Non ti amo più dopo convivenza

Gentili dottori,
scrivo qui per avere un consulto oltre a quello datomi da famiglia e amici. Poco meno di un mese fa, il mio ormai ex ragazzo e compagno da due anni mi ha chiesto una pausa per capire se mi amasse ancora. Io ho accettato questa cosa e la sera stessa, dopo che lo aveva messo in chiaro, sono andata via. Il giorno dopo lui va a casa del padre per chiedere un consiglio, il padre gli dice che vede che il suo sentimento nei miei confronti non è cambiato, che dieci anni insieme non si possono cancellare mi chiede di tornare dicendomi che si era pentito, che non sapeva cosa gli fosse preso.
Torno a casa con lui, andiamo a letto insieme, dormiamo abbracciati ma il giorno dopo lo vedo di nuovo distante.
Gli chiedo quindi il motivo di questo suo nuovo distacco nei miei confronti e mi dice che forse aveva bisogno di più tempo per capire se io gli fossi mancata veramente, che doveva ancora capire se mi amava.
Così il venerdì vado di nuovo via, ma nel frattempo continuiamo a sentirci. Lui mi chiedeva tutti i giorni come stavo.
In 15 giorni di lontananza ci siamo visti tre volte: la prima, parlando, mi ha detto che voleva scegliere ancora me. La seconda che forse si stava rendendo conto che stava bene da solo.La terza che si era reso conto di non amarmi più. Dopo 15 giorni che si sentivamo solamente lui mi ha chiesto di vedermi, esplicitando che gli faceva piacere. Sono andata all'appuntamento, mentre ero con lui stavo bene ma tornata a casa sono stata invasa di nuovo da sentimenti di malinconia, tristezza e delusione. Fino a che il giorno seguente sono andata da lui ad esplicitargli il fatto che preferivo non vederci più per un po' perché a me fa ancora troppo male uscire con lui e fare "finta di niente" ma che comunque mi faceva piacere ricevere i suoi messaggi e le telefonate; ma dalla sera stessa in cui ho detto questo lui è diventato freddo e non mi ha più cercata con la frequenza con cui lo stava facendo nei giorni precedenti. In sintesi, scusate il racconto abbastanza incongruente su momenti e fatti, io sto cercando ancora il motivo per il quale siamo arrivati a questa decisione. Mi ha detto che non c'è un'altra persona ma che comunque ha ricevuto apprezzamenti che gli hanno fatto capire di poter piacere ad altre persone (lui ha subito un dimagrimento sostanziale, ad inizio convivenza pesava 110kg ora 70). Diceva che io non gli stavo più dimostrando interesse a livello intimo perché mi trovava sempre addormentata al suo rientro o che quando mi chiedeva di fare l'amore io mi rifiutavo (ma stava diventanto pressante, voleva farlo tutti i giorni ). Ho "paura" di aver sbagliato a dirgli di non vederci più, perché forse pensavo ci fosse ancora una possibilità, ma ho agito in questo modo perché lui per tre volte mi ha ripetuto di non amarmi più e per salvaguardare la mia persona ho preso questa decisione. Sono veramente confusa, spero che un vostro consiglio mi aiuti a far chiarezza tra i miei pensieri. Grazie in anticipo.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Buongiorno,
i genitori e gli amici non erogano consulenza, ma scaldano il cuore con l’affetto che gli è loro congeniale.

I clinici invece erogano consulti.

Fermo restando il limite del consulto on-line, cercherò comunque di dirle come la penso.

La convivenza spesso, può causare un’alterazione degli equilibri.

L’eccesso di vicinanza, la troppa confidenza, lo svegliarsi è l’addormentarsi insieme può fare diventare i coniugi due cari amici, piuttosto che due ardenti amanti.

La salute sessuale, Solitamente, correla con la salute relazionale.

Sei una coppia è ben assortita sul piano della comunicazione, del dialogo, del rispetto, c’è una buona possibilità che la vita sessuale rimanga florida, in caso contrario è destinata all’estinzione.

Valuti, unitamente al suo compagno, se ci sono gli estremi per una consulenza di coppia.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Utente
Utente
Gentile dottoressa Randone,
mi spiace aver utilizzato in modo generalizzato il termine consulto e la ringrazio per la sua risposta.
Il problema qui è che gli anni di convivenza sono stati appena due, in cui a volte ci vedevamo solo nel letto per dormire perché lui fa i turni ed io lavoro sia di mattina che di pomeriggio! Sì, non nego che fosse entrata troppa "confidenza" ma, come ha detto lei "Se una coppia è ben assortita sul piano della comunicazione, del dialogo, del rispetto" ecco, lui ha fatto tutto da solo, ci ha pensato, ha valutato, ha provato a risollevare la relazione ma senza rendermene partecipe!! Ed ora mi ha scansata del tutto visto che alla mia richiesta lecita di non vederlo perché ancora ci sto male non si sta facendo nemmeno più sentire, quando diceva di farlo perché comunque si preoccupava per me...