Non vedo la luce in fondo al tunnel
Buonasera,
sono un ragazzo di 20 anni e sto vivendo un periodo molto difficile. Non è facile riassumere, ma ci provo.
Sono omosessuale, e già questo rende la vicenda più complicata; ho ormai pienamente accettato di essere così, tanto che pochi mesi fa l'ho detto ai miei genitori; ma essere omosessuali non permette comunque di vivere in totale libertà le proprie vicende sentimentali. Lo scorso autunno, mi sono per la prima volta frequentato con un ragazzo, di qualche anno più grande: l'ho conosciuto in un sito di incontri, un modo squallido per conoscersi, ma non saprei in quale altro modo trovare un ragazzo col mio stesso orientamento sessuale. Questo ragazzo, originario di una vicina città, vive - per motivi di studio/lavoro - a 200 km di distanza. Approfittando di una sua permanenza qui, in autunno ci siamo frequentati per un paio di settimane, ma poi lui è dovuto tornare nella città dove vive. Non abbiamo mai smesso di sentirci, ogni giorno, per messaggio/telefono, ma chiaramente lui avrebbe voluto che io fossi disponibile ad andarlo a trovare lì nei fine settimana. Purtroppo, visti il mio stile di vita "sedentario" e il fatto che a casa nessuno sapesse di questa mia situazione, non mi è stato mai possibile soddisfare questa sua ovvia richiesta (a parte una volta che mi sono recato lì in giornata). Così poi la situazione è andata sempre peggiorando: abbiamo continuato a sentirci, ma lui non era più lo stesso e diceva che le condizioni per una relazione non c'erano. Nonostante tutto, io non ho mai voluto interrompere questa forma di contatto, anche perché esisteva la possibilità che lui tornasse stabilmente nella città d'origine. Purtroppo un mese fa ho scoperto che lui ha iniziato a frequentare un'altra persona: è stato un duro colpo, e nei giorni seguenti non riuscivo più a toccare cibo. Ogni giorno (da quando lo conosco) non faccio che pensare a lui, tanto che ho molto trascurato i miei studi. Non riesco a pensare ad altro, e soffro molto immaginandolo insieme a quest'altro, a passare (magari anche in questo momento) momenti felici insieme a lui, come i momenti che anch'io ho passato con lui. Ogni posto in cui vado, momento della giornata, musica che ascolto, profumi... tutto mi ricorda lui. Mi sento completamente solo, non ho mai versato così tante lacrime come in questo periodo e sono arrivato a pensare che la cosa migliore che possa succedermi sia andare a dormire una sera e non dovermi svegliare mai più. Non ho più voglia di fare niente, nemmeno ciò che un tempo mi rendeva appagato fare. Non riesco a perdonarmi di non aver agito diversamente nei mesi scorsi... tutto adesso sarebbe diverso. Ho perso completamente la concezione del tempo: mi sembra ieri quando ci siamo conosciuti, in realtà sono passati 8 mesi, 8 mesi in cui non ho mai pensato ad altro. Non so cosa posso aspettarmi dal mio futuro. Continuo a sperare di rincontrarlo un giorno (siamo comunque in contatto), ma sento che questa attesa mi sta ulteriormente distruggendo...
sono un ragazzo di 20 anni e sto vivendo un periodo molto difficile. Non è facile riassumere, ma ci provo.
Sono omosessuale, e già questo rende la vicenda più complicata; ho ormai pienamente accettato di essere così, tanto che pochi mesi fa l'ho detto ai miei genitori; ma essere omosessuali non permette comunque di vivere in totale libertà le proprie vicende sentimentali. Lo scorso autunno, mi sono per la prima volta frequentato con un ragazzo, di qualche anno più grande: l'ho conosciuto in un sito di incontri, un modo squallido per conoscersi, ma non saprei in quale altro modo trovare un ragazzo col mio stesso orientamento sessuale. Questo ragazzo, originario di una vicina città, vive - per motivi di studio/lavoro - a 200 km di distanza. Approfittando di una sua permanenza qui, in autunno ci siamo frequentati per un paio di settimane, ma poi lui è dovuto tornare nella città dove vive. Non abbiamo mai smesso di sentirci, ogni giorno, per messaggio/telefono, ma chiaramente lui avrebbe voluto che io fossi disponibile ad andarlo a trovare lì nei fine settimana. Purtroppo, visti il mio stile di vita "sedentario" e il fatto che a casa nessuno sapesse di questa mia situazione, non mi è stato mai possibile soddisfare questa sua ovvia richiesta (a parte una volta che mi sono recato lì in giornata). Così poi la situazione è andata sempre peggiorando: abbiamo continuato a sentirci, ma lui non era più lo stesso e diceva che le condizioni per una relazione non c'erano. Nonostante tutto, io non ho mai voluto interrompere questa forma di contatto, anche perché esisteva la possibilità che lui tornasse stabilmente nella città d'origine. Purtroppo un mese fa ho scoperto che lui ha iniziato a frequentare un'altra persona: è stato un duro colpo, e nei giorni seguenti non riuscivo più a toccare cibo. Ogni giorno (da quando lo conosco) non faccio che pensare a lui, tanto che ho molto trascurato i miei studi. Non riesco a pensare ad altro, e soffro molto immaginandolo insieme a quest'altro, a passare (magari anche in questo momento) momenti felici insieme a lui, come i momenti che anch'io ho passato con lui. Ogni posto in cui vado, momento della giornata, musica che ascolto, profumi... tutto mi ricorda lui. Mi sento completamente solo, non ho mai versato così tante lacrime come in questo periodo e sono arrivato a pensare che la cosa migliore che possa succedermi sia andare a dormire una sera e non dovermi svegliare mai più. Non ho più voglia di fare niente, nemmeno ciò che un tempo mi rendeva appagato fare. Non riesco a perdonarmi di non aver agito diversamente nei mesi scorsi... tutto adesso sarebbe diverso. Ho perso completamente la concezione del tempo: mi sembra ieri quando ci siamo conosciuti, in realtà sono passati 8 mesi, 8 mesi in cui non ho mai pensato ad altro. Non so cosa posso aspettarmi dal mio futuro. Continuo a sperare di rincontrarlo un giorno (siamo comunque in contatto), ma sento che questa attesa mi sta ulteriormente distruggendo...
[#1]
Gentile utente,
nelle questioni di cuore la sofferenza non manca;
e quando si è una minoranza,
come succede nell'omosessualità,
le difficoltà sociali sono maggiori.
Questa esperienza La sta aiutando a riflettere su come/quanto farsi condizionare dalla famiglia,
oppure cercare di svincolarsene:
"..Non riesco a perdonarmi di non aver agito diversamente nei mesi scorsi... tutto adesso sarebbe diverso."
La prossima volta Lei sarà certamente diverso, forse più determinato.
Nel frattempo c'è da elaborare il lutto,
vicenda interiore che abbisogna di un certo tempo affinchè cuore e cervello ... si resettino:
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/5734-sei-innamorato-a-il-cervello-ti-si-illumina.html
Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti
nelle questioni di cuore la sofferenza non manca;
e quando si è una minoranza,
come succede nell'omosessualità,
le difficoltà sociali sono maggiori.
Questa esperienza La sta aiutando a riflettere su come/quanto farsi condizionare dalla famiglia,
oppure cercare di svincolarsene:
"..Non riesco a perdonarmi di non aver agito diversamente nei mesi scorsi... tutto adesso sarebbe diverso."
La prossima volta Lei sarà certamente diverso, forse più determinato.
Nel frattempo c'è da elaborare il lutto,
vicenda interiore che abbisogna di un certo tempo affinchè cuore e cervello ... si resettino:
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/5734-sei-innamorato-a-il-cervello-ti-si-illumina.html
Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Ex utente
Grazie per la risposta... ho letto con piacere l'articolo. Lei parla di una "prossima volta"... ma io purtroppo sento una specie di "repulsione" verso qualsiasi altra persona che non sia questo ragazzo. E non ce la faccio proprio a immaginarmi, in futuro, così legato ad una persona come mi sentivo/sento legato a lui
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.9k visite dal 04/06/2018.
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