Esasperazione

Buongiorno,
ho 51 anni, qualche anno fa ho perso il lavoro, devo dire che non ero trattata bene e quindi all'inizio mi sembrava quasi una liberazione,
a distanza di tempo naturalmente i soldi mancano sempre e mio marito, che fa un lavoro pesante è sempre fuori casa, al culmine di questa situazione ho dovuto chiedere a mia suocera, che è vedova, di vivere con noi, certo ha la sua stanza privata, ma la cucina è condivisa, le sue abitudini sono diverse, anche sull'igiene, io la detesto! Si lo so che non è colpa sua, ma in lei ci vedo tutto quello che è stato tolto a noi, a me nello specifico: ha avuto sempre lo stesso lavoro fino alla pensione, io andavo lavorare con emicranie fortissime, mai un giorno di mutua,
è andata in pensione il giusto, mentre io non avrò niente, ho pagato 25 anni di contributi, e sono sempre sola, lo so che è assurdo ma lei incarna quello che io non ho avuto e non avrò mai, certo capisco che la colpa non è sua, c'erano altre leggi, le fabbriche erano vissute, ma la mia mente, quando la vedo, non riesce a andare oltre, è invidia, lo capisco!
La evito così almeno ho un pò di pace e non devo condividere le sue assurde idee, pensa sempre al prossimo e non vede che noi abbiamo difficoltà, una vera prigionia.
Vedo tutti i nostri sacrifici vani, mi sento sempre debole, senza speranza, piena di rancore, in piu' non dormo bene a causa del nervoso che covo, temo di ammalarmi, mi sento prigioniera della mia vita, della mia casa, che ora vale la metà, ma non ho le forze di decidere.
Io sono stata un'orfana e ho sempre reagito, certo ero piu giovane e avevo delle speranze, ora non ne ho, lo so che molte persone della mia età si trovano cosi, ma non saprei dove iniziare per migliorare il mio stato d'animo.
A casa lavoro tantissimo, è tutto super pulito, mi sento in colpa perchè mio marito lavora e io no, sono ingrassata 10 Kg per lo stress mangio
fuori pasto e con nervosismo.

Grazie in anticipo
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le Sig.ra,
lo scenario che descrive è delicato ma c'è una componente di malessere che deriva dal modo in cui ha scelto di affrontare la situazione.
Sembrerebbe essere "fusa" con una serie di pensieri negativi e autosabotanti che avvelenano la sua quotidianità.
Inoltre disperde energie preziose affannandosi nelle pulizie domestiche.
Sarebbe consigliabile individuare un'attività che le offra occasione di socializzare e magari di imparare qualcosa di nuovo.
Inoltre sarebbe importante avere uno spazio di ascolto e di elaborazione del vissuto emozionale che descrive, quindi un primo colloquio psicologico può essere l'occasione per fare il punto della situazione e individuare delle possibili strategie.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#2]
Utente
Utente
Buongiorno Dr.ssa
La ringrazio per la rapidissima risposta!
Dovrei confrontarmi nuovamente, questo migliorerebbe la visione della situazione.
In passato, quando lavoravo e mi trattavano male, feci molte sedute, provai con alcuni farmaci, ma li lasciai subito perdere, alla fine mi dissero che avevo bisogno di parlare perchè ero sola, senza amici e che i miei erano problemi dati da fattori reali legati alla quotidianità.
Devo certamente rivalutare la possibilità di un nuovo percorso
Ancora grazie!
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Il colloquio con lo psicologo non è un surrogato di un rapporto di amicizia oppure uno spazio in cui sfogarsi.
Si tratta di avviare un dialogo diverso con se stessi, facilitato dallo specialista, al fine di individuare le proprie risorse e attingere ad esse per realizzare un processo di cambiamento.
In bocca al lupo