Ansia o schizofrenia
Salve...scrivo dopo qualche mese di nuovo perché la mia situazione è negativa...penso al suicidio ogni giorno, sto male e mi vedo malissimo, non vedo vie d’uscita, mi sento proprio una persona diversa, che parla diversamente, che pensa diversamente, che vive diversamente, senza interessi, senza passioni, che cammina male, che non ci vede più, che non si cura più, che non riconosce più le sue canzoni preferite, che è incapace di ricordare nulla e che non crede più in quello che dice, sempre stanca e incapace di legare con nessuno perché è come se questo non sono io.
E pensare che fino al 22 dicembre 2016, ero il più felice del mondo, tutti si chiedevano come facessi ad essere sempre così felice, così sorridente, a sapere tutte quelle cose, a conoscere tutte quelle persone, ad avere tutti quegli interessi...io mi sono sempre ritenuto una persona particolare, fragile, ma mi sentivo fortissimo perché la mia fragilità la esternavo, e condividevo tutto con gli altri, tanto che i miei coinquilini li consideravo fratelli, li aiutavo in tutto(e grazie stavo bene) e sarei morto per loro...di una di loro mi sono innamorato...e dal 22 dicembre, giorno di arrivo di questa ansia, nulla è stato più lo stesso, tutto è diventato noia(non sapevo questa parola), triste...
Quello che ho detto a lei subito è stato: questo non sono io, non ho più i miei valori...da allora ho litigato con tutti, ho perso qualcosa come 60 amici, ho praticamente abbandonato l’universita, non so più parlare,ho un ansia perenne, ho perso il rispetto di tutta la mia famiglia.
Mai pensato potesse succedermi una cosa del genere.
Prima amavo tutti, ma soprattutto amavo me stesso,le mie idee, la mia capacità di scherzare, di ridere, di stare a mio agio con tutti, tanto che piangevo pensando a che vita mi fossi costruito in in altra città e a quanto fossi perfetto io.
Improvvisamente il buio, culminato a marzo 2017 col tradimento del mio migliore amico nonché compagno di stanza con la mia coinquilina, beccati insieme.
È passato un anno, ma io sono a rima non so perché, non ha più senso, non mi piace più niente, passo le giornate a fumare e piangere, e OGNI COSA mi ricorda le sensazioni che provavo prima, quanto ci credessi, quanto ridessi e provassi emozioni in OGNI COSA che dicevo.
mi sentivo padrone del mondo, tutti facevano affidamento su di me, io studiavo, lavoravo, mi divertivo, il tutto da fuori sede.
Ora non so più niente, sudo sempre e nessuno mi conosce più, voglio solo dormire.
Sono un altra persona
E pensare che fino al 22 dicembre 2016, ero il più felice del mondo, tutti si chiedevano come facessi ad essere sempre così felice, così sorridente, a sapere tutte quelle cose, a conoscere tutte quelle persone, ad avere tutti quegli interessi...io mi sono sempre ritenuto una persona particolare, fragile, ma mi sentivo fortissimo perché la mia fragilità la esternavo, e condividevo tutto con gli altri, tanto che i miei coinquilini li consideravo fratelli, li aiutavo in tutto(e grazie stavo bene) e sarei morto per loro...di una di loro mi sono innamorato...e dal 22 dicembre, giorno di arrivo di questa ansia, nulla è stato più lo stesso, tutto è diventato noia(non sapevo questa parola), triste...
Quello che ho detto a lei subito è stato: questo non sono io, non ho più i miei valori...da allora ho litigato con tutti, ho perso qualcosa come 60 amici, ho praticamente abbandonato l’universita, non so più parlare,ho un ansia perenne, ho perso il rispetto di tutta la mia famiglia.
Mai pensato potesse succedermi una cosa del genere.
Prima amavo tutti, ma soprattutto amavo me stesso,le mie idee, la mia capacità di scherzare, di ridere, di stare a mio agio con tutti, tanto che piangevo pensando a che vita mi fossi costruito in in altra città e a quanto fossi perfetto io.
Improvvisamente il buio, culminato a marzo 2017 col tradimento del mio migliore amico nonché compagno di stanza con la mia coinquilina, beccati insieme.
È passato un anno, ma io sono a rima non so perché, non ha più senso, non mi piace più niente, passo le giornate a fumare e piangere, e OGNI COSA mi ricorda le sensazioni che provavo prima, quanto ci credessi, quanto ridessi e provassi emozioni in OGNI COSA che dicevo.
mi sentivo padrone del mondo, tutti facevano affidamento su di me, io studiavo, lavoravo, mi divertivo, il tutto da fuori sede.
Ora non so più niente, sudo sempre e nessuno mi conosce più, voglio solo dormire.
Sono un altra persona
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Gent.le Ragazzo,
mi sembra che l'aspetto che caratterizza tutte le tue richieste sia il rifiuto del tuo disagio, la difficoltà ad integrare la tua esperienza come appartenente al tuo modo di essere e quindi in sostanza una sorta di "nemico" da abbattere per ritornare quello che eri.
In realtà, questa sofferenza non è arrivata per caso racchiude in sé l'opportunità di avviare un processo di cambiamento che finora hai evitato di cogliere.
Ogni essere umano è in costante evoluzione non vive una condizione statica e a volte in questo processo ci sono dei processi critici, delle crisi appunto che ci consentono di fare un "salto di qualità", che non può avvenire se ti chiudi in un circolo vizioso di pensieri negano alla tua sofferenza "diritto di cittadinanza" e quindi non ti consentono di apprendere ciò che può insegnarti.
La condizione che vivevi prima sembrerebbe tanto idilliaca quanto illusoria poiché fondata su una sorta di "onnipotenza", ben venga allora il disincanto se ti aiuta ad avere uno approccio realistico che può includere, per quanto dolorosi la delusione, il fallimento in una parola l'incontro con il limite.
Spero di averti offerto degli spunti da approfondire nel tuo percorso di psicoterapia, quella è la sede più opportuna per costruire passo dopo passo la tua crescita personale attraverso la scoperta e l'utilizzo delle tue risorse.
mi sembra che l'aspetto che caratterizza tutte le tue richieste sia il rifiuto del tuo disagio, la difficoltà ad integrare la tua esperienza come appartenente al tuo modo di essere e quindi in sostanza una sorta di "nemico" da abbattere per ritornare quello che eri.
In realtà, questa sofferenza non è arrivata per caso racchiude in sé l'opportunità di avviare un processo di cambiamento che finora hai evitato di cogliere.
Ogni essere umano è in costante evoluzione non vive una condizione statica e a volte in questo processo ci sono dei processi critici, delle crisi appunto che ci consentono di fare un "salto di qualità", che non può avvenire se ti chiudi in un circolo vizioso di pensieri negano alla tua sofferenza "diritto di cittadinanza" e quindi non ti consentono di apprendere ciò che può insegnarti.
La condizione che vivevi prima sembrerebbe tanto idilliaca quanto illusoria poiché fondata su una sorta di "onnipotenza", ben venga allora il disincanto se ti aiuta ad avere uno approccio realistico che può includere, per quanto dolorosi la delusione, il fallimento in una parola l'incontro con il limite.
Spero di averti offerto degli spunti da approfondire nel tuo percorso di psicoterapia, quella è la sede più opportuna per costruire passo dopo passo la tua crescita personale attraverso la scoperta e l'utilizzo delle tue risorse.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.3k visite dal 12/05/2018.
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