Deficit erettile e conseguenze
Buongiorno,
ho un problema che mi affligge da ormai un mese e mezzo e non riesco a venirne fuori.
ho quasi 28 anni, un matrimonio in avvicinamento dopo 8 anni di fidanzamento, e da metà maggio soffro di deficit erettile.
un breve prologo: vengo da mesi di insoddisfazione lavorativa, che credo mi abbia portato ad una specie di "depressione", e dopo un viaggio in cina, tornato a casa, ho avuto un rapporto sessuale con la mia fidanzata. Sentivo che c'era qualcosa che non andava perfettamente, ed infatti a seguito dell'eiaculazione ho cominciato a soffrire un forte bruciore che dalla prostata arrivava fino al glande. Lì per lì non ci ho fatto molto caso, credevo che fosse quasi normale magari per un piccolo problema facilmente risolvibile. Da quel momento, però, le mie erezioni sono cominciate a diminuire, e, non so per quale motivo, l'inadeguatezza ad aumentare. dopo una settimana di forti mal di testa (perchè non riuscivo a capire come fosse possibile), ho cominciato ad avere l'idea di essere diventato omosessuale, senza un apparente motivo, e questo mi ha causato ancora più problemi, nella sfera sociale e personale. a fine maggio ho cominciato a prendere Glicerovalerovit e L-arginina (avevo già avuto, circa 7 anni fa, un problema di DE che si era protratto per qualche giorno ma subito risolto grazie a questi due prodotti) ma i problemi non si sono risolti.
Mi sveglio la mattina e sono apatico, penso che sarà una giornata di m per via del fatto che continuo a pensare di essere omosessuale. Tra l'altro, non sono mai stato omofobo e anzi ho il massimo rispetto per il diverso, di qualsiasi natura e genere.
non riesco a provare più sentimenti per niente e nessuno: ho dei momenti di baglione in cui provo serenità e poi di nuovo nel buio. non sto più tranquillo neanche quando dormo, svegliandomi ripetutamente.
Ovviamente, la situazione rapporti sessuali non migliora, ed anzi non riesco ad avere erezioni in quasi nessun modo. Prima qualsiasi cosa eccitava la mente prima del corpo, portandomi anche a masturbarmi (forse più del dovuto) con dei video porno.
Vorrei un consulto per capire come procedere. Credo che forse uno psicologo-psicoterapeuta sia una possibile soluzione, ma attendo vostre.
ho un problema che mi affligge da ormai un mese e mezzo e non riesco a venirne fuori.
ho quasi 28 anni, un matrimonio in avvicinamento dopo 8 anni di fidanzamento, e da metà maggio soffro di deficit erettile.
un breve prologo: vengo da mesi di insoddisfazione lavorativa, che credo mi abbia portato ad una specie di "depressione", e dopo un viaggio in cina, tornato a casa, ho avuto un rapporto sessuale con la mia fidanzata. Sentivo che c'era qualcosa che non andava perfettamente, ed infatti a seguito dell'eiaculazione ho cominciato a soffrire un forte bruciore che dalla prostata arrivava fino al glande. Lì per lì non ci ho fatto molto caso, credevo che fosse quasi normale magari per un piccolo problema facilmente risolvibile. Da quel momento, però, le mie erezioni sono cominciate a diminuire, e, non so per quale motivo, l'inadeguatezza ad aumentare. dopo una settimana di forti mal di testa (perchè non riuscivo a capire come fosse possibile), ho cominciato ad avere l'idea di essere diventato omosessuale, senza un apparente motivo, e questo mi ha causato ancora più problemi, nella sfera sociale e personale. a fine maggio ho cominciato a prendere Glicerovalerovit e L-arginina (avevo già avuto, circa 7 anni fa, un problema di DE che si era protratto per qualche giorno ma subito risolto grazie a questi due prodotti) ma i problemi non si sono risolti.
Mi sveglio la mattina e sono apatico, penso che sarà una giornata di m per via del fatto che continuo a pensare di essere omosessuale. Tra l'altro, non sono mai stato omofobo e anzi ho il massimo rispetto per il diverso, di qualsiasi natura e genere.
non riesco a provare più sentimenti per niente e nessuno: ho dei momenti di baglione in cui provo serenità e poi di nuovo nel buio. non sto più tranquillo neanche quando dormo, svegliandomi ripetutamente.
Ovviamente, la situazione rapporti sessuali non migliora, ed anzi non riesco ad avere erezioni in quasi nessun modo. Prima qualsiasi cosa eccitava la mente prima del corpo, portandomi anche a masturbarmi (forse più del dovuto) con dei video porno.
Vorrei un consulto per capire come procedere. Credo che forse uno psicologo-psicoterapeuta sia una possibile soluzione, ma attendo vostre.
[#1]
"un matrimonio in avvicinamento dopo 8 anni di fidanzamento, (...) vengo da mesi di insoddisfazione lavorativa, che credo mi abbia portato ad una specie di
"depressione" "
Gent.le Utente,
è possibile che l'imminenza di un cambiamento così importante, il matrimonio, associata all'insoddisfazione lavorativa abbiano creato una tensione che è stata sottovalutata o ha attraversato una fase di latenza, esplicitandosi attraverso la difficoltà nell'erezione.
Come spesso accade ci si focalizza sul sintomo confondendo l'effetto con la causa e iniziando a cercare spiegazioni che "giustifichino" il sintomo.
"ho cominciato a soffrire un forte bruciore che dalla prostata arrivava fino al glande. "
L'approccio più corretto è una visita andrologica al fine di escludere eventuali disfunzioni sessuali evitando di cedere alla scorciatoia del farmaco qualora il disagio sia di natura psicologica.
A quel punto lo specialista al quale rivolgersi è lo psicologo-psicoterapeuta, preferibilmente insieme al partner quindi verificando che sia un professionista esperto in terapia di coppia.
La sessualità non va affrontata al livello individuale, ma contestualizzata nella relazione affettiva specialmente in un momento così significativo (realizzazione di una progettualità condivisa) della relazione con il partner.
"depressione" "
Gent.le Utente,
è possibile che l'imminenza di un cambiamento così importante, il matrimonio, associata all'insoddisfazione lavorativa abbiano creato una tensione che è stata sottovalutata o ha attraversato una fase di latenza, esplicitandosi attraverso la difficoltà nell'erezione.
Come spesso accade ci si focalizza sul sintomo confondendo l'effetto con la causa e iniziando a cercare spiegazioni che "giustifichino" il sintomo.
"ho cominciato a soffrire un forte bruciore che dalla prostata arrivava fino al glande. "
L'approccio più corretto è una visita andrologica al fine di escludere eventuali disfunzioni sessuali evitando di cedere alla scorciatoia del farmaco qualora il disagio sia di natura psicologica.
A quel punto lo specialista al quale rivolgersi è lo psicologo-psicoterapeuta, preferibilmente insieme al partner quindi verificando che sia un professionista esperto in terapia di coppia.
La sessualità non va affrontata al livello individuale, ma contestualizzata nella relazione affettiva specialmente in un momento così significativo (realizzazione di una progettualità condivisa) della relazione con il partner.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#2]
Gentile utente,
la visita di un Andrologo rappresenta il primo step nel caso di disturbi sessuali: possono essere presenti altre patologie degli organi genitali o altro
che causano il deficit erettile.
Se la risposta sarà: Tutto OK,
allora uno psicologo-psicoterapeuta, meglio ancora se perfezionato in sessuologia, sarà lo specialista più indicato.
Saluti cordiali.
Carla Maria Brunialti
la visita di un Andrologo rappresenta il primo step nel caso di disturbi sessuali: possono essere presenti altre patologie degli organi genitali o altro
che causano il deficit erettile.
Se la risposta sarà: Tutto OK,
allora uno psicologo-psicoterapeuta, meglio ancora se perfezionato in sessuologia, sarà lo specialista più indicato.
Saluti cordiali.
Carla Maria Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#3]
Utente
Dottoressa, la ringrazio per le risposte.
Effettivamente ci sono state un pò di cose che forse inconsciamente mi hanno un pò sovraccaricato:
Il lavoro insoddisfacente, con il cambio conseguente (ma non ancora avvenuto, inizio a fine agosto);
l'aver trovato casa dopo anni di convivenza con persone che non sopportavamo più;
il progetto del matrimonio.
Ovviamente, come scrivevo prima, non ho mail avuto pulsioni sessuali verso il mio stesso sesso, ed infatti non capisco perchè a livello mentale è diventata un'ossessione. ogni mattina, quando mi alzo, penso: inizio un'altra giornata con il pensiero in testa di essere gay.
Tra l'altro, dopo la fase ossessiva e del mal di testa, sono adesso alla fase della rassegnazione (e del mal di testa); ormai è passato un bel pò di tempo dall'ultimo atto sessuale di livello apprezzabile.
Avrei un'ulteriore domanda: nonostante la mia attività sessuale, precedente a questo episodio, fosse di buon livello, ho sempre sofferto di masturbazione quasi compulsiva, nel senso che ogni momento della giornata era "buono" per masturbarsi a seguito di un qualcosa che mi potesse eccitare (una foto provocante o altro).
Adesso non riesco neanche più ad eccitarmi per questo.
Diciamo che farmi continue paranoie non aiuta.
Io amo la mia fidanzata, c'erano progetti per avere un bambino, oltre che la casa ed ero proprio felice. Non riesco a recuperare quella parte di me.
Effettivamente ci sono state un pò di cose che forse inconsciamente mi hanno un pò sovraccaricato:
Il lavoro insoddisfacente, con il cambio conseguente (ma non ancora avvenuto, inizio a fine agosto);
l'aver trovato casa dopo anni di convivenza con persone che non sopportavamo più;
il progetto del matrimonio.
Ovviamente, come scrivevo prima, non ho mail avuto pulsioni sessuali verso il mio stesso sesso, ed infatti non capisco perchè a livello mentale è diventata un'ossessione. ogni mattina, quando mi alzo, penso: inizio un'altra giornata con il pensiero in testa di essere gay.
Tra l'altro, dopo la fase ossessiva e del mal di testa, sono adesso alla fase della rassegnazione (e del mal di testa); ormai è passato un bel pò di tempo dall'ultimo atto sessuale di livello apprezzabile.
Avrei un'ulteriore domanda: nonostante la mia attività sessuale, precedente a questo episodio, fosse di buon livello, ho sempre sofferto di masturbazione quasi compulsiva, nel senso che ogni momento della giornata era "buono" per masturbarsi a seguito di un qualcosa che mi potesse eccitare (una foto provocante o altro).
Adesso non riesco neanche più ad eccitarmi per questo.
Diciamo che farmi continue paranoie non aiuta.
Io amo la mia fidanzata, c'erano progetti per avere un bambino, oltre che la casa ed ero proprio felice. Non riesco a recuperare quella parte di me.
[#4]
Gent.le Utente,
siamo esseri umani non macchine, se viviamo un disagio il nostro corpo lo esprime e risponde in maniera diversa agli stimoli, in questo modo ci aiuta a creare le condizioni favorevoli a prenderci cura di noi.
"Il lavoro insoddisfacente, con il cambio conseguente (ma non ancora avvenuto, inizio a fine agosto);
l'aver trovato casa dopo anni di convivenza con persone che non sopportavamo più;
il progetto del matrimonio."
Tutto ciò conferma quanto ipotizzavo nella replica precedente, quindi restano valide le indicazioni già fornite.
"Tra l'altro, dopo la fase ossessiva e del mal di testa, sono adesso alla fase della rassegnazione (e del mal di testa)"
Di nuovo la sua testa le sta dando un segnale chiarissimo: è affaticata dalla focalizzazione su un pensiero che la spaventa: essere omosessuale. In realtà, l'orientamento sessuale è un processo complesso e non può essere modificato così semplicemente, quindi si tratta di una paura che alimenta il circolo vizioso dei pensieri. Tuttavia anche questo aspetto può essere affrontato efficacemente all'interno di un percorso terapeutico di coppia e nelle sedute individuali previste nello stesso.
siamo esseri umani non macchine, se viviamo un disagio il nostro corpo lo esprime e risponde in maniera diversa agli stimoli, in questo modo ci aiuta a creare le condizioni favorevoli a prenderci cura di noi.
"Il lavoro insoddisfacente, con il cambio conseguente (ma non ancora avvenuto, inizio a fine agosto);
l'aver trovato casa dopo anni di convivenza con persone che non sopportavamo più;
il progetto del matrimonio."
Tutto ciò conferma quanto ipotizzavo nella replica precedente, quindi restano valide le indicazioni già fornite.
"Tra l'altro, dopo la fase ossessiva e del mal di testa, sono adesso alla fase della rassegnazione (e del mal di testa)"
Di nuovo la sua testa le sta dando un segnale chiarissimo: è affaticata dalla focalizzazione su un pensiero che la spaventa: essere omosessuale. In realtà, l'orientamento sessuale è un processo complesso e non può essere modificato così semplicemente, quindi si tratta di una paura che alimenta il circolo vizioso dei pensieri. Tuttavia anche questo aspetto può essere affrontato efficacemente all'interno di un percorso terapeutico di coppia e nelle sedute individuali previste nello stesso.
[#7]
Utente
Buongiorno,
scrivo ancora in merito alla problematica in oggetto.
Ieri sono stato da uno psicologo, per valutare un aiuto approfondito ed anche lui è dell'avviso di procedere con uno psicoterapeuta sessuologo.
Ieri mattina, finalmente dopo quasi due mesi, mi sono svegliato almeno senza emicrania, e senza il pensiero fisso dell'omosessualità. è stata ovviamente una cosa piacevole, ma l'inquietudine di fondo resta. non ho ancora erezioni spontanee guardando le ragazze che prima mi piacevano (comunque rare anche prima) ma neanche quell'impulso alla masturbazione che mi veniva quando captavo un minimo segnale "arrapante".
Sono stato tranquillo tutta la giornata e mi sono recato dallo psicologo nel pomeriggio.
Lui stesso ieri, dopo aver parlato per un'ora e un quarto mi ha detto che "non ci sono preoccupazioni del fatto che io possa essere gay, ed anzi visto ciò che gli ho raccontato tenderebbe ad escluderlo", ma mi ha ovviamente prima indicato l'esclusione di motivazioni organiche che spero di confermare quanto prima.
Quando però sono uscito e sono tornato a casa, vedendo la mia ragazza è ricominciata la preoccupazione: ovviamente a lei non ho parlato di questo disturbo che ho perchè non vorrei farla preoccupare, però non sono riuscito ad avere con lei un approccio sotto la doccia, che non fossero baci e coccole.
Ovviamente, dopo questo evento sono ricominciati i pensieri, acuiti nella notte dalla solita insonnia ed al pensiero di nuovo fisso di essere omosessuale. Talmente preso dalla paura, sono andato a cercare immagini porno gay, che non mi hanno in alcun modo eccitato. non ho però cercato alcun porno etero per la "controprova", ma poco dopo il mio pene ha cominciato flebilmente a muoversi, pensando ad una donna.
Sono così andato in bagno ma la masturbazione, per via della mancata completa erezione è stata difficoltosa, e più lunga del solito (di solito non più di un minuto).
Quando ho eiaculato ho avuto un pensiero positivo del tipo "ahhh, finalmente sono tornato normale", e sono riuscito a dormire.
Stamattina però, accuso dolore alla base del pene e mi sono venute in mente le paure di ieri sera, accompagnati da una rassegnazione di essere omosessuale.
E' come se la mia mente si fosse convinta di una cosa non vera, dalla quale faccio estrema fatica a tornare indietro.
Per inciso, da piccolo non ho mai avuto pensieri di natura omosessuale ed anzi nutro estremo rispetto per tutte le diversità nel mondo; pur giocando da anni a pallavolo non ho mai trovato attraenti il corpo maschile in nessuna delle sue parti e neanche adesso, se anche pensassi di essere omosessuale, ho pulsioni di alcun tipo verso gli uomini.
Sembra, però, che non ne abbia neanche nei confronti delle donne, e da qui mi nasce la paura.
Scusate la lunghezza, ma gradirei un confronto perchè ieri lo psicologo, oltre a darmi queste rassicurazioni sul fatto che non lo sia.
Paradossalmente, questa cosa mi ha come "rafforzato" l'idea che io possa essere omosessuale, senza un reale fondamento (istinti verso uomini e cose di questo tipo).
Tra l'altro, quando vedo la mia fidanzata provo ancora amore e stima, come prima. ma non riesco ad approcciarla per avere un piacere diverso dal "guardarla" e coccolarla.
scrivo ancora in merito alla problematica in oggetto.
Ieri sono stato da uno psicologo, per valutare un aiuto approfondito ed anche lui è dell'avviso di procedere con uno psicoterapeuta sessuologo.
Ieri mattina, finalmente dopo quasi due mesi, mi sono svegliato almeno senza emicrania, e senza il pensiero fisso dell'omosessualità. è stata ovviamente una cosa piacevole, ma l'inquietudine di fondo resta. non ho ancora erezioni spontanee guardando le ragazze che prima mi piacevano (comunque rare anche prima) ma neanche quell'impulso alla masturbazione che mi veniva quando captavo un minimo segnale "arrapante".
Sono stato tranquillo tutta la giornata e mi sono recato dallo psicologo nel pomeriggio.
Lui stesso ieri, dopo aver parlato per un'ora e un quarto mi ha detto che "non ci sono preoccupazioni del fatto che io possa essere gay, ed anzi visto ciò che gli ho raccontato tenderebbe ad escluderlo", ma mi ha ovviamente prima indicato l'esclusione di motivazioni organiche che spero di confermare quanto prima.
Quando però sono uscito e sono tornato a casa, vedendo la mia ragazza è ricominciata la preoccupazione: ovviamente a lei non ho parlato di questo disturbo che ho perchè non vorrei farla preoccupare, però non sono riuscito ad avere con lei un approccio sotto la doccia, che non fossero baci e coccole.
Ovviamente, dopo questo evento sono ricominciati i pensieri, acuiti nella notte dalla solita insonnia ed al pensiero di nuovo fisso di essere omosessuale. Talmente preso dalla paura, sono andato a cercare immagini porno gay, che non mi hanno in alcun modo eccitato. non ho però cercato alcun porno etero per la "controprova", ma poco dopo il mio pene ha cominciato flebilmente a muoversi, pensando ad una donna.
Sono così andato in bagno ma la masturbazione, per via della mancata completa erezione è stata difficoltosa, e più lunga del solito (di solito non più di un minuto).
Quando ho eiaculato ho avuto un pensiero positivo del tipo "ahhh, finalmente sono tornato normale", e sono riuscito a dormire.
Stamattina però, accuso dolore alla base del pene e mi sono venute in mente le paure di ieri sera, accompagnati da una rassegnazione di essere omosessuale.
E' come se la mia mente si fosse convinta di una cosa non vera, dalla quale faccio estrema fatica a tornare indietro.
Per inciso, da piccolo non ho mai avuto pensieri di natura omosessuale ed anzi nutro estremo rispetto per tutte le diversità nel mondo; pur giocando da anni a pallavolo non ho mai trovato attraenti il corpo maschile in nessuna delle sue parti e neanche adesso, se anche pensassi di essere omosessuale, ho pulsioni di alcun tipo verso gli uomini.
Sembra, però, che non ne abbia neanche nei confronti delle donne, e da qui mi nasce la paura.
Scusate la lunghezza, ma gradirei un confronto perchè ieri lo psicologo, oltre a darmi queste rassicurazioni sul fatto che non lo sia.
Paradossalmente, questa cosa mi ha come "rafforzato" l'idea che io possa essere omosessuale, senza un reale fondamento (istinti verso uomini e cose di questo tipo).
Tra l'altro, quando vedo la mia fidanzata provo ancora amore e stima, come prima. ma non riesco ad approcciarla per avere un piacere diverso dal "guardarla" e coccolarla.
[#8]
Gentile utente,
"..lo psicologo, oltre a darmi queste rassicurazioni sul fatto che non lo sia. paradossalmente, questa cosa mi ha come "rafforzato" l'idea che io possa essere omosessuale, .."
Come vede le rassicurazioni servono a poco,
anzi a nulla.
Occorre un lavoro del tipo "percorso psy" che La aiuti a capire i meccanismi della Sua mente,
ma soprattutto a padroneggiarli.
Saluti cordiali.
Carla Maria Brunialti
"..lo psicologo, oltre a darmi queste rassicurazioni sul fatto che non lo sia. paradossalmente, questa cosa mi ha come "rafforzato" l'idea che io possa essere omosessuale, .."
Come vede le rassicurazioni servono a poco,
anzi a nulla.
Occorre un lavoro del tipo "percorso psy" che La aiuti a capire i meccanismi della Sua mente,
ma soprattutto a padroneggiarli.
Saluti cordiali.
Carla Maria Brunialti
[#9]
Utente
Dottoressa,
ha ragione.
come l'accettazione della morte (mannaggia alle serie TV) sono passato dalla rabbia all'accettazione della cosa, cercando su internet anche persone che si sono "trovate" omo a 40-50 anni. loro però parlavano di accettazione della stessa, nel senso di un pensiero represso, che io non ho veramente mai avuto.
Come tutti, da piccolo vedevo i miei idoli e volevo essere come loro, ma questo maledetto pensiero ossessivo adesso mi sta trasformando tutti i ricordi del passato in convinzioni di omosessualità, mentre tutti i ricordi felici con famigliari, fidanzata e simili, sono accantonati e non riescono ad emergere.
Sto addirittura pensando che avere un problema di natura organica sarebbe meglio dell'omosessualità, proprio perchè questa, pur non avendone paura, non si rifarebbe al mio modo di essere.
Da metà maggio sono in quest'incubo da cui non riesco ad uscire. tra l'altro, l'organizzazione del matrimonio ovviamente procede ma la vedo quasi come una cosa "che deve arrivare". ma sono stato io a volerlo per primo, sono io che ho fatto la proposta alla mia ragazza, io che volevo un figlio già 3 anni fa.
L'ultima volta che avevo avuto un problema di forte stress a seguito di un problema con dei coinquilini (che ho anche adesso, oltre al cambio lavoro e casa, e l'organizzazione del matrimonio) si era risolto nel giro di un mese, sempre con questo pensiero di essere omosessuale per via di deficit erettili. Si era risolto con calma e pazienda, che adesso non riesco a ritrovare. Penso che "se sono calmo, allora vuol dire che sono gay". boh.
ha ragione.
come l'accettazione della morte (mannaggia alle serie TV) sono passato dalla rabbia all'accettazione della cosa, cercando su internet anche persone che si sono "trovate" omo a 40-50 anni. loro però parlavano di accettazione della stessa, nel senso di un pensiero represso, che io non ho veramente mai avuto.
Come tutti, da piccolo vedevo i miei idoli e volevo essere come loro, ma questo maledetto pensiero ossessivo adesso mi sta trasformando tutti i ricordi del passato in convinzioni di omosessualità, mentre tutti i ricordi felici con famigliari, fidanzata e simili, sono accantonati e non riescono ad emergere.
Sto addirittura pensando che avere un problema di natura organica sarebbe meglio dell'omosessualità, proprio perchè questa, pur non avendone paura, non si rifarebbe al mio modo di essere.
Da metà maggio sono in quest'incubo da cui non riesco ad uscire. tra l'altro, l'organizzazione del matrimonio ovviamente procede ma la vedo quasi come una cosa "che deve arrivare". ma sono stato io a volerlo per primo, sono io che ho fatto la proposta alla mia ragazza, io che volevo un figlio già 3 anni fa.
L'ultima volta che avevo avuto un problema di forte stress a seguito di un problema con dei coinquilini (che ho anche adesso, oltre al cambio lavoro e casa, e l'organizzazione del matrimonio) si era risolto nel giro di un mese, sempre con questo pensiero di essere omosessuale per via di deficit erettili. Si era risolto con calma e pazienda, che adesso non riesco a ritrovare. Penso che "se sono calmo, allora vuol dire che sono gay". boh.
[#10]
Gent.le Utente,
come molti purtroppo mette in correlazione in modo arbitrario due aspetti che non sono affatto connessi: difficoltà ad avere un'erezione e orientamento sessuale.
Si tratta di una semplificazione provocata dall'ansia si trovare una spiegazione plausibile.
Cercare
"sono stato da uno psicologo, per valutare un aiuto approfondito ed anche lui è dell'avviso di procedere con uno psicoterapeuta sessuologo."
Ciò vuol dire che deve rivolgersi ad un altro specialista oppure ha deciso di proseguire i colloqui con lo psicologo che ha già incontrato?
"Quando però sono uscito e sono tornato a casa, vedendo la mia ragazza è ricominciata la preoccupazione:
ovviamente a lei non ho parlato di questo disturbo che ho perché non vorrei farla preoccupare"
Le consiglio di affrontare questo aspetto con lo psicologo per avere mettere a fuoco tutti gli aspetti significativi del suo vissuto che, come lei stesso afferma includono:
"Effettivamente ci sono state un po' di cose che forse inconsciamente mi hanno un pò sovraccaricato:
Il lavoro insoddisfacente, con il cambio conseguente (ma non ancora avvenuto, inizio a fine agosto);
l'aver trovato casa dopo anni di convivenza con persone che non sopportavamo più;
il progetto del matrimonio."
"cercando su internet anche persone che si sono "trovate" omo a 40-50 anni. loro però parlavano di accettazione della stessa, nel senso di un pensiero represso, che io non ho veramente mai avuto."
Le risposte che cerca non le può trovare dal confronto con esperienze di altre persone, in questo momento è importante entrare in contatto con le sue emozioni sia a livello individuale sia nella relazione di coppia, quindi le sconsiglio vivamente di disperdere energie preziose in direzioni fuorvianti.
"non ho però cercato alcun porno etero per la "controprova", ma poco dopo il mio pene ha cominciato flebilmente a muoversi, pensando ad una donna.
Sono così andato in bagno ma la masturbazione, per via della mancata completa erezione è stata difficoltosa, e più lunga del solito (di solito non più di un minuto).
Quando ho eiaculato ho avuto un pensiero positivo del tipo "ahhh, finalmente sono tornato normale", e sono riuscito a dormire."
La "controprova" non la troverà guardando un video pornografico ma creando le condizioni favorevoli per affrontare eventuali criticità presenti nella relazione di coppia, preferibilmente con l'aiuto di uno psicoterapeuta di coppia.
La sua descrizione esprime una propensione all'automonitoraggio costante che la induce ad "accanirsi" sull'autoertismo cercando in esso una conferma anziché viverlo come piacere fine a se stesso.
La stessa aspettativa che l'ha indotta ad avere un approccio con la sua ragazza:
"non sono riuscito ad avere con lei un approccio sotto la doccia, che non fossero baci e coccole."
questo indica una connotazione autoreferenziale che la obbliga a vivere sia l'autoertismo che la sessualità con il partner in modo strumentale, confermando così il circolo vizioso dell'ansia da prestazione.
La psicoterapia di coppia, a mio avviso, sarebbe l'approccio più auspicabile per riportare concretamente il focus dell'attenzione sulla dimensione relazionale e parallelamente promuovere anche un processo di cambiamento a livello individuale.
come molti purtroppo mette in correlazione in modo arbitrario due aspetti che non sono affatto connessi: difficoltà ad avere un'erezione e orientamento sessuale.
Si tratta di una semplificazione provocata dall'ansia si trovare una spiegazione plausibile.
Cercare
"sono stato da uno psicologo, per valutare un aiuto approfondito ed anche lui è dell'avviso di procedere con uno psicoterapeuta sessuologo."
Ciò vuol dire che deve rivolgersi ad un altro specialista oppure ha deciso di proseguire i colloqui con lo psicologo che ha già incontrato?
"Quando però sono uscito e sono tornato a casa, vedendo la mia ragazza è ricominciata la preoccupazione:
ovviamente a lei non ho parlato di questo disturbo che ho perché non vorrei farla preoccupare"
Le consiglio di affrontare questo aspetto con lo psicologo per avere mettere a fuoco tutti gli aspetti significativi del suo vissuto che, come lei stesso afferma includono:
"Effettivamente ci sono state un po' di cose che forse inconsciamente mi hanno un pò sovraccaricato:
Il lavoro insoddisfacente, con il cambio conseguente (ma non ancora avvenuto, inizio a fine agosto);
l'aver trovato casa dopo anni di convivenza con persone che non sopportavamo più;
il progetto del matrimonio."
"cercando su internet anche persone che si sono "trovate" omo a 40-50 anni. loro però parlavano di accettazione della stessa, nel senso di un pensiero represso, che io non ho veramente mai avuto."
Le risposte che cerca non le può trovare dal confronto con esperienze di altre persone, in questo momento è importante entrare in contatto con le sue emozioni sia a livello individuale sia nella relazione di coppia, quindi le sconsiglio vivamente di disperdere energie preziose in direzioni fuorvianti.
"non ho però cercato alcun porno etero per la "controprova", ma poco dopo il mio pene ha cominciato flebilmente a muoversi, pensando ad una donna.
Sono così andato in bagno ma la masturbazione, per via della mancata completa erezione è stata difficoltosa, e più lunga del solito (di solito non più di un minuto).
Quando ho eiaculato ho avuto un pensiero positivo del tipo "ahhh, finalmente sono tornato normale", e sono riuscito a dormire."
La "controprova" non la troverà guardando un video pornografico ma creando le condizioni favorevoli per affrontare eventuali criticità presenti nella relazione di coppia, preferibilmente con l'aiuto di uno psicoterapeuta di coppia.
La sua descrizione esprime una propensione all'automonitoraggio costante che la induce ad "accanirsi" sull'autoertismo cercando in esso una conferma anziché viverlo come piacere fine a se stesso.
La stessa aspettativa che l'ha indotta ad avere un approccio con la sua ragazza:
"non sono riuscito ad avere con lei un approccio sotto la doccia, che non fossero baci e coccole."
questo indica una connotazione autoreferenziale che la obbliga a vivere sia l'autoertismo che la sessualità con il partner in modo strumentale, confermando così il circolo vizioso dell'ansia da prestazione.
La psicoterapia di coppia, a mio avviso, sarebbe l'approccio più auspicabile per riportare concretamente il focus dell'attenzione sulla dimensione relazionale e parallelamente promuovere anche un processo di cambiamento a livello individuale.
[#11]
Gentile utente,
come ha sperimentato su di sè,
lo stress e la stanchezza aprono le porte ai pensieri ingombranti,
senza che la persona abbia la forza di fronteggiarli.
Ma quando ciò si ripete,
non sarebbe il caso di occuparsi più efficacemente della "cosa"?
Saluti cordiali.
Carla Maria Brunialti
come ha sperimentato su di sè,
lo stress e la stanchezza aprono le porte ai pensieri ingombranti,
senza che la persona abbia la forza di fronteggiarli.
Ma quando ciò si ripete,
non sarebbe il caso di occuparsi più efficacemente della "cosa"?
Saluti cordiali.
Carla Maria Brunialti
[#12]
Utente
Dottoressa Camplone, grazie della risposta.
Quindi lei crede che questo disturbo sia causato da un problema di coppia o altro?
Nell'ultimo periodo, prima della manifestazione di questo problema, ero molto nervoso per via del lavoro, del matrimonio in arrivo, del cambio casa con aumento dei costi; riversavo sulla mia ragazza il mio nervosismo, ma sulla sfera sessuale non c'erano problemi.
Durante il viaggio in Cina, per lavoro (che ripeto, mi causa tuttora molto stress e ansia, perchè in pratica passo le giornate a scaldare la sedia - per inciso, ho cambiato lavoro, quindi spero che la situazione migliorerà), ho cominciato a manifestare mancanza di libido, percepita sopratutto come una mancata voglia di masturbazione a seguito della presenza di una mia collega cinese, non bella, ma che nel mio stereotipo di "diversità" sessuale mi ha sempre eccitato.
poi sono tornato a casa e sono cominciati i problemi, a partire dal bruciore e conseguente deficit, che inizialmente non mi aveva causato "conseguenze", ma nei giorni successivi, non riuscendo a "riprendere" in mano la situazione, si è complicata in questa bomba.
Tra l'altro, in questo momento in cui vi scrivo, non so perchè, ma la mia testa ha perso un pò le nubi delle preoccupazioni, aprendosi invece e provando a rasserenarsi.
Ho comunque deciso di aspettare il consulto andrologico e poi iniziare con la Terapia psicoterapica sessuologica personale, cambiando quindi psicologo, che mi sembrava poco interessato anche al mio problema.
Lei crede che potrei cominciare comunque le sedute ancora prima di avere l'esito della visita ed eventuali approfondimenti?
Ma quando ciò si ripete,
non sarebbe il caso di occuparsi più efficacemente della "cosa"?
Dottoressa Brunialti, cosa intende con questa domanda?
Quindi lei crede che questo disturbo sia causato da un problema di coppia o altro?
Nell'ultimo periodo, prima della manifestazione di questo problema, ero molto nervoso per via del lavoro, del matrimonio in arrivo, del cambio casa con aumento dei costi; riversavo sulla mia ragazza il mio nervosismo, ma sulla sfera sessuale non c'erano problemi.
Durante il viaggio in Cina, per lavoro (che ripeto, mi causa tuttora molto stress e ansia, perchè in pratica passo le giornate a scaldare la sedia - per inciso, ho cambiato lavoro, quindi spero che la situazione migliorerà), ho cominciato a manifestare mancanza di libido, percepita sopratutto come una mancata voglia di masturbazione a seguito della presenza di una mia collega cinese, non bella, ma che nel mio stereotipo di "diversità" sessuale mi ha sempre eccitato.
poi sono tornato a casa e sono cominciati i problemi, a partire dal bruciore e conseguente deficit, che inizialmente non mi aveva causato "conseguenze", ma nei giorni successivi, non riuscendo a "riprendere" in mano la situazione, si è complicata in questa bomba.
Tra l'altro, in questo momento in cui vi scrivo, non so perchè, ma la mia testa ha perso un pò le nubi delle preoccupazioni, aprendosi invece e provando a rasserenarsi.
Ho comunque deciso di aspettare il consulto andrologico e poi iniziare con la Terapia psicoterapica sessuologica personale, cambiando quindi psicologo, che mi sembrava poco interessato anche al mio problema.
Lei crede che potrei cominciare comunque le sedute ancora prima di avere l'esito della visita ed eventuali approfondimenti?
Ma quando ciò si ripete,
non sarebbe il caso di occuparsi più efficacemente della "cosa"?
Dottoressa Brunialti, cosa intende con questa domanda?
[#13]
Era una "domanda retorica".
Significa questo:
considerato che è la seconda volta che incappa in questi "pensieri" e la seconda è più resistente della prima,
ritengo sia opportuno prendere in mano la situazione senza attendere oltre.. Tenga conto che lo Psicologo occorre sia anche Psicoterapeuta.
Saluti cordiali.
Carla Maria Brunialti
Significa questo:
considerato che è la seconda volta che incappa in questi "pensieri" e la seconda è più resistente della prima,
ritengo sia opportuno prendere in mano la situazione senza attendere oltre.. Tenga conto che lo Psicologo occorre sia anche Psicoterapeuta.
Saluti cordiali.
Carla Maria Brunialti
[#14]
Utente
si dottoressa,
la ringrazio. lo psicologo da cui sono andato ieri mi ha correttamente indirizzato allora. Spero di uscirne presto.
Le posso chiedere un parere: secondo lei, perchè questa ossessione si è Rimpossessata di me in questo momento, dopo che per sei anni era stata dimenticata, e catalogata a episodio?
sto cercando di capacitarmi del fatto che la mia testa possa pensare queste cose, ma non c'è stato un "impulso omosessuale" per farlo riaccendere (anzi, ho avuto un compagno di squadra omosessuale tutto l'anno e non ha "sortito" effetti, per esempio).
Ho però perso la felicità e la voglia di fare cose, e non è semplice recuperare.
la ringrazio. lo psicologo da cui sono andato ieri mi ha correttamente indirizzato allora. Spero di uscirne presto.
Le posso chiedere un parere: secondo lei, perchè questa ossessione si è Rimpossessata di me in questo momento, dopo che per sei anni era stata dimenticata, e catalogata a episodio?
sto cercando di capacitarmi del fatto che la mia testa possa pensare queste cose, ma non c'è stato un "impulso omosessuale" per farlo riaccendere (anzi, ho avuto un compagno di squadra omosessuale tutto l'anno e non ha "sortito" effetti, per esempio).
Ho però perso la felicità e la voglia di fare cose, e non è semplice recuperare.
[#15]
"... secondo lei, perchè questa ossessione si è Rimpossessata di me in questo momento.."?
Dicevo sopra che lo stress può facilitare la ricaduta della Sua mente in questa dinamica.
Perchè (la mente) abbia "scelto" questo contenuto - l'omosessualità - anzichè un altro non è facile online nemmeno ipotizzare.
Però il problema - per quanto Le sembri strano - non sta nel contenuto (l'omosessualità) che può anche mutare nel tempo,
quanto nella modalità ingombrante della mente.
E se la mente è così ingombrata
anche .. il pene ne risente,
considerato che la sessualità parte proprio dalla mente.
La visita andro/urologica l'ha fatta?
Saluti cordiali.
Carla Maria Brunialti
Dicevo sopra che lo stress può facilitare la ricaduta della Sua mente in questa dinamica.
Perchè (la mente) abbia "scelto" questo contenuto - l'omosessualità - anzichè un altro non è facile online nemmeno ipotizzare.
Però il problema - per quanto Le sembri strano - non sta nel contenuto (l'omosessualità) che può anche mutare nel tempo,
quanto nella modalità ingombrante della mente.
E se la mente è così ingombrata
anche .. il pene ne risente,
considerato che la sessualità parte proprio dalla mente.
La visita andro/urologica l'ha fatta?
Saluti cordiali.
Carla Maria Brunialti
[#16]
Utente
non ancora, sono in attesa di ricevere un feedback dalla struttura che comunque contatterò nel pomeriggio per accellerare la questione.
questa "depressione" è come arrivata di botto dopo un periodo di nervosismo incredibile, in cui mangiavo molte schifezze e litigavo o comunque avevo discussioni con la mia fidanzata.
quando però le ho parlato della ragazza cinese di cui le parlavo prima, il cervello mi si è come "riacceso" ed infatti il pene ha avuto una specie di "sussulto", questo mi ha causato il dipanarsi delle nubi.
Sinceramente, l'ossessione dell'essere omosessuale non è qualcosa che mi ha destato problemi e lasciato delle conseguenze, dopo la prima volta. non capisco veramente.
questa "depressione" è come arrivata di botto dopo un periodo di nervosismo incredibile, in cui mangiavo molte schifezze e litigavo o comunque avevo discussioni con la mia fidanzata.
quando però le ho parlato della ragazza cinese di cui le parlavo prima, il cervello mi si è come "riacceso" ed infatti il pene ha avuto una specie di "sussulto", questo mi ha causato il dipanarsi delle nubi.
Sinceramente, l'ossessione dell'essere omosessuale non è qualcosa che mi ha destato problemi e lasciato delle conseguenze, dopo la prima volta. non capisco veramente.
[#17]
"Quindi lei crede che questo disturbo sia causato da un problema di coppia o altro?"
Non ho fatto un'affermazione in termini di causa/effetto ho evidenziato solo una correlazione arbitraria e fuorviante difficoltà nell'erezione/ omosessualità e suggerito quella più ovvia per una personale che vive la sessualità all'interno di una relazione di coppia.
Tuttavia mettere in correlazione il suo disagio con la relazione di coppia significa inserirla in quel contesto anziché alimentare un pensiero sganciato dalla sua esperienza soggettiva ( non è attratto dagli uomini).
Il consulto andrologico va fatto comunque se riesce ad avere un appuntamento in tempi brevi può precedere il colloquio con lo psicoterapeuta.
In ogni caso ribadisco l'importanza di coinvolgere il partner onde evitare che il disagio contribuisca a creare una distanza relazionale che renderà più complesso l'avvio di un processo di cambiamento.
Non ho fatto un'affermazione in termini di causa/effetto ho evidenziato solo una correlazione arbitraria e fuorviante difficoltà nell'erezione/ omosessualità e suggerito quella più ovvia per una personale che vive la sessualità all'interno di una relazione di coppia.
Tuttavia mettere in correlazione il suo disagio con la relazione di coppia significa inserirla in quel contesto anziché alimentare un pensiero sganciato dalla sua esperienza soggettiva ( non è attratto dagli uomini).
Il consulto andrologico va fatto comunque se riesce ad avere un appuntamento in tempi brevi può precedere il colloquio con lo psicoterapeuta.
In ogni caso ribadisco l'importanza di coinvolgere il partner onde evitare che il disagio contribuisca a creare una distanza relazionale che renderà più complesso l'avvio di un processo di cambiamento.
[#18]
Utente
<<<Non ho fatto un'affermazione in termini di causa/effetto ho evidenziato solo una correlazione arbitraria e fuorviante difficoltà nell'erezione/ omosessualità e suggerito quella più ovvia per una personale che vive la sessualità all'interno di una relazione di coppia. Tuttavia mettere in correlazione il suo disagio con la relazione di coppia significa inserirla in quel contesto anziché alimentare un pensiero sganciato dalla sua esperienza soggettiva ( non è attratto dagli uomini).
ok, è effettivamente qualcosa che bisognerebbe affrontare, visto che trovo ancora una punta di nervosismo quando parlo o affronto discussioni con lei.
<<<In ogni caso ribadisco l'importanza di coinvolgere il partner onde evitare che il disagio contribuisca a creare una distanza relazionale che renderà più complesso l'avvio di un processo di cambiamento.
Di quale disagio parla? sinceramente non vorrei parlarle del mio disturbo sull'omosessualità e vorrei provare a risolverlo da solo, visto che rischierei di peggiorare la mia situazione nei suoi confronti. finora lei si è dimostrata tranquilla rispetto a questo evento (il non riuscire ad avere erezioni e quindi a fare l'amore) e non vorrei invece cadere in una serie di domande e questioni che potrebbero inisinuarmi ancora più dubbi in questo circolo vizioso dal quale non riesco ancora ad uscire. non crede?
ok, è effettivamente qualcosa che bisognerebbe affrontare, visto che trovo ancora una punta di nervosismo quando parlo o affronto discussioni con lei.
<<<In ogni caso ribadisco l'importanza di coinvolgere il partner onde evitare che il disagio contribuisca a creare una distanza relazionale che renderà più complesso l'avvio di un processo di cambiamento.
Di quale disagio parla? sinceramente non vorrei parlarle del mio disturbo sull'omosessualità e vorrei provare a risolverlo da solo, visto che rischierei di peggiorare la mia situazione nei suoi confronti. finora lei si è dimostrata tranquilla rispetto a questo evento (il non riuscire ad avere erezioni e quindi a fare l'amore) e non vorrei invece cadere in una serie di domande e questioni che potrebbero inisinuarmi ancora più dubbi in questo circolo vizioso dal quale non riesco ancora ad uscire. non crede?
[#19]
"non vorrei parlarle del mio disturbo sull'omosessualità "
Il suo disagio riguarda la sessualità e non l'orientamento sessuale inoltre le autodiagnosi sono dannose e fuorvianti quindi vivamente sconsigliate.
Io non mi riferivo alla possibilità di parlare con la sua fidanzata da solo ma all'interno di una seduta di terapia di coppia.
La psicoterapia non è sempre soltanto cura della patologia ma anche opportunità di affrontare un percorso di crescita e cambiamento sia individuale che relazionale.
Non è verosimile che questo accada senza che la sua partner sia coinvolta, la resistenza che sta esprimendo deriva sempre dalla propensione all'autoreferenzialità e all'autocontrollo che l'ansia contribuisce ad amplificare.
E' fondamentale dare alla sua fidanzata la possibilità di condividere insieme a lei tutto questo in modo da renderlo un'opportunità di scoprire le risorse presenti all'interno della relazione di coppia.
Il suo disagio riguarda la sessualità e non l'orientamento sessuale inoltre le autodiagnosi sono dannose e fuorvianti quindi vivamente sconsigliate.
Io non mi riferivo alla possibilità di parlare con la sua fidanzata da solo ma all'interno di una seduta di terapia di coppia.
La psicoterapia non è sempre soltanto cura della patologia ma anche opportunità di affrontare un percorso di crescita e cambiamento sia individuale che relazionale.
Non è verosimile che questo accada senza che la sua partner sia coinvolta, la resistenza che sta esprimendo deriva sempre dalla propensione all'autoreferenzialità e all'autocontrollo che l'ansia contribuisce ad amplificare.
E' fondamentale dare alla sua fidanzata la possibilità di condividere insieme a lei tutto questo in modo da renderlo un'opportunità di scoprire le risorse presenti all'interno della relazione di coppia.
[#20]
Utente
Consiglia quindi una primissima seduta di coppia con lei oppure consiglia prima di andare da una psicoterapeuta, per poi invitare anche lei?
Purtroppo, nel corso della mia vita (fino a metà maggio, quando si è manifestato questo problema), ho sofferto anche di masturbazione compulsiva (Specie in sua assenza da casa) che scaturiva sempre da una fotografia o un impulso etero, ma che poi sfociava in un video porno.
Questo ha in me creato nel tempo mancanza di erezioni complete alla vista di donne che mi piacevano, anche se poi facevano scattare in me la pulsione della masturbazione.
Nel tempo, la mia vita sessuale con la mia ragazza è sempre stata soddisfacente, bastava sentire il suo profumo per eccitarmi sessualmente (tra l'altro, soffro anche di sessomnia notturna, che è riapparsa una notte proprio in questo periodo molto strano e triste dopo un periodo piuttosto lungo. la mia ragazza, poichè voleva dormire, mi ha rifiutato.), ma la masturbazione è rimasta una componente importante, fin troppo della mia vita. Fino a rovinare alcune prestazioni sportive. Mi sono sempre trovato a ripetermi "non lo devo più fare, questa cosa mi sta rovinando da tutti i punti di vista", ma poi ho sempre ricominciato. Non riuscendo a masturbarmi, questo per me è sintomo di qualcosa che non va. La certezza di riuscire a masturbarmi è per me motivo di "non fallimento" con la mia fidanzata.
Diciamo pure che, nel tempo, i tempi di latenza si sono dilatati fino ad una volta ogni due giorni, non riuscendo fisicamente ad avere una erezione.
Purtroppo, nel corso della mia vita (fino a metà maggio, quando si è manifestato questo problema), ho sofferto anche di masturbazione compulsiva (Specie in sua assenza da casa) che scaturiva sempre da una fotografia o un impulso etero, ma che poi sfociava in un video porno.
Questo ha in me creato nel tempo mancanza di erezioni complete alla vista di donne che mi piacevano, anche se poi facevano scattare in me la pulsione della masturbazione.
Nel tempo, la mia vita sessuale con la mia ragazza è sempre stata soddisfacente, bastava sentire il suo profumo per eccitarmi sessualmente (tra l'altro, soffro anche di sessomnia notturna, che è riapparsa una notte proprio in questo periodo molto strano e triste dopo un periodo piuttosto lungo. la mia ragazza, poichè voleva dormire, mi ha rifiutato.), ma la masturbazione è rimasta una componente importante, fin troppo della mia vita. Fino a rovinare alcune prestazioni sportive. Mi sono sempre trovato a ripetermi "non lo devo più fare, questa cosa mi sta rovinando da tutti i punti di vista", ma poi ho sempre ricominciato. Non riuscendo a masturbarmi, questo per me è sintomo di qualcosa che non va. La certezza di riuscire a masturbarmi è per me motivo di "non fallimento" con la mia fidanzata.
Diciamo pure che, nel tempo, i tempi di latenza si sono dilatati fino ad una volta ogni due giorni, non riuscendo fisicamente ad avere una erezione.
[#21]
Se la sua fidanzata è disponibile e ne fa esplicita richiesta allo psicoterapeuta è preferibile iniziare con una seduta di coppia.
Non tutti gli psicoterapeuti si occupano di terapia di coppia ma facendo una ricerca in rete può individuare lo specialista con i requisiti adeguati, poi si tratterà di fare il primo colloquio e verificare di persona come vi siete trovati.
Noto che continua ad attribuire una connotazione patologica al suo modo di vivere la sessualità:
"ho sofferto anche di masturbazione compulsiva"
"tra l'altro, soffro anche di sessomnia notturna"
questo approccio rischia di favorire la propensione a pensare a se stesso come "persona malata" che deve essere curata, dando per scontato che questa sia la visione dello specialista.
Gli aspetti emersi tuttavia potranno fornirle degli spunti da approfondire all'interno della seduta.
Non tutti gli psicoterapeuti si occupano di terapia di coppia ma facendo una ricerca in rete può individuare lo specialista con i requisiti adeguati, poi si tratterà di fare il primo colloquio e verificare di persona come vi siete trovati.
Noto che continua ad attribuire una connotazione patologica al suo modo di vivere la sessualità:
"ho sofferto anche di masturbazione compulsiva"
"tra l'altro, soffro anche di sessomnia notturna"
questo approccio rischia di favorire la propensione a pensare a se stesso come "persona malata" che deve essere curata, dando per scontato che questa sia la visione dello specialista.
Gli aspetti emersi tuttavia potranno fornirle degli spunti da approfondire all'interno della seduta.
[#22]
Utente
la masturbazione compulsiva è sempre stato un problema a cui non ho mai dato peso, se non in particolari circostanze.
Per quanto riguarda la sessomnia, io e la mia fidanzata siamo stati felici di scoprire che questa cosa avviene ed è sempre avvenuta solo con lei.
>>>questo approccio rischia di favorire la propensione a pensare a se stesso come "persona malata" che deve essere curata, dando per scontato che questa sia la visione dello specialista.
Gli aspetti emersi tuttavia potranno fornirle degli spunti da approfondire all'interno della seduta.
Non ho compreso questa parte, mi perdoni. può per favore essere più chiara?
Per quanto riguarda la sessomnia, io e la mia fidanzata siamo stati felici di scoprire che questa cosa avviene ed è sempre avvenuta solo con lei.
>>>questo approccio rischia di favorire la propensione a pensare a se stesso come "persona malata" che deve essere curata, dando per scontato che questa sia la visione dello specialista.
Gli aspetti emersi tuttavia potranno fornirle degli spunti da approfondire all'interno della seduta.
Non ho compreso questa parte, mi perdoni. può per favore essere più chiara?
[#23]
Attribuire una connotazione patologica al suo modo di vivere la sessualità è una delle tante espressioni di un atteggiamento giudicante che rivolge verso se stesso e che magari si aspetta anche da parte dello psicoterapeuta.
Al contrario, lo specialista mette in atto una sospensione del giudizio nei suoi confronti rivolgendo verso di lei un atteggiamento caratterizzato inoltre dall'accettazione positiva incondizionata e dalla comprensione empatica (empatia significa entrare in contatto con il suo vissuto emozionale come se fosse il proprio, senza mai identificarsi con l'altro).
La sospensione del giudizio consente allo psicoterapeuta di non identificarla in automatico con un disturbo psicopatologico instaurando una relazione terapeutica con la persona senza essere condizionato da un'etichetta diagnostica.
Al contrario, lo specialista mette in atto una sospensione del giudizio nei suoi confronti rivolgendo verso di lei un atteggiamento caratterizzato inoltre dall'accettazione positiva incondizionata e dalla comprensione empatica (empatia significa entrare in contatto con il suo vissuto emozionale come se fosse il proprio, senza mai identificarsi con l'altro).
La sospensione del giudizio consente allo psicoterapeuta di non identificarla in automatico con un disturbo psicopatologico instaurando una relazione terapeutica con la persona senza essere condizionato da un'etichetta diagnostica.
[#24]
Utente
Dottoressa,
dopo il suo consulto di ieri sono ancora più confuso.
l'ansia si è praticamente trasformata in rassegnazione/accettazione di omosessualità.
Il web, dove si cercando e si trovano un sacco di informazioni non aiuta. o anzi, aiuta a capire che in tanti sono nella mia situazione, che il disturbo ossessivo e una brutta bestia ma se ne esce. ed io ne voglio uscure.
Continuo a pensare di essere diventato omosessuale, non riesco a pensare ad altro. ma non ho più ansia, mal di testa ed altri problemi. Ed ho ancora più paura perchè questa cosa non la voglio accettare. Fino a due mesi fa stavo bene con la mia fidanzata, e non ho mai avuto un dubbio riguardo l'avere un bambino con lei, avere una famiglia con lei. solo quell'episodio di sei anni fa risolto da solo. Adesso ci stiamo trasferendo di casa e ci stiamo per sposare.
Non ho mai avuto problemi con la mia sessualità etero, ed anzi sono sempre stato felice di guardare una bella ragazza, di stare con lei, di vederla sorridere. mi solleticava il corpo e la mente.
Mi sto perdendo in questo vortice da cui non riesco ad uscire. la mia mente pensa solo "tanto sei gay, mettiti in pace" e distorce continuamente tutti i miei pensieri del passato. Continuo a pensare che tutte le paturnie d'amore dell'infanzia e adolescenza sono finte, che non ci sono mai state. ed invece erano reali e ci soffrivo.
Continuo a non avere erezioni spontanee o "indotte", nè guardando porno etero nè omosessuali. ma forse è la paura. è possibile che dopo due mesi sia ancora nella fase della paura? che quindi mi fa credere di aver accettato questa cosa?
Per farle un esempio pratico, ieri sono andato a giocare a basket con degli amici: non ho pensato a niente se non a giocare, ma ero rigido, c'era qualcosa che comunque mi bloccava. sono tornato a casa spensierato ed appena ho visto lei ho detto: finalmente stasera un pò di calma con sto ca**o di cervello. Non avrei fatto sesso con lei, perchè credo di avere problemi erettili e non mi ecciterei, ma la serata è stata tranquilla, abbiamo parlato del matrimonio ed ero sereno, mi volevo e voglio sposare, continuare con lei.
Poi la notte, come al solito, parzialmente insonne con questo tarlo nel cervello "sei gay, sei gay, tanto sei gay. inutile che ci provi" ma in sottofondo, come fosse una voce non del mio cervello, ma di un altro che ti ripete nell'orecchio delle cose.
stamattina mi ero svegliato invece molto stanco, quasi stravolto, ma sereno, mi sono fatto la doccia e sono uscito di casa. Arrivato in ufficio (dove non faccio nulla da due anni a questa parte, lavoro circa 10 minuti al giorno) ho cominciato ad aprire siti internet riguardanti DOC e omosessualità latente/repressa.
Io non mi sono mai posto questo problema, perchè per me la sessualità è sempre stata tra uomo e donna, senza discriminazione per gli altri. ho sempre pensato "facciano quello che vogliono".
Da quando ero piccolo, come le dicevo, l'ammirazione per gli altri dipendeva sempre e solo dal fisico o l'altezza che volevo avere di un altro (per giocare meglio a pallavolo), o i capelli (che perdo da 16 anni, per me un trauma). Ma ho sempre solo avuto in mente ragazze, e mi sono sempre masturbato con loro. ho avuto rapporti solo con loro, mi ricordo bene quanto ero eccitato quando raggiungevo la ragazzina per le prime esperienze, e quanto fosse bello fare l'amore con la mia futura moglie.
Eppure il cervello, quella vocina, mi dice che erano tutte falsità, che mi sono creato nel momento di farle.
Mi può dire se anche questo può far parte del doc o meno?
Sto cercando un sessuologo che possa assistermi in questo difficile processo, ancora non ho fatto l'esame andrologico.
Mi sento molto stanco, fisicamente e ancor più mentalmente. e i giorni diventano più difficili. nel senso che non capisco più che sta succedendo.
Ho provato ad accettare il fatto di pensieri intrusivi, che essere omosessuale non sarebbe un problema, ma questo mi ha causato ancora più problemi.
Mi aiuta cortesemente?
dopo il suo consulto di ieri sono ancora più confuso.
l'ansia si è praticamente trasformata in rassegnazione/accettazione di omosessualità.
Il web, dove si cercando e si trovano un sacco di informazioni non aiuta. o anzi, aiuta a capire che in tanti sono nella mia situazione, che il disturbo ossessivo e una brutta bestia ma se ne esce. ed io ne voglio uscure.
Continuo a pensare di essere diventato omosessuale, non riesco a pensare ad altro. ma non ho più ansia, mal di testa ed altri problemi. Ed ho ancora più paura perchè questa cosa non la voglio accettare. Fino a due mesi fa stavo bene con la mia fidanzata, e non ho mai avuto un dubbio riguardo l'avere un bambino con lei, avere una famiglia con lei. solo quell'episodio di sei anni fa risolto da solo. Adesso ci stiamo trasferendo di casa e ci stiamo per sposare.
Non ho mai avuto problemi con la mia sessualità etero, ed anzi sono sempre stato felice di guardare una bella ragazza, di stare con lei, di vederla sorridere. mi solleticava il corpo e la mente.
Mi sto perdendo in questo vortice da cui non riesco ad uscire. la mia mente pensa solo "tanto sei gay, mettiti in pace" e distorce continuamente tutti i miei pensieri del passato. Continuo a pensare che tutte le paturnie d'amore dell'infanzia e adolescenza sono finte, che non ci sono mai state. ed invece erano reali e ci soffrivo.
Continuo a non avere erezioni spontanee o "indotte", nè guardando porno etero nè omosessuali. ma forse è la paura. è possibile che dopo due mesi sia ancora nella fase della paura? che quindi mi fa credere di aver accettato questa cosa?
Per farle un esempio pratico, ieri sono andato a giocare a basket con degli amici: non ho pensato a niente se non a giocare, ma ero rigido, c'era qualcosa che comunque mi bloccava. sono tornato a casa spensierato ed appena ho visto lei ho detto: finalmente stasera un pò di calma con sto ca**o di cervello. Non avrei fatto sesso con lei, perchè credo di avere problemi erettili e non mi ecciterei, ma la serata è stata tranquilla, abbiamo parlato del matrimonio ed ero sereno, mi volevo e voglio sposare, continuare con lei.
Poi la notte, come al solito, parzialmente insonne con questo tarlo nel cervello "sei gay, sei gay, tanto sei gay. inutile che ci provi" ma in sottofondo, come fosse una voce non del mio cervello, ma di un altro che ti ripete nell'orecchio delle cose.
stamattina mi ero svegliato invece molto stanco, quasi stravolto, ma sereno, mi sono fatto la doccia e sono uscito di casa. Arrivato in ufficio (dove non faccio nulla da due anni a questa parte, lavoro circa 10 minuti al giorno) ho cominciato ad aprire siti internet riguardanti DOC e omosessualità latente/repressa.
Io non mi sono mai posto questo problema, perchè per me la sessualità è sempre stata tra uomo e donna, senza discriminazione per gli altri. ho sempre pensato "facciano quello che vogliono".
Da quando ero piccolo, come le dicevo, l'ammirazione per gli altri dipendeva sempre e solo dal fisico o l'altezza che volevo avere di un altro (per giocare meglio a pallavolo), o i capelli (che perdo da 16 anni, per me un trauma). Ma ho sempre solo avuto in mente ragazze, e mi sono sempre masturbato con loro. ho avuto rapporti solo con loro, mi ricordo bene quanto ero eccitato quando raggiungevo la ragazzina per le prime esperienze, e quanto fosse bello fare l'amore con la mia futura moglie.
Eppure il cervello, quella vocina, mi dice che erano tutte falsità, che mi sono creato nel momento di farle.
Mi può dire se anche questo può far parte del doc o meno?
Sto cercando un sessuologo che possa assistermi in questo difficile processo, ancora non ho fatto l'esame andrologico.
Mi sento molto stanco, fisicamente e ancor più mentalmente. e i giorni diventano più difficili. nel senso che non capisco più che sta succedendo.
Ho provato ad accettare il fatto di pensieri intrusivi, che essere omosessuale non sarebbe un problema, ma questo mi ha causato ancora più problemi.
Mi aiuta cortesemente?
[#25]
Gentile utente,
già Le scrissi in #8 :
"Come vede le rassicurazioni servono a poco,
anzi a nulla.
Occorre un lavoro del tipo "percorso psy" che La aiuti a capire i meccanismi della Sua mente,
ma soprattutto a padroneggiarli."
Fin quando si nutrirà delle nostre parole
online anzichè di persona,
fin quando la Sua mente le "lavorerà" contro di Lei,
fin quando "cercherà" uno Psico-sessuologo
anzichè prendere l'appuntamento per una seduta,
miglioramenti non ne troverà.
Tale chiarezza solo per aiutarLa, come Lei chiede.
Saluti cordiali.
Carla Maria Brunialti
già Le scrissi in #8 :
"Come vede le rassicurazioni servono a poco,
anzi a nulla.
Occorre un lavoro del tipo "percorso psy" che La aiuti a capire i meccanismi della Sua mente,
ma soprattutto a padroneggiarli."
Fin quando si nutrirà delle nostre parole
online anzichè di persona,
fin quando la Sua mente le "lavorerà" contro di Lei,
fin quando "cercherà" uno Psico-sessuologo
anzichè prendere l'appuntamento per una seduta,
miglioramenti non ne troverà.
Tale chiarezza solo per aiutarLa, come Lei chiede.
Saluti cordiali.
Carla Maria Brunialti
[#26]
Utente
ma è possibile che la mia mente stia cedendo a questo pensiero che prima era un ossessione con emicrania allucinante e voglia di non fare niente, ed adesso è come fosse rassegnazione con inappetenza, voglia di fare pari a 0?
cioè la serenità che mi sembra di sentire, che poi non è vero anche se ho dei momenti di lucidità (come prima al telefono con la mia ragazza) quando ho pensato "che bella voce, per fortuna mi sposo", può essere cosa?
cioè la serenità che mi sembra di sentire, che poi non è vero anche se ho dei momenti di lucidità (come prima al telefono con la mia ragazza) quando ho pensato "che bella voce, per fortuna mi sposo", può essere cosa?
[#30]
Utente
Buongiorno, sono qui ad aggiornarvi.
Le cose sono leggermente migliorate nell'ultimo periodo: non soffro più di mal di testa lancinanti e dall'insonnia sono passato ad un'ipersonnia che comunque non mi fa riposare.
Il primo incontro con la Dottoressa psico-sessuologa, è andato bene: mi ha ovviamente fatto tutte le domande del caso ed alla fine mi ha detto essere convinta di riuscire a "recuperare il rapporto sessuale in breve tempo".
Mi ha comunque prescritto una visita da un andrologo, un esame del sangue e urinocoltura per sincerarsi di non avere cause organiche.
la cosa mi ha tranquillizzato un pò e, il giorno dopo, sono riuscito ad avere un'erezione sotto la doccia con la mia fidanzata, completando un rapporto masturbatorio (era nel suo periodo pre ciclo e non abbiamo approcciato un rapporto completo). la mattina dopo ero talmente contento di essere riuscito ad eccitarmi, che ho chiesto alla mia fidanzata di fare un bambino quando andremo in ferie (ricevendo un rifiuto).
Il calo del desiderio però continua, dal punto di vista sessuale e masturbatorio: dal lato sessuale, non riesco ad eccitarmi quando con la mia ragazza (diciamo che non c'è neanche tempo per stare tranquilli perchè stiamo facendo un trasloco, abbiamo l'imbianchino che dorme a casa, ancora il matrimonio con i preparativi), dal lato masturbatorio ieri, guardando delle foto su internet, la mia mente si è eccitata moltissimo guardando questa ragazza nuda, ma il mio pene non ne vuole sapere. quando sono andato in bagno, anche a livello "meccanico" faccio fatica a raggiungere l'erezione, diciamo che mi masturbo al 50% della rigidità usuale, e poi il pene si irrigidisce completamente solo pochi momenti prima dell'eiaculazione; subito dopo, però, il pene si inflaccidisce subito. Subito dopo la masturbazione ho pensato tutto il pomeriggio all'atto sessuale e quanto mi sarebbe piaciuto recuperare quell'intimità con la mia fidanzata, e mi sarebbe piaciuto anche fare fare sesso senza penetrazione, pur di darle piacere.
Le mie giornate sono invece un misto tra "uggiosità", senza voglia di vivere e fare (generalmente al mattimo), per poi recuperare nel pomeriggio ed andare a dormire in quasi serenità. C'è ancora questo tarlo dell'omosessualità che si ripresenta quando sono da solo o non ho niente da fare, sebbene io continui a non avere pensieri verso uomini e simili. C'è ogni tanto qualche pensiero intrusivo, che mi fa stare molto male e mi inquieta, ma per il resto c'è solo (almeno da quello che percepisco) una strana malinconia, che quando ho da fare si attenua un pò.
Tra l'altro, quando abbiamo comprato Divano, Materasso e Tv per la casa nuova, mi è sembrato quasi che i problemi fossero spariti, ritornando quasi completamente sereno e chiedendomi "ma come faccio ad avere quei pensieri lì? tra poco mi sposo, abbiamo casa nuova, avrò un nuovo lavoro, e mi vengono in mente queste cose. boh".
un'altra cosa che ho notato è che, quando sono nel mood negativo non riesco a prendere decisioni o fare acquisti di shopping e simili, è come se mi bloccassi perchè "tanto non mi serve niente, non fare cazzate", quando invece sono contento quella stessa cosa la comprerei e ripenso al momento in cui credevo non mi servisse.
Vorrei avere un vostro parere a riguardo, vi ringrazio.
Le cose sono leggermente migliorate nell'ultimo periodo: non soffro più di mal di testa lancinanti e dall'insonnia sono passato ad un'ipersonnia che comunque non mi fa riposare.
Il primo incontro con la Dottoressa psico-sessuologa, è andato bene: mi ha ovviamente fatto tutte le domande del caso ed alla fine mi ha detto essere convinta di riuscire a "recuperare il rapporto sessuale in breve tempo".
Mi ha comunque prescritto una visita da un andrologo, un esame del sangue e urinocoltura per sincerarsi di non avere cause organiche.
la cosa mi ha tranquillizzato un pò e, il giorno dopo, sono riuscito ad avere un'erezione sotto la doccia con la mia fidanzata, completando un rapporto masturbatorio (era nel suo periodo pre ciclo e non abbiamo approcciato un rapporto completo). la mattina dopo ero talmente contento di essere riuscito ad eccitarmi, che ho chiesto alla mia fidanzata di fare un bambino quando andremo in ferie (ricevendo un rifiuto).
Il calo del desiderio però continua, dal punto di vista sessuale e masturbatorio: dal lato sessuale, non riesco ad eccitarmi quando con la mia ragazza (diciamo che non c'è neanche tempo per stare tranquilli perchè stiamo facendo un trasloco, abbiamo l'imbianchino che dorme a casa, ancora il matrimonio con i preparativi), dal lato masturbatorio ieri, guardando delle foto su internet, la mia mente si è eccitata moltissimo guardando questa ragazza nuda, ma il mio pene non ne vuole sapere. quando sono andato in bagno, anche a livello "meccanico" faccio fatica a raggiungere l'erezione, diciamo che mi masturbo al 50% della rigidità usuale, e poi il pene si irrigidisce completamente solo pochi momenti prima dell'eiaculazione; subito dopo, però, il pene si inflaccidisce subito. Subito dopo la masturbazione ho pensato tutto il pomeriggio all'atto sessuale e quanto mi sarebbe piaciuto recuperare quell'intimità con la mia fidanzata, e mi sarebbe piaciuto anche fare fare sesso senza penetrazione, pur di darle piacere.
Le mie giornate sono invece un misto tra "uggiosità", senza voglia di vivere e fare (generalmente al mattimo), per poi recuperare nel pomeriggio ed andare a dormire in quasi serenità. C'è ancora questo tarlo dell'omosessualità che si ripresenta quando sono da solo o non ho niente da fare, sebbene io continui a non avere pensieri verso uomini e simili. C'è ogni tanto qualche pensiero intrusivo, che mi fa stare molto male e mi inquieta, ma per il resto c'è solo (almeno da quello che percepisco) una strana malinconia, che quando ho da fare si attenua un pò.
Tra l'altro, quando abbiamo comprato Divano, Materasso e Tv per la casa nuova, mi è sembrato quasi che i problemi fossero spariti, ritornando quasi completamente sereno e chiedendomi "ma come faccio ad avere quei pensieri lì? tra poco mi sposo, abbiamo casa nuova, avrò un nuovo lavoro, e mi vengono in mente queste cose. boh".
un'altra cosa che ho notato è che, quando sono nel mood negativo non riesco a prendere decisioni o fare acquisti di shopping e simili, è come se mi bloccassi perchè "tanto non mi serve niente, non fare cazzate", quando invece sono contento quella stessa cosa la comprerei e ripenso al momento in cui credevo non mi servisse.
Vorrei avere un vostro parere a riguardo, vi ringrazio.
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"...Vorrei avere un vostro parere a riguardo, vi ringrazio. .."
A questo punto la Sua referente è la Psico-sessuologa che La conosce di persona,
a cui La deleghiamo,
dato che è inutile e dannoso fare confusione utilizzando più canali di risposta.
Saluti cordiali.
Carla Maria Brunialti
Questo consulto ha ricevuto 31 risposte e 2.2k visite dal 04/07/2018.
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