Astenia problemi ai muscoli

Buongiorno dottori sono un ragazzo di 39 anni che da più di un anno ho problemi di astenia soprattutto alle gambe vi spiego il mio disturbo :il mio malessere incomincia dal momento che mi alzo e sto in piedi sento una dei fastidi hai polpacci per poi diventare deboli debolezza che man mano prende anche le gambe più sto in piedi più debole mi sento oltre alle gambe sento anche le braccia deboli e la testa pesante oltre ad un malessere generale riesco ancora a lavorare ma ogni giorno è una sfida visto anche che faccio l operaio la cosa che ho notato cge se cammino i fastidi un po diminuiscono per poi ritornare più forti appeno mi fermo avrò fatto centinaia di analisi rx risonanze ho sentito il parere di più specialisti 3 neurologi e 2 reumatologi ma ad oggi nessuno mi ha dato una diagnosi è una cura certa la mia vita è diventata un inferno stare male e non capire cosa si ha un neurologo dopo avermi visitato e fatto fare diversi esami mi aveva detto che si trattava di ansia somatizzata mi prescrisse delle gocce che mi facevano stare ancora più male perche il mio problema è la debolezza e le gocce me la facevano aumentare io non mi sento depresso ho voglia di fare tutto e sooratutto di ritornare come ero prima vorrei sapere cosa ne pensate e se si può trattare di un disturbo depressivo
[#1]
Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Buon pomeriggio,

dalla lettura del consulto precedente ha parlato di alcuni problemi fisici che sembrano essersi risolti. Gli esami attuali sono negativi e ci dice che un neurologo oggi ha fatto un'ipotesi diagnostica di "ansia somatizzata".

Sento in lei il desiderio di risolvere questo malessere che la condiziona e, immagino, la preoccupi.

Potremmo dire che i nostri stati d'animo sono del corpo. Questo significa che se ho paura o ansia, il cuore può battere più forte ad esempio. Oppure se dormiamo poco, questo può sfinirci e renderci deboli.

Facendo riferimento al suggerimento del neurologo ed escludendo gli effetti di cause organiche, possiamo chiederci se c'è qualcosa in lei che genera una tensione che pesa sul corpo. Questa tensione dev'essere riconosciuta, affinché lei possa affrontarla e superarla.

Ad esempio possono esserci situazioni stressanti nella sua vita, che possono riguardare gli affetti familiari o relazionali. Oppure il lavoro, la qualità del rapporto con i colleghi. Oppure ancora alcuni timori legati a determinati cambiamenti di vita, che possono riguardare anche il fatto di essersi ammalato e di non essere stato nel pieno controllo di sé.

Un'ulteriore riflessione da fare riguarda il modo in cui normalmente affronta le malattie, se è fiducioso e ottimista oppure ansioso ad esempio.

Ci sarebbero davvero numerose cose su cui soffermarsi. Ma intanto provo a chiederle che impressioni ha delle mie parole, le stimolano qualche idea in merito alla sua situazione?

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis

Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it

[#2]
Utente
Utente
Le dico grazie per avermi risposto le posso rispodere intanto che tutto è scaturito da un evento traumatico di interesse ortopedico durato qualche mese poi mi ripresi ma da li a qualche mese dopo incominciarono questa serie di problemi di salute senza venirne a capo dopo tante visite ed esami fatti la mia preoccupazione e che non riesco più a fare quello che facevo prima naturalmente lo stare sempre male mi condiziona la vita mia e quella della mia famiglia il rapporto che ho con le malattie con la fiducia sulla medicina non può che essere pessimo io sono sempre stato bene ed ora che ho qualcosa che non va nessuno riesce a darmi una diagnosi sento parlare di persone che hanno avuto numerosi problemi e li hanno risolti io invece sono rimasto impantanato qua ho scritto qui per capire se il mio è un problema piscologico ma non ne sono convinto non mi sento depresso e neanche ansioso solamente sfiduciato perché vorrei risolvere questa makedetta debolezza che non mi fa più vivere
[#3]
Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Non si scoraggi, comprendo che sia sfiduciato e allarmato. Sta vivendo una situazione imprevista e difficile, ma può affrontarla.
Fa bene anche a valutare anche i fattori psicologici, per capire se possono riguardare il suo malessere. Sta procedendo nel modo giusto, porti un po' di pazienza. Piano piano dovrebbe riuscire a capire cosa sta accadendo.

Circa le mie domande sulla sua sfera affettiva/familiare e lavorativa, sente qualche insoddisfazione o tensione?

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
[#4]
Utente
Utente
Sulla sfera lavorativa non ho particolari problemi ne con il lavoro ne con i colleghi sicuramente avrei voluto fare di meglio nella vita ma mi accontento l unico problema e che non posso svolgere bene le mie manzioni per lo stato di salute in qui sto questo porta ad affrontare una giornata lavorativa come un impresa la stessa cosa per quanto riguarda la mia famiglia non ho grandi problemi ho moglie e figli mi sconforta il fatto di non potergli dare la felicità che si meritano loro non hanno colpe sul mio stato di salute
[#5]
Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Quello che posso dirle in questa sede per poterle dare un'indicazione è che il nostro modo di affrontare la vita condiziona l'organismo. Non so se riesco a trasmetterle l'idea, ma noi siamo il nostro organismo.

Ora il problema può essere quando non ci accorgiamo delle tensioni che viviamo o magari vorremmo non dargli peso. L'organismo ci comunica che dobbiamo fermarci ad ascoltare i suoi segnali.

Leggendo le sue parole, mi sono chiesto se lei è una persona che chiede tanto a se stesso e poco agli altri. Come se sentisse forte su di sé la responsabilità di fare al meglio le cose e di essere in grado di soddisfare le persone a lei care e chi le sta intorno, senza mai essere di disturbo. Questa attitudine è importante, però non deve diventare eccessiva. Magari negli anni ha messo da parte se stesso o a volte può avere trascurato alcune sue necessità?
Prenda ovviamente queste mie riflessioni e interrogativi come impressioni che possiamo scambiarci in questa sede, non so se ci si potrebbe in una qualche misura riconoscere.

Così l'organismo potrebbe dire di prendere una pausa ad esempio e, perché no, anche di appoggiarsi agli altri senza pensare che questo non faccia parte dell'amore di una famiglia. Se lei sta male, questo non significa che qualcuno non possa desiderare di prendersi cura di lei ed essere felice di affrontare questo momento, trovando insieme una soluzione.

Su queste suggestioni può soffermarsi a riflettere e se sente che desidera indagare di più questo ambito, può fare una consultazione dal vivo per avere la giusta panoramica e l'aiuto che merita.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis