Pareri dopo 5 anni di convivenza

Buonasera, io 25 anni lei 26 stiamo insieme da 5 anni e mezzo. Ci siamo conosciuti il primo anno all'università di Medicina. Lei é la mia prima ragazza, invece lei ha avuto diversi fidanzati e l'ultimo l'ha lasciato per me, comunque era una storia a distanza che non le andava bene. Dopo 2 giorni che eravamo stati a letto per la prima volta abbiamo passato da allora quasi ogni singolo giorno insieme, praticamente conviviamo da quando ci siamo messi insieme. Abbiamo avuto diversi problemi in questi anni, a causa dei genitori che non hanno mai capito un rapporto del genere in due persone non sposate, e quindi quando eravamo nella nostra regione(lí abitiamo a 40km di distanza) ci sono stati sempre problemi. Abbiamo sempre condiviso tutto, studiamo insieme, abbiamo sempre viaggiato insieme non abbiamo mai preso una decisione non condividendola. Tuttavia nel mese di ottobre io vedevo tutto nero, era un periodo di forte stress in cui non facevamo sesso, il rapporto con i miei genitori era teso e ho litigato più volte con sua mamma. Quindi le ho detto che volevo lasciarla perché questi problemi ci sarebbero stati per sempre e non sarebbe mai cambiato nulla. Lei fa una giornata intera a piangere, capisco quanto é grande il suo amore nei miei confronti e quindi decido di cambiare idea e continuare a lottare.
Ma nei mesi seguenti lei sta tutti i giorni male, i mesi di novembre, dicembre e gennaio non vuole mai uscire di casa, alterna momenti di felicità a momenti di tristezza. Nel mese di febbraio torniamo ognuno a casa propria anche perché io dovevo sottopormi ad un intervento chirurgico e lei in quel periodo non é venuta a trovarmi una sola volta perché con i miei genitori sono tre anni che non si parlano e quindi da febbraio ci siamo rivisti nella casa in cui stiamo all'università a metà aprile. Tuttavia quando ci siamo visti alla stazione lei quando ho tentato di baciarla mi ha dato la guancia e a casa quando va in bagno si chiude la porta e dormiamo in camere separate senza avere alcun contatto fisico. Per me é stato uno shock e il mio cercare di farle capire che potevamo risolvere insieme i problemi che ci sono nella nostra storia, che non l'avrei fatta più soffrire hanno ottenuto il risultato di averla fatta innervosire. Siamo stati anche sotto stress per un esame che é andato male in questi giorni. Lei mi dice che ha bisogno di tempo per riflettere perché non si meritava il comportamento di ottobre e che non vuole più prendere delusioni nella sua vita. Quindi abbiamo deciso di tornare a casa e prenderci 20 giorni di pausa in cui ci sentiremo solo per telefono e poi lei deciderà.

Che ne pensate?
Sono il pazzo a pensare che per un giorno non si può cancellare una convivenza di 5 anni e mezzo di condivisione totale?
Lei sostiene che al momento non vuole pensare al peggio e alla possibilità di lasciarci ma vuole un po' di tempo per stare da sola.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le Ragazzo,
non credo che abbiate bisogno di una pausa ma al contrario di uno spazio di condivisione che vi consenta di affrontare le ferite emotive che si sono create negli ultimi tempi.
Sarebbe opportuno proporle un colloquio di coppia per evitare che il confronto vada in una direzione poco costruttiva come sembra sia già accaduto.
Non si tratta di riflettere da soli ma al contrario di mettersi in relazione con l'altro all'interno di uno spazio protetto in cui la comunicazione sia facilitata dallo psicologo-psicoterapeuta.
In questo modo potrete verificare se in questa relazione ci sono risorse alle quali attingere per avviare un processo di cambiamento che riguardi il rapporto di coppia.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Utente
Utente
Buonasera, grazie della risposta, effettivamente un colloquio di coppia potrebbe essere una buona idea, tuttavia lei mi ha risposto che non ha intenzione di farlo e non mi sembra il caso di forzarla.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
In questo caso può cogliere comunque l'opportunità per un confronto con lei e fare un colloquio individuale sempre finalizzato ad una successiva condivisione in modo da coinvolgerla e aiutarla a mettersi in gioco e ad assumersi la sua responsabilità nell'affrontare la crisi insieme.