Il suo ultimatum, ovvero "ora lo sai, fai qualcosa oppure è finita
Buongiorno,
Vi scrivo e vi avevo già scritto per avere un consiglio sulla situazione che sto vivendo con mio marito. Siamo insieme da 13 anni e abbiamo avuto sempre un ottima intesa sessuale. Negli ultimi tre anni, dopo la nascita di mio figlio e la morte di mio padre i rapporti sono drasticamente diminuiti. In primis é stato lui a rifiutare di avere rapporti quando ancora ero incinta e questo mi ha fatto sentire rifiutata in un momento in cui mi sentivo fragilee insicura per i cambiamenti del mio corpo.
La frequenza è ancora scarsa e me ne prendo le colpe perché mio marito ha sempre insistito ma tra lavoro, casa, bambino etc per stanchezza, e quindi spesso non riesco a gestirmi, ma anche per una sorta di "imbarazzo" perché non riesco più a prendere l'iniziativa il tempo scorre e io non mi rendo conto ma credevo che stesse cambiando qualcosa.
Ma oggi mio marito è esploso e, dopo avermi trattato freddamente per 2 giorni (sino a 3 giorni fa era tutto ok) me ne ha detto di tutti i colori. Mi ha accusata di non desiderarlo, di pensare che io mi soddisfi altrove o di non credere che io non abbia desiderio di fare spesso l'amore. Di non avere una moglie visto i pochi rapporti , di poter arrivare al punto di tradirmi, che oltre la vita sessuale quello che vede in me è una colf, cuoca e baby sitter e che quindi potrebbe pagarne una invece di stare con me. Di averlo messo in basso a tutte le mie priorità, di non provare nulla per lui, di essere arrivato a limite etc.
Un monologo pieno di rabbia dove ha tirato in ballo anche cose che non c'entravano nulla, tipo che lui i genitori non li considera e che io invece mi preoccupo per mia madre (che sta vivendo un periodo difficile e che comunque è l'unica che mi da una mano con nostro figlio quando anche io sono a lavoro e la casa).
Io sono molto dispiaciuta che lui (e anche io) stia vivendo male questo cambiamento a cui ho e ho sempre avuto, con tante difficoltà, intenzione di migliorare ma mi sento aggredita e sopratutto il suo ultimatum, ovvero "ora lo sai, fai qualcosa oppure è finita... Io non faccio nulla perché mi sono già impegnato abbastanza ", non mi sembra possa portare a qualcosa, messo in questi termini perché mi inibisce. Mi ha ferito, ridendo e sminuendo inoltre le mie spiegazioni, ovvero i miei complessi per i cambiamenti fisici, le situazioni vissute etc. Dice che c'era anche lui e posso stare zitta perché lo sa e per il corpo che per lui è tutto uguale.
Per evitare di scrivere ancora risparmio altri particolari ma vi chiedo un consiglio perché credo che per me sarà difficile sorvolare ancora (visto che non è la prima volta che mi aggredisce verbalmente, anche se con altri argomenti) su tutta questa rabbia.
Per ritrovare la passione avrei bisogno di amore costante e non col timer e con la paura che un giorno si è l'altro no lui sia arrabbiato con me, perché questo succede spesso. Sarà un gatto che si morde la coda ma come mi devo comportare?
Vi ringrazio per l'attenzione e buon lavoro.
Vi scrivo e vi avevo già scritto per avere un consiglio sulla situazione che sto vivendo con mio marito. Siamo insieme da 13 anni e abbiamo avuto sempre un ottima intesa sessuale. Negli ultimi tre anni, dopo la nascita di mio figlio e la morte di mio padre i rapporti sono drasticamente diminuiti. In primis é stato lui a rifiutare di avere rapporti quando ancora ero incinta e questo mi ha fatto sentire rifiutata in un momento in cui mi sentivo fragilee insicura per i cambiamenti del mio corpo.
La frequenza è ancora scarsa e me ne prendo le colpe perché mio marito ha sempre insistito ma tra lavoro, casa, bambino etc per stanchezza, e quindi spesso non riesco a gestirmi, ma anche per una sorta di "imbarazzo" perché non riesco più a prendere l'iniziativa il tempo scorre e io non mi rendo conto ma credevo che stesse cambiando qualcosa.
Ma oggi mio marito è esploso e, dopo avermi trattato freddamente per 2 giorni (sino a 3 giorni fa era tutto ok) me ne ha detto di tutti i colori. Mi ha accusata di non desiderarlo, di pensare che io mi soddisfi altrove o di non credere che io non abbia desiderio di fare spesso l'amore. Di non avere una moglie visto i pochi rapporti , di poter arrivare al punto di tradirmi, che oltre la vita sessuale quello che vede in me è una colf, cuoca e baby sitter e che quindi potrebbe pagarne una invece di stare con me. Di averlo messo in basso a tutte le mie priorità, di non provare nulla per lui, di essere arrivato a limite etc.
Un monologo pieno di rabbia dove ha tirato in ballo anche cose che non c'entravano nulla, tipo che lui i genitori non li considera e che io invece mi preoccupo per mia madre (che sta vivendo un periodo difficile e che comunque è l'unica che mi da una mano con nostro figlio quando anche io sono a lavoro e la casa).
Io sono molto dispiaciuta che lui (e anche io) stia vivendo male questo cambiamento a cui ho e ho sempre avuto, con tante difficoltà, intenzione di migliorare ma mi sento aggredita e sopratutto il suo ultimatum, ovvero "ora lo sai, fai qualcosa oppure è finita... Io non faccio nulla perché mi sono già impegnato abbastanza ", non mi sembra possa portare a qualcosa, messo in questi termini perché mi inibisce. Mi ha ferito, ridendo e sminuendo inoltre le mie spiegazioni, ovvero i miei complessi per i cambiamenti fisici, le situazioni vissute etc. Dice che c'era anche lui e posso stare zitta perché lo sa e per il corpo che per lui è tutto uguale.
Per evitare di scrivere ancora risparmio altri particolari ma vi chiedo un consiglio perché credo che per me sarà difficile sorvolare ancora (visto che non è la prima volta che mi aggredisce verbalmente, anche se con altri argomenti) su tutta questa rabbia.
Per ritrovare la passione avrei bisogno di amore costante e non col timer e con la paura che un giorno si è l'altro no lui sia arrabbiato con me, perché questo succede spesso. Sarà un gatto che si morde la coda ma come mi devo comportare?
Vi ringrazio per l'attenzione e buon lavoro.
[#1]
Cara Signora,
oltre 14 mesi fa le abbiamo consigliato di rivolgersi ad uno psicologo anche di persona, dal momento che un consulto online non può essere minimamente risolutivo ed evidentemente nemmeno d'aiuto nel suo caso visto che ad oltre un anno di distanza da quando ci aveva scritto la situazione è sempre la stessa se non anche peggiore.
Non so quali siano le sue resistenza in merito al ricorso
diretto (e non online) ad un professionista, ma questa scelta si impone se vuole che il rapporto con suo marito cambi e migliori.
L'unico suggerimento sensato che possiamo darle è quindi ancora questo: si rivolga di persona d un nostro collega - individualmente o in coppia - e si faccia aiutare seriamente.
Come ha visto, stare a guardare e aspettare che tutto si sistemi da sè non porta a nulla ed è il momento di attivarsi per cercare un cambiamento.
Mi auguro che questa volta accetterà il consiglio perchè attendendo oltre potrà solo incorrere in un ulteriore peggioramento del rapporto con suo marito.
Un caro saluto,
dott.ssa Flavia Massaro
psicologa a Milano
info@serviziodipsicologia.it
oltre 14 mesi fa le abbiamo consigliato di rivolgersi ad uno psicologo anche di persona, dal momento che un consulto online non può essere minimamente risolutivo ed evidentemente nemmeno d'aiuto nel suo caso visto che ad oltre un anno di distanza da quando ci aveva scritto la situazione è sempre la stessa se non anche peggiore.
Non so quali siano le sue resistenza in merito al ricorso
diretto (e non online) ad un professionista, ma questa scelta si impone se vuole che il rapporto con suo marito cambi e migliori.
L'unico suggerimento sensato che possiamo darle è quindi ancora questo: si rivolga di persona d un nostro collega - individualmente o in coppia - e si faccia aiutare seriamente.
Come ha visto, stare a guardare e aspettare che tutto si sistemi da sè non porta a nulla ed è il momento di attivarsi per cercare un cambiamento.
Mi auguro che questa volta accetterà il consiglio perchè attendendo oltre potrà solo incorrere in un ulteriore peggioramento del rapporto con suo marito.
Un caro saluto,
dott.ssa Flavia Massaro
psicologa a Milano
info@serviziodipsicologia.it
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Gent.le Sig.ra,
la genitorialità per una relazione di coppia rappresenta sempre una sfida importante quindi credo che non dovrebbe sottovalutare il segnale che le ha dato suo marito.
In questo momento la rabbia e la propensione a fare recriminazioni reciproche potrebbero intrappolarvi in una dinamica del tipo "trova il cattivo " che non può che deteriorare ulteriormente la relazione tra i partner.
Sarebbe opportuno prendere in considerazione la possibilità di rivolgersi ad uno psicoterapeuta esperto in terapia di coppia per iniziare a sperimentare all'interno di uno "spazio protetto" nuove modalità relazionali a partire dalla condivisione dei rispettivi vissuti emotivi.
La rabbia non è mai fine a se stessa è sempre un'emozione che "copre" emozioni più profonde che hanno bisogno di affiorare per orientare il vostro modo di entrare in relazione.
la genitorialità per una relazione di coppia rappresenta sempre una sfida importante quindi credo che non dovrebbe sottovalutare il segnale che le ha dato suo marito.
In questo momento la rabbia e la propensione a fare recriminazioni reciproche potrebbero intrappolarvi in una dinamica del tipo "trova il cattivo " che non può che deteriorare ulteriormente la relazione tra i partner.
Sarebbe opportuno prendere in considerazione la possibilità di rivolgersi ad uno psicoterapeuta esperto in terapia di coppia per iniziare a sperimentare all'interno di uno "spazio protetto" nuove modalità relazionali a partire dalla condivisione dei rispettivi vissuti emotivi.
La rabbia non è mai fine a se stessa è sempre un'emozione che "copre" emozioni più profonde che hanno bisogno di affiorare per orientare il vostro modo di entrare in relazione.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#3]
Ex utente
Grazie per le vostre risposte.
In effetti dopo il primo consulto e dopo aver riflettuto sul fatto che probabilmente il lutto potesse incidere, la situazione stava migliorando ma è evidente che non si è risolto nulla e che ancora ci sono dei problemi.
Per assurdo il fatto che mio marito mi abbia parlato lo trovo un passo avanti perché generalmente tende a non dire nulla e ad allontanarmi in modi anche bruschi ma senza spiegazioni quando qualcosa non va, anche se spesso io non so cosa.
Non mi sono rivolta a nessuno specialista perché mi pareva che le cose stessero migliorando, almeno dal mio punto di vista che molto probabilmente non fa testo vista la reazione di lui...
Oggi gli ho detto che mi dispiace che stia male per questo e che cercherò di porre rimedio.
Credo ci siano più cose da prendere in considerazione perciò valuterò il vostro consiglio più seriamente questa volta, anche se per il consulto di coppia non credo che lui sia d'accordo.
Grazie ancora e buon lavoro
In effetti dopo il primo consulto e dopo aver riflettuto sul fatto che probabilmente il lutto potesse incidere, la situazione stava migliorando ma è evidente che non si è risolto nulla e che ancora ci sono dei problemi.
Per assurdo il fatto che mio marito mi abbia parlato lo trovo un passo avanti perché generalmente tende a non dire nulla e ad allontanarmi in modi anche bruschi ma senza spiegazioni quando qualcosa non va, anche se spesso io non so cosa.
Non mi sono rivolta a nessuno specialista perché mi pareva che le cose stessero migliorando, almeno dal mio punto di vista che molto probabilmente non fa testo vista la reazione di lui...
Oggi gli ho detto che mi dispiace che stia male per questo e che cercherò di porre rimedio.
Credo ci siano più cose da prendere in considerazione perciò valuterò il vostro consiglio più seriamente questa volta, anche se per il consulto di coppia non credo che lui sia d'accordo.
Grazie ancora e buon lavoro
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4k visite dal 15/05/2018.
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