Istinto suicida
Buonasera a tutti,
oggi vorrei parlarvi un po' della mia storia, di ciò che va avanti da quando sono nato e che a distanza di 20 anni non è cambiato. Sono uno studente e ho istinti suicidi. Non mi definisco un ragazzo sfortunato perché ho una famiglia che mi vuole bene, che farebbe di tutto per me ma a livello personale non sono mai riuscito a realizzarmi. Non ho amici (se non 2-3), né una ragazza (non ne ho mai avuta una in realtà). Sono sempre solo, vivo da solo (sono uno studente fuori sede) e non ho nessuno con cui sfogarmi. Ho sempre messo la vita degli altri in primo piano rispetto alla mia e nonostante ciò nessuno lo ha mai notato o apprezzato e se, raramente, dovesse essere notato tutto ciò viene definito come "oppressione" e di conseguenza vengo allontanato. Sono un ragazzo piuttosto tranquillo che però è perennemente vittima di pettegolezzi. Sono stato definito più di una volta un "problema" e uno "sbaglio" e sono stato vittima di bullismo, anche se non in maniera accentuata. Ho sempre fatto fin troppo per le persone ma non ho mai ricevuto nulla in cambio. Non che volessi un favore indietro, mi basterebbe anche un po' di affetto. Non ho nessuno con cui uscire, andare a bere una birra, fare una chiacchierata. Vado in università e me ne sto lì, in un angolino, a fissare il vuoto. A volte vorrei che anche uno sconosciuto si avvicinasse a fare due chiacchiere, ma tutto ciò è un evento più unico che raro. Ho pensato centinaia di volte di farla finita una volta per tutte e l'unica cosa che scaccia questi miei pensieri è la mia famiglia, sono consapevole che ponendo fine ai miei problemi farei iniziare quelli della mia famiglia. Sono consapevole di essere egoista sotto questo punto di vista. A volte vorrei finire in ospedale per vedere qualcuno intorno a cui importa della mia vita. Penso di essere inutile, ecco perché finisco sempre per pensare di farla finita. Vorrei potermi sfogare con qualcuno, ma non posso permettermi delle sedute dallo psicologo. Vorrei sentirmi capito per una volta e non giudicato. Vorrei tanto che qualcuno possa scavare nel profondo del mio cuore e tirare fuori quelle emozioni che ormai sono eclissate da tempo. Vorrei che qualcuno mi accettasse per quello che sono, senza giudicarmi. La mia famiglia non sa di tutto ciò perché ho paura che cominci a vedermi sotto una luce diversa, come un malato. Vi posso assicurare che non sono malato, avrei bisogno soltanto di qualcuno che mi dica "Vai bene così, non cambiare".
oggi vorrei parlarvi un po' della mia storia, di ciò che va avanti da quando sono nato e che a distanza di 20 anni non è cambiato. Sono uno studente e ho istinti suicidi. Non mi definisco un ragazzo sfortunato perché ho una famiglia che mi vuole bene, che farebbe di tutto per me ma a livello personale non sono mai riuscito a realizzarmi. Non ho amici (se non 2-3), né una ragazza (non ne ho mai avuta una in realtà). Sono sempre solo, vivo da solo (sono uno studente fuori sede) e non ho nessuno con cui sfogarmi. Ho sempre messo la vita degli altri in primo piano rispetto alla mia e nonostante ciò nessuno lo ha mai notato o apprezzato e se, raramente, dovesse essere notato tutto ciò viene definito come "oppressione" e di conseguenza vengo allontanato. Sono un ragazzo piuttosto tranquillo che però è perennemente vittima di pettegolezzi. Sono stato definito più di una volta un "problema" e uno "sbaglio" e sono stato vittima di bullismo, anche se non in maniera accentuata. Ho sempre fatto fin troppo per le persone ma non ho mai ricevuto nulla in cambio. Non che volessi un favore indietro, mi basterebbe anche un po' di affetto. Non ho nessuno con cui uscire, andare a bere una birra, fare una chiacchierata. Vado in università e me ne sto lì, in un angolino, a fissare il vuoto. A volte vorrei che anche uno sconosciuto si avvicinasse a fare due chiacchiere, ma tutto ciò è un evento più unico che raro. Ho pensato centinaia di volte di farla finita una volta per tutte e l'unica cosa che scaccia questi miei pensieri è la mia famiglia, sono consapevole che ponendo fine ai miei problemi farei iniziare quelli della mia famiglia. Sono consapevole di essere egoista sotto questo punto di vista. A volte vorrei finire in ospedale per vedere qualcuno intorno a cui importa della mia vita. Penso di essere inutile, ecco perché finisco sempre per pensare di farla finita. Vorrei potermi sfogare con qualcuno, ma non posso permettermi delle sedute dallo psicologo. Vorrei sentirmi capito per una volta e non giudicato. Vorrei tanto che qualcuno possa scavare nel profondo del mio cuore e tirare fuori quelle emozioni che ormai sono eclissate da tempo. Vorrei che qualcuno mi accettasse per quello che sono, senza giudicarmi. La mia famiglia non sa di tutto ciò perché ho paura che cominci a vedermi sotto una luce diversa, come un malato. Vi posso assicurare che non sono malato, avrei bisogno soltanto di qualcuno che mi dica "Vai bene così, non cambiare".
[#1]
Gentile ragazzo,
lei ha 20 anni, un'età in cui si hanno o si dovrebbero avere forze, energie, tempo a disposizione, voglia di conoscere, di esplorare, di divertirsi, di fare, in cui il tempo dedicato al dovere forse dovrebbe essere minore rispetto ad altre età della vita.
La terapia breve psicologica costa meno di una cura dentistica per cui non dica che non se la può permettere. In ogni caso potrebbe rivolgersi all'ASL da solo o tramite il medico di base.
Non sprechi questo suo tempo così prezioso: la psicoterapia può aiutarla moltissimo, tra l'altro, a migliorare le relazioni interpersonali.
cordiali saluti
lei ha 20 anni, un'età in cui si hanno o si dovrebbero avere forze, energie, tempo a disposizione, voglia di conoscere, di esplorare, di divertirsi, di fare, in cui il tempo dedicato al dovere forse dovrebbe essere minore rispetto ad altre età della vita.
La terapia breve psicologica costa meno di una cura dentistica per cui non dica che non se la può permettere. In ogni caso potrebbe rivolgersi all'ASL da solo o tramite il medico di base.
Non sprechi questo suo tempo così prezioso: la psicoterapia può aiutarla moltissimo, tra l'altro, a migliorare le relazioni interpersonali.
cordiali saluti
Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo
[#2]
Utente
La ringrazio di vero cuore dottoressa. A prescindere dalla mia "condizione", le sue parole sicuramente sono d'aiuto e ne farò tesoro. Purtroppo, e lo ammetto, sono un ragazzo che riesce ad ingigantire anche il più piccolo dei problemi e dedica troppo tempo a rimuginare anche su ciò che ad occhi esterni potrebbe apparire come un qualcosa di blando. Mi creda, cerco sempre di fare del mio meglio ma sento come se avessi il mondo contro, come se fosse tutto inutile. Inoltre il mio aspetto (sono leggermente in sovrappeso), con il quale non mi trovo assolutamente a mio agio, di certo non aiuta. Come consigliatomi sicuramente mi rivolgerò a qualcuno per la psicoterapia al più presto. Sento come il bisogno di abbandonare tutto questo pessimismo e di non sprecare il mio tempo prezioso, soprattutto a questa età, come ha detto lei.
[#4]
Utente
Chiedo ancora scusa per il disturbo dottori, volevo chiedervi se, secondo voi, potesse essere cosa buona parlarne con i miei genitori. Credete che debba dire semplicemente che ho alcuni pensieri negativi che mi passano per la testa e che avrei bisogno di supporto, per non arrecare loro troppe preoccupazioni, o sarebbe meglio esporre per filo e per segno la mia situazione e i miei pensieri?
[#5]
lei è maggiorenne e pertanto è normale che per molti argomenti possa essere riservato. Penso che possa essere sufficiente parlarne a grandi linee, dicendo solo ciò che le va di dire, ma facendo capire la rilevanza per lei stesso del problema.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.6k visite dal 21/06/2018.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Bullismo
Il bullismo comprende una serie di comportamenti violenti intenzionali di tipo fisico o verbale ripetuti nel tempo nei confronti di una determinata persona. Si può manifestare anche in modo virtuale online e sui social network (cyberbullismo).