Aiutare il compagno che ha genitori narcisisti

Gentili dottori,

dopo anni di relazioni andate male e quasi 2 anni da single, ho da pochi mesi iniziato una relazione con un ragazzo con cui ho un'affinitá piú unica che rara. Tutto andrebbe benissimo tra noi se non fosse per i suoi genitori.
Lui, ventenne, vive da solo in uno stato Europeo, dove fa la sua vita e i suoi studi e riesce anche a mettersi qualche soldo da parte (anche se non ancora del tutto indipendente da questo punto di vista). A distanza, i suoi continuano a cercare di controllarlo in ogni aspetto della vita, chiamandolo in ogni momento, controllandogli i messaggi sui social, facendogli fare rinunce sia in campo lavorativo, che in quello privato minacciandolo continuamente e facendolo sentire perennemente in colpa. Ovviamente non hanno preso neanche di buon grado la nostra relazione senza un motivo particolare (ad esempio, parlano molto male di me che neppure mi conoscono) e gli hanno impedito di venirmi a trovare, dato che io vivo in un'altra cittá. Questo porta a incontri di nascosto che, a mio parere, non hanno senso di esistere. Senza contare che per ora quella che puó muoversi sono solo io.

Lui soffre molto di quest'aspetto e ha cercato di farli ragionare, addirittura tornando a casa e parlandone personalmente con loro. Ovviamente non lo hanno ascoltato come pare non abbiano mai fatto in precedenza. Io ho paura che questa cosa possa lentamente distruggerlo, oltre a minare la nostra relazione con il passare del tempo. Ho la forte sensazione che lui non capisca totalmente la gravitá della situazione e allo stesso tempo non vede come uscirne. Molto probabilmente é convinto che sia sufficiente parlarne (e cambiarli...), quando loro non hanno intenzione di sentire.

Per questo vorrei parlare con lui sul fatto che questo rapporto con i genitori potrebbe creargli problemi gravi e vorrei avere consigli riguardo a come affrontare questo argomento per fargli capire che prima o poi dovrá reagire per prendere in mano la sua vita. Non vorrei sembrare impositiva e dire qualcosa che lo spaventi, ma allo stesso tempo vorrei aiutarlo a "svegliarsi". Anche perché, sono disposta a stargli vicino, ma a queste condizioni sará molto difficile per me poterlo fare.

Grazie mille in anticipo

PS. sono figlia anche io di genitori narcisisti e fortunatamente sono stata in grado di prenderne le distanze per poi riappacificarmi nel tempo con un rapporto piuttosto sano.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 86
"Lui soffre molto di quest'aspetto e ha cercato di farli ragionare, addirittura tornando a casa e parlandone personalmente con loro. Ovviamente non lo hanno ascoltato come pare non abbiano mai fatto in precedenza. "

Gent.le Ragazza,
forse può provare a proporre al suo ragazzo di fare un colloquio con uno psicologo per individuare le modalità relazionali più adeguate che possano evitare di andare in una direzione distruttiva.
La lingua non dovrebbe essere una difficoltà dato che lui si è già trasferito da tempo ma non è escluso che possa trovare anche uno specialista italiano.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it