L'annosa questione del "regalo" al terapeuta
Buongiorno,
Vorrei un aiuto per fare luce su una questione a me poco chiara, se possibile. Ho seguito per un po' di anni una terapia psicologica trattando un tema "bello pesante" con una terapeuta molto brava che alla fine non ho mai cambiato grazie anche alla sua enorme pazienza. Durante il percorso ho trovato stabilità e grande serenità e mi sono decisamente rilassata, la terapia non è attualmente finita ma i colloqui sono molto, molto diradati e io sono felice. A breve rivedrò la terapeuta e vorrei portarle una storia, fatta da me che scrivo di mestiere, che è davvero strettamente collegata al percorso affrontato. Per intenderci: se abbiamo lavorato sulla tristezza e la gestione delle emozioni, è una storiella sulle emozioni. Me lo aveva dato come "compito" tanto tempo fa in forma più ristretta e ora l'ho rifatta per bene e ho pensato che sarebbe stato bello vederla insieme, con anche l'idea di lasciarle il lavoretto che è artistico e comunque piccino. Insomma, la stavo rilegando e sistemando quando un'amica mi chiama e mi dice quasi in lacrime che la sua terapeuta ha rifiutato un bracciale in argento da lei regalatole. Vado a vedere sul web e scopro quando discussa sia la questione del regalo - se così si può chiamare - al terapeuta. Non trovando nulla di soddisfacente per il mio caso, Vi chiedo un'opinione schietta: anche portare una cosa fabbricata da me, senza alcun costo sostenuto e strettamente relativa al viaggio fatto e ai progressi raggiunti, è così grave nonché fonte di ricerca di significati nascosti dietro al gesto? Perché se questo dovesse sfociare in una serie di interrogativi allora evito...
Lo chiederei a lei e lo farò sul momento, ma non ho modo di sondare la cosa prima e mi piacerebbe sentire il parere dei terapeuti stessi. Grazie in anticipo.
Vorrei un aiuto per fare luce su una questione a me poco chiara, se possibile. Ho seguito per un po' di anni una terapia psicologica trattando un tema "bello pesante" con una terapeuta molto brava che alla fine non ho mai cambiato grazie anche alla sua enorme pazienza. Durante il percorso ho trovato stabilità e grande serenità e mi sono decisamente rilassata, la terapia non è attualmente finita ma i colloqui sono molto, molto diradati e io sono felice. A breve rivedrò la terapeuta e vorrei portarle una storia, fatta da me che scrivo di mestiere, che è davvero strettamente collegata al percorso affrontato. Per intenderci: se abbiamo lavorato sulla tristezza e la gestione delle emozioni, è una storiella sulle emozioni. Me lo aveva dato come "compito" tanto tempo fa in forma più ristretta e ora l'ho rifatta per bene e ho pensato che sarebbe stato bello vederla insieme, con anche l'idea di lasciarle il lavoretto che è artistico e comunque piccino. Insomma, la stavo rilegando e sistemando quando un'amica mi chiama e mi dice quasi in lacrime che la sua terapeuta ha rifiutato un bracciale in argento da lei regalatole. Vado a vedere sul web e scopro quando discussa sia la questione del regalo - se così si può chiamare - al terapeuta. Non trovando nulla di soddisfacente per il mio caso, Vi chiedo un'opinione schietta: anche portare una cosa fabbricata da me, senza alcun costo sostenuto e strettamente relativa al viaggio fatto e ai progressi raggiunti, è così grave nonché fonte di ricerca di significati nascosti dietro al gesto? Perché se questo dovesse sfociare in una serie di interrogativi allora evito...
Lo chiederei a lei e lo farò sul momento, ma non ho modo di sondare la cosa prima e mi piacerebbe sentire il parere dei terapeuti stessi. Grazie in anticipo.
[#1]
Gentile utente,
faccia quello che sente di fare. È una riconoscenza emotiva ad una persona che emotivamente si è preso cura di lei in modo umano e professionale.
Sono lieto che la terapia le sia stata utile!
Cordiali saluti
faccia quello che sente di fare. È una riconoscenza emotiva ad una persona che emotivamente si è preso cura di lei in modo umano e professionale.
Sono lieto che la terapia le sia stata utile!
Cordiali saluti
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.
[#2]
Concordo con il dott. Pizzoleo.
Un conto è quando il terapeuta rifiuta un regalo da parte del pz. per ragioni connesse alla terapia, un conto è essere troppo austeri sempre.
Cordiali saluti,
Un conto è quando il terapeuta rifiuta un regalo da parte del pz. per ragioni connesse alla terapia, un conto è essere troppo austeri sempre.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Gentile utente,
regali in corso d'opera sono sconsigliati perchè potrebbero essere (interpretati come) forme di "captatio benevolentiae".
Al temine della terapia un regalo di modesta entità e non personale (no al braccialetti della Sua amica) credo possa essere accettato come segno di gratitudine.
E il Suo scritto?
.. purchè non preveda un obbligo morale di lettura fuori del tempo della seduta... perchè allora sarebbe non un regalo ma un appesantimento.
Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti
regali in corso d'opera sono sconsigliati perchè potrebbero essere (interpretati come) forme di "captatio benevolentiae".
Al temine della terapia un regalo di modesta entità e non personale (no al braccialetti della Sua amica) credo possa essere accettato come segno di gratitudine.
E il Suo scritto?
.. purchè non preveda un obbligo morale di lettura fuori del tempo della seduta... perchè allora sarebbe non un regalo ma un appesantimento.
Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#4]
Utente
Vi ringrazio di cuore per le risposte.
Sì, la terapia è stata la cosa più utile che ho fatto per me stessa, da lì l'idea di racchiudere i progressi in un piccolo lavoro da lasciare per gratitudine.
Per rispondere alla Dott.ssa Brunialti, volevo proprio portarlo in seduta perché è sul percorso e si legge in due minuti - assolutamente non da leggere fuori orario ci mancherebbe altro.
Penso che andrò serena e lascerò il lavoretto se gradito, in caso contrario lo leggeremo e basta e me lo riporterò indietro.
Sì, la terapia è stata la cosa più utile che ho fatto per me stessa, da lì l'idea di racchiudere i progressi in un piccolo lavoro da lasciare per gratitudine.
Per rispondere alla Dott.ssa Brunialti, volevo proprio portarlo in seduta perché è sul percorso e si legge in due minuti - assolutamente non da leggere fuori orario ci mancherebbe altro.
Penso che andrò serena e lascerò il lavoretto se gradito, in caso contrario lo leggeremo e basta e me lo riporterò indietro.
[#6]
Per quanto riguarda lo scritto concordo.
___________
E' bello come Lei parla della Sua psicoterapia e della Sua Psicoterapeuta.
Sicuramente le Vostre modalità relazionali collaudate da tempo Le daranno la risposta "ad hoc".
Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 5.6k visite dal 13/06/2018.
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