Apatia

Cari dottori,
vorrei parlarvi di un problema che persiste da ormai un anno e che non riesco a risolvere.
Ero una ragazza che usciva costantemente, avevo molti amici che trattatavo come una famiglia. Ma piano piano mi sono distaccata da loro, non mi andava più di vederli, sentirli e uscire con loro. Ma comunque passavo tutto il tempo con le mie migliori amiche a cui ho sempre dato tutto il mio cuore (ci incontravamo perlopiù a casa perché non mi andava di uscire). Dopo le vacanze estive ho ricominciato la scuola e ho sentito l'esigenza di allontanarmi da loro e cosi ho fatto. Da allora sono quasi completamente sola e di uscire non se ne parla proprio, è più forte di me. Mi deprime il solo pensiero. Ci ho provato a volte, ma non vedevo l'ora di tornare a casa. Esco solo per andare a scuola e andare a pole dance che è la mia passione piú grande. Al massimo capita che io debba uscire per comprare cose per necessità. Ma non ho neanche la minima voglia per esempio di fare shopping che era una cosa che amavo.
Questa situazione dopo un anno non fa altro che peggiorare e mi pesa sempre di piu.
Ero sempre allegra, amavo stare in compagnia, per le mie amiche ero un vero e proprio punto di riferimento e loro lo erano per me. Ora mi sento spenta e solo la pole dance riesce a mettermi allegria.
La mia famiglia anche se non vuole farmelo notare è molto preoccupata e sembra che non sappia come prendermi. Non ho mai avuto episodi di crisi e cose del genere, sono solo molto spenta. Sapete dirmi cosa mi sta succedendo?
Grazie anche solo per la vostra attenzione.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 86
Gent.le Ragazza,
è successo qualcosa nel rapporto con le tue amiche? Loro come hanno interpretato il tuo allontanamento? Finora non ne hai parlato con nessuno di questa situazione?
Hai delle aspirazioni o dei tuoi progetti per il futuro?
La pole dance non ti offre occasioni di socializzazione?

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#2]
Utente
Utente
Cara dottoressa la ringrazio davvero di cuore per il suo interessamento, gliene sono veramente grata.
Non ne ho parlato con nessuno finora della mia situazione, ho difficoltà ad aprirmi e a parlare dei miei sentimenti, non voglio appesantire nessuno. Tendo ad ascoltare e a consigliare.
Quando i miei familiari mi chiedono cosa mi sta succedendo o cercano di farmi uscire e svagare gli rispondo che mi annoio.
A pole dance certo, ho fatto amicizia con le mie compagne di corso, ma sono solo delle semplici amicizie. In questo non ho difficoltà, cioè a crearmi degli amici. Ma le ripeto che sono un'ascoltatrice e il mio completamento è solitamente scherzoso e ironico, parlo poco di me.
Per il futuro aspiro ad entrare nella facoltà di psicologia all'Università e magari di diventare una brava pole dancer.
Per quanto riguarda le mie amiche non so come l'abbiano presa, posso solo immaginarlo conoscendo le. Forse quello che inizialmente mi ha fatto allontanare da loro è il fatto che io tendo troppo a preoccuparmi delle persone e cerco sempre di fare qualcosa per renderle felici (mi perdoni, forse sono poco chiara, non riesco ad esprimere bene il concetto) e prendo sulle mie spalle ogni loro stato d'animo. Forse sentivo che questa cosa mi pesasse troppo ormai e quindi ho deciso di allontanarmi. Ma io credo che a monte ci sia altro, non so cosa.
Le chiedo ancora scusa per la mia poca chiarezza e la ringrazio ancora per il suo interessamento.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 86
"Non ne ho parlato con nessuno finora della mia situazione, ho difficoltà ad aprirmi e a parlare dei miei sentimenti, non voglio appesantire nessuno. "

Io credo che le tue amiche sarebbero felici di ascoltarti come tu hai fatto con loro, ma temo che ciò che ti frena è il pregiudizio che hai verso te stessa, cioè che saresti percepita come "pesante".

Molti ragazzi si iscrivono alla facoltà di Psicologia pensando di affrontare il proprio disagio attraverso lo studio, in realtà questo è un errore che indice a rinviare il momento in cui si decide di rivolgersi ad un psicologo in prima persona.
Questo è un periodo cruciale della tua vita ed è importante che tu non ti neghi la possibilità di sviluppare un approccio diverso verso te stessa, altrimenti c'è il rischio che tu continui ad occuparti degli altri per non occuparti di te stessa.
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Utente
Utente
Gentile dottoressa,
Grazie per avermi aperto gli occhi per quanto riguarda il mio orientamento verso lo studio della psicologia, non l'avevo mai pensata così. Lo studio della psicologia è sempre stata una cosa che mi ha attratta sin da bambina. Pensavo che fosse così perché mi piace comprendere gli altri, ma in realtà voglio comprendere me stessa.
Io con le persone non riesco ad aprirmi perché ho la sensazione di non essere ascoltata e ne ho avuto spesso la conferma. Rivolgermi da un psicologo è una cosa che ho sempre voluto fare e sarà la prima cosa che farò appena avrò una possibilità economica indipendete.
Ma come posso risolvere questa mia situazione? Pensare di uscire è veramente una cosa che non riesco a mettere tra i miei piani. La cosa mi angoscia ma non riesco a farne a meno
Grazie mille per il suo tempo dottoressa.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 86
Se non hai la possibilità di rivolgerti ad uno psicoterapeuta privato puoi rivolgerti al Consultorio Familiare della tua ASL di appartenenza.
Un amico o un familiare possono starti vicino ma non hanno affrontato una formazione per instaurare una relazione d'aiuto quindi è normale che si limitino a dare consigli oppure a banalizzare.
Uscire di casa non è la soluzione in sé ma è solo un passaggio necessario per darti questa possibilità.