Cambio lavoro, scelta errata

Buonasera Dottori,
sono una ragazza di 33 anni, ho già scritto per questo problema, ma purtroppo sono 3 settimane che sto male e non so come uscirne. perciò devo ri-disturbarvi.

Il problema: non ero contenta del mio posto di lavoro (prima esperienza lavorativa in un ruolo tecnico, iniziata 6 anni fa) ed ero curiosa di vedere altro, mi sono candidata per un'azienda molto grande e bella dove non pensavo che mi avrebbero mai presa (c'erano centinaia di candidati).
Dopo 4 colloqui nei quali non ho avuto la minima titubanza (andavo entusiasta, mi preparavo, speravo che mi richiamassero, ci restavo male se non lo facevano subito) MI HANNO SCELTA.
Da quell'istante (3 settimane fa) ho iniziato a star male.

IL MOTIVO: Non pensate che io sia matta, ma purtroppo nonostante i 3 mesi di tempo e i vari colloqui che ho avuto sono certa di non aver valutato bene la situazione, e solo ora mi rendo conto che l'azienda dove sto andando non è l'ideale per la direzione che voglio dare alla mia crescita professionale:
- la situazione che andrò a gestire è meno complessa, perderò le competenze acquisite in 6 anni di esperienza
- per il motivo di sopra sarà più difficile cambiare
- sono matta, non ho analizzato bene la situazione quando avevo il tempo per farlo

L'azienda ha dimostrato di tenere a me scegliendomi tra tanti, offrendomi un bel pacchetto di benefits...il ruolo è il medesimo che ricopro ora anche se la realtà è differente, ed è un'azienda conosciuta nel settore.

La mia psicologa presso la quale sono in cura e tutti i miei amici mi dicono che è l'ansia che parla, ma nessuno di loro conosce il mio lavoro e può sapere se ho fatto la scelta giusta o meno. Purtroppo non conosco nessuno al quale chiedere...

L'ansia mi sta inghiottendo...

Nonostante i dubbi quando ho ricevuto la proposta non ce l'ho fatta a dire di no perchè appunto l'azienda è bella e conosciuta (pensavo avrebbe fatto curriculum), ho sempre sognato di entrare in un'azienda grossa e nota e avevo paura che me ne sarei pentita...ora penso che non avrei neanche dovuto candidarmi...ma questa è una consapevolezza che ho maturato nei mesi, ragionandoci...ora cercherei in maniera differente.
L'errore è stato cercare lavoro in modo "superficiale", senza sapere bene cosa volevo...anche se cosa voglio in realtà l'ho compreso appunto "cercando".A volte penso che anche questa sia esperienza, e mi aiuterà a scegliere meglio in futuro...a volte invece mi vedo come una che ha rovinato il suo futuro lavorativo (e non).

Un po' mi sono anche "obbligata" ad accettare...sono una ragazza sveglia e in gamba e questo terrore del cambiamento lo vorrei davvero superare...

Mi rendo conto di stare diventando ossessiva e non so come fermare la cosa...sono stata anche da uno psichiatra il quale mi ha prescritto lo xanax in dosi molto ridotte, ma mi "abbatte troppo"e ho smesso di prenderlo

ora vi chiedo: può l'ansia capovolgere così la realtà?
Grazie
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

Lei è già seguita da una psicologa (anche psicoterapeuta?) che Le ha parlato di "ansia";

ma Lei scrive nuovamente a noi.

Forse non ha fiducia nella Sua psicologa?
non si fida del suo punto di vista?
Perchè continuare il percorso allora?

Noi,
che non La conosciamo di persona,
non sapremmo dirLe di meglio.
Non crede?

Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Utente
Utente
Grazie per la risposta Dottoressa.
È anche psicoterapeuta...
Purtroppo ultimamente ne parlo con chiunque, sperando sempre che qualcuno fughi i miei dubbi.
Sono disperata...quando mi sale la paura chiamo parenti, amici, scrivo a voi...
Non riesco a capire come ho fatto a cacciarmi in questa situazione...
[#3]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Chiedendo aiuto a tutti si confonde inutilmente,
anche se comprendo che tale comportamento segnala un elevato livello di ansia.

La Sua terapeuta potrebbe aiutarLa ad individuare strategie di gestione della stessa.

Inotre rivaluti la decisione sui farmaci:
quando prescritti dallo specialista
possono aiutare situazioni "pesanti"
ed anche facilitare il lavoro psicoterapico.

Carlamaria Brunialti
[#4]
Utente
Utente
Purtroppo per i farmaci ho paura che mi rendano inefficiente sul lavoro...cosa che soprattutto all’inizio non posso permettermi...
[#5]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Beh, anche senza farmaci non mi sembra sia "al meglio"...