La mia disorganizzazione, lentezza e mancanza di memoria mi rendono inaffidabile. Quali possono esse
Buonasera,
sono un ragazzo di 26 anni e mezzo che soffre di bassa autostima e ultimamente si trova in una fase cruciale della propria vita, perchè continuo ad avere performance negative sul lavoro e ho quasi 27 anni per cui devo imparare un mestiere per avere un posto fisso.
Se fino all'anno scorso ero in grado di dare performance decenti nel mio campo, in università ho fatto un percorso non eccellente ma comunque degno di nota, adesso invece ne sto combinando una dopo l'altra: subito dopo la laurea andò male un'esperienza di stage in una big four (società di consulenza e revisione contabile) per via della mia lentezza e disorganizzazione e adesso sono alle prese con un lavoro come cassiere in banca dove sto riscontrando le stesse problematiche, con l'aggravante che ho a che fare coi soldi (quindi vietato sbagliare), sono l'unico cassiere e tutto è temporizzato (ogni cosa se non la fai per tempo poi non la poi più fare e salta fuori un casino).
il lavoro funziona così: devi fare le operazioni di cassa che ti dicono i clienti, fare le casse continue, gestire pratiche vitali di back office, archiviare, gestire il caveau e tutte le relative entrate e uscite di denaro, piazzare prodotti e soddisfare qualsiasi capriccio del capo. L'enfasi sulla velocità è tanta, gli interlocutori a cui devo rispondere sono molti (c'è chi mi dà l'archivio da fare, chi mi dà casse continue, chi mi dà pratiche di back office ecc...) ed è da due settimane che sto facendo un errore al giorno perchè pur di andare veloce ho sbagliato e gli errori in banca saltano fuori solo quando i clienti si lamentano. Sto pian piano trovando un modus operandi che mi consente di ridurre al minimo gli errori ma il problema è che la mole di lavoro rimane tanta e, dato che sono diverse persone ad assegnarmi il lavoro da fare ognuno vuole il lavoro subito, non è disposto ad aiutarti salvo casi di emergenza e dopo una certa ora (17) tutti devono uscire dall'ufficio per cui non posso nemmeno rimanere di più per finire il lavoro.
Il mio contratto è di due anni e fra una settimana mi scade il periodo di prova. Se non passerò la prova non so cosa farò (qualsiasi lavoro, dal magazziniere al project manager, richiede velocità e organizzazione. quindi che fare? buttare via 20 anni di studi e fare un lavoro dove non si deve pensare? Oppure proseguire con lavori da ufficio con il rischio di continuare a ricevere mazzate e non migliorare mai (ogni lavoro è diverso e ogni volta ricominci da 0)? Se passerò la prova proverò a migliorare, ma se dopo sei mesi non miglioro cosa faccio? proseguo con il rischio di non essere riconfermato a 29 anni? Il lavoro del cassiere bancario è difficilmente spendibile altrove.
In tutto questo marasma mi sento una persona senza valore, ho grossi blocchi emotivi dovuti alla mia scarsa autostima, ragazze non ne ho mai avute e le amicizie che ho sono tutti rapporti umani basati sulla convenienza materiale senza alcun feeling.
Sembra tutto senza uscita.....
sono un ragazzo di 26 anni e mezzo che soffre di bassa autostima e ultimamente si trova in una fase cruciale della propria vita, perchè continuo ad avere performance negative sul lavoro e ho quasi 27 anni per cui devo imparare un mestiere per avere un posto fisso.
Se fino all'anno scorso ero in grado di dare performance decenti nel mio campo, in università ho fatto un percorso non eccellente ma comunque degno di nota, adesso invece ne sto combinando una dopo l'altra: subito dopo la laurea andò male un'esperienza di stage in una big four (società di consulenza e revisione contabile) per via della mia lentezza e disorganizzazione e adesso sono alle prese con un lavoro come cassiere in banca dove sto riscontrando le stesse problematiche, con l'aggravante che ho a che fare coi soldi (quindi vietato sbagliare), sono l'unico cassiere e tutto è temporizzato (ogni cosa se non la fai per tempo poi non la poi più fare e salta fuori un casino).
il lavoro funziona così: devi fare le operazioni di cassa che ti dicono i clienti, fare le casse continue, gestire pratiche vitali di back office, archiviare, gestire il caveau e tutte le relative entrate e uscite di denaro, piazzare prodotti e soddisfare qualsiasi capriccio del capo. L'enfasi sulla velocità è tanta, gli interlocutori a cui devo rispondere sono molti (c'è chi mi dà l'archivio da fare, chi mi dà casse continue, chi mi dà pratiche di back office ecc...) ed è da due settimane che sto facendo un errore al giorno perchè pur di andare veloce ho sbagliato e gli errori in banca saltano fuori solo quando i clienti si lamentano. Sto pian piano trovando un modus operandi che mi consente di ridurre al minimo gli errori ma il problema è che la mole di lavoro rimane tanta e, dato che sono diverse persone ad assegnarmi il lavoro da fare ognuno vuole il lavoro subito, non è disposto ad aiutarti salvo casi di emergenza e dopo una certa ora (17) tutti devono uscire dall'ufficio per cui non posso nemmeno rimanere di più per finire il lavoro.
Il mio contratto è di due anni e fra una settimana mi scade il periodo di prova. Se non passerò la prova non so cosa farò (qualsiasi lavoro, dal magazziniere al project manager, richiede velocità e organizzazione. quindi che fare? buttare via 20 anni di studi e fare un lavoro dove non si deve pensare? Oppure proseguire con lavori da ufficio con il rischio di continuare a ricevere mazzate e non migliorare mai (ogni lavoro è diverso e ogni volta ricominci da 0)? Se passerò la prova proverò a migliorare, ma se dopo sei mesi non miglioro cosa faccio? proseguo con il rischio di non essere riconfermato a 29 anni? Il lavoro del cassiere bancario è difficilmente spendibile altrove.
In tutto questo marasma mi sento una persona senza valore, ho grossi blocchi emotivi dovuti alla mia scarsa autostima, ragazze non ne ho mai avute e le amicizie che ho sono tutti rapporti umani basati sulla convenienza materiale senza alcun feeling.
Sembra tutto senza uscita.....
[#1]
Gentile Utente,
Lei ha perfettamente messo a fuoco il problema, evidenziando la velocità necessaria nel Suo lavoro.
La velocità, tuttavia, in un lavoro del genere è inevitabilmente accompagnata dalla precisione, perchè Lei maneggia i soldi altrui e non può certo permettersi il lusso di sbagliare...!
Ma mi domando quanto ci sia di problematico legato soprattutto ad uno stato ansioso che di solito ci rende più lenti (molto più lenti) perchè -proprio per non sbagliare- tendiamo a controllare e ricontrollare e ad agire con meno disinvoltura.
Forse, tutto ciò è legato anche all'insicurezza di base, di cui Lei parla.
Allora, arrivati a questo punto, il problema non sembra essere tanto il lavoro, quanto l'ansia.
Posso chiedere che cosa è successo nell'esperienza precedente? Ha avuto difficoltà simili anche quando studiava?
Lei ha perfettamente messo a fuoco il problema, evidenziando la velocità necessaria nel Suo lavoro.
La velocità, tuttavia, in un lavoro del genere è inevitabilmente accompagnata dalla precisione, perchè Lei maneggia i soldi altrui e non può certo permettersi il lusso di sbagliare...!
Ma mi domando quanto ci sia di problematico legato soprattutto ad uno stato ansioso che di solito ci rende più lenti (molto più lenti) perchè -proprio per non sbagliare- tendiamo a controllare e ricontrollare e ad agire con meno disinvoltura.
Forse, tutto ciò è legato anche all'insicurezza di base, di cui Lei parla.
Allora, arrivati a questo punto, il problema non sembra essere tanto il lavoro, quanto l'ansia.
Posso chiedere che cosa è successo nell'esperienza precedente? Ha avuto difficoltà simili anche quando studiava?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Nell'esperienza precedente avevo paura di sbagliare e scarsa visione d'insieme nelle cose, per cui mi soffermavo su dettagli minori trascurando cose invece importanti e a questo si accompagnava il fatto che non riuscissi a tenere a mente gli impegni che avevo. Ho fatto i classici errori da novellino e sono stato segato.
Mentre studiavo avevo il dannato problema di impiegarci più ore degli altri a studiare: leggevo, facevo riassunti e solo dopo memorizzavo. Il riassunto, per quanto mi tranquillizzasse, mi faceva perdere tempo prezioso ma psicologicamente mi inquietava non farmi dei riassunti su certe cose per cui continuavo ad usare un metodo inefficace pur avendo perfettamente presente che lo fosse. Diabolico vero? Nonostante questo ho ottenuto buoni risultati, quali voto di laurea 100 in un'università prestigiosa, esperienze all'estero e buone competenze.
Riguardo alla questione della fiducia: come riuscire ad avere la certezza di fare qualcosa giusto senza ricontrollare sapendo che l'errore non è ammesso? la cosa mi mette i brividi solo a pensarla, ho una paura folle di sbagliare in ogni cosa che faccio. Come ritrovare fiducia in me stesso dopo gli errori che ho fatto?
[#3]
Gentile Utente,
il problema è proprio quello che Lei ha intercettato: ansia e paura di sbagliare. Il paradosso, però, è che più abbiamo queste ansie e paure, più ci comportiamo in modo tale da alimentarle, perchè se ho paura di qualcosa, metterò inevitabilmente in atto dei comportamenti inadeguati e inappropriati che mi renderanno lenta o goffa, ecc...
Bisognerebbe quindi modificare il comportamento per poter in parallelo modificare queste idee e paure.
Ad esempio, quando faceva i riassunti e gli schemi all'università, oltre a perdere tempo, anche la memoria ne era compromessa. Infatti, se ripeto e ripeto qualcosa, diminuisce la salienza del ricordo.
Non sto dicendo di essere superficiali ma un eccessivo ricontrollo non va bene. E' come se Lei dovesse verificare di avere l'automobile a posto per un viaggio: è sufficiente verificarlo una sola volta (o che il meccanico lo verifichi una sola volta), perchè verificarlo in continuazione o più volte non solo Le fa perdere tempo, ma anche manda in tilt...
Una consulenza psicologica da uno psicologo psicoterapeuta che utilizzi un metodo pragmatico come la terapia cognitivo-comportamentale o la strategica a mio avviso potrebbe essere di grande aiuto. Di solito sono trattamenti molto brevi e focalizzati sul problema.
Cordiali saluti,
il problema è proprio quello che Lei ha intercettato: ansia e paura di sbagliare. Il paradosso, però, è che più abbiamo queste ansie e paure, più ci comportiamo in modo tale da alimentarle, perchè se ho paura di qualcosa, metterò inevitabilmente in atto dei comportamenti inadeguati e inappropriati che mi renderanno lenta o goffa, ecc...
Bisognerebbe quindi modificare il comportamento per poter in parallelo modificare queste idee e paure.
Ad esempio, quando faceva i riassunti e gli schemi all'università, oltre a perdere tempo, anche la memoria ne era compromessa. Infatti, se ripeto e ripeto qualcosa, diminuisce la salienza del ricordo.
Non sto dicendo di essere superficiali ma un eccessivo ricontrollo non va bene. E' come se Lei dovesse verificare di avere l'automobile a posto per un viaggio: è sufficiente verificarlo una sola volta (o che il meccanico lo verifichi una sola volta), perchè verificarlo in continuazione o più volte non solo Le fa perdere tempo, ma anche manda in tilt...
Una consulenza psicologica da uno psicologo psicoterapeuta che utilizzi un metodo pragmatico come la terapia cognitivo-comportamentale o la strategica a mio avviso potrebbe essere di grande aiuto. Di solito sono trattamenti molto brevi e focalizzati sul problema.
Cordiali saluti,
[#4]
Utente
Buonasera,
scrivo ancora perchè con il passare del tempo la situazione non migliora: sto si acquisendo un pelo di velocità in più ma non quanto basta e in più mi vien rimproverato il disordine. Il fatto di non essere ancora arrivato alla velocità obiettivo fa si che non riesca a terminare tutti i lavori che il capo mi dice di fare e questo fa si che ogni 3 giorni debba sempre ricevere delle lavate di capo.
Sono a rischio: mi è stato detto che se non miglioro nel giro di 10 giorni verrà emessa su di me una relazione e le conseguenze saranno immediate. Io ho appena terminato il periodo di prova e sono in apprendistato, però il rischio di finire in qualche ufficio di impresentabili (i classici uffici dove piazzano dipendenti "indesiderati") ed essere segato alla fine del biennio c'è ed è concreto.
Chiedo solo come poter affrontare la questione, anche solo psicologicamente, perchè il livello di ansia è ormai incontrollabile.
Ringrazio in anticipo
scrivo ancora perchè con il passare del tempo la situazione non migliora: sto si acquisendo un pelo di velocità in più ma non quanto basta e in più mi vien rimproverato il disordine. Il fatto di non essere ancora arrivato alla velocità obiettivo fa si che non riesca a terminare tutti i lavori che il capo mi dice di fare e questo fa si che ogni 3 giorni debba sempre ricevere delle lavate di capo.
Sono a rischio: mi è stato detto che se non miglioro nel giro di 10 giorni verrà emessa su di me una relazione e le conseguenze saranno immediate. Io ho appena terminato il periodo di prova e sono in apprendistato, però il rischio di finire in qualche ufficio di impresentabili (i classici uffici dove piazzano dipendenti "indesiderati") ed essere segato alla fine del biennio c'è ed è concreto.
Chiedo solo come poter affrontare la questione, anche solo psicologicamente, perchè il livello di ansia è ormai incontrollabile.
Ringrazio in anticipo
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.5k visite dal 25/04/2018.
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