Disturbi ansiosi e ansia depressiva alle attività con i videoterminali
Gentilissimi,
vi scrivo perché da qualche mese non sono più in grado di reggere anche solo dieci minuti ai monitor. Ho un ansia generalizzata e sto seguendo il training autogeno su disposizioni di un consulente, accertando anche a livello neurologico che sussistono conseguenze del tipo mioclonie, panico, vertigini, emicranie. Mi è stato suggerito di continuare con training e verificare cambiando le abitudini che cambino i sintomi, una tac la farò dopo il prossimo controllo solo per stare tranquillo.
Mi chiedo se veramente non vi sono modi per approfondire e se a tal punto esiste una soluzione per reggere gli stress da videoterminali, non si può non lavorare senza dispositivi oggi.
Cordiali saluti.
vi scrivo perché da qualche mese non sono più in grado di reggere anche solo dieci minuti ai monitor. Ho un ansia generalizzata e sto seguendo il training autogeno su disposizioni di un consulente, accertando anche a livello neurologico che sussistono conseguenze del tipo mioclonie, panico, vertigini, emicranie. Mi è stato suggerito di continuare con training e verificare cambiando le abitudini che cambino i sintomi, una tac la farò dopo il prossimo controllo solo per stare tranquillo.
Mi chiedo se veramente non vi sono modi per approfondire e se a tal punto esiste una soluzione per reggere gli stress da videoterminali, non si può non lavorare senza dispositivi oggi.
Cordiali saluti.
[#2]
Utente
Gentile dottore,
mi stanno seguendo uno psicologo e un neurologo. Curioso notare come compaiano piccole parestesie quando mi siedo al mio PC, accompagnato anche da una piccola difficoltà di digitazione quando osservo il monitor mentre scrivo.
Curioso anche notare che lontano dal PC tendo a migliorare i sintomi dopo diverse ore ma mantengo un senso ovattato alla testa, uno stordimento che non mi inibisce la vita quotidiana ma mi diventa fastidioso quando provo a parlare in modo vivace o interagendo parlando molto e in circostanze critiche come confronti o dibattiti accesi. Il senso di sbandamento persiste. Aggiungo un altro dettaglio: sto prendendo il Robilas antistaminico da due mesi intorno alla mezzanotte (tre ore dopo l'ultimo pasto), non so se questo può portare ulteriori cefalee e sbandamenti perché la mattina mi alzo riposato ma sempre come se non bastasse.
Grazie ancora.
mi stanno seguendo uno psicologo e un neurologo. Curioso notare come compaiano piccole parestesie quando mi siedo al mio PC, accompagnato anche da una piccola difficoltà di digitazione quando osservo il monitor mentre scrivo.
Curioso anche notare che lontano dal PC tendo a migliorare i sintomi dopo diverse ore ma mantengo un senso ovattato alla testa, uno stordimento che non mi inibisce la vita quotidiana ma mi diventa fastidioso quando provo a parlare in modo vivace o interagendo parlando molto e in circostanze critiche come confronti o dibattiti accesi. Il senso di sbandamento persiste. Aggiungo un altro dettaglio: sto prendendo il Robilas antistaminico da due mesi intorno alla mezzanotte (tre ore dopo l'ultimo pasto), non so se questo può portare ulteriori cefalee e sbandamenti perché la mattina mi alzo riposato ma sempre come se non bastasse.
Grazie ancora.
[#3]
Psicologo
Essendo seguito da un neurologo, può far curare tutte l'eventuale parte medica da lui.
Noi qui, in quanto psicologi, non possiamo dirle nulla sulla eventuale condizione medica correlata a certi sintomi.
Tornando alla sua domanda iniziale, le vorrei rispondere con una domanda: a parte l'apprendimento relativo alle tecniche di rilassamento, su cosa sta lavorando con lo psicologo?
Il motivo per cui le faccio questa domanda è proprio questo consulto, mi chiedo appunto come mai abbia la necessità di chiedere altrove nonostante sia seguito.
Noi qui, in quanto psicologi, non possiamo dirle nulla sulla eventuale condizione medica correlata a certi sintomi.
Tornando alla sua domanda iniziale, le vorrei rispondere con una domanda: a parte l'apprendimento relativo alle tecniche di rilassamento, su cosa sta lavorando con lo psicologo?
Il motivo per cui le faccio questa domanda è proprio questo consulto, mi chiedo appunto come mai abbia la necessità di chiedere altrove nonostante sia seguito.
[#4]
Utente
Il motivo è semplice, il terapeuta mi segue tranquillamente cercando di comprendere l'origine del problema, facendomi raccontare episodi e sogni e dandomi una serie di suggerimenti da adottare. Tuttavia la necessità di acquisire ulteriori consigli nasce dal fatto che potreste aver già trattato l'argomento ansia e videoterminali e magari potreste meglio suggerirmi come 'stringere il cerchio' e quali ulteriori accorgimenti adottare.
Anche perché ripeto, nel frattempo scrivere con difficoltà o avvertire questi sintomi proprio davanti al mio pc non è il massimo per la mia vita professionale e sociale.
Anche perché ripeto, nel frattempo scrivere con difficoltà o avvertire questi sintomi proprio davanti al mio pc non è il massimo per la mia vita professionale e sociale.
[#5]
Psicologo
Purtroppo online è impossibile darle dei consigli per gestire i suoi sintomi perchè è altrettanto impossibile capirne l'origine senza averla di fronte.
Innanzitutto andrebbe capito se il neurologo a cui si è rivolto ha riscontrato possibili cause mediche dei suoi sintomi, in caso positivo è bene che lo psicologo che la segue ne sia al corrente.
Viceversa, cioè nel caso in cui i suoi sintomi siano solo di origine psicologica quello che mi sento di dirle è di approfondire l'origine del suo panico (il training autogeno aiuta a gestire il panico, ma non a comprenderne le cause) con lo specialista che la segue.
Purtroppo online darle consigli "stereotipati" non le sarebbe d'aiuto, quello che le serve è affrontare realmente il disagio oltre che saperlo gestire, e questo non è un processo che è possibile facilitare online.
Innanzitutto andrebbe capito se il neurologo a cui si è rivolto ha riscontrato possibili cause mediche dei suoi sintomi, in caso positivo è bene che lo psicologo che la segue ne sia al corrente.
Viceversa, cioè nel caso in cui i suoi sintomi siano solo di origine psicologica quello che mi sento di dirle è di approfondire l'origine del suo panico (il training autogeno aiuta a gestire il panico, ma non a comprenderne le cause) con lo specialista che la segue.
Purtroppo online darle consigli "stereotipati" non le sarebbe d'aiuto, quello che le serve è affrontare realmente il disagio oltre che saperlo gestire, e questo non è un processo che è possibile facilitare online.
[#6]
Utente
Gentile dottore, sono tornato dal medico di base ieri per parlargli dei miei sintomi e mi ha detto che conoscendomi, la mia pregressa ansia mi ha portato a situazioni più difficili ora, per cui valuterà una terapia con psichiatra 'di gruppo'. In questo preciso momento accuso anche dolori cervicali come bruciori, accompagnati da parestesie quando sforzo troppo i pensieri e la memoria. Può aggiungere altro? Grazie.
[#7]
Psicologo
Dunque da quel che dice sembra si sia rivolto a diversi professionisti, ma ho come la sensazione che la sua ansia non le permetta di focalizzare con lucidità a chi rivolgersi e per che cosa.
Si è rivolto al neurologo, cosa le è stato detto in quel caso?
Si è rivolto ad uno psicoterapeuta che le sta dando dei consigli sulla gestione dei sintomi, ma immagino che se ha chiesto un consulto qui sente che questo percorso pecca in qualcosa, mi corregga se sbaglio ovviamente.Se fosse come ho appena scritto, le consiglierei innanzitutto di parlare per cui cerca consigli al di fuori della sua terapia personale, perchè in qualche modo la riguarda e potrebbe essere indicatore della qualità dell'alleanza terapeutica instaurata.
Si è rivolto ad un medico di base, spinto dai sintomi che avverte in certe circostanze?
Il medico le ha consigliato un ulteriore psicoterapeuta, ma le ha spiegato il motivo?
Sa che lei è attualmente seguito da uno psicoterapeuta?
Affrontare due psicoterapie in contemporanea non mi sembra un modo funzionale alla comprensione dell'origine dei suoi sintomi.
Mi scuso per la caterva di domande che le ho fatte ma la situazione mi sembra abbastanza confusionaria e reputo sia necessaria, nel suo interesse, una maggiore chiarezza sulle modalità con cui muoversi.
Attualmente lei cosa ha intenzione di fare in merito ai consigli dati dal medico di base?
Si è rivolto al neurologo, cosa le è stato detto in quel caso?
Si è rivolto ad uno psicoterapeuta che le sta dando dei consigli sulla gestione dei sintomi, ma immagino che se ha chiesto un consulto qui sente che questo percorso pecca in qualcosa, mi corregga se sbaglio ovviamente.Se fosse come ho appena scritto, le consiglierei innanzitutto di parlare per cui cerca consigli al di fuori della sua terapia personale, perchè in qualche modo la riguarda e potrebbe essere indicatore della qualità dell'alleanza terapeutica instaurata.
Si è rivolto ad un medico di base, spinto dai sintomi che avverte in certe circostanze?
Il medico le ha consigliato un ulteriore psicoterapeuta, ma le ha spiegato il motivo?
Sa che lei è attualmente seguito da uno psicoterapeuta?
Affrontare due psicoterapie in contemporanea non mi sembra un modo funzionale alla comprensione dell'origine dei suoi sintomi.
Mi scuso per la caterva di domande che le ho fatte ma la situazione mi sembra abbastanza confusionaria e reputo sia necessaria, nel suo interesse, una maggiore chiarezza sulle modalità con cui muoversi.
Attualmente lei cosa ha intenzione di fare in merito ai consigli dati dal medico di base?
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 967 visite dal 19/05/2018.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.