Problemi relazionali con l'altro sesso

Buongiorno a tutti,
Premetto che da due anni a questa parte sono in cura da una psicoterapeuta che gode della mia massima fiducia. Vi scrivo comunque per avere un ulteriore parere.
Sono una ragazza di piu di 20 anni e ho sempre avuto delle difficoltà enormi a relazionarmi con l'altro sesso; di fatti non ho mai avuto un fidanzato. Non ho ancora chiarito dove risieda il problema, sta di fatto che non mi sono mai concessa la possibilità di conoscere a fondo un ragazzo. Mi è capito più volte di uscire con dei ragazzi ma il tutto si è concluso subito dopo le prime uscite. Sono una persona estremamente perfezionista e ansiosa, ogni volta che qualcuno è interessato a me invece di buttarmi scappo alla velocità della luce. Mi capita spesso di fantasticare sulla possibilità di avere una relazione ma il tutto si riduce alla semplice fantasia: è come se mi fossi messa in testa che io non possa e non sia in grado di avere una relazione. Quando vedo le persone attorno a me felicemente fidanzate sono contenta per loro, a volte provo anche un po' di invidia, ma la mia mente é come se pensasse che ciò non fa per me. Ora ho conosciuto da poco un ragazzo, una delle persone più intelligenti, disponibili e pazienti che io abbia mai incontrato. Ci sono uscita un paio di volte, ma già dopo la prima uscita ho iniziato a farmi un sacco di paranoie e l'ansia è salita a livelli stellari. Alterno momenti di entusiasmo a momenti di puro scoraggiamento, non riesco a vivermi questa situazione con serenità nonostante lui mi abbia rassicurato dicendomi che non ha intenzione di farmi pressioni. Non capisco se semplicemente non mi piace o se, a causa di tutti questi pensieri che mi esauriscono sia a livello mentale che fisico, io mi stia ancora auto convincendo che non fa per me. Le paranoie sono aumentate talmente tanto che sono arrivata al punto di mettere in discussione il mio orientamento sessuale; dicendomi che ,se non riesco mai a relazionarmi con un ragazzo è perché forse mi piacciono le donne. Quest'ultima preoccupazione è diventata una vera e propria ossessione. Ora sto cercando di non interrompere la conoscenza con questa persona, perché sono stufa di rinunciare sempre alla possibilità di essere felice ma sono convinta che non riuscirò neanche questa volta a concludere nulla.
Per darvi un background, ho una famiglia con una madre iper presente ( che ha creato in me anche una certa dipendenza) e un padre piuttosto assente e che in passato è stato fedifrago.

Vorrei gentilmente chiedervi cosa ne pensate e come, secondo voi, potrei affrontare queste paure, vi ringrazio in anticipo
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le Ragazza,
l'obiettivo della psicoterapia è avviare un processo di cambiamento e non ricevere consigli.
Gli aspetti del tuo vissuto hanno bisogno di essere condivisi ed elaborati e non interpretati dallo specialista che ti da una sua "lettura" in termini di significati o di modalità relazionali.
Quali sono gli obiettivi del percorso terapeutico che avete individuato insieme alla specialista?

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it