Ossessività pensieri negativi, stanchezza perenne, senso di vuoto, confusione mentale
Buongiorno a tutti,
mi chiamo A. ed ho 42 anni.
All'età di 23 anni mi presero degli attacchi di panico che praticamente
mi paralizzarono a letto, paure di impazzire e di morire ricordo particolarmente.
Dopo circa 3 mesi chiesi ad una clinica in zona di ricoverarmi per aiutarmi,
ci andai, mi riempirono di qualsiasi tipo di farmaco, e cosi' dai 23 ai 41 anni,
fra alti e bassi ho preso la pastiglia, l'ansiolitico, ed ho tirato a campare.
L'anno scorso sono successe alcune cose, un ricovero per infezione grave,
e il ritorno ad una vita di chiusura, casa, letto, pensieri.
A Novembre non ce la facevo piu' e mi rivolsi ad uno psicologo, e per la prima
volta nella mia vita, lo sto seguendo tutt'oggi dopo 6 mesi, credetemi, ero andato
un paio di volte in passato, ma poi alla fine mi veniva sempre da scappare, credo
proprio che fosse lo scappare.Penso di essermi inventato migliaia di scuse per non
andare piu'.
Mi sono presentato a lui dicendo "O volto pagina o non lo so quanto posso ancora
resistere" perchè la depressione era allucinante, il vuoto.
In questi mesi di alti e bassi, siamo andati avanti, la differenza che mi sento oggi
rispetto a Novembre è la seguente: a Novembre pensavo di conoscermi, e invece
mi prendevo in giro, ero solo una "facciata", un "finto duro", in ogni caso finto.
Oggi mi sento come un muro che è crollato, ma il paradoso è che se sono andato
da lui perchè mi sentivo un vuoto ed un'angoscia fortissima, con brutti pensieri,
oggi il vuoto e l'angoscia ci sono ancora ma con la paura di non farcela.
Sono successe alcune cose in questi mesi, dopo circa 2 mesi, ho chiesto a mia madre
di abbracciarmi di coccolarmi, e non le permettevo neppure di darmi un bacio,
l'ho sempre scansata e so che lei ci rimaneva tanto male.
Da quando sono riuscito a farlo, mi sento diverso, ma se prima tenevo duro,
adesso mi sento e sono un uomo che piange per niente, alla piccola sollecitazione,
al primo abbraccio, prima forse mi facevo forza su una finta personalità, ma quella
che ho adesso è fragilissima e ossessionata .
Ho sempre avuto bisogno di conferme, anche prima, mi sento come un bambino
senza difese, a 42 anni mi sento senza struttura, da un lato sono qui per chiedere
conforto anche se so che ha poco senso, ma soprattutto è una richiesta d'aiuto
per riuscire a continuare specialmente in momenti durissimi nei quali la sofferenza
è talmente tanta che si vorrebbe sparire.
mi chiamo A. ed ho 42 anni.
All'età di 23 anni mi presero degli attacchi di panico che praticamente
mi paralizzarono a letto, paure di impazzire e di morire ricordo particolarmente.
Dopo circa 3 mesi chiesi ad una clinica in zona di ricoverarmi per aiutarmi,
ci andai, mi riempirono di qualsiasi tipo di farmaco, e cosi' dai 23 ai 41 anni,
fra alti e bassi ho preso la pastiglia, l'ansiolitico, ed ho tirato a campare.
L'anno scorso sono successe alcune cose, un ricovero per infezione grave,
e il ritorno ad una vita di chiusura, casa, letto, pensieri.
A Novembre non ce la facevo piu' e mi rivolsi ad uno psicologo, e per la prima
volta nella mia vita, lo sto seguendo tutt'oggi dopo 6 mesi, credetemi, ero andato
un paio di volte in passato, ma poi alla fine mi veniva sempre da scappare, credo
proprio che fosse lo scappare.Penso di essermi inventato migliaia di scuse per non
andare piu'.
Mi sono presentato a lui dicendo "O volto pagina o non lo so quanto posso ancora
resistere" perchè la depressione era allucinante, il vuoto.
In questi mesi di alti e bassi, siamo andati avanti, la differenza che mi sento oggi
rispetto a Novembre è la seguente: a Novembre pensavo di conoscermi, e invece
mi prendevo in giro, ero solo una "facciata", un "finto duro", in ogni caso finto.
Oggi mi sento come un muro che è crollato, ma il paradoso è che se sono andato
da lui perchè mi sentivo un vuoto ed un'angoscia fortissima, con brutti pensieri,
oggi il vuoto e l'angoscia ci sono ancora ma con la paura di non farcela.
Sono successe alcune cose in questi mesi, dopo circa 2 mesi, ho chiesto a mia madre
di abbracciarmi di coccolarmi, e non le permettevo neppure di darmi un bacio,
l'ho sempre scansata e so che lei ci rimaneva tanto male.
Da quando sono riuscito a farlo, mi sento diverso, ma se prima tenevo duro,
adesso mi sento e sono un uomo che piange per niente, alla piccola sollecitazione,
al primo abbraccio, prima forse mi facevo forza su una finta personalità, ma quella
che ho adesso è fragilissima e ossessionata .
Ho sempre avuto bisogno di conferme, anche prima, mi sento come un bambino
senza difese, a 42 anni mi sento senza struttura, da un lato sono qui per chiedere
conforto anche se so che ha poco senso, ma soprattutto è una richiesta d'aiuto
per riuscire a continuare specialmente in momenti durissimi nei quali la sofferenza
è talmente tanta che si vorrebbe sparire.
[#1]
gentile utente, intanto saggia la sua decisione di farsi seguire da un terapeuta. devo solo essere costante e non mollare. Sarà lui, per ora, il suo punto di riferimento
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Utente
Buongiorno Dottore, prima di scrivere ho letto diversi interventi in questo forum, e la maggior parte contenevano risposte e scambi di messaggi fra utenti e proprio lei. Per questo le dico che sono molto contento di aver letto per prima la sua risposta.
So di non aver posto una domanda vera e propria, mi sento talmente scoraggiato e spaventato, vivo in una costante paura della vita, di me stesso, questa mattina, quando mia madre mi ha svegliato, le ho detto "Non ho voglia di vivere" e immediatamente mi sono sentito una merda, perchè so che prima di tutto le ho fatto del male. Però è quello che sto provando. Se qualcuno mi chiedesse che cosa vorrei per essere felice, gli direi, di fermarmi la testa, che pensa sempre, prima che potevo ammalarmi di qualsiasi cosa, adesso che non ci sarà possibilità di avere un futuro da persona normale, Dottore, forse lo farò, ma piu' che lamentarmi sto davvero cercando di capire come fare per poter vivere sul serio.
So di non aver posto una domanda vera e propria, mi sento talmente scoraggiato e spaventato, vivo in una costante paura della vita, di me stesso, questa mattina, quando mia madre mi ha svegliato, le ho detto "Non ho voglia di vivere" e immediatamente mi sono sentito una merda, perchè so che prima di tutto le ho fatto del male. Però è quello che sto provando. Se qualcuno mi chiedesse che cosa vorrei per essere felice, gli direi, di fermarmi la testa, che pensa sempre, prima che potevo ammalarmi di qualsiasi cosa, adesso che non ci sarà possibilità di avere un futuro da persona normale, Dottore, forse lo farò, ma piu' che lamentarmi sto davvero cercando di capire come fare per poter vivere sul serio.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.6k visite dal 29/04/2018.
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