Sogno mio "padre"
Gentili dottori,
Sono un ragazzo di 20 anni, molto tranquillo e riservato. 2 anni fa ho dichiarato alla mia famiglia di essere omosessuale, a seguito di una psicoterapia che mi aiutò tantissimo (tant'è che penso di riprenderla a breve).
Mia madre e le mie sorelle accettarono il tutto senza molti problemi, mio padre invece..
Mio padre non è mai stato presente nella mia infanzia, e quando lo era, o cercava sempre di criticarmi anche nelle cose più banali, o addirittura mi picchiava. Un uomo ignorante, arrogante, tiranno e violento.
Mi ha sempre fatto sentire inferiore al mondo, sempre in difetto. (Difatti la mia psicologa mi disse che i disagi sull'essere asociale, timido etc. Erano conducibili al rapporto con lui).
Comunque sia, il giorno in cui gli dissi della mia sessualità (non lo dimenticherò mai), lui reagì molto male. Iniziò a colpire le pareti, ad offendermi e disse che sarebbe stato meglio avermi con un tumore o tossicodipendente.
Da quel giorno andò via di casa e non parlammo più.
Quell'estate lo sognavo in continuazione, sognavo lui che mi picchiava o che mi urlava contro frasi del tipo: sei un fallito, non farai mai nulla di buono etc etc.
Dopo un periodo iniziai a non sognarlo più, lui dopo 7 mesi voleva avere un contatto ma io rifiutai categoricamente.
Non vi dico come sono felice adesso, senza di lui sono sereno. Vivo una vita tranquilla, nessuno mi dice che sono un fallito o che non so fare niente, mi sento libero.
Da un paio di giorni sogno che parliamo tipo, come se lui si scusasse ma io continuo a dirgli che non esiste più per me.
Quando mi chiedono di mio padre, o sento la sua voce al telefono che parla con mia madre mi vengono i brividi alla schiena e mi prende una rabbia immensa, inizio a pensare così tante offese su di lui, e il desiderio che potesse sparire ecco.
Adesso sto avendo dei problemi di salute e spero nulla di grave, mia madre mi chiese cosa volessi fare con lui, se dirglielo o meno, ma sento dentro di non dovergli dire niente. Sento che se morissi non lo vorrei manco al funerale. Deve sparire completamente.
Spero di non sognarlo più perché è una figura che non deve più esistere nella mia vita.
Sono un ragazzo di 20 anni, molto tranquillo e riservato. 2 anni fa ho dichiarato alla mia famiglia di essere omosessuale, a seguito di una psicoterapia che mi aiutò tantissimo (tant'è che penso di riprenderla a breve).
Mia madre e le mie sorelle accettarono il tutto senza molti problemi, mio padre invece..
Mio padre non è mai stato presente nella mia infanzia, e quando lo era, o cercava sempre di criticarmi anche nelle cose più banali, o addirittura mi picchiava. Un uomo ignorante, arrogante, tiranno e violento.
Mi ha sempre fatto sentire inferiore al mondo, sempre in difetto. (Difatti la mia psicologa mi disse che i disagi sull'essere asociale, timido etc. Erano conducibili al rapporto con lui).
Comunque sia, il giorno in cui gli dissi della mia sessualità (non lo dimenticherò mai), lui reagì molto male. Iniziò a colpire le pareti, ad offendermi e disse che sarebbe stato meglio avermi con un tumore o tossicodipendente.
Da quel giorno andò via di casa e non parlammo più.
Quell'estate lo sognavo in continuazione, sognavo lui che mi picchiava o che mi urlava contro frasi del tipo: sei un fallito, non farai mai nulla di buono etc etc.
Dopo un periodo iniziai a non sognarlo più, lui dopo 7 mesi voleva avere un contatto ma io rifiutai categoricamente.
Non vi dico come sono felice adesso, senza di lui sono sereno. Vivo una vita tranquilla, nessuno mi dice che sono un fallito o che non so fare niente, mi sento libero.
Da un paio di giorni sogno che parliamo tipo, come se lui si scusasse ma io continuo a dirgli che non esiste più per me.
Quando mi chiedono di mio padre, o sento la sua voce al telefono che parla con mia madre mi vengono i brividi alla schiena e mi prende una rabbia immensa, inizio a pensare così tante offese su di lui, e il desiderio che potesse sparire ecco.
Adesso sto avendo dei problemi di salute e spero nulla di grave, mia madre mi chiese cosa volessi fare con lui, se dirglielo o meno, ma sento dentro di non dovergli dire niente. Sento che se morissi non lo vorrei manco al funerale. Deve sparire completamente.
Spero di non sognarlo più perché è una figura che non deve più esistere nella mia vita.
[#1]
Psicologo
Gentile Utente,
dalle sue parole percepisco la forte rabbia che prova verso un padre che sembra non averla mai nè accettata, ne tantomeno mai supportata.
E' emblematica la sua frase quando dice : " adesso mi sento libero ".
Un pò come se, con l'allontanamento di suo padre, lei si fosse liberato da chi la "torturava" psicologicamente.
Sicuramente riprendere la psicoterapia può giovare a superare ed approfondire le dinamiche sue rispetto al rapporto con suo padre, è per questo che conta di riprendere la terapia o vi è altro?
dalle sue parole percepisco la forte rabbia che prova verso un padre che sembra non averla mai nè accettata, ne tantomeno mai supportata.
E' emblematica la sua frase quando dice : " adesso mi sento libero ".
Un pò come se, con l'allontanamento di suo padre, lei si fosse liberato da chi la "torturava" psicologicamente.
Sicuramente riprendere la psicoterapia può giovare a superare ed approfondire le dinamiche sue rispetto al rapporto con suo padre, è per questo che conta di riprendere la terapia o vi è altro?
[#2]
Gentile utente,
i sogni riflettono parti di sè non controllabili o indirizzabili
e - forse - stanno a indicare contenuti in fase di "digestione".
Dunque li prenda come segno positivo del "lavoro2 che il Suo inconsio sta facendo della problematica in oggetto.
Tenga conto che non tutti gli indirizzi psicologici la pensano allo stesso modo rispetto ai sogni...
Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti
i sogni riflettono parti di sè non controllabili o indirizzabili
e - forse - stanno a indicare contenuti in fase di "digestione".
Dunque li prenda come segno positivo del "lavoro2 che il Suo inconsio sta facendo della problematica in oggetto.
Tenga conto che non tutti gli indirizzi psicologici la pensano allo stesso modo rispetto ai sogni...
Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#3]
Utente
Gentilissimi dottori, Vi ringrazio per le risposte.
Penso sia utile riprendere la psicoterapia (prossima settimana) per potermi riprendere dalla mia "rottura" col partner. 2 anni fa, quando ci fidanzammo, io ero totalmente supportato da questa persona.. quando vivevo il conflitto con mio padre, avevo una figura che mi capiva e mi dava affetto. Ora che è finito tutto, mi sento abbandonato. Anche se io sono ancora innamorato, e provo amore, non è ricambiato, e credo sia l'ora di imparare a bastare a me stesso e ad isolarmi un po' dal mondo per riprendermi (Ho sempre avuto questa tendenza di isolarmi nei momenti difficili per riprendermi). Non so perché, ma col fatto che il mio ex mi abbia mollato, adesso lo vedo come se avesse giocato sporco come mio padre, anziché provare a trovare un punto di incontro, preferiscono gettarti nel pattume. Forse dovrei fare maggiore chiarezza riguardo i miei conflitti interiori.
P.S Approfitto per chiedere una cosa..La mia dottoressa è una psicologa psicoterapeuta. La conobbi 2 anni fa grazie ad una associazione e poi passammo a fare psicoterapia in privato. Non so però se mi "aiuta" nel modo giusto, mi spiego meglio, ricordo che ogni volta ero SOLO io a parlare. Lei mi fissava soltanto senza distrarsi un attimo, in 45 minuti mi poteva riprendere e fare 5 domande al massimo. Mi chiedo, è normale? E' normale parlare a raffica e la dottoressa si limita a fissarti facendo al massimo qualche domanda?..
Penso sia utile riprendere la psicoterapia (prossima settimana) per potermi riprendere dalla mia "rottura" col partner. 2 anni fa, quando ci fidanzammo, io ero totalmente supportato da questa persona.. quando vivevo il conflitto con mio padre, avevo una figura che mi capiva e mi dava affetto. Ora che è finito tutto, mi sento abbandonato. Anche se io sono ancora innamorato, e provo amore, non è ricambiato, e credo sia l'ora di imparare a bastare a me stesso e ad isolarmi un po' dal mondo per riprendermi (Ho sempre avuto questa tendenza di isolarmi nei momenti difficili per riprendermi). Non so perché, ma col fatto che il mio ex mi abbia mollato, adesso lo vedo come se avesse giocato sporco come mio padre, anziché provare a trovare un punto di incontro, preferiscono gettarti nel pattume. Forse dovrei fare maggiore chiarezza riguardo i miei conflitti interiori.
P.S Approfitto per chiedere una cosa..La mia dottoressa è una psicologa psicoterapeuta. La conobbi 2 anni fa grazie ad una associazione e poi passammo a fare psicoterapia in privato. Non so però se mi "aiuta" nel modo giusto, mi spiego meglio, ricordo che ogni volta ero SOLO io a parlare. Lei mi fissava soltanto senza distrarsi un attimo, in 45 minuti mi poteva riprendere e fare 5 domande al massimo. Mi chiedo, è normale? E' normale parlare a raffica e la dottoressa si limita a fissarti facendo al massimo qualche domanda?..
[#4]
Gentile utente,
tale comportamento del terapeuta in seduta è previsto da alcuni orientamenti (da altri no).
La terapeuta è fortemente presente attraverso l'attenzione,
e le rare domande che fa riguardano l'essenziale.
Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti
tale comportamento del terapeuta in seduta è previsto da alcuni orientamenti (da altri no).
La terapeuta è fortemente presente attraverso l'attenzione,
e le rare domande che fa riguardano l'essenziale.
Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.1k visite dal 20/06/2018.
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