Terapeuta per riprendersi da una delusione d'amore
Buongiorno, dopo quasi 3 anni la mia ragazza mi ha lasciato e io l'ho rincorsa per 2 mesi.
Penso di averla stressata così tanto che è arrivata a tal punto da non volermi più nemmeno scrivere, ma ci sta, lo capisco.
Durante questi 2 mesi sono riuscito solo 15 giorni a non contattarla, poi non ce l'ho fatta piu.
L'altro ieri mi ha giurato che non mi ama più (probabilmente anche per allontanarmi) ma le credo.....non l'ho mai vista così decisa.
La colpa è mia, ma di base ci sta che lei vuole una vita nuova, indipendente e vuole fare tutte le esperienze che da piccola non ha mai fatto (magari anche conoscere anche ragazzi mi ha detto).
Ora il punto è un altro, vorrei sapere se la terapia, può aiutarmi a superare questo periodo, perché mi sento davvero crollare il mondo addosso....
Le ho chiesto l'ultimo favore, di darmi il contatto della sua terapeuta (lei va in terapia).
Mi disse che le parlò e che probabilmente la sua terapeuta non può tenere anche me, ma un primo consulto lo può dare....
Da 2 giorni mi sono prefissato di non contattarla più, sarebbe proprio l'eccesso, ma vorrei consigli su cosa fare, come comportarmi per farla riavvicinare.....e se la terapia può essere d'aiuto.....
Ho sempre pensato che chi andasse in terapia, ha qualche rotella fuori posto, io ora mi sento proprio male, farei di tutto per riconquistarla, anche se l'anno scorso, ci siamo lasciati per lo stesso motivo, e cioè che io l'ho un trascurata (non esageratamente) ma so che avrei potuto dare di più ora.....
Vorrei tanti consigli, non saprei nemmeno se è normale piangere da una terapeuta, come funziona.....mi sento un po' spaesato.....Non so se riuscirei a parlare......
Datemi dei consigli su cosa fare con la mia ragazza (il silenzio sicuro ora) e se è consigliabile la terapia nel mio caso.
Scusatemi e buona giornata
Penso di averla stressata così tanto che è arrivata a tal punto da non volermi più nemmeno scrivere, ma ci sta, lo capisco.
Durante questi 2 mesi sono riuscito solo 15 giorni a non contattarla, poi non ce l'ho fatta piu.
L'altro ieri mi ha giurato che non mi ama più (probabilmente anche per allontanarmi) ma le credo.....non l'ho mai vista così decisa.
La colpa è mia, ma di base ci sta che lei vuole una vita nuova, indipendente e vuole fare tutte le esperienze che da piccola non ha mai fatto (magari anche conoscere anche ragazzi mi ha detto).
Ora il punto è un altro, vorrei sapere se la terapia, può aiutarmi a superare questo periodo, perché mi sento davvero crollare il mondo addosso....
Le ho chiesto l'ultimo favore, di darmi il contatto della sua terapeuta (lei va in terapia).
Mi disse che le parlò e che probabilmente la sua terapeuta non può tenere anche me, ma un primo consulto lo può dare....
Da 2 giorni mi sono prefissato di non contattarla più, sarebbe proprio l'eccesso, ma vorrei consigli su cosa fare, come comportarmi per farla riavvicinare.....e se la terapia può essere d'aiuto.....
Ho sempre pensato che chi andasse in terapia, ha qualche rotella fuori posto, io ora mi sento proprio male, farei di tutto per riconquistarla, anche se l'anno scorso, ci siamo lasciati per lo stesso motivo, e cioè che io l'ho un trascurata (non esageratamente) ma so che avrei potuto dare di più ora.....
Vorrei tanti consigli, non saprei nemmeno se è normale piangere da una terapeuta, come funziona.....mi sento un po' spaesato.....Non so se riuscirei a parlare......
Datemi dei consigli su cosa fare con la mia ragazza (il silenzio sicuro ora) e se è consigliabile la terapia nel mio caso.
Scusatemi e buona giornata
[#1]
Buon pomeriggio,
il suo racconto comunica quanto la separazione dalla sua ex ragazza la stia facendo particolarmente soffrire.
Lei mette a fuoco un elemento di sé, sostiene di averla trascurata. Questo è un aspetto importante, che dev'essere approfondito dal vivo. Riguarda il suo mondo interiore e questa sua relazione.
Accanto a questo, tuttavia, c'è un altro elemento che mi ha colpito, quantomeno dalla lettura del consulto online. Si tratta dell'idea che sia lei il colpevole della fine della storia con la sua ex. Nel consulto precedente, in effetti, lei parla di un grande rimorso.
Da una parte le direi che sta a lei scegliere se rispettare il silenzio chiesto o se romperlo, cercando di avvicinarla.
Forse però, in linea con la mia riflessione sul rimorso, non è un caso che la sua richiesta sia quella di riparare le sue colpe e il danno che lei ha provocato. Sì, questo sarebbe necessario per riavere con sé la sua ex, per non perderla e per pacificarsi dal suo intenso dolore, eppure non posso non chiedermi se il ruolo di colpevole che si attribuisce non la stia in parte condizionando con un suo peso specifico in questo momento. Cosa che non le fa valutare se la separazione non sia dipesa soltanto da lei stesso ma, magari, anche dalla sua ex che in qualche modo ha fatto la sua parte nella vostra storia.
Se sente il desiderio di fare una consultazione psicologica, mi sembra importante. Non perché abbia le "rotelle fuori posto", ma perché sta attraversando un momento critico, di angoscia e di smarrimento. Eviterei personalmente di andare dalla terapeuta della sua ex, neanche per un colloquio. È spinoso seguire questa strada, potrebbe desiderare un coinvolgimento della terapeuta perché possa aiutarla con la sua ex. Sarebbe invece importante che lei trovasse uno spazio neutro. In quella sede valuterete se è opportuna la strada della psicoterapia.
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
il suo racconto comunica quanto la separazione dalla sua ex ragazza la stia facendo particolarmente soffrire.
Lei mette a fuoco un elemento di sé, sostiene di averla trascurata. Questo è un aspetto importante, che dev'essere approfondito dal vivo. Riguarda il suo mondo interiore e questa sua relazione.
Accanto a questo, tuttavia, c'è un altro elemento che mi ha colpito, quantomeno dalla lettura del consulto online. Si tratta dell'idea che sia lei il colpevole della fine della storia con la sua ex. Nel consulto precedente, in effetti, lei parla di un grande rimorso.
Da una parte le direi che sta a lei scegliere se rispettare il silenzio chiesto o se romperlo, cercando di avvicinarla.
Forse però, in linea con la mia riflessione sul rimorso, non è un caso che la sua richiesta sia quella di riparare le sue colpe e il danno che lei ha provocato. Sì, questo sarebbe necessario per riavere con sé la sua ex, per non perderla e per pacificarsi dal suo intenso dolore, eppure non posso non chiedermi se il ruolo di colpevole che si attribuisce non la stia in parte condizionando con un suo peso specifico in questo momento. Cosa che non le fa valutare se la separazione non sia dipesa soltanto da lei stesso ma, magari, anche dalla sua ex che in qualche modo ha fatto la sua parte nella vostra storia.
Se sente il desiderio di fare una consultazione psicologica, mi sembra importante. Non perché abbia le "rotelle fuori posto", ma perché sta attraversando un momento critico, di angoscia e di smarrimento. Eviterei personalmente di andare dalla terapeuta della sua ex, neanche per un colloquio. È spinoso seguire questa strada, potrebbe desiderare un coinvolgimento della terapeuta perché possa aiutarla con la sua ex. Sarebbe invece importante che lei trovasse uno spazio neutro. In quella sede valuterete se è opportuna la strada della psicoterapia.
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it
[#2]
Gent.le Ragazzo,
innanzi tutto non è consigliabile che si rivolga alla psicoterapeuta della sua ex ragazza sarebbe solo l'ennesimo tentativo, peraltro illusorio, di mantenere un legame con lei.
La psicoterapia non si occupa solo di cura della patologia ma anche di crescita personale.
La rottura di una relazione affettiva psicologicamente equivale ad un'esperienza di perdita, una sorta di "lutto" che richiede un processo di elaborazione delle ferite emotive che ha vissuto.
Da quanto ci racconta temo che tale processo non sia stato avviato e che necessiti dell'aiuto di uno psicoterapeuta per trasformare quello che ora vive solo come un fallimento in una preziosa opportunità di avviare un processo di cambiamento, che le consenta di vivere in modo più consapevole e gratificante una futura relazione di coppia.
innanzi tutto non è consigliabile che si rivolga alla psicoterapeuta della sua ex ragazza sarebbe solo l'ennesimo tentativo, peraltro illusorio, di mantenere un legame con lei.
La psicoterapia non si occupa solo di cura della patologia ma anche di crescita personale.
La rottura di una relazione affettiva psicologicamente equivale ad un'esperienza di perdita, una sorta di "lutto" che richiede un processo di elaborazione delle ferite emotive che ha vissuto.
Da quanto ci racconta temo che tale processo non sia stato avviato e che necessiti dell'aiuto di uno psicoterapeuta per trasformare quello che ora vive solo come un fallimento in una preziosa opportunità di avviare un processo di cambiamento, che le consenta di vivere in modo più consapevole e gratificante una futura relazione di coppia.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#3]
Utente
Innanzitutto volevo ringraziarvi, poi volevo rispondere al dottor De Sanctis.
Ho cercato già in questi 2 mesi di farla ragionare, che le mie lacune sarebbero sparite del tutto, ma "giustamente" tutte queste cose le ha già sentite l'anno scorso, e ora non se la sente più, si sente "svuotata"....
Mi ha detto che, ogni volta che riesce a stare un pochino meglio (perché dice che anche lei sta soffrendo tanto), arrivo io e la tiro giù, la faccio stare male.
E l'altro giorno, dopo essermi illuso sempre ogni volta che riuscivo a parlare con lei l magari andando a prendere un caffè, è stata fredda e determinata.
Mi ha detto che sta crescendo, che non si tratta più dei miei cambiamenti o meno, ma che vuole fare la vita che non ha mai fatto.
Si riferisce a uscite con le amiche, vivere da sola, essere totalmente indipendente (dato che fino a un mese fa, viveva nella famiglia del sui ex).
Ho cercato già in questi 2 mesi di farla ragionare, che le mie lacune sarebbero sparite del tutto, ma "giustamente" tutte queste cose le ha già sentite l'anno scorso, e ora non se la sente più, si sente "svuotata"....
Mi ha detto che, ogni volta che riesce a stare un pochino meglio (perché dice che anche lei sta soffrendo tanto), arrivo io e la tiro giù, la faccio stare male.
E l'altro giorno, dopo essermi illuso sempre ogni volta che riuscivo a parlare con lei l magari andando a prendere un caffè, è stata fredda e determinata.
Mi ha detto che sta crescendo, che non si tratta più dei miei cambiamenti o meno, ma che vuole fare la vita che non ha mai fatto.
Si riferisce a uscite con le amiche, vivere da sola, essere totalmente indipendente (dato che fino a un mese fa, viveva nella famiglia del sui ex).
[#4]
Immagino che lei abbia tentato in vari modi di riconquistarla. E adesso si sta chiedendo se rispettare la sua richiesta e restare in silenzio.
Le parole della sua ex, tuttavia, mi fanno chiedere, come le dicevo, se è soltanto un problema legato alla sua trascuratezza oppure no. Forse ci sono una complessità di elementi da tenere in considerazione ed andrebbe approfondita la vostra storia.
In queste sede provo a lasciarle alcune suggestioni, se possono esserle utili per soffermarsi a pensare. Ad esempio se da una parte lei dice di non avere mostrato entusiasmo, è pure vero che all'inizio sentiva le "farfalle nello stomaco". Cosa è successo poi?
Così come è vero che lei ha proposto alla sua ex di andare a convivere, cosa che se non ho capito male la sua ex non ha accolto con entusiasmo. Anche in questo caso possiamo chiederci come ha vissuto la comunicazione della sua ex, che ha declinato la sua proposta?
Oppure ancora, lei dice che la sua ex avrebbe voluto essere "salvata", e un senso di protezione è importante in una coppia. Però questo mi fa riflettere sulla reciprocità, sul fatto cioè che per amare è necessario anche dare oltre che ricevere.
Quindi mi domando se non soltanto lei, ma entrambi abbiate contribuito a un certo andamento della vostra storia.
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
Le parole della sua ex, tuttavia, mi fanno chiedere, come le dicevo, se è soltanto un problema legato alla sua trascuratezza oppure no. Forse ci sono una complessità di elementi da tenere in considerazione ed andrebbe approfondita la vostra storia.
In queste sede provo a lasciarle alcune suggestioni, se possono esserle utili per soffermarsi a pensare. Ad esempio se da una parte lei dice di non avere mostrato entusiasmo, è pure vero che all'inizio sentiva le "farfalle nello stomaco". Cosa è successo poi?
Così come è vero che lei ha proposto alla sua ex di andare a convivere, cosa che se non ho capito male la sua ex non ha accolto con entusiasmo. Anche in questo caso possiamo chiederci come ha vissuto la comunicazione della sua ex, che ha declinato la sua proposta?
Oppure ancora, lei dice che la sua ex avrebbe voluto essere "salvata", e un senso di protezione è importante in una coppia. Però questo mi fa riflettere sulla reciprocità, sul fatto cioè che per amare è necessario anche dare oltre che ricevere.
Quindi mi domando se non soltanto lei, ma entrambi abbiate contribuito a un certo andamento della vostra storia.
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
[#5]
Utente
Lei dice agli altri quando che quando le ho proposto di andare a convivere, era soltanto perché stavamo in un periodo di crisI, non perché davvero lo volevo......(ed è vero che quando le ho proposto questa cosa eravamo in crisi).....
Per quanto riguarda il "dopo le farfalle nello stomaco", diciamo che mi sono rilassato, ma semplicemente perché ho messo la mia stanchezza fisica e mentale (lavorativa) dinanzi a tutto, e anche l'anno scorso, ci lasciammo per lo stesso motivo, solo che sei piccoli cambiamenti li ho fatti, penso di essere stato più presente...
Secondo lei cosa dovrei fare?
Io non penso di doverla chiamare più, sarebbe frustrante anche per me a questo punto e mi creda, ho tentato in tutti i modi, non mi vergogno a dirlo....
Per quanto riguarda il "dopo le farfalle nello stomaco", diciamo che mi sono rilassato, ma semplicemente perché ho messo la mia stanchezza fisica e mentale (lavorativa) dinanzi a tutto, e anche l'anno scorso, ci lasciammo per lo stesso motivo, solo che sei piccoli cambiamenti li ho fatti, penso di essere stato più presente...
Secondo lei cosa dovrei fare?
Io non penso di doverla chiamare più, sarebbe frustrante anche per me a questo punto e mi creda, ho tentato in tutti i modi, non mi vergogno a dirlo....
[#6]
Più proseguiamo con il nostro scambio più emergono elementi che meritano la massima attenzione.
In lei mi sembra ci siano dei movimenti che vanno tra la necessità di riconquistare la sua ex corteggiandola e prendersi invece del tempo, interrompendo i contatti.
Potremmo dire che in questo momento sta vivendo il dolore per la perdita della sua ex. Questo fa molto male.
Forse però non c'è solo questo, come le dicevo, forse sta vivendo anche un forte senso di colpa di essere stato lei il responsabile. Non solo, leggendo le sue ultime parole mi sono anche chiesto se può esserci un po' di rabbia verso la sua ex.
D'accordo, lei ha avuto le sue responsabilità, ma forse non si è sentito sempre capito, non ha sentito valorizzati i suoi tentativi di cambiamento?
Sarebbe importante che potesse trovare uno spazio d'ascolto idoneo affinché possa fermarsi a riflettere e condividere emotivamente la sua esperienza nella sua complessità, senza più farsi carico da solo del suo dolore.
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
In lei mi sembra ci siano dei movimenti che vanno tra la necessità di riconquistare la sua ex corteggiandola e prendersi invece del tempo, interrompendo i contatti.
Potremmo dire che in questo momento sta vivendo il dolore per la perdita della sua ex. Questo fa molto male.
Forse però non c'è solo questo, come le dicevo, forse sta vivendo anche un forte senso di colpa di essere stato lei il responsabile. Non solo, leggendo le sue ultime parole mi sono anche chiesto se può esserci un po' di rabbia verso la sua ex.
D'accordo, lei ha avuto le sue responsabilità, ma forse non si è sentito sempre capito, non ha sentito valorizzati i suoi tentativi di cambiamento?
Sarebbe importante che potesse trovare uno spazio d'ascolto idoneo affinché possa fermarsi a riflettere e condividere emotivamente la sua esperienza nella sua complessità, senza più farsi carico da solo del suo dolore.
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
[#7]
Utente
Non so come ringraziarvi, davvero......
Comunque la mia ex, dice che minimamente ero più disponibile, e che comunque era sempre per "farla felice"......
Per quanto riguarda il sentirsi responsabile è vero, mi sento colpevole, nel senso che ero e sono sempre stanco, anche la domenica, preferivo non farla venire a pranzo perché dopo volevo riposare, quando lei cercava invece di evadere dalla situazione in cui viveva, e questo mi creda, è un grande senso di colpa per me.....
Quando piangeva mi sentivo una merda, non potevo sopportarlo di vederla piangere, ma ha prevalso la mia stanchezza (non esageratamente eh)
C'è anche da dire che secondo me, 10 anni di differenza sono tanti, non tanto i 10 anni, ma le esperienze che abbiamo fatto....
Io ho sempre fatto tutto, viaggi, discoteche, tutte cose "normali" che si fanno da ragazzi, lei invece no, e ora che ha trovato un lavoro più redditizio, ora che finalmente è riuscita ad evadere da quella situazione nella quale viveva, ha capito secondo me che può "vivere" come non ha mai fatto, e secondo me sono stato io a spingerla a fare questa scelta
Comunque la mia ex, dice che minimamente ero più disponibile, e che comunque era sempre per "farla felice"......
Per quanto riguarda il sentirsi responsabile è vero, mi sento colpevole, nel senso che ero e sono sempre stanco, anche la domenica, preferivo non farla venire a pranzo perché dopo volevo riposare, quando lei cercava invece di evadere dalla situazione in cui viveva, e questo mi creda, è un grande senso di colpa per me.....
Quando piangeva mi sentivo una merda, non potevo sopportarlo di vederla piangere, ma ha prevalso la mia stanchezza (non esageratamente eh)
C'è anche da dire che secondo me, 10 anni di differenza sono tanti, non tanto i 10 anni, ma le esperienze che abbiamo fatto....
Io ho sempre fatto tutto, viaggi, discoteche, tutte cose "normali" che si fanno da ragazzi, lei invece no, e ora che ha trovato un lavoro più redditizio, ora che finalmente è riuscita ad evadere da quella situazione nella quale viveva, ha capito secondo me che può "vivere" come non ha mai fatto, e secondo me sono stato io a spingerla a fare questa scelta
[#9]
Purtroppo non posso sapere se ci siano ancora delle possibilità, anche se, mi creda, glielo auguro. Magari il tempo le darà alcune risposte.
Al momento può ascoltare e seguire le sue sensazioni, facendo di volta in volta le sue valutazioni. Da una parte corteggiare, dall'altra lasciarle spazio, se questa ragazza avesse bisogno di fare chiarezza dentro di sé. Capisco che non sia facile perché il dolore è tanto. E la speranza che lei torni la farebbe stare bene. Come ho cercato di dirle, non dimentichi che non dipende solo da lei stesso, non sottovaluti una complessità di elementi da tenere in considerazione. Si dia anche un po' di tempo, anche per ripensare al nostro scambio.
E se posso darle questo consiglio, non rinunci ad approfondire i suoi vissuti, non trascuri questa occasione. La aiuterebbe ad affrontare questo momento, è importante che non si senta solo.
Di nuovo,
Enrico de Sanctis
Al momento può ascoltare e seguire le sue sensazioni, facendo di volta in volta le sue valutazioni. Da una parte corteggiare, dall'altra lasciarle spazio, se questa ragazza avesse bisogno di fare chiarezza dentro di sé. Capisco che non sia facile perché il dolore è tanto. E la speranza che lei torni la farebbe stare bene. Come ho cercato di dirle, non dimentichi che non dipende solo da lei stesso, non sottovaluti una complessità di elementi da tenere in considerazione. Si dia anche un po' di tempo, anche per ripensare al nostro scambio.
E se posso darle questo consiglio, non rinunci ad approfondire i suoi vissuti, non trascuri questa occasione. La aiuterebbe ad affrontare questo momento, è importante che non si senta solo.
Di nuovo,
Enrico de Sanctis
[#11]
Utente
Ieri sono stato abbastanza bene, forse anche perché confortato da tutti voi, (in particolare lei dottor De Sanctis), mentre stanotte, nel bel mezzo del sonno, ho ripreso il telefono in mano e ho cercato di capire dove fosse, con chi, tramite i social (non contattandola, ovviamente).
Ma ho un gran magone.....non è facile fingere a lavoro, all'improvviso mi assento per andare in bagno perché non riesco a concentrarmi, è un pensiero fisso....
vorrei tanto tornasse da me......
Ma ho un gran magone.....non è facile fingere a lavoro, all'improvviso mi assento per andare in bagno perché non riesco a concentrarmi, è un pensiero fisso....
vorrei tanto tornasse da me......
[#12]
Buongiorno,
purtroppo il suo d'animo è comprensibile, dobbiamo metterlo in conto. Immagino che sia difficile a lavoro, deve concentrarsi e trovare le energie necessarie, mentre emotivamente sente un vuoto dentro, forse in questo momento intollerabile. Il suo desiderio più grande è non perdere questa ragazza, vorrebbe trovare una soluzione perché tornasse da lei.
Purtroppo l'effetto del sollievo che possiamo darle non può essere duraturo, non riusciamo ad aiutarla come è necessario in questa sede. Tuttavia il fatto di avere trovato un conforto qui mi fa pensare che potrà trovare dal vivo qualcuno che possa darle una mano per affrontare questo periodo. Cerchi di tenere duro, ci vuole un po' di tempo perché possa stare un po' meglio. Questo non significa che lei debba perdere le speranze verso questa ragazza, io non so dirle da qui se tornerà. Però è importante che lei possa trovare un modo per prendersi cura di questa ferita profonda, che al momento è viva.
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
purtroppo il suo d'animo è comprensibile, dobbiamo metterlo in conto. Immagino che sia difficile a lavoro, deve concentrarsi e trovare le energie necessarie, mentre emotivamente sente un vuoto dentro, forse in questo momento intollerabile. Il suo desiderio più grande è non perdere questa ragazza, vorrebbe trovare una soluzione perché tornasse da lei.
Purtroppo l'effetto del sollievo che possiamo darle non può essere duraturo, non riusciamo ad aiutarla come è necessario in questa sede. Tuttavia il fatto di avere trovato un conforto qui mi fa pensare che potrà trovare dal vivo qualcuno che possa darle una mano per affrontare questo periodo. Cerchi di tenere duro, ci vuole un po' di tempo perché possa stare un po' meglio. Questo non significa che lei debba perdere le speranze verso questa ragazza, io non so dirle da qui se tornerà. Però è importante che lei possa trovare un modo per prendersi cura di questa ferita profonda, che al momento è viva.
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
[#13]
Utente
Vorrei tanto chiamarla, ma ho ricevuto troppi rifiuti, l'ultimo in particolare.....
Quando mi disse che sta male anche lei, e allora le chiesi "perché stai male?, o meglio, se stai male perché non torni con me???" Lei mi disse che anche chi lascia soffre, ma non mi ama più....
L'ultima volta, dopo i famosi 15 giorni di silenzio, esplosi e mi spogliai letteralmente di ogni orgoglio, le dissi tutto quello che avevo pensato di fare, tutte le canzoni che pubblicavo e che poi subito cancellavo, e ora mi sento un cretino, nel senso che vorrei pubblicare tipo una nostra canzone, ma in realtà l'ho già anticipata....ehehehhe
Ogni minimo contatto che vorrei tentare, anche indirettamente sui social, mi fa pensare "e se poi è peggio?"
Però non so cosa fare.....tutti mi dicono spiare i suoi profili, cercare di sapere dov'è è normale, normalissimo.....serve anche quello addirittura qualcuno mi ha detto.....
Ogni volta che apro i social, è sempre un colpo al cuore....quente paranoie
Quando mi disse che sta male anche lei, e allora le chiesi "perché stai male?, o meglio, se stai male perché non torni con me???" Lei mi disse che anche chi lascia soffre, ma non mi ama più....
L'ultima volta, dopo i famosi 15 giorni di silenzio, esplosi e mi spogliai letteralmente di ogni orgoglio, le dissi tutto quello che avevo pensato di fare, tutte le canzoni che pubblicavo e che poi subito cancellavo, e ora mi sento un cretino, nel senso che vorrei pubblicare tipo una nostra canzone, ma in realtà l'ho già anticipata....ehehehhe
Ogni minimo contatto che vorrei tentare, anche indirettamente sui social, mi fa pensare "e se poi è peggio?"
Però non so cosa fare.....tutti mi dicono spiare i suoi profili, cercare di sapere dov'è è normale, normalissimo.....serve anche quello addirittura qualcuno mi ha detto.....
Ogni volta che apro i social, è sempre un colpo al cuore....quente paranoie
[#14]
So come si sente e vorrei proseguire a parlare con lei. Ma so anche che è necessario che lei trovi uno spazio alternativo a questo. Non riesco ad aiutarla come è necessario, da qui non è possibile, mio malgrado.
Le esprimo la mia vicinanza e la mia speranza, con sincerità,
Enrico de Sanctis
Le esprimo la mia vicinanza e la mia speranza, con sincerità,
Enrico de Sanctis
[#16]
Se sente che il nostro scambio ha potuto darle un giovamento, penso che possa essere importante proseguirlo. Sono piccoli passi che può fare, non pensi direttamente a una terapia. Si tratterebbe di fare un consulto dal vivo, in cui lei stesso potrà misurarsi con lo specialista e capire se sente il desiderio di avere uno spazio d'ascolto.
Di nuovo,
Enrico de Sanctis
Di nuovo,
Enrico de Sanctis
[#18]
Si fa un consulto sì, almeno le posso parlare del mio modo di lavorare. Serve per fare una panoramica della sua esperienza e iniziali approfondimenti. È utile a lei anche per conoscere la figura professionale alla quale si è rivolto, è importante che possa intuire se è la persona adatta a lei, se sente di potersi fidare ad esempio.
L'imbarazzo può essere normale, deve aprirsi con una persona esperta ma ancora estranea. Deve aprire un discorso delicato, che è per lei fonte di un dolore profondo. Ci sono tante componenti da considerare, nonché il suo timore che chi si rivolge a un terapeuta abbia le "rotelle fuori posto", cosa su cui mi sento di rassicurarla.
Un primo colloquio è il passo iniziale, poi è libero di prendersi tutto il tempo necessario per decidere se proseguire o meno la consultazione. Se sente il desiderio di proseguire, si possono immaginare alcuni colloqui successivi, utili anche per valutare la possibilità di iniziare una terapia.
Tenga comunque presente che questo è il mio modo di lavorare, come le dicevo.
Il consiglio che posso darle, se sente una resistenza all'idea di provare, è di fare un piccolo sforzo, se è possibile, in modo da superarla e darsi l'occasione di questo confronto.
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
L'imbarazzo può essere normale, deve aprirsi con una persona esperta ma ancora estranea. Deve aprire un discorso delicato, che è per lei fonte di un dolore profondo. Ci sono tante componenti da considerare, nonché il suo timore che chi si rivolge a un terapeuta abbia le "rotelle fuori posto", cosa su cui mi sento di rassicurarla.
Un primo colloquio è il passo iniziale, poi è libero di prendersi tutto il tempo necessario per decidere se proseguire o meno la consultazione. Se sente il desiderio di proseguire, si possono immaginare alcuni colloqui successivi, utili anche per valutare la possibilità di iniziare una terapia.
Tenga comunque presente che questo è il mio modo di lavorare, come le dicevo.
Il consiglio che posso darle, se sente una resistenza all'idea di provare, è di fare un piccolo sforzo, se è possibile, in modo da superarla e darsi l'occasione di questo confronto.
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
[#19]
Utente
Non so come ringraziarla, proprio ora mi ha contattato la terapeuta della mia ex (perché le telefonai la settimana scorsa) e abbiamo preso appuntamento per la settimana prossima, e a dire il vero, mi solleva tanto questa notizia......
La aggiorno e le rinnovo i miei più sinceri ringraziamenti
La aggiorno e le rinnovo i miei più sinceri ringraziamenti
[#21]
Buongiorno,
aggiungo qualche nota ai lunghi scambi già avuti con i colleghi.
Personalmente credo - ed anche il nostro codice deontologico è d’accordo con me - che non sia utile che lei vada in consultazione, ancor di più in terapia, dallo stesso clinico della sua ex.
Farebbe un gran pasticcio, e rappresenta una modalità di mantenere un contatto con il suo passato doloroso.
Quando un amore muore, ti senti come se ti mancasse un braccio, un organo, il respiro.
Ma poi si va avanti, altrimenti bisogna analizzare i motivi per i quali non ci si riesce, e solitamente sono personali, non relativi alla coppia.
Le allego il mio ultimo scritto, che sembra essere adatto a lei.
https://www.valeriarandone.it/psicologia/fine-di-un-amore-lutto-senza-bara/
aggiungo qualche nota ai lunghi scambi già avuti con i colleghi.
Personalmente credo - ed anche il nostro codice deontologico è d’accordo con me - che non sia utile che lei vada in consultazione, ancor di più in terapia, dallo stesso clinico della sua ex.
Farebbe un gran pasticcio, e rappresenta una modalità di mantenere un contatto con il suo passato doloroso.
Quando un amore muore, ti senti come se ti mancasse un braccio, un organo, il respiro.
Ma poi si va avanti, altrimenti bisogna analizzare i motivi per i quali non ci si riesce, e solitamente sono personali, non relativi alla coppia.
Le allego il mio ultimo scritto, che sembra essere adatto a lei.
https://www.valeriarandone.it/psicologia/fine-di-un-amore-lutto-senza-bara/
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#22]
Utente
Ma infatti anche la terapeuta la settimana scorsa disse che non mi può tenere come cliente, mi passerà da un altro collega.....
Diciamo che mi faceva piacere perché era come se avessi superato già in parte la paura di "affrontare" una persona che non conosco affatto.....
La mia ex le parlò, quando fini la nostra storia, le disse che volevo un consulto, e magari mi avrebbe accompagnato proprio lei, infatti voleva sapere se fossi stato contattato o meno....
Sono confuso ora.....addirittura faccio un pasticcio? Peggiorerei la mia situazione?
Diciamo che mi faceva piacere perché era come se avessi superato già in parte la paura di "affrontare" una persona che non conosco affatto.....
La mia ex le parlò, quando fini la nostra storia, le disse che volevo un consulto, e magari mi avrebbe accompagnato proprio lei, infatti voleva sapere se fossi stato contattato o meno....
Sono confuso ora.....addirittura faccio un pasticcio? Peggiorerei la mia situazione?
[#23]
Dato che non sarà con questa psicoterapeuta che può proseguire il percorso è preferibile iniziare direttamente con un altri specialista, quindi può chiedere di darle un riferimento se non sa a chi rivolgersi ma eviterei di fare due volte il primo colloquio.
[#26]
Utente
Ed eccomi qui, a scrivere dopo 7 mesi.
Prima di tutto, volevo ringraziarvi tutti, poi volevo raccontarvi com'è andata....
Per prima cosa, dovete sapere che sto andando da una terapeuta da giugno, la quale mi sta aiutando tanto....
Sto cercando prima di tutto di lavorare sui miei limiti, le mie paure e soprattutto, sul mio dolore...
Si, il mio dolore....anche se non ho più quel peso costante sul petto, devo dirvi che sono ancora innamorato della mia ex, che tutt'ora cerco di capire sui social cosa fa, dov'è....
Prima dell'estate, ad agosto, ci eravamo ravvicinati tanto, siamo anche stati a letto insieme e credetemi, pensavo che una volta tornata dalla sua prima vacanza con le amiche, fosse tornata con me, ma così non è stato, anzi....
È tornata cambiata, e piano piano mi ha steso, ha anche rifiutato un aiuto che le davo di tanto in tanto, dicendo che ero egoista, perché lo facevo non per aiutarla ma per farmi stare bene..
Poi ho cominciato a fare silenzio, solo messaggi di auguri per Natale.....
Ora le ho scritto perché giorni fa, in famiglia si parlò bene di lei, e ho pensato che le facesse piacere saperlo, così glielo dissi.
Lei si è commossa dice, mi ha chiesto come sto, e io ovviamente le ho detto che sto andando avanti, che a piccoli passi sto bene, ma in parte mento.
La mia terapeuta dice che dovrei addirittura cancellare tutto, di non avere più nessun contatto, perché anche se lei mi vuole bene e mi risponde affettuosamente, io non me ne faccio niente, anzi.....riapro una ferita.
Voi cosa dite?
Vi ringrazio tutti.
Prima di tutto, volevo ringraziarvi tutti, poi volevo raccontarvi com'è andata....
Per prima cosa, dovete sapere che sto andando da una terapeuta da giugno, la quale mi sta aiutando tanto....
Sto cercando prima di tutto di lavorare sui miei limiti, le mie paure e soprattutto, sul mio dolore...
Si, il mio dolore....anche se non ho più quel peso costante sul petto, devo dirvi che sono ancora innamorato della mia ex, che tutt'ora cerco di capire sui social cosa fa, dov'è....
Prima dell'estate, ad agosto, ci eravamo ravvicinati tanto, siamo anche stati a letto insieme e credetemi, pensavo che una volta tornata dalla sua prima vacanza con le amiche, fosse tornata con me, ma così non è stato, anzi....
È tornata cambiata, e piano piano mi ha steso, ha anche rifiutato un aiuto che le davo di tanto in tanto, dicendo che ero egoista, perché lo facevo non per aiutarla ma per farmi stare bene..
Poi ho cominciato a fare silenzio, solo messaggi di auguri per Natale.....
Ora le ho scritto perché giorni fa, in famiglia si parlò bene di lei, e ho pensato che le facesse piacere saperlo, così glielo dissi.
Lei si è commossa dice, mi ha chiesto come sto, e io ovviamente le ho detto che sto andando avanti, che a piccoli passi sto bene, ma in parte mento.
La mia terapeuta dice che dovrei addirittura cancellare tutto, di non avere più nessun contatto, perché anche se lei mi vuole bene e mi risponde affettuosamente, io non me ne faccio niente, anzi.....riapro una ferita.
Voi cosa dite?
Vi ringrazio tutti.
[#27]
Gent.le Utente,
anche se ha cercato di farci un resoconto di quanto accaduto finora sia nel rapporto con la sua ex ragazza sia nel percorso terapeutico, non possiamo esprimere valutazioni sull'operato di un collega che non va circoscritto ad una frase estrapolata da una seduta.
Qualsiasi perplessità è importante condividerla con lo psicoterapeuta che la sta seguendo, altrimenti si rischia di interferire con l'alleanza terapeutica che dovrebbe esserci in ogni relazione d'aiuto.
Confrontarsi con lo psicoterapeuta inoltre è necessario per "mettere a fuoco" gli aspetti del vissuto emotivo finora metabolizzati e quelli che sono tuttora coinvolti nel processo di cambiamento, in modo da individuare eventuali "aggiustamenti di rotta" realizzare.
Concludo con una domanda che vorrei rivolgesse a se stesso ed alla quale eventualmente rispondere all'interno della seduta di psicoterapia:
sente di aver accettato la separazione da questa ragazza?
anche se ha cercato di farci un resoconto di quanto accaduto finora sia nel rapporto con la sua ex ragazza sia nel percorso terapeutico, non possiamo esprimere valutazioni sull'operato di un collega che non va circoscritto ad una frase estrapolata da una seduta.
Qualsiasi perplessità è importante condividerla con lo psicoterapeuta che la sta seguendo, altrimenti si rischia di interferire con l'alleanza terapeutica che dovrebbe esserci in ogni relazione d'aiuto.
Confrontarsi con lo psicoterapeuta inoltre è necessario per "mettere a fuoco" gli aspetti del vissuto emotivo finora metabolizzati e quelli che sono tuttora coinvolti nel processo di cambiamento, in modo da individuare eventuali "aggiustamenti di rotta" realizzare.
Concludo con una domanda che vorrei rivolgesse a se stesso ed alla quale eventualmente rispondere all'interno della seduta di psicoterapia:
sente di aver accettato la separazione da questa ragazza?
[#28]
Utente
Dottoressa, innanzitutto grazie per la tempestiva risposta, per quanto riguarda la sua domanda le rispondo di no, nel senso che sono più che altro rassegnato, ma non del tutto.
Ho sempre quel senso di colpa, quel desiderio di voler "dimostrare" quanto abbia capito i miei errori e ricominciare con la mia ex tutto l'amore che ho dentro....
Penso a quello che poteva essere di continuo e soprattutto a cosa mi sono perso, e mi creda, mi mangio le mani...
Ora riesco a dormire la notte, ad essere spensierato quando esco, a focalizzare grazie all' aiuto prezioso della sua collega in cosa abbiamo entrambi sbagliato.
Ma i momenti di nostalgia e tentazione non mancano mai, mai.....
Sicuramente da questa storia ho imparato tanto, cosa farei o non farei in una futura relazione (che al momento non vedo neanche dal binocolo, mi rifiuto), ma continuo a immaginare il mio futuro con lei...
Ho sempre quel senso di colpa, quel desiderio di voler "dimostrare" quanto abbia capito i miei errori e ricominciare con la mia ex tutto l'amore che ho dentro....
Penso a quello che poteva essere di continuo e soprattutto a cosa mi sono perso, e mi creda, mi mangio le mani...
Ora riesco a dormire la notte, ad essere spensierato quando esco, a focalizzare grazie all' aiuto prezioso della sua collega in cosa abbiamo entrambi sbagliato.
Ma i momenti di nostalgia e tentazione non mancano mai, mai.....
Sicuramente da questa storia ho imparato tanto, cosa farei o non farei in una futura relazione (che al momento non vedo neanche dal binocolo, mi rifiuto), ma continuo a immaginare il mio futuro con lei...
[#29]
Credo siano tutti aspetti significativi che meritano di essere esplorati all'interno della seduta di psicoterapia, a partire dall'osservazione delle sue reazioni fisiche (respirazione, battito cardiaco o qualsiasi sensazione proveniente dal suo corpo), che possono restituirle una miniera preziosa di risorse interiori alle quali attingere per vivere un rapporto gratificante con se stesso e con gli altri.
[#32]
Io ho parlato di esplorazione del suo vissuto all'interno della seduta e non di richiesta di un parere allo psicoterapeuta.
La speranza è espressione dei suoi sentimenti e non andrebbe né giudicata o peggio patologizzata nel tentativo di imporsi un comportamento.
La consapevolezza non va confusa con essere al corrente di alcune informazioni relative alla quotidianità della sua ex ragazza.
La invito a rileggere questa consulenza e individuare eventuali spunti da riportare all'interno del colloquio psicoterapeutico.
La speranza è espressione dei suoi sentimenti e non andrebbe né giudicata o peggio patologizzata nel tentativo di imporsi un comportamento.
La consapevolezza non va confusa con essere al corrente di alcune informazioni relative alla quotidianità della sua ex ragazza.
La invito a rileggere questa consulenza e individuare eventuali spunti da riportare all'interno del colloquio psicoterapeutico.
[#34]
"però mi chiedo, a parte l'opinione della mia terapeuta, se è normale continuare a sperare dopo tutto questo tempo."
Io ho parlato di esplorazione del suo vissuto all'interno della seduta e non di richiesta di un parere allo psicoterapeuta.
La speranza è espressione dei suoi sentimenti e non andrebbe né giudicata o peggio patologizzata nel tentativo di imporsi un comportamento.
"Mi chiedo come mai, non ho il coraggio di non "osservare" cosa combina la mia ex, oltre a essere pienamente consapevole che è andata avanti"
La consapevolezza non va confusa con essere al corrente di alcune informazioni relative alla quotidianità della sua ex ragazza.
Nella sua risposta lei ci dice che si sente anormale perché coltiva una speranza e vigliacco poiché incapace di imporsi un comportamento (ignorare il profilo facebook).
L'atteggiamento giudicante viene proiettato inconsapevolmente sullo psicologo al quale si chiede di legittimare un giudizio autocolpevolizzante
Tuttavia si tratta di aspetti che richiedono un contesto adeguato (colloquio con lo psicologo) per essere affrontati in modo efficace.
La sospensione de giudizio nel momento in cui si entra in relazione con lo psicoterapeuta, viene percepita sulla propria pelle e ciò facilita la possibilità di rivolgere uno sguardo nuovo verso il proprio vissuto.
Io ho parlato di esplorazione del suo vissuto all'interno della seduta e non di richiesta di un parere allo psicoterapeuta.
La speranza è espressione dei suoi sentimenti e non andrebbe né giudicata o peggio patologizzata nel tentativo di imporsi un comportamento.
"Mi chiedo come mai, non ho il coraggio di non "osservare" cosa combina la mia ex, oltre a essere pienamente consapevole che è andata avanti"
La consapevolezza non va confusa con essere al corrente di alcune informazioni relative alla quotidianità della sua ex ragazza.
Nella sua risposta lei ci dice che si sente anormale perché coltiva una speranza e vigliacco poiché incapace di imporsi un comportamento (ignorare il profilo facebook).
L'atteggiamento giudicante viene proiettato inconsapevolmente sullo psicologo al quale si chiede di legittimare un giudizio autocolpevolizzante
Tuttavia si tratta di aspetti che richiedono un contesto adeguato (colloquio con lo psicologo) per essere affrontati in modo efficace.
La sospensione de giudizio nel momento in cui si entra in relazione con lo psicoterapeuta, viene percepita sulla propria pelle e ciò facilita la possibilità di rivolgere uno sguardo nuovo verso il proprio vissuto.
[#35]
Utente
"La sospensione de giudizio nel momento in cui si entra in relazione con lo psicoterapeuta, viene percepita sulla propria pelle e ciò facilita la possibilità di rivolgere uno sguardo nuovo verso il proprio vissuto."
Su questo sono pienamente d'accordo, io mi chiedo perché questa percezione, mi porta dopo un po', a fare passi indietro, e di conseguenza a ricontattare la mia ex...
Sento sempre di non riuscire ad andare avanti, è come se vivessi sempre nell'attesa e puntualmente cerco di creare io opportunità (senza successo).
Su questo sono pienamente d'accordo, io mi chiedo perché questa percezione, mi porta dopo un po', a fare passi indietro, e di conseguenza a ricontattare la mia ex...
Sento sempre di non riuscire ad andare avanti, è come se vivessi sempre nell'attesa e puntualmente cerco di creare io opportunità (senza successo).
[#36]
e qui ritorniamo all'invito che le ho rivolto in una delle repliche precedenti:
"Concludo con una domanda che vorrei rivolgesse a se stesso ed alla quale eventualmente rispondere all'interno della seduta di psicoterapia:
sente di aver accettato la separazione da questa ragazza?"
"Concludo con una domanda che vorrei rivolgesse a se stesso ed alla quale eventualmente rispondere all'interno della seduta di psicoterapia:
sente di aver accettato la separazione da questa ragazza?"
[#38]
Focalizzarsi sul comportamento e sulla ricerca della sua causa compromette sul nascere l'esperienza dell'ascolto del proprio vissuto e quindi della sua accettazione.
Ribadisco l'invito ad utilizzare questi spunti all'interno del colloquio con la psicologa.
Ribadisco l'invito ad utilizzare questi spunti all'interno del colloquio con la psicologa.
[#39]
Utente
Purtroppo, non riesco a non pensare ad altro, e mi creda, ne parlo in terapia, anzi....non si parla d'altro.
Spesso mi sento un cretino perché parlo solo di lei, e quando non accade, cerco di andare su quell' argomento.....
Se non si parla della mia ex, esco da quella stanza vuoto, insoddisfatto.
Spesso mi sento un cretino perché parlo solo di lei, e quando non accade, cerco di andare su quell' argomento.....
Se non si parla della mia ex, esco da quella stanza vuoto, insoddisfatto.
Questo consulto ha ricevuto 39 risposte e 14.3k visite dal 01/06/2018.
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