono single da qualche anno), i miei problemi di ansia sarebbero sempre un problema e lui dubito che riuscirebbe a capire, si spazientirebbe, e cercherebbe una ragazza "sana di mente". Un'altra mia paura è quella di stare impazzendo, se stessi diventando pazza (per esempio borderline)? Sarei isolata e derisa da tutti...
Per colpa di questo sto perdendo un po' di autostima, non posso più vivere esperienze normali senza rischiare "figure di m.." se non peggio.
Nella mia vita ho degli amici fissi da anni, non sono fidanzata, vivo con la mia famiglia, studio all'università con buoni risultati. So voler bene alle persone e loro lo capiscono. Di solito sono tranquilla anche negli altri tipi di interazione sociale, tranne che in questa. Il medico di famiglia mi ha prescritto xanax al bisogno (finora mai preso) ma non posso prenderlo perché guido spesso la macchina (ho sempre rigato dritto, mai un incidente né una multa né altro) e questo farmaco è incompatibile, se mi ritirano la patente è la fine. Forse dovrei provare a prendere farmaci per facilitare la digestione e rimedi naturali per l'ansia.. almeno non rischierei.
Vorrei solo essere un po' "tranquillizzata", e in generale sapere cosa ne pensate.
Grazie mille
Da piccola ero inappetente, ma poi ho risolto. Durante la mia tarda infanzia e nell'adolescenza adoravo mangiare piatti di ciascun tipo e andare al ristorante. Anche adesso mi piace mangiare, il mio peso e la mia altezza sono perfettamente nella norma e il peso non mi dà nessun tipo di preoccupazione.
Il problema è che da circa un anno e mezzo due, a seguito di un periodo particolarmente stressante, di problemi di stomaco e di allergie alimentari (ora tenute sotto controllo, e nemmeno così limitanti né gravi) e di un episodio in cui non ho digerito al ristorante, non riesco più a mangiare in compagnia. Non riesco nel senso che mi viene ansia (e a volte panico), mi si chiude lo stomaco e a mangiare faccio davvero fatica... oddio, non sempre, a volte riesco a mangiare e anche abbondantemente, a volte mangio ma non tutto, a volte non mangio nulla (capita soprattutto con chi non sono molto in confidenza). In alcune situazioni, le più informali, non ho questo problema, come al bar, agli aperitivi o a mangiare il gelato, o anche con cibo portato da casa mia.
La mia paura principale è di deludere le persone e di fare una cattiva impressione non mangiando o stando male, di passare per quella che non apprezza la compagnia degli altri o è schizzinosa, e quindi di rimanere sola. Come una volta, dato che da adolescente non avevo amici. Adesso li ho, ma ho sempre paura di non mangiare o di stare male, di deluderli e quindi di allontanarli da me, e di non poter nemmeno vivere una relazione con un ragazzo (sono single da qualche anno), i miei problemi di ansia sarebbero sempre un problema e lui dubito che riuscirebbe a capire, si spazientirebbe, e cercherebbe una ragazza "sana di mente". Un'altra mia paura è quella di stare impazzendo, se stessi diventando pazza (per esempio borderline)? Sarei isolata e derisa da tutti...
Per colpa di questo sto perdendo un po' di autostima, non posso più vivere esperienze normali senza rischiare "figure di m.." se non peggio.
Nella mia vita ho degli amici fissi da anni, non sono fidanzata, vivo con la mia famiglia, studio all'università con buoni risultati. So voler bene alle persone e loro lo capiscono. Di solito sono tranquilla anche negli altri tipi di interazione sociale, tranne che in questa. Il medico di famiglia mi ha prescritto xanax al bisogno (finora mai preso) ma non posso prenderlo perché guido spesso la macchina (ho sempre rigato dritto, mai un incidente né una multa né altro) e questo farmaco è incompatibile, se mi ritirano la patente è la fine. Forse dovrei provare a prendere farmaci per facilitare la digestione e rimedi naturali per l'ansia.. almeno non rischierei.
Vorrei solo essere un po' "tranquillizzata", e in generale sapere cosa ne pensate.
Grazie mille
[#1]
Gentile ragazza,
sembra che il problema si sia instaurato a partire da qui:
"...a seguito di un periodo particolarmente stressante, di problemi di stomaco e di allergie alimentari (ora tenute sotto controllo, e nemmeno così limitanti né gravi) e di un episodio in cui non ho digerito al ristorante, non riesco più a mangiare in compagnia. Non riesco nel senso che mi viene ansia...."
e che l'idea che sostiene il problema stesso è la Sua paura del giudizio altrui. E' vero che a tavola non è solo il momento in cui si mangia per nutrirsi ma per comunicare tante cose, culture diverse, gusti diversi, ma a mio avviso dovrebbe vincere la paura del giudizio altrui, che probabilmente è qualcosa che parte da Lei stessa e non dalle persone che frequenta.
Cordiali saluti,
sembra che il problema si sia instaurato a partire da qui:
"...a seguito di un periodo particolarmente stressante, di problemi di stomaco e di allergie alimentari (ora tenute sotto controllo, e nemmeno così limitanti né gravi) e di un episodio in cui non ho digerito al ristorante, non riesco più a mangiare in compagnia. Non riesco nel senso che mi viene ansia...."
e che l'idea che sostiene il problema stesso è la Sua paura del giudizio altrui. E' vero che a tavola non è solo il momento in cui si mangia per nutrirsi ma per comunicare tante cose, culture diverse, gusti diversi, ma a mio avviso dovrebbe vincere la paura del giudizio altrui, che probabilmente è qualcosa che parte da Lei stessa e non dalle persone che frequenta.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Ex utente
Grazie mille e buonasera
Ma il punto è che non ho paura di solito del giudizio degli altri... Perché nelle altre situazioni sociali mi sento sicura. È solo quando devo mangiare con gli altri che questo problema si manifesta... La mia più grande paura, come ho già detto, è quella di essere isolata da tutti, non accettata da nessuno ed essere lo zimbello della gente, perché sono considerata una pazza o una schizzinosa che non mangia...
Come fare per superarla?
Non vorrei offendere con la cosa che sto per dire... ma non posso rivolgermi a uno psicologo, anche se mi è stato consigliato dal mio medico di base. Il punto è che già per quella visita dal mmg sono dovuta andarci di nascosto (per parlargli dell'ansia) quindi sicuramente non potrei nascondere un'eventuale psicoterapia. Io non ho nessun pregiudizio, anzi, so che mi gioverebbe. I miei familiari non sono per nulla comprensivi però, sono irremovibili, se lo venissero a sapere mi considererebbero a tutti gli effetti una pazza, e sarebbe il colpo di grazia (li conosco). Non ho a disposizione una macchina mia e non lavoro nemmeno, quindi non ho nemmeno le possibilità materiali.
Lo so che è anomalo, ma le opzioni sono due, o me la tengo questa cosa oppure cerco di risolverla da sola. Ma non sarò certo il primo caso che vi capita così no? Ci sono delle alternative, come che ne so dei metodi particolari o dei libri? Il mio problema lo conosco bene, devo solo risolverlo
Credetemi, è una situazione che spiace anche a me, ma devo fare così.. Ogni giorno mi sento sempre più sola coi miei problemi..
Ma il punto è che non ho paura di solito del giudizio degli altri... Perché nelle altre situazioni sociali mi sento sicura. È solo quando devo mangiare con gli altri che questo problema si manifesta... La mia più grande paura, come ho già detto, è quella di essere isolata da tutti, non accettata da nessuno ed essere lo zimbello della gente, perché sono considerata una pazza o una schizzinosa che non mangia...
Come fare per superarla?
Non vorrei offendere con la cosa che sto per dire... ma non posso rivolgermi a uno psicologo, anche se mi è stato consigliato dal mio medico di base. Il punto è che già per quella visita dal mmg sono dovuta andarci di nascosto (per parlargli dell'ansia) quindi sicuramente non potrei nascondere un'eventuale psicoterapia. Io non ho nessun pregiudizio, anzi, so che mi gioverebbe. I miei familiari non sono per nulla comprensivi però, sono irremovibili, se lo venissero a sapere mi considererebbero a tutti gli effetti una pazza, e sarebbe il colpo di grazia (li conosco). Non ho a disposizione una macchina mia e non lavoro nemmeno, quindi non ho nemmeno le possibilità materiali.
Lo so che è anomalo, ma le opzioni sono due, o me la tengo questa cosa oppure cerco di risolverla da sola. Ma non sarò certo il primo caso che vi capita così no? Ci sono delle alternative, come che ne so dei metodi particolari o dei libri? Il mio problema lo conosco bene, devo solo risolverlo
Credetemi, è una situazione che spiace anche a me, ma devo fare così.. Ogni giorno mi sento sempre più sola coi miei problemi..
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.8k visite dal 07/07/2018.
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