Psicoterapeutico
Salve dottoressa, sono la mamma di una ragazza di 20 anni al quanto disperata da un problema che ci affligge da circa 3 anni, girando ospedali, ricoveri, ed esami di tutti i tipi tutti con esiti negativi di nessuna patologia, il problema persiste ancora, recentemente è stata seguita da un neurologo che sembrava aver risolto in parte con tante medicine. il disturbo accusato è il seguente: dolori alternati improvvisi dietro le ginocchia, con fitte fortissime da restare immobilizzata. tali dolori si presentano in seguito ad emozioni forti che siano positive, o negative, premesso che la ragazza è molto sensibile. crediamo che tale disturbo presentatosi in seguito ad una esperienza negativa di paure.detto ciò le scrivo con immensa sincerità e le chiedo se lei mi potrà aiutare ad uscire da questo nostro incubo..grazie mille attendo una sua risposta, grazie
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Gentile signora buongiorno,
Le pongo prima una domanda, poi le dico ciò che pensò in proposito
- sua figlia ha 20 anni, è maggiorenne, come mai quindi ci scrive lei mamma e non sua figlia, diretta interessata e portatrice del problema?
Probabilmente (dovrà essere accertato in fase clinica) se sono state escluse tutte le eventuali cause organiche ai sintomi che presenta sua figlia, sarebbe utile determinarsi con un/una collega psicologo psicoterapeuta che si occupi di somatizzazioni corporee di matrice psichica. Lei descrive sua figlia come estremamente sensibile e vulnerabile ad intense emozioni gradevoli e sgradevoli. Quindi, può essere (ipotesi online) che occorrerà lavorare su tolleranza e accettazione emotiva in modo tale da decrementare la costante attivazione della parte ortosimpatica del sistema nervoso vegetativo che può condurre ad avvertire simile sintomatologia. Questo, come detto, dovrà assolutamente essere valutato attentamente di persona in sede clinica da un/una nostra collega.
L’eziologia del sintomo somatoforme di cui ci parla può essere variegata e multifattoriale. Ecco perché serve collega in carne ed ossa.
Le pongo prima una domanda, poi le dico ciò che pensò in proposito
- sua figlia ha 20 anni, è maggiorenne, come mai quindi ci scrive lei mamma e non sua figlia, diretta interessata e portatrice del problema?
Probabilmente (dovrà essere accertato in fase clinica) se sono state escluse tutte le eventuali cause organiche ai sintomi che presenta sua figlia, sarebbe utile determinarsi con un/una collega psicologo psicoterapeuta che si occupi di somatizzazioni corporee di matrice psichica. Lei descrive sua figlia come estremamente sensibile e vulnerabile ad intense emozioni gradevoli e sgradevoli. Quindi, può essere (ipotesi online) che occorrerà lavorare su tolleranza e accettazione emotiva in modo tale da decrementare la costante attivazione della parte ortosimpatica del sistema nervoso vegetativo che può condurre ad avvertire simile sintomatologia. Questo, come detto, dovrà assolutamente essere valutato attentamente di persona in sede clinica da un/una nostra collega.
L’eziologia del sintomo somatoforme di cui ci parla può essere variegata e multifattoriale. Ecco perché serve collega in carne ed ossa.
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 698 visite dal 09/06/2018.
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