Paura di diventare adulti
Salve a tutti
ho 25 anni e da quasi un mese ho conseguito la laurea magistrale in ingegneria. Mi trovo in una situazione in cui ho alcune idee su quello che vorrei fare, ma tutto ciò che mi si prospetta mi riempie d'ansia! I miei problemi con l'ansia non sono nuovi, ma sono cominciati 2 anni fa quando mi lasciai con la mia ex fidanzata, in presenza della quale, negli ultimi giorni di fidanzamento, andavo in uno stato di ansia fino quasi ad avere un attacco di panico; in preda a questa condizione, quasi "scappai", lasciandola da un giorno all'altro senza troppe spiegazioni, in quanto solo vederla scatenava in me un'ansia allucinante. Da quel momento in poi comincia un periodo di depressione lieve; ogni sera dopo cena comincio ad essere triste e mi viene da piangere, così comincio ad assumere Entact 20 mg 10 goccie al giorno, sotto prescrizione di uno psichiatra. Continuo ad andare avanti avendo come unica motivazione quella di conseguire la laurea magistrale, intanto rinuncio ad una borsa di studio erasmus in Portogallo per paura di allontanarmi dalla mia famiglia in una situazione ancora piuttosto delicata per me, e comincio a sviluppare una strana fobia per cui comincio ad avere paura di dormire meno di 8 ore la notte, e questo mi ha portato, in tutte le occasioni in cui ho potuto, ha non prendere mai impegni di mattina in maniera tale che se mi fossi addormentato tardi la sera prima avrei potuto svegliarmi altrettanto tardi. Insomma sto conducendo una vita limitatissima in cui ho paura di prendermi qualsiasi responsabilità, nel bene e nel male: ho paura di fidanzarmi, ho paura di assumere un impegno lavorativo, addirittura ho paura di trascorrere un periodo all'estero lontano da casa per migliorare in inglese (cosa che stavo progettando stesso io !! Ma poi al momento di passare ai fatti, arriva un'ansia allucinante). Mi trovo bloccato, e non so come uscirne, perchè ogni cosa che penso di fare mi mette in uno stato ansioso, il quale poi si traduce in insonnia, depressione.... Vi chiedo un consiglio su come uscirne. Ho paura di rimanere in questo stato, ma io vorrei tornare ad essere felice, a vivere la mia vita in maniera serena, ma di questo passo non mi realizzerò ne lavorativamente ne emotivamente! Grazie e scusate l'intrusione.
ho 25 anni e da quasi un mese ho conseguito la laurea magistrale in ingegneria. Mi trovo in una situazione in cui ho alcune idee su quello che vorrei fare, ma tutto ciò che mi si prospetta mi riempie d'ansia! I miei problemi con l'ansia non sono nuovi, ma sono cominciati 2 anni fa quando mi lasciai con la mia ex fidanzata, in presenza della quale, negli ultimi giorni di fidanzamento, andavo in uno stato di ansia fino quasi ad avere un attacco di panico; in preda a questa condizione, quasi "scappai", lasciandola da un giorno all'altro senza troppe spiegazioni, in quanto solo vederla scatenava in me un'ansia allucinante. Da quel momento in poi comincia un periodo di depressione lieve; ogni sera dopo cena comincio ad essere triste e mi viene da piangere, così comincio ad assumere Entact 20 mg 10 goccie al giorno, sotto prescrizione di uno psichiatra. Continuo ad andare avanti avendo come unica motivazione quella di conseguire la laurea magistrale, intanto rinuncio ad una borsa di studio erasmus in Portogallo per paura di allontanarmi dalla mia famiglia in una situazione ancora piuttosto delicata per me, e comincio a sviluppare una strana fobia per cui comincio ad avere paura di dormire meno di 8 ore la notte, e questo mi ha portato, in tutte le occasioni in cui ho potuto, ha non prendere mai impegni di mattina in maniera tale che se mi fossi addormentato tardi la sera prima avrei potuto svegliarmi altrettanto tardi. Insomma sto conducendo una vita limitatissima in cui ho paura di prendermi qualsiasi responsabilità, nel bene e nel male: ho paura di fidanzarmi, ho paura di assumere un impegno lavorativo, addirittura ho paura di trascorrere un periodo all'estero lontano da casa per migliorare in inglese (cosa che stavo progettando stesso io !! Ma poi al momento di passare ai fatti, arriva un'ansia allucinante). Mi trovo bloccato, e non so come uscirne, perchè ogni cosa che penso di fare mi mette in uno stato ansioso, il quale poi si traduce in insonnia, depressione.... Vi chiedo un consiglio su come uscirne. Ho paura di rimanere in questo stato, ma io vorrei tornare ad essere felice, a vivere la mia vita in maniera serena, ma di questo passo non mi realizzerò ne lavorativamente ne emotivamente! Grazie e scusate l'intrusione.
[#1]
Salve a lei,
attraverso il suo racconto sembra delineare una costellazione emotiva a cui riesce a dare un senso. Parla di paura ad affrontare alcune esperienze di vita e di una reazione di fuga.
Dice di non riuscire a portare avanti delle scelte, che lei stesso desidera. E sembra dire che a causa della paura fa delle rinunce. Rinunce troppo grandi, potremmo aggiungere, che comincia a sentire invalidanti. Racconta infatti di condurre una vita al momento "limitatissima", cosa che non ritiene giusta per sé.
Se da una parte sente un blocco, che potrebbe verosimilmente costituirsi attraverso il carico emotivo di cui stiamo parlando, dall'altra parte mi sembra sentire il desiderio di realizzare se stesso dal punto di vista affettivo e lavorativo. Anche se non è facile, credo di poter dire che grazie a questa spinta vitale che in lei preme per emergere ha fatto il passo di scriverci.
Dal mio punto di vista, è fondamentale coltivare questa parte di sé vitale e desiderosa di esprimersi, nonostante ci siano dei freni che si oppongono. E allo stesso tempo penso sia importante proseguire a dare un senso al blocco che sente, ai freni che mette, proprio come ha fatto attraverso la sua narrazione. È un lavoro su di sé non facile, ma non impossibile.
È stato capace di fare una sintesi del suo consulto, dando un titolo molto suggestivo, che non è così scontato riuscire a pensare. Ha parlato della sua "paura di diventare adulto" e, durante il suo racconto, ha scritto di avere "paura di allontanarsi dalla sua famiglia".
Questo potrebbe essere un punto centrale, su cui soffermarsi con la massima attenzione. Potrebbe riguardare la sua storia, i suoi vissuti familiari, e un senso di stabilità di sé. E il suo stato d'animo attuale potrebbe riguardare anche il suo passato, come mi sembra lei stesso suggerire.
Le suggestioni che emergono dalle sue parole sono importanti e devono essere rielaborate in modo tale che lei possa superare le sue paure senza più soccombervi e rinunciare per questo alla sua vita. Riuscendo così a investire su se stesso e a diventare l'adulto che desidera.
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
attraverso il suo racconto sembra delineare una costellazione emotiva a cui riesce a dare un senso. Parla di paura ad affrontare alcune esperienze di vita e di una reazione di fuga.
Dice di non riuscire a portare avanti delle scelte, che lei stesso desidera. E sembra dire che a causa della paura fa delle rinunce. Rinunce troppo grandi, potremmo aggiungere, che comincia a sentire invalidanti. Racconta infatti di condurre una vita al momento "limitatissima", cosa che non ritiene giusta per sé.
Se da una parte sente un blocco, che potrebbe verosimilmente costituirsi attraverso il carico emotivo di cui stiamo parlando, dall'altra parte mi sembra sentire il desiderio di realizzare se stesso dal punto di vista affettivo e lavorativo. Anche se non è facile, credo di poter dire che grazie a questa spinta vitale che in lei preme per emergere ha fatto il passo di scriverci.
Dal mio punto di vista, è fondamentale coltivare questa parte di sé vitale e desiderosa di esprimersi, nonostante ci siano dei freni che si oppongono. E allo stesso tempo penso sia importante proseguire a dare un senso al blocco che sente, ai freni che mette, proprio come ha fatto attraverso la sua narrazione. È un lavoro su di sé non facile, ma non impossibile.
È stato capace di fare una sintesi del suo consulto, dando un titolo molto suggestivo, che non è così scontato riuscire a pensare. Ha parlato della sua "paura di diventare adulto" e, durante il suo racconto, ha scritto di avere "paura di allontanarsi dalla sua famiglia".
Questo potrebbe essere un punto centrale, su cui soffermarsi con la massima attenzione. Potrebbe riguardare la sua storia, i suoi vissuti familiari, e un senso di stabilità di sé. E il suo stato d'animo attuale potrebbe riguardare anche il suo passato, come mi sembra lei stesso suggerire.
Le suggestioni che emergono dalle sue parole sono importanti e devono essere rielaborate in modo tale che lei possa superare le sue paure senza più soccombervi e rinunciare per questo alla sua vita. Riuscendo così a investire su se stesso e a diventare l'adulto che desidera.
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it
[#2]
Utente
Salve Enrico innanzitutto grazie per la risposta, apprezzo molto il suo interessamento. Dunque la cosa migliore sarebbe affrontare le scelte che mi si prospettano nonostante la grande ansia che comporterebbero? Forse dovrei aiutarmi con dei farmaci? Sono desideroso di vivere la vita serenamente, di uscire da questa stato di cupezza ma soprattutto di riuscire a prendermi le mie responsabilità, e associando loro il giusto peso (quindi senza farsi mille pippe mentali inutili). Grazie ancora per l'attenzione.
[#3]
Il problema si pone nel momento in cui ansia e paure le impediscono di fare le scelte e i progetti in cui crede. Credo che vivere una grande ansia non sia favorevole.
Dal mio punto di vista, è necessario uno spazio di ascolto idoneo attraverso una consultazione dal vivo, in cui possa condividere il racconto della sua storia e delle sue esperienze di vita, come ha iniziato a fare qui. Nella consultazione si valuterà poi se proseguire con un lavoro psicoterapeutico.
Per poter uscire dalla cupezza di cui parla, fare delle scelte per sè e investire in progetti in cui autenticamente crede è necessario procedere per piccoli passi, senza aspettarsi cambiamenti troppo repentini né scoraggiarsi.
Scriverci può essere stato il segno della sua forza e del suo desiderio di uscire da una situazione di blocco che le genera malessere. Ha ora l’occasione di proseguire su questa strada, anzi potremmo dire su questo ponte che dal consulto online la porta verso un consulto dal vivo. Senza più rinunciare.
È come avere gettato dei semi, che rappresentano la sua determinazione e i suoi desideri. Ora bisogna poterli coltivare nel tempo, con l’impegno e la cura di cui mostra già di essere capace.
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
Dal mio punto di vista, è necessario uno spazio di ascolto idoneo attraverso una consultazione dal vivo, in cui possa condividere il racconto della sua storia e delle sue esperienze di vita, come ha iniziato a fare qui. Nella consultazione si valuterà poi se proseguire con un lavoro psicoterapeutico.
Per poter uscire dalla cupezza di cui parla, fare delle scelte per sè e investire in progetti in cui autenticamente crede è necessario procedere per piccoli passi, senza aspettarsi cambiamenti troppo repentini né scoraggiarsi.
Scriverci può essere stato il segno della sua forza e del suo desiderio di uscire da una situazione di blocco che le genera malessere. Ha ora l’occasione di proseguire su questa strada, anzi potremmo dire su questo ponte che dal consulto online la porta verso un consulto dal vivo. Senza più rinunciare.
È come avere gettato dei semi, che rappresentano la sua determinazione e i suoi desideri. Ora bisogna poterli coltivare nel tempo, con l’impegno e la cura di cui mostra già di essere capace.
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 11.4k visite dal 23/04/2018.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.