Emotività del terapeuta emerge in seduta

Buongiorno a tutti,

volevo porre un quesito in merito alla emotività del terapeuta che può eventualmente emergere in seduta.

Durante la penultima seduta il mio terapeuta si è imbarcato in una filippica rispetto ad un certo oggetto, ma che nessuno gli aveva chiesto. Mostrando un certo nervosismo e impedendomi così di concludere il mio racconto di una esperienza positiva che volevo narrare. Assolutamente un inedito nella nostro percorso che dura ormai da qualche mese. Ci saremmo rivisti dopo due settimane per problemi logistici, ma nella successiva seduta ho notato delle stranezze. Magari è una mia paranoia, ma mi è sembrato così evidente che fosse nervoso e un po' diverso dal solito, anche meno sorridente e accogliente. Muoveva il piede in continuazione e talvolta non sosteneva lo sguardo. Al momento del pagamento poi è successa un'altra cosa strana: ha fatto vigere un accordo precedentemente fatto tra di noi (una fattura al mese di euro X+10) invece che la condizione di favore fatta successivamente, cioè il mese prima (prezzo X, indipendentemente dalla fattura). Che può essere tranquillamente frutto di una dimenticanza, infatti non ho mosso obiezione alcuna e di fatto non mi interessa. Voglio solo capire se in qualche modo questi fenomeni trovano una spiegazione nella sua emotività rispetto al mio "caso".

Ripeto, magari sono solo miei retropensieri ingiustificati, ma volevo capire se è un comportamento che può verificarsi in terapia.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 86
Gent.le Ragazza,
è assolutamente legittimo che da cliente si senta libera di esprimere qualsiasi dubbio o perplessità direttamente allo psicoterapeuta, qualsiasi omissione o reticenza può inquinare l'alleanza terapeutica e interferire con il rapporto di fiducia instaurato.
Noi non possiamo esprimere giudizi sull'operato di un collega non sarebbe deontologicamente corretto, anche perché sono aspetti che vanno considerati all'interno del contesto della relazione terapeutica.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Utente
Utente
Ha ragione dottoressa. La verità è che ho un po' paura, mi sento un po' intimorita, non so perchè.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 86
Un possibile punto di partenza può essere proprio questo l'esigenza di un confronto associato ad una sorta di "resistenza" ad affrontarlo.
Sarà compito dello psicoterapeuta creare le condizioni favorevoli per metterla a suo agio e facilitare la condivisione del suo vissuto.
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Utente
Utente
Ha ragione, lo farò se dovessi riscontrare lo stesso comportamento.

Mi ha dato un ottimo spunto su cui riflettere, in effetti molte volte ho paura della rabbia delle persone e che le persone possano arrabbiarsi con me. Glielo dirò senz'altro. Grazie e a presto.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 86
"Mostrando un certo nervosismo e impedendomi così di concludere il mio racconto di una esperienza positiva che volevo narrare."


"mi è sembrato così evidente che fosse nervoso e un po' diverso dal solito, anche meno sorridente e accogliente. Muoveva il piede in continuazione e talvolta non sosteneva lo sguardo"


Gli aspetti che ha descritto e che le cito meriterebbero di essere affrontati in modo esplicito all'interno della seduta,senza attendere che si verifichino di nuovo, altrimenti restano in sospeso condizionando la trasparenza e l'autenticità della relazione terapeutica.

Per quanto riguarda questo aspetto:

"ha fatto vigere un accordo precedentemente fatto tra di noi (una fattura al mese di euro X+10) invece che la condizione di favore fatta successivamente, cioè il mese prima (prezzo X, indipendentemente dalla fattura"

anch'esso andrebbe fatto notare in modo da chiarire eventuali equivoci o ambiguità negli accordi presi all'inizio del percorso, poiché eventuali cambiamenti vanno comunicati chiaramente al cliente.