Pensieri incestuosi
Salve buonasera
come ho gia spiegato nei precedenti consulti , quando ero piccolo in 4/5 elementare io e mia sorella abbiamo fatto dei giochi esplorativi (dove lei mi toccava il mio genitale in bagno , dove io l'ha invitai apposta per questa cosa ) io da li in poi capii subito che era una cosa molto sbagliata. ed ho sempre vissuto con questo senso di colpa e scheletro nell'armadio . Ripeto io ho sempre avuto una vita normale .
agosto scorso a 25 anni la mia vita è cambiata i miei sintomi erano :
- all'inizio mioclonie "spasmi muscolari ogniqualvolta che stavo per dormire "
- dopidichè è uscita una forte ansia
- giramenti di testa e sensazione di sbandamento
- sintomi dissociativi
-malessere
questi sintomi deve essere sincero sono migliorati del 90% grazie al mio psicologo che mi h detto non sono depresso si tratta di questa ansia molto forte .
e abbiamo capito che il problema è il senso di colpa e i pensieri incestuosi che non mi lasciano stare .
i miglioramenti l'ho notati da quando lavoro e non sto tanto a casa . Quando sto a casa e c'è mia sorella trovo in me una sensazione strana che mi far star male e dei pensieri incestuosi , non solo con lei ma anche con mia madre e mia sorella più grande .
ho paura di questi pensieri che non mi fanno stare sereno e avere un rapporto sereno con mia sorella sembra che abbia paura di rifare quello che ho fatto o peggio anche se so che non succederà mai .
certe volte quando mi masturbavo mi veniva in mente mia sorella all'improvviso . oppure quando parla con i miei amici certe volte mi passa in mente l'immagine di me che bacio il mio amico ! cioè senza motivo Boh mi sento davvero un depravato certe volte .
Questi pensieri sono usciti piano piano ma adesso sono molto più frequenti è per questo che adesso sto male ?
come ho gia spiegato nei precedenti consulti , quando ero piccolo in 4/5 elementare io e mia sorella abbiamo fatto dei giochi esplorativi (dove lei mi toccava il mio genitale in bagno , dove io l'ha invitai apposta per questa cosa ) io da li in poi capii subito che era una cosa molto sbagliata. ed ho sempre vissuto con questo senso di colpa e scheletro nell'armadio . Ripeto io ho sempre avuto una vita normale .
agosto scorso a 25 anni la mia vita è cambiata i miei sintomi erano :
- all'inizio mioclonie "spasmi muscolari ogniqualvolta che stavo per dormire "
- dopidichè è uscita una forte ansia
- giramenti di testa e sensazione di sbandamento
- sintomi dissociativi
-malessere
questi sintomi deve essere sincero sono migliorati del 90% grazie al mio psicologo che mi h detto non sono depresso si tratta di questa ansia molto forte .
e abbiamo capito che il problema è il senso di colpa e i pensieri incestuosi che non mi lasciano stare .
i miglioramenti l'ho notati da quando lavoro e non sto tanto a casa . Quando sto a casa e c'è mia sorella trovo in me una sensazione strana che mi far star male e dei pensieri incestuosi , non solo con lei ma anche con mia madre e mia sorella più grande .
ho paura di questi pensieri che non mi fanno stare sereno e avere un rapporto sereno con mia sorella sembra che abbia paura di rifare quello che ho fatto o peggio anche se so che non succederà mai .
certe volte quando mi masturbavo mi veniva in mente mia sorella all'improvviso . oppure quando parla con i miei amici certe volte mi passa in mente l'immagine di me che bacio il mio amico ! cioè senza motivo Boh mi sento davvero un depravato certe volte .
Questi pensieri sono usciti piano piano ma adesso sono molto più frequenti è per questo che adesso sto male ?
[#1]
Gentile utente,
Sarebbe utile che lei riferisse l’incremento di questi pensieri al collega che la segue. Le modalità con cui essi si presentano, fanno propendere per una caratteristica dinamica ossessiva su base ansiosa. Ha una diagnosi psicologica o psichiatrica in proposito?
Occorrerebbe lavorarci in modo specifico con il collega che spero sia anche psicoterapeuta.
Lei non è un depravato. “depravato” è l’auto-giudizio che si da. Lei è ansioso e l’ansia fa questi “scherzi” cognitivi intrusivi e fastidiosi che portano ad autocriticarsi. Quanto più si auto-giudicherà, più questi pensieri si presenteranno.
Questa è per esempio una delle dinamiche che sperimenta. Ma non è la sola...
Occorre lavoro mirato!
Cordiali saluti
Sarebbe utile che lei riferisse l’incremento di questi pensieri al collega che la segue. Le modalità con cui essi si presentano, fanno propendere per una caratteristica dinamica ossessiva su base ansiosa. Ha una diagnosi psicologica o psichiatrica in proposito?
Occorrerebbe lavorarci in modo specifico con il collega che spero sia anche psicoterapeuta.
Lei non è un depravato. “depravato” è l’auto-giudizio che si da. Lei è ansioso e l’ansia fa questi “scherzi” cognitivi intrusivi e fastidiosi che portano ad autocriticarsi. Quanto più si auto-giudicherà, più questi pensieri si presenteranno.
Questa è per esempio una delle dinamiche che sperimenta. Ma non è la sola...
Occorre lavoro mirato!
Cordiali saluti
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.
[#3]
“è normale che sto male anche se non penso effettivamente a questi pensieri ???“. Si. Sono pensieri intrusivi, sgradevoli e irrazionali che le provocano malessere e sofferenza emotiva.
“ma come farò mai a non pensare a queste cose ?!”. Con una psicoterapia mirata che le possa dare le strategie adeguate per gestire la sua ansia. Non sono i pensieri che vanno non pensati. È impossibile raggiungere questo scopo. È lavorare sull’ansia che le permetterà di decrementare frequenza intensità e durata di essi. Consideri che quanto più lei si imporrà di non pensare, tanto più penserà proprio a quello che non vuole. Ecco perché serve l’aiuto di un collega.
Legga questi articoli del Collega De Vincentiis e si determini con il suo psicologo per iniziare una terapia.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/895-la-trappola-delle-ossessioni.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3715-la-rimuginazione-ossessiva-come-risolverla.html
“ma come farò mai a non pensare a queste cose ?!”. Con una psicoterapia mirata che le possa dare le strategie adeguate per gestire la sua ansia. Non sono i pensieri che vanno non pensati. È impossibile raggiungere questo scopo. È lavorare sull’ansia che le permetterà di decrementare frequenza intensità e durata di essi. Consideri che quanto più lei si imporrà di non pensare, tanto più penserà proprio a quello che non vuole. Ecco perché serve l’aiuto di un collega.
Legga questi articoli del Collega De Vincentiis e si determini con il suo psicologo per iniziare una terapia.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/895-la-trappola-delle-ossessioni.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3715-la-rimuginazione-ossessiva-come-risolverla.html
[#5]
“quindi convivrò con questi pensieri per sempre ??“
1) Certo che no. Per questo le ho suggerito la psicoterapia. Le terapie di elezione nel trattamento di sindromi ansiose sono la cognitivo comportamentale e la strategica breve.
2) “ho notato un miglioramento quando non sto a casa , dove non c'è mia sorella e mia madre !”. Verosimilmente il suo ambiente familiare le è stressogeno. Ciò non vuol dire che dovrà allontanarsi necessariamente da madre e sorella e vivere sempre fuori casa. OCCORRE CHE LEI IMPARI A GESTIRE LA SUA ANSIA.
questo non potrà farlo da solo ma solo con l’aiuto di uno psicologo psicoterapeuta.
Tutte le ipotesi che ho fatto, restano tali dato che siamo online e lei non è un mio paziente con cui avere un rapporto terapeutico di persona e quindi non ci conosciamo vis a vis. Per tanto, la invito
- a contattare uno psicoterapeuta
- a leggere gli articoli che le ho postato dato che in 10 minuti non ha avuto il tempo di farlo.
Si affidi ad un bravo collega e ne verrà fuori.
1) Certo che no. Per questo le ho suggerito la psicoterapia. Le terapie di elezione nel trattamento di sindromi ansiose sono la cognitivo comportamentale e la strategica breve.
2) “ho notato un miglioramento quando non sto a casa , dove non c'è mia sorella e mia madre !”. Verosimilmente il suo ambiente familiare le è stressogeno. Ciò non vuol dire che dovrà allontanarsi necessariamente da madre e sorella e vivere sempre fuori casa. OCCORRE CHE LEI IMPARI A GESTIRE LA SUA ANSIA.
questo non potrà farlo da solo ma solo con l’aiuto di uno psicologo psicoterapeuta.
Tutte le ipotesi che ho fatto, restano tali dato che siamo online e lei non è un mio paziente con cui avere un rapporto terapeutico di persona e quindi non ci conosciamo vis a vis. Per tanto, la invito
- a contattare uno psicoterapeuta
- a leggere gli articoli che le ho postato dato che in 10 minuti non ha avuto il tempo di farlo.
Si affidi ad un bravo collega e ne verrà fuori.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 8.4k visite dal 30/06/2018.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.