Malessere sentimentale/ansia/lexotan
Cari dottori di medicitalia, scrivo per avere un consulto riguardo una situazione che mi fa star male. Quindici mesi fa G., dopo 7 anni di storia, dopo un banale litigio mi lascia con un messaggio dopo 20 giorni di silenzio e ad un anno prima dal matrimonio e dal suo ritorno in sede dove entrambi abitiamo. Smette di rispondere a chiamate, messaggi ed e mail (scritte fino ad un mese dopo il litigio), mi blocca su Whatsapp e dice agli altri che ho stufato. Tra noi le cose non sono andate mai benissimo: lui immaturo, dipendente dai suoi, incapace di fare progetti per il futuro (si stava convincendo per il matrimonio ma di fatto non è mai stato pronto), insicuro su tutto, tanto da mettere in dubbio anche me e la relazione ad ogni litigio. Io ansiosa e bisognosa di sicurezze, che lui non ha saputo mai darmi, e per questo a volte un po' pesante. Eppure ci siamo amati tanto. Eppure lui decide di sparire.
Ricompare ora dopo 15 mesi di assoluto silenzio, ora che è tornato qui in sede, dicendomi che sono la donna della sua vita (cosa che speravo di sentirmi dire ma mai pronunciata fino ad ora), che ha fatto un gravissimo errore a lasciare una persona di valore come me e chiedendomi di ricominciare, dicendomi che fino ad ora non ha cercato altre donne perché aveva me nel cuore e gli è solo mancato il coraggio perché aveva paura di un mio rifiuto. Si è vero lui è un tipo timoroso, però questo può bastare a giustificare 15 mesi di silenzio? Per quanto riguarda il fatto che non abbia cercato altre me l' hanno confermato anche gli altri, ma di fatto non ha nemmeno mai chiesto agli amici in comune cone stavo se non una sola volta. Io nel frattempo ho intrapreso da un mese e mezzo una relazione con un uomo completamente diverso da lui, che mi fa sentire tranquilla. Ma i sentimenti messi a paragone non possono essere gli stessi. Per G. purtroppo è ancora amore, per l' altro un innamoramento/infatuazione. Sto male, sono in ansia, prendo il Lexotan ormai assiduamente... Sono ad un bivio... Da una parte c'è una relazione che col tempo potrebbe portarmi di più, dall' altra un amore mai passato ma che mi ha fatta stare tanto male... Neanche ora a distanza di 15 mesi è stato capace di chiedermi di sposarlo, neanche ora ha fatto qualche gesto importante a parte venire a vedermi su mio consenso e dire un sacco di belle parole... Ho paura di fare la scelta sbagliata. Perché amo ancora una persona che mi ha abbandonata? Non dovrei sbattergli la porta in faccia?
Ricompare ora dopo 15 mesi di assoluto silenzio, ora che è tornato qui in sede, dicendomi che sono la donna della sua vita (cosa che speravo di sentirmi dire ma mai pronunciata fino ad ora), che ha fatto un gravissimo errore a lasciare una persona di valore come me e chiedendomi di ricominciare, dicendomi che fino ad ora non ha cercato altre donne perché aveva me nel cuore e gli è solo mancato il coraggio perché aveva paura di un mio rifiuto. Si è vero lui è un tipo timoroso, però questo può bastare a giustificare 15 mesi di silenzio? Per quanto riguarda il fatto che non abbia cercato altre me l' hanno confermato anche gli altri, ma di fatto non ha nemmeno mai chiesto agli amici in comune cone stavo se non una sola volta. Io nel frattempo ho intrapreso da un mese e mezzo una relazione con un uomo completamente diverso da lui, che mi fa sentire tranquilla. Ma i sentimenti messi a paragone non possono essere gli stessi. Per G. purtroppo è ancora amore, per l' altro un innamoramento/infatuazione. Sto male, sono in ansia, prendo il Lexotan ormai assiduamente... Sono ad un bivio... Da una parte c'è una relazione che col tempo potrebbe portarmi di più, dall' altra un amore mai passato ma che mi ha fatta stare tanto male... Neanche ora a distanza di 15 mesi è stato capace di chiedermi di sposarlo, neanche ora ha fatto qualche gesto importante a parte venire a vedermi su mio consenso e dire un sacco di belle parole... Ho paura di fare la scelta sbagliata. Perché amo ancora una persona che mi ha abbandonata? Non dovrei sbattergli la porta in faccia?
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Gentile utente,
“Perché amo ancora una persona che mi ha abbandonata?”. Le ragioni andrebbero -verosimilmente- ricercate nella tipologia dei suoi legami di attaccamento con i suoi caregiver familiari.
tuttavia, non a tutto c’è un perché...
Per questo, sarebbe il caso di fare un passo oltre le domande e le dinamiche caotiche che si pone e vive, avvalendosi dell’aiuto di un/una collega psicologo psicoterapeuta anche per un periodo non eccessivamente lungo.
Se non impariamo a stare bene da soli, esclusivamente con noi stessi, sarà difficile avere sane e funzionali relazioni affettive a lungo termine.
Oltretutto sarebbe il caso di lavorare decrementando l’ansia di questo periodo. Mica vorrà imbottirsi di lexotan a vita come fosse acqua fresca? Il farmaco agisce sul sintomo ma occorre comprendere le cause di quel sintomo (i perché) e individuare, in accordo col terapeuta, strategie e tecniche (i come) da utilizzare per abbassare la sua soglia di malessere. (E poi scalare gradualmente il lexotan con l’aiuto di un medico psichiatra)
Questo lavoro potrebbe renderla più consapevole e ancorata alla realtà della scelta in modo più sereno.
Cordiali saluti
“Perché amo ancora una persona che mi ha abbandonata?”. Le ragioni andrebbero -verosimilmente- ricercate nella tipologia dei suoi legami di attaccamento con i suoi caregiver familiari.
tuttavia, non a tutto c’è un perché...
Per questo, sarebbe il caso di fare un passo oltre le domande e le dinamiche caotiche che si pone e vive, avvalendosi dell’aiuto di un/una collega psicologo psicoterapeuta anche per un periodo non eccessivamente lungo.
Se non impariamo a stare bene da soli, esclusivamente con noi stessi, sarà difficile avere sane e funzionali relazioni affettive a lungo termine.
Oltretutto sarebbe il caso di lavorare decrementando l’ansia di questo periodo. Mica vorrà imbottirsi di lexotan a vita come fosse acqua fresca? Il farmaco agisce sul sintomo ma occorre comprendere le cause di quel sintomo (i perché) e individuare, in accordo col terapeuta, strategie e tecniche (i come) da utilizzare per abbassare la sua soglia di malessere. (E poi scalare gradualmente il lexotan con l’aiuto di un medico psichiatra)
Questo lavoro potrebbe renderla più consapevole e ancorata alla realtà della scelta in modo più sereno.
Cordiali saluti
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.
[#2]
Utente
La ringrazio della risposta dottore, lei è stato di grande aiuto. Il mio malessere credo sia dovuto al mio cercare di "impormi" di lasciare andare quella persona pur non avendo dubbi che l' amore lo provo per lei. Sono tanto spaventata di essere di nuovo abbandonata che tra i due avevo pensato di scegliere quello che al momento mi trasmette più sicurezza ma per il quale credo di provare solo un' infatuazione, che tra l' altro è andata scemando da quando è ritornato G.
Sono tanto spaventata da un nuovo abbandono che l' idea di rischiare per amore, di mettere alla prova G. mi ha fatto pensare di rinunciarci... Inoltre metterei anche alla prova me stessa, perché dopo 15 mesi di separazione potrei anche tra qualche tempo rendermi conto che i miei sentimenti sono cambiati. Lui mi ha detto che ha compreso i suoi sbagli, che vuole solo me, che vuole essere messo alla prova... L' ho visto anche soffrire quando gli ho dato la notizia della mia relazione. Non ho dubbi che sia innamorato, la mia paura é scoprire quanto... Ed io intanto lo sto tenendo in standby perché non riesco a lasciarlo andare, perché c'è una parte di me che grida che lascerebbe andare via l' amore e ci starebbe male.
Dall' altra parte a complicare le cose c'è la paura ed il dispiacere di ferire l' altra persona lasciandola, dal momento che esce da una separazione... ma non posso nemmeno dire di aver condiviso tantissimo con lui dal momento che, essendoci anche un fattore distanza, in un mese e mezzo ci siamo visti circa una decina di volte...
Ho gia' fatto un lavoro su me stessa sulla paura di restare sola e sul resto, per questo mi sento molto cambiata rispetto a quando stavo con G. Permangono però ancora in me alcune paure
Sono tanto spaventata da un nuovo abbandono che l' idea di rischiare per amore, di mettere alla prova G. mi ha fatto pensare di rinunciarci... Inoltre metterei anche alla prova me stessa, perché dopo 15 mesi di separazione potrei anche tra qualche tempo rendermi conto che i miei sentimenti sono cambiati. Lui mi ha detto che ha compreso i suoi sbagli, che vuole solo me, che vuole essere messo alla prova... L' ho visto anche soffrire quando gli ho dato la notizia della mia relazione. Non ho dubbi che sia innamorato, la mia paura é scoprire quanto... Ed io intanto lo sto tenendo in standby perché non riesco a lasciarlo andare, perché c'è una parte di me che grida che lascerebbe andare via l' amore e ci starebbe male.
Dall' altra parte a complicare le cose c'è la paura ed il dispiacere di ferire l' altra persona lasciandola, dal momento che esce da una separazione... ma non posso nemmeno dire di aver condiviso tantissimo con lui dal momento che, essendoci anche un fattore distanza, in un mese e mezzo ci siamo visti circa una decina di volte...
Ho gia' fatto un lavoro su me stessa sulla paura di restare sola e sul resto, per questo mi sento molto cambiata rispetto a quando stavo con G. Permangono però ancora in me alcune paure
[#3]
•Permane la paura dell’abbandono•
- “Sono tanto spaventata di essere di nuovo abbandonata”
- “Sono tanto spaventata da un nuovo abbandono che l' idea di rischiare per amore,”
e, verosimilmente, accanto a questo timore, anche l’intolleranza dell’incertezza. (Che è una componente dell’ansia)
Ecco: su queste 2 componenti
Timore dell abbandono
Intolleranza dell’incertezza
Sarebbe il caso che ci lavorasse con un/una collega.
Ora occorre che lei si prenda cura di se stessa come suggerito. Poi, come detto nel consulto precedente, sarà in grado di decidere ciò che la rende più serena.
In bocca al lupo
- “Sono tanto spaventata di essere di nuovo abbandonata”
- “Sono tanto spaventata da un nuovo abbandono che l' idea di rischiare per amore,”
e, verosimilmente, accanto a questo timore, anche l’intolleranza dell’incertezza. (Che è una componente dell’ansia)
Ecco: su queste 2 componenti
Timore dell abbandono
Intolleranza dell’incertezza
Sarebbe il caso che ci lavorasse con un/una collega.
Ora occorre che lei si prenda cura di se stessa come suggerito. Poi, come detto nel consulto precedente, sarà in grado di decidere ciò che la rende più serena.
In bocca al lupo
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.6k visite dal 24/05/2018.
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