terrore..cosa posso fare?Cerco un consiglio e un aiuto
Gent.mi Dottori, ho appena compiuto 39 anni e tre anni fa ho avuto la sfortuna di avere una grave emorragia cerebrale ed assieme la fortuna di stare qui oggi a scriverne, cosa sulla quale nessuno avrebbe scommesso un euro. Oggi la mia riabilitazione fisica è continua e quotidiana ma la mia qualità di vita sta peggiorando in maniera crescente. Non parlo di un disturbo post traumatico da stress che sto superando grazie ad un bravo psicoterapeuta, ma dello strascico lasciatomi dalla malattia che sta diventando ben più traumatico della malattia stessa. Il solo fatto di esporvi il problema mi crea ansia, paura che da zero a dieci è pari a mille. Non posso più stare da sola, ho bisogno che qualcuno mi stia sempre vicino e mi stringa la mano, rassicurandomi e tranquillizzandomi. IL mio terrore si chiama “epilessia”…Non ho ancora una cura ed ad ogni attacco ho la sensazione di vivere una sorta di trapasso lucido ed infinito.La mia vita si è ridotta agli arresti domiciliari, il terrore mi paralizza, non esco più e passo giorno e notte in un continuo stato di allerta. Assumo un antidepressivo ( ne ho sperimentati tre), prendo ansiolitici, ma niente da fare, il terrore di vedere il mio corpo che improvvisamente si contorce per le convulsioni e poi diventa rigido come il marmo lasciandomi spossata non mi abbandona neppure durante il sonno. Il mio psico con tanta volontà ed impegno cerca di aiutarmi, mi sento capita ma letteralmente persa. Cosa devo fare? Non vivo più per la disperazione…
[#1]
Gentile utente,
la patologia che ha avuto è stata grave, ma fortunatamente è "..qui oggi a scriverne.."
E' già seguita da un bravo Psicologo (anche Psicoterapeuta?).
In questi casi ci chiediamo quale sia il motivo che porta una persona a scrivere a noi,
ad affidarsi cioè online a professionisti sconosciuti
quando ha la fortuna di averne a disposizione uno un carne ed ossa.
Ha già posto a lui tali domande?
Con quale esito?
Per parte mia,
ritengo che occorra distinguere tra
- un "terrore psicologico"
- e un rischio reale:
cosa dice il neurologo
oppure il neurochirurgo
al riguardo?
Esclude il rischio dell'evento da Lei paventato,
oppure ne indica la possibilità? E se sì in quale misura?
Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#4]
Utente
Mi perdoni, Dott.ssa, mi era sfuggito. Purtroppo, il rischio di una nuova crisi è talmente reale che ho orrore a scrivere "praticamente certo". Così è finchè il neurologo non troverà la cura, il giusto dosaggio in grado di bloccare le crisi. Al momento ne ho una al mese circa, l'obiettivo è eliminarle del tutto...nel frattempo io non vivo più
[#5]
Nel frattempo è corretto chiedere ed accettare l'aiuto,
mettendo in atto quei suggerimenti che sicuramente il neurologo troverà.
Se la crisi è una al mese, gli altri 29 giorni sono "salvi".
Cerchi di viverseli.
E' sopravvissuta ad una "grave emorragia cerebrale",
perchè soccombere alla propria paura?
Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti
mettendo in atto quei suggerimenti che sicuramente il neurologo troverà.
Se la crisi è una al mese, gli altri 29 giorni sono "salvi".
Cerchi di viverseli.
E' sopravvissuta ad una "grave emorragia cerebrale",
perchè soccombere alla propria paura?
Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1k visite dal 18/06/2018.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.