Prima visita: dubbi e richiesta consigli
Buon giorno,
in dicembre scrissi su questo sito chiedendo consigli su"problemi" e stati d'animo dai quali non riuscivo a venirne a capo e mi fu consigliato un trattamento psicoterapeutico.
Mi sono rivolta, pertanto, al mio medico di base e mi ha prescritto una visita presso il centro di salute mentale.
Stamattina mi sono recata per prendere appuntamento e mi hanno fatto compilare una scheda, nella quale erano indicati vari "stati d'animo" ai quali bisognava attribuirgli una sorta di punteggio (spesso, mai, ogni tanto ecc....).
Ho risposto ai quesiti e l' impiegata (non era sicuramente una dottoressa, non penso neppure infermiera perché non aveva il camice bianco. Ha infatti solo inserito i dati al pc) mi ha detto che, dalle risposte fornite, risultava un "grave disagio".
Ora, sono rimasta un po' sbalordita perché so come mi sento, so che le cose non vanno per nulla bene però non pensavo che il mio disagio potesse definisi grave.
Mi è stato fissato l'appuntamento (prima visita) con una psichiatra a metà maggio. So che i miei pensieri, da un punto di vista esterno possono risultare tra loro scollegati, mi rendo anche conto che ho veramente tante cose da dire.
Secondo voi, se preparo un foglio nel quale scrivo come mi sento e cosa provo, può essere d'aiuto? Come si svolgerà, in linea di massima, il colloquio con lo psichiatra? Potrò già chiederle di voler fare una psicoterapia e non altro (psichiatra)? Posso, eventualmente, anche stamparle la domanda che feci a questo sito in dicembre?
Spero di essere stata abbastanza chiara. Vi ringrazio molto!!!
in dicembre scrissi su questo sito chiedendo consigli su"problemi" e stati d'animo dai quali non riuscivo a venirne a capo e mi fu consigliato un trattamento psicoterapeutico.
Mi sono rivolta, pertanto, al mio medico di base e mi ha prescritto una visita presso il centro di salute mentale.
Stamattina mi sono recata per prendere appuntamento e mi hanno fatto compilare una scheda, nella quale erano indicati vari "stati d'animo" ai quali bisognava attribuirgli una sorta di punteggio (spesso, mai, ogni tanto ecc....).
Ho risposto ai quesiti e l' impiegata (non era sicuramente una dottoressa, non penso neppure infermiera perché non aveva il camice bianco. Ha infatti solo inserito i dati al pc) mi ha detto che, dalle risposte fornite, risultava un "grave disagio".
Ora, sono rimasta un po' sbalordita perché so come mi sento, so che le cose non vanno per nulla bene però non pensavo che il mio disagio potesse definisi grave.
Mi è stato fissato l'appuntamento (prima visita) con una psichiatra a metà maggio. So che i miei pensieri, da un punto di vista esterno possono risultare tra loro scollegati, mi rendo anche conto che ho veramente tante cose da dire.
Secondo voi, se preparo un foglio nel quale scrivo come mi sento e cosa provo, può essere d'aiuto? Come si svolgerà, in linea di massima, il colloquio con lo psichiatra? Potrò già chiederle di voler fare una psicoterapia e non altro (psichiatra)? Posso, eventualmente, anche stamparle la domanda che feci a questo sito in dicembre?
Spero di essere stata abbastanza chiara. Vi ringrazio molto!!!
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Gentile utente,
talvolta presso l'ente pubblico si fa un primo step ad uso interno,
magari per decidere a quale tra gli specialisti attribuire quel certo paziente.
Non tema il primo colloquio,
cerchi di essere spontanea nel rispondere alle domande del/la professionista e nell'aggiungere del Suo.
Può chiedere se loro ritengono opportuna per Lei la psicoterapia,
starà a loro decidere sulla base della conoscenza diretta.
Se ritiene ci tenga al corrente, una volta svolto il collquio.
Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 712 visite dal 28/04/2018.
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