Confusione d’identità

Sono un ragazzo gay di 19 anni (quasi 20)
Non sono mai stato effeminato, nè nei modi, nè nella voce o nel vestiario.
Non penso di avere mai represso qualcosa, semplicemente non mi sono mai sentito così, anzi le esagerazioni di “effeminatezza” nei ragazzi gay non mi sono mai “piaciute e non le ho mai sentite mie.
Pochi giorni fa andando ad un evento elegante ho notato gli abiti e le scarpe femminili, e ho pensato fosse molto più “belli” rispetto ai completi maschili.
Guardavo le altre ragazze con ammirazione, non so come spiegarlo. Fatto sta che da quel momento in poi ho cominciato ad interrogarmi, a farmi domande, a mettermi in dubbio e a pensare che quella mia sensazione fosse dovuta in realtà al fatto che in qualche maniera io sia/mi senta un donna.
Da lì è iniziato il mio incubo: ho cominciato a pensare e ripensare, ad analizzare minuziosamente il mio passato in ogni singolo aspetto.
Guardando film/serie tv, ad esempio, mi sono sempre sentito vicino e più “affine” ai personaggi femminili, frequentemente magari mi capitava di dire (senza manco pensarci tanto su): “ecco io sono lei”, poi finiva lì e sinceramente non ci ho mia dato tanto peso.
Oppure mi sono sempre trovato meglio con amiche femmine, o ancora riconosco di avere degli “schemi di pensiero” più femminili, sono senisibile, tendo a rinfacciare le cose a distanza di tempo ecc.
Cose che ho sempre saputo di me, non sono mai stato il classico ragazzo a cui piace giocare a pallone o bere con gli amici, ma ho sempre pensato di essere un ragazzo diverso dagli altri, ma comunque un ragazzo.
Da quel momento però tutte queste cose sono diventate “enormi” nella mia mente, quasi come se fossero delle argomentazioni a sostenere la mia tesi di essere un trans in realtà, e tutta questa situazione mi crea un forte stress, causato dal pensare a questo 24h/24, una forte ansia, paura di dover affrontare qualcosa a cui non avevo mai pensato.
Ho cominciato a fare ricerche su internet, sulla disforia di genere, problemi di identità di genere, storie di transessuali e tutto questo mondo.
Leggo di storie di persone che lo hanno sempre saputo sin da piccoli, che hanno sempre manifestato questo desiderio di appartenere all’altro sesso, e a me non è mai successo niente di tutto questo.
Però ci sono anche persone che lo hanno scoperto più tardi, e questo mi terrorizza.
Ho letto anche che alcune persone provano fastidio nel sentirsi chiamare “lui” al posto di “lei” o cose del genere, cosa che a me non è mai successa.
Inoltre non ho mai provato avversione per il mio corpo o per i miei organi genitali.
Allora mi chiedo, però perché mi sento così? Perché mi succede tutto questo? Da quel giorno, quando vedo una donna molto femminile, truccata, con un bell’abito, magari in un film, comincio a pensare che la trovo bella perchè in realtà io voglio essere come lei.
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazzo, ti ho già risposto due giorni fa.
Continuare a cercare risposte sullo stesso tema non fa altro che alimentare ansia e ossessività.
Quindi, non proseguirò con le risposte non perchè non abbia voglia, ma semplicemente perchè devi affrontare la problematica direttamente con il terapeuta col quale sei già in terapia.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Utente
Utente
Buonasera dottoressa, so che mi ha già risposto due giorni fa, purtroppo ho riposto la domanda in quanto essendo settimanale la frequenza di incontri con il terapeuta, sto vivendo in preda all’ansia e al panico in questi giorni, addirittura non ho neanche più voglia di fare niente, di vedere le persone, anzi cerco il più possibile di stare a casa e finisco inevitabilmente o per cercare informazioni o per dormire, dopo la stanchezza che tutto questo mi provoca.
Ho anche provato ad uscire di casa, ma la mia testa non fa altro che pensare a quello, non riesco a distrarmi. Anzi, uscendo con alcune amiche (visto che ho prevalentemente solo amiche femmine) continuo a pensare “ecco, voglio essere come lei” o “si se fossi una ragazza sarebbe meglio” e non faccio altro che alimentare la mia paura. Mi scuso ancora.