Ansia anticipatoria ed agorafobia.
Buongiorno a tutti, mi chiamo Christian ed ho 26 anni.
Da qualche anno ho sviluppato una forma di ansia molto fastidiosa, che mi ha lentamente recintato nel mio isolato. Qualche anno fa decisi di rivolgermi ad un professionista, abbiamo cominciato una cura, ma una congiuntura favorevole della mia vita ha fatto sparire i sintomi e così l'ho terminata subito, naturalmente concordandolo con il dottore. Adesso ci sono ricascato, il medico si trova distante da casa mia ed io non riesco ad effettuare lo spostamento per fare una nuova visita. Succede tutto così, quando esco e mi sposto troppo dal mio centro di controllo, che è casa mia, comincio a sentirmi confuso, affannato e con le gambe pesanti. Cosa potrei fare? C'è qualcosa che posso prendere per tranquillizzare i sintomi e poi recarmi dal medico? Grazie in anticipo per la risposta, buona serata.
Da qualche anno ho sviluppato una forma di ansia molto fastidiosa, che mi ha lentamente recintato nel mio isolato. Qualche anno fa decisi di rivolgermi ad un professionista, abbiamo cominciato una cura, ma una congiuntura favorevole della mia vita ha fatto sparire i sintomi e così l'ho terminata subito, naturalmente concordandolo con il dottore. Adesso ci sono ricascato, il medico si trova distante da casa mia ed io non riesco ad effettuare lo spostamento per fare una nuova visita. Succede tutto così, quando esco e mi sposto troppo dal mio centro di controllo, che è casa mia, comincio a sentirmi confuso, affannato e con le gambe pesanti. Cosa potrei fare? C'è qualcosa che posso prendere per tranquillizzare i sintomi e poi recarmi dal medico? Grazie in anticipo per la risposta, buona serata.
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Gent.le Utente,
forse varrebbe la pena affrontare il suo disagio non solo dal punto di vista sintomatologico ma individuandone l'origine al fine di orientarsi verso la metodologia di intervento terapeutico più adeguata.
Se il condizionamento derivante dall'ansia è diventato così invalidante forse è necessario riprendere la terapia farmacologica ma per questo deve rivolgersi al medico che l'ha seguita finora e chiedergli se ritiene opportuno darle un primo riscontro telefonico, prima di rivederla a studio.
forse varrebbe la pena affrontare il suo disagio non solo dal punto di vista sintomatologico ma individuandone l'origine al fine di orientarsi verso la metodologia di intervento terapeutico più adeguata.
Se il condizionamento derivante dall'ansia è diventato così invalidante forse è necessario riprendere la terapia farmacologica ma per questo deve rivolgersi al medico che l'ha seguita finora e chiedergli se ritiene opportuno darle un primo riscontro telefonico, prima di rivederla a studio.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 817 visite dal 12/05/2018.
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