Da dove comincio?
Gentilissimi Dottori,
non so come fare a riassumere brevemente la mia situazione degli ultimi tempi ma ci proverò… sono una donna di 40 anni, felicemente sposata da 16 e con due figli di 13 e 10 anni. Ho dedicato tanto tempo allo studio e al lavoro supportata da mio marito. Il rapporto con lui è sempre stato molto bello e siamo sempre stati una famiglia unita. Adesso che i ragazzi sono cresciuti la preadolescenza ci mette di fronte a numerose discussioni con loro che ci logorano mattina e sera. Discussioni per le cose più banali: lavarsi i denti, riordinare, rifare il letto, fare i compiti… Poiché chiaramente ormai non dormono più al pomeriggio e la sera crollo io prima di loro, io e mio marito ci siamo allontanati fisicamente. Da circa cinque anni, a causa anche di un notevole aumento di peso, di problemi di pressione e di cure per la gotta, mio marito ha iniziato ad avere problemi sempre maggiori di erezione. Da allora alterniamo momenti di litigi a momenti di dialogo in cerca di soluzioni. A volte la situazione migliora ma i nostri rapporti non sono comunque più quelli di una volta. Adesso che ho 40 anni mi sono rassegnata a lasciare andare il desiderio che avevo di un terzo figlio dal momento che questa situazione non lo permette e anzi ci faceva stare peggio. Il punto è che so cosa dovremmo fare… prenderci del tempo per noi. Ma non l’abbiamo mai fatto e i nonni non sono abituati a questo. Sono abituati che i nostri figli li tengono solo per permetterci di andare a lavorare. Stop. E poi i miei non stanno bene di salute da quasi un anno e i miei suoceri fanno fatica a tenerne due contemporaneamente. Negli ultimi mesi in famiglia siamo stati ricoverati a turno per interventi diversi e queste preoccupazioni ci danno la scusa per continuare a non guardare in faccia il problema e affrontarlo. E’ che ci amiamo molto ma dal punto di vista fisico ci sentiamo due estranei perciò quando mi accarezza in maniera più intima io mi ritraggo come se a farlo fosse qualcuno che non conosco. La domanda è: da dove dobbiamo partire per rimettere a posto le cose? Mi sento come quando per un periodo di molto lavoro fuori casa si è costretti a trascurare le faccende e tutte le stanze sono disordine e c’è tanto bucato da lavare e da stirare. E mi chiedo: oddio da dove comincio? Mi sento così nella mia vita in questo momento: da dove comincio? Vorrei sedermi sul divano, chiudere gli occhi, riaprirli e per incanto scoprire che la casa brilla.
non so come fare a riassumere brevemente la mia situazione degli ultimi tempi ma ci proverò… sono una donna di 40 anni, felicemente sposata da 16 e con due figli di 13 e 10 anni. Ho dedicato tanto tempo allo studio e al lavoro supportata da mio marito. Il rapporto con lui è sempre stato molto bello e siamo sempre stati una famiglia unita. Adesso che i ragazzi sono cresciuti la preadolescenza ci mette di fronte a numerose discussioni con loro che ci logorano mattina e sera. Discussioni per le cose più banali: lavarsi i denti, riordinare, rifare il letto, fare i compiti… Poiché chiaramente ormai non dormono più al pomeriggio e la sera crollo io prima di loro, io e mio marito ci siamo allontanati fisicamente. Da circa cinque anni, a causa anche di un notevole aumento di peso, di problemi di pressione e di cure per la gotta, mio marito ha iniziato ad avere problemi sempre maggiori di erezione. Da allora alterniamo momenti di litigi a momenti di dialogo in cerca di soluzioni. A volte la situazione migliora ma i nostri rapporti non sono comunque più quelli di una volta. Adesso che ho 40 anni mi sono rassegnata a lasciare andare il desiderio che avevo di un terzo figlio dal momento che questa situazione non lo permette e anzi ci faceva stare peggio. Il punto è che so cosa dovremmo fare… prenderci del tempo per noi. Ma non l’abbiamo mai fatto e i nonni non sono abituati a questo. Sono abituati che i nostri figli li tengono solo per permetterci di andare a lavorare. Stop. E poi i miei non stanno bene di salute da quasi un anno e i miei suoceri fanno fatica a tenerne due contemporaneamente. Negli ultimi mesi in famiglia siamo stati ricoverati a turno per interventi diversi e queste preoccupazioni ci danno la scusa per continuare a non guardare in faccia il problema e affrontarlo. E’ che ci amiamo molto ma dal punto di vista fisico ci sentiamo due estranei perciò quando mi accarezza in maniera più intima io mi ritraggo come se a farlo fosse qualcuno che non conosco. La domanda è: da dove dobbiamo partire per rimettere a posto le cose? Mi sento come quando per un periodo di molto lavoro fuori casa si è costretti a trascurare le faccende e tutte le stanze sono disordine e c’è tanto bucato da lavare e da stirare. E mi chiedo: oddio da dove comincio? Mi sento così nella mia vita in questo momento: da dove comincio? Vorrei sedermi sul divano, chiudere gli occhi, riaprirli e per incanto scoprire che la casa brilla.
[#1]
Da dove cominciare?
Gentile signora,
perchè non cominciare da questa Sua affermazione:
"E’ che ci amiamo molto ma dal punto di vista fisico ci sentiamo due estranei perciò quando mi accarezza in maniera più intima io mi ritraggo come se a farlo fosse qualcuno che non conosco."
Ha anche detto che sa che la soluzione sarebbe prendersi del tempo per voi come coppia. In effetti, tra tutti i vari impegni è difficile focalizzarsi anche su se stessi col passare del tempo e i figli che crescono richiedono sempre più energie...
Però, se l'amore tra voi due c'è, io ripartirei intanto da qui.
Secondo Lei che cosa La fa fuggire da Suo marito quando lui si avvicina? Si sente a disagio? Se sì, in che senso?
Gentile signora,
perchè non cominciare da questa Sua affermazione:
"E’ che ci amiamo molto ma dal punto di vista fisico ci sentiamo due estranei perciò quando mi accarezza in maniera più intima io mi ritraggo come se a farlo fosse qualcuno che non conosco."
Ha anche detto che sa che la soluzione sarebbe prendersi del tempo per voi come coppia. In effetti, tra tutti i vari impegni è difficile focalizzarsi anche su se stessi col passare del tempo e i figli che crescono richiedono sempre più energie...
Però, se l'amore tra voi due c'è, io ripartirei intanto da qui.
Secondo Lei che cosa La fa fuggire da Suo marito quando lui si avvicina? Si sente a disagio? Se sì, in che senso?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Ex utente
"Secondo Lei che cosa La fa fuggire da Suo marito quando lui si avvicina? Si sente a disagio? Se sì, in che senso?"
...è che mi manca quello che viene prima: lo shopping mano nella mano in tranquillità (i nostri figli non vogliono farlo e se si decide che si va lo stesso passano il tempo a stuzzicarsi o a sbuffare), gli abbracci mentre si cucina, il film abbracciati sul divano... tutte quelle cose che di per sé non c'entrano con il sesso ma che creano quella complicità che tiene vivo il rapporto di coppia. La carezza o il bacio intimo magari arriva a mezzanotte, mentre crollo dal sonno, quando il mio desiderio più grande è chiudere gli occhi e dormire, oppure dopo aver appena finito di discutere con uno o entrambi i figli e in cui magari lui ha detto o fatto qualcosa che non condivido e quindi sono arrabbiata con tutti. Abbiamo sempre avuto tempi diversi: io sono più sveglia di giorno, lui alla sera; io ho bisogno di farlo più spesso perché meno giorni passano tra un rapporto e un altro più ne ho voglia, mentre lui ha bisogno del tempo di ripresa; ma abbiamo sempre trovato dei compromessi. Adesso però facciamo fatica a venirci incontro. Poi trovare il tempo non è facile anche perché le rarissime volte in cui per impegni dei figli ci siamo ritrovati ad avere un'ora e mezza da soli le cose non sono andate bene. Ok candeline, ok profumo, ok musica... e poi... pressione troppo alta e delusione. Perché avere tempo per noi non è un'abitudine, è un'eccezione e quindi deve andare tutto bene, deve essere speciale, è tempo che non va sprecato... e l'ansia ha la meglio. Quindi capisco che alla voglia di avere del tempo per noi si associa l'ansia da prestazione e si finisce per non impegnarsi a cercare quel tempo che magari ci aiuterebbe a risolvere i problemi. Poi lui di suo tende a nascondere la testa sotto la sabbia; di fronte ai problemi sono io che mi attivo, m'informo, compro libri, cerco soluzioni... lui si ferma aspettando che passi. Quindi a volte vorrei che si attivasse per farmi sentire desiderata ma non ci riesce perché il pensiero di non sapere come andrà a finire lo blocca. La paura che ho è che l'amore che abbiamo l'uno per l'altro venga piano piano seppellito da tutto questo "tanto" che ci circonda e che un giorno non lo ritroviamo più. Ho paura che un domani si presenti un'occasione per me o per lui (che non si è mai per fortuna presentata finora) per tradirci e scopriamo che il nostro amore non è più così forte da mantenersi saldo e fedele. Grazie della risposta e del tempo che mi ha dedicato.
...è che mi manca quello che viene prima: lo shopping mano nella mano in tranquillità (i nostri figli non vogliono farlo e se si decide che si va lo stesso passano il tempo a stuzzicarsi o a sbuffare), gli abbracci mentre si cucina, il film abbracciati sul divano... tutte quelle cose che di per sé non c'entrano con il sesso ma che creano quella complicità che tiene vivo il rapporto di coppia. La carezza o il bacio intimo magari arriva a mezzanotte, mentre crollo dal sonno, quando il mio desiderio più grande è chiudere gli occhi e dormire, oppure dopo aver appena finito di discutere con uno o entrambi i figli e in cui magari lui ha detto o fatto qualcosa che non condivido e quindi sono arrabbiata con tutti. Abbiamo sempre avuto tempi diversi: io sono più sveglia di giorno, lui alla sera; io ho bisogno di farlo più spesso perché meno giorni passano tra un rapporto e un altro più ne ho voglia, mentre lui ha bisogno del tempo di ripresa; ma abbiamo sempre trovato dei compromessi. Adesso però facciamo fatica a venirci incontro. Poi trovare il tempo non è facile anche perché le rarissime volte in cui per impegni dei figli ci siamo ritrovati ad avere un'ora e mezza da soli le cose non sono andate bene. Ok candeline, ok profumo, ok musica... e poi... pressione troppo alta e delusione. Perché avere tempo per noi non è un'abitudine, è un'eccezione e quindi deve andare tutto bene, deve essere speciale, è tempo che non va sprecato... e l'ansia ha la meglio. Quindi capisco che alla voglia di avere del tempo per noi si associa l'ansia da prestazione e si finisce per non impegnarsi a cercare quel tempo che magari ci aiuterebbe a risolvere i problemi. Poi lui di suo tende a nascondere la testa sotto la sabbia; di fronte ai problemi sono io che mi attivo, m'informo, compro libri, cerco soluzioni... lui si ferma aspettando che passi. Quindi a volte vorrei che si attivasse per farmi sentire desiderata ma non ci riesce perché il pensiero di non sapere come andrà a finire lo blocca. La paura che ho è che l'amore che abbiamo l'uno per l'altro venga piano piano seppellito da tutto questo "tanto" che ci circonda e che un giorno non lo ritroviamo più. Ho paura che un domani si presenti un'occasione per me o per lui (che non si è mai per fortuna presentata finora) per tradirci e scopriamo che il nostro amore non è più così forte da mantenersi saldo e fedele. Grazie della risposta e del tempo che mi ha dedicato.
[#3]
Gentile signora,
capita, nella routine quotidiana e quando i figli sono impegnativi, di perdere di vista altre cose altrettanto importanti, come la coppia.
Tuttavia, ritengo sia opportuno che tutto ciò sia chiaro per entrambi perchè se non avete una linea condivisa e non cercate poi di comprendervi e accordarvi, non ci saranno passi avanti.
So perfettamente che nella routine il tempo è tiranno, ma perchè non dedicarvi uno spazio per voi, anche breve ma di qualità, "importunando" i nonni o se possibile altre figure?
Non sarà la chiusura sulla problematica a far sparire il problema.
Inoltre, una consulenza di coppia, diretta, potrebbe portarvi ad una maggiore consapevolezza ma anche a capire quali strategie adottare.
Intanto Le suggerisco la lettura del libro "L'amore non basta" di A. Beck.
Cordialmente,
capita, nella routine quotidiana e quando i figli sono impegnativi, di perdere di vista altre cose altrettanto importanti, come la coppia.
Tuttavia, ritengo sia opportuno che tutto ciò sia chiaro per entrambi perchè se non avete una linea condivisa e non cercate poi di comprendervi e accordarvi, non ci saranno passi avanti.
So perfettamente che nella routine il tempo è tiranno, ma perchè non dedicarvi uno spazio per voi, anche breve ma di qualità, "importunando" i nonni o se possibile altre figure?
Non sarà la chiusura sulla problematica a far sparire il problema.
Inoltre, una consulenza di coppia, diretta, potrebbe portarvi ad una maggiore consapevolezza ma anche a capire quali strategie adottare.
Intanto Le suggerisco la lettura del libro "L'amore non basta" di A. Beck.
Cordialmente,
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1k visite dal 11/05/2018.
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