Stato di malessere
Salve provo a descrivere per la seconda volta il mio stato d'animo. Da circa un anno e mezzo mi sento depresso se così mi posso definire. Da tempo sta male con me stesso infatti molto spesso soprattutto le notti mi ritrovo a piangere da solo. Durante la giornata però per non fare preoccupare soprattutto i miei cerco di rimanere tranquillo e sorridente. Purtroppo dentro di me non è così. Mi sento triste e questa tristezza aumenta soprattutto perché non riesco a fare ed avere tutto quello che vorrei. Sto male quando non passo un esame e per riprendermi vado a fare shopping visto che è l'unica cosa che mi fa rilassare insieme a qualche tiro di sigaretta quando capita... Faccio tutto di nascosto solo che dopo che faccio tutto ciò i miei sensi di colpa aumentano visto che vado a spendere soldi dei miei che fanno tanti sacrifici per tirare avanti. Sto cercando aiuto per la prima volta vorrei avere qualche buon consiglio in modo riesca a sbloccarmi e chiedere aiuto sia ai miei che magari ai dottori, anche se ho paura di essere giudicato male dagli altri. Ed ho paura mi vengano assegnate Delle '"pillole". Mi sono reso conto anche che quando sono agitato inizio a fantasticare, a parlare da solo e a gesticolare. E non capisco il perché... Faccio cose che per me sono strane. Qualche volta è successo anche che sono rimasto in casa per giorni perché non volevo uscire oppure mi rendo conto che passo ore su fb a non fare niente di costruttivo buttando così il tempo della mia giovinezza. È una strana situazione che ormai dura da oltre un anno. Non so chi di voi mi può dare QUALCHE consiglio. Io vorrei solo che qualcuno mi capisse. Attendo qualche risposta, vi ringrazio a presto!
[#1]
Psicologo
Gentile Utente,
dalle sue parole sembra vivere un periodo di crisi nei confronti di se stesso.
Sente una forte tristezza quando rimane solo con se stesso, sente che questo malessere non lo può esprimere ai suoi genitori perchè, se parlasse apertamente del suo malessere, lei si sentirebbe come una fonte di preoccupazione per loro.
Questo non voler essere un "problema" per gli altri la porta a dimostrare uno stato d'animo opposto a ciò che sente veramente. Sembra infatti che ciò che lei ha dentro trovi spazio nei momenti in cui lei fa i conti solo con sè ed è da solo.
Ai miei occhi mi sembra che lei si senta tremendamente oppresso da una serie di limitazioni che avverte nella sua vita, mi riferisco ad esempio a ciò che la fa stare bene come lo shopping o il fumare qualche sigaretta.
In questo caso sente il bisogno di nascondersi per non essere scoperto, quasi come se il presupposto di base fosse qualcosa come "se faccio qualcosa che mi fa stare bene è probabile che gli altri mi giudichino male".
Quanto detto la porta al seguente virgolettato che le riporto.
"Mi sento triste e questa tristezza aumenta soprattutto perché non riesco a fare ed avere tutto quello che vorrei. "
Avverte quindi una mancanza di libertà che la sta logorando.
Malgrado le catene che sembrano bloccarlo, sente che è arrivato il momento di affrontare tutto ciò che sta provando, e scrivere qui ne testimonia il primo passo.
Il passo successivo, che mi permetto di consigliarle, è quello di rivolgersi ad uno psicologo/psicoterapeuta che possa permetterle l'inizio di un percorso per la conoscenza di se stesso e del significato di ciò che sta provando.
Vorrei specificarle che il mio consiglio non nasce dalla convinzione che lei possa avere "qualcosa che non va per come dovrebbe" (sensazione che invece credo lei avrebbe se sottoposto semplicemente ad una cura farmacologica), ma perchè noto in lei una forza che la sta spingendo verso qualcosa di più costruttivo verso se stesso, e un percorso fatto con uno psicologo la potrebbe agevolare in tal senso.
dalle sue parole sembra vivere un periodo di crisi nei confronti di se stesso.
Sente una forte tristezza quando rimane solo con se stesso, sente che questo malessere non lo può esprimere ai suoi genitori perchè, se parlasse apertamente del suo malessere, lei si sentirebbe come una fonte di preoccupazione per loro.
Questo non voler essere un "problema" per gli altri la porta a dimostrare uno stato d'animo opposto a ciò che sente veramente. Sembra infatti che ciò che lei ha dentro trovi spazio nei momenti in cui lei fa i conti solo con sè ed è da solo.
Ai miei occhi mi sembra che lei si senta tremendamente oppresso da una serie di limitazioni che avverte nella sua vita, mi riferisco ad esempio a ciò che la fa stare bene come lo shopping o il fumare qualche sigaretta.
In questo caso sente il bisogno di nascondersi per non essere scoperto, quasi come se il presupposto di base fosse qualcosa come "se faccio qualcosa che mi fa stare bene è probabile che gli altri mi giudichino male".
Quanto detto la porta al seguente virgolettato che le riporto.
"Mi sento triste e questa tristezza aumenta soprattutto perché non riesco a fare ed avere tutto quello che vorrei. "
Avverte quindi una mancanza di libertà che la sta logorando.
Malgrado le catene che sembrano bloccarlo, sente che è arrivato il momento di affrontare tutto ciò che sta provando, e scrivere qui ne testimonia il primo passo.
Il passo successivo, che mi permetto di consigliarle, è quello di rivolgersi ad uno psicologo/psicoterapeuta che possa permetterle l'inizio di un percorso per la conoscenza di se stesso e del significato di ciò che sta provando.
Vorrei specificarle che il mio consiglio non nasce dalla convinzione che lei possa avere "qualcosa che non va per come dovrebbe" (sensazione che invece credo lei avrebbe se sottoposto semplicemente ad una cura farmacologica), ma perchè noto in lei una forza che la sta spingendo verso qualcosa di più costruttivo verso se stesso, e un percorso fatto con uno psicologo la potrebbe agevolare in tal senso.
[#2]
Utente
Grazie mille per la sua risposta Dottore.
Da quello che ho capito anche lei ha apprezzato che finalmente mi solo liberato e ho raccontato di questo mio stato che dura da molto tempo.
Sono veramente contento mi viene quasi da piangere per la felicità...
Seguirò il suo consiglio di chiedere aiuto a uno specialista per cercare di superare questa mia crisi.
La saluto e grazie ancora
Da quello che ho capito anche lei ha apprezzato che finalmente mi solo liberato e ho raccontato di questo mio stato che dura da molto tempo.
Sono veramente contento mi viene quasi da piangere per la felicità...
Seguirò il suo consiglio di chiedere aiuto a uno specialista per cercare di superare questa mia crisi.
La saluto e grazie ancora
[#3]
Psicologo
"Da quello che ho capito anche lei ha apprezzato che finalmente mi solo liberato e ho raccontato di questo mio stato che dura da molto tempo.
Sono veramente contento mi viene quasi da piangere per la felicità..."
Per lei è sorprendente l'aver avuto un riscontro positivo di qualcosa che la riguardava.
In realtà, io non ho fatto altro che testimoniarle quello che lei già stava facendo, ossia riconoscere l'importanza del proprio voler stare bene.
Le auguro un proficuo percorso personale, se vorrà aggiornarci in futuro, io e gli altri colleghi saremo qui ad accoglierla.
A presto e buona giornata!
Sono veramente contento mi viene quasi da piangere per la felicità..."
Per lei è sorprendente l'aver avuto un riscontro positivo di qualcosa che la riguardava.
In realtà, io non ho fatto altro che testimoniarle quello che lei già stava facendo, ossia riconoscere l'importanza del proprio voler stare bene.
Le auguro un proficuo percorso personale, se vorrà aggiornarci in futuro, io e gli altri colleghi saremo qui ad accoglierla.
A presto e buona giornata!
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.2k visite dal 31/05/2018.
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