Crisi di ansia, panico, angoscia, blocco emotivo

Ho sempre avuto un autocontrollo molto forte nella mia vita, mi ha permesso di usare razionalità anche in situazioni limite. Mi succedeva spesso che quando la storiella o la frequentazione di turno veniva chiusa dall'altra parte, dicevo a me stessa: entro due ore non ci penserai più. E succedeva davvero così, mi prendeva l'angoscia per un paio d'ore e poi scompariva tutto. La mia mente era in grado di eliminare la fonte della sofferenza in maniera definitiva da un momento all'altro, per proteggermi. Poi è arrivata la storia, quella che mi ha fatto finalmente credere nel per sempre; è passato qualche anno e le mie insoddisfazioni e paure riguardo al mio futuro, lavorativamente parlando, si sono riversate in maniera soffocante sulla mia quotidianità. Sono caduta in uno stato depressivo che mi ha letteralmente bloccata sul divano, ho allontanato le amiche, esco poco e mai la sera, insomma mi sono chiusa sempre più in me stessa. Tutto aggravato dal fatto che ciò ha cominciato a riversarsi sulla mia storia che fino a quel momento non aveva mai avuto problemi. Io ho cominciato a pensare che lui volesse lasciarmi perché io non sarei mai stata con una persona come me che si piange addosso di continuo. Per questo motivo ho riattivato quel meccanismo di difesa e ho cominciato ad allontanarmi, a non riconoscere più la mia vita, a distaccarmi perfino dai nostri animali. Lui ha cominciato a pensare che io volessi lasciarlo e avessi dubbi sulla nostra storia. Dubbi che così facendo probabilmente sono venuti fuori sul serio da parte di entrambi, visto che questa situazione ha smesso di farci dialogare. La psicologa da cui sto andando, visto che ho cominciato a soffrire di crisi di ansia molto forti, mi ha detto che visto che ho subito molte perdite negli ultimi anni, ho paura di perdere anche lui e mi sto proteggendo vivendo in anticipo un'eventuale sua perdita. Questa situazione però sta diventando per me insostenibile e non so più cosa sia realtà o cosa siano mie fissazioni. Ho continui pensieri intrusivi, tachicardia, vomito, ho perso molti chili in poco tempo e la terapia anche se cominciata da poco mi pare che non stia aiutandomi. Cosa devo fare?
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Dr. Daniele Rondanini Psicologo, Psicoterapeuta 111 4
Il predominio della razionalità sulle sfere più profonde della personalità ancora una volta rivela la sua fallacia. Quando avviene la crisi di questo sistema, pur con l'emersione di tutte le ombre e le sofferenze che in precedenza erano state soffocate, va salutata positivamente, in quanto inaugura una possibile trasformazione di sé, almeno quando si è disposti ad affrontarla. Questo passo lei ha già fatto richiedendo un aiuto. Ma è importante che la psicologa cui si è rivolta sia psicoterapeuta. Poi suggerisco sempre di prendere sul serio il proprio riscontro, positivo o negativo, sulla bontà della relazione psicoterapeutica che si sta vivendo. Ogni relazione, proprio perché è data dal sentimento prima che dal pensiero, se funziona lo si sente, prima di capirlo.

Dr. DANIELE RONDANINI- Dirig. Psicologo ASL RM 2- Psicoterapeuta - Psicoanalista Junghiano Didatta e Supervisore- Docente - CIPA Roma
3384703937

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