Amore distanza ferite pregresse
Gentilissimo Dottore, ho conosciuto nel 2016 un uomo che vive a 150 km di distanza. Abbiamo iniziato a frequentarci poi, con molta fatica, abbiamo cominciato una relazione. Lui all'inizio non voleva perché non voleva "catene". Ha un matrimonio finito alle spalle, sua moglie ha sempre deciso, non poteva neanche uscire con gli amici, lei lo scherniva davanti agli amici comuni o lo obbligava a mettersi in ginocchio davanti a tutti per chiederle scusa. Il matrimonio è finito perché lei l’ha tradito per 2 anni e gliel'ha detto quando se ne è andata con l'altro, storia poi finita. Ad oggi il mio compagno non ha divorziato e vede la sua ex moglie una volta a settimana, ogni volta che lei ha bisogno lo chiama e lui corre, anche se mi giura che non tornerebbe mai indietro ( si giustifica dicendo che tutti tradiscono, quindi lei ha fatto quello che fanno tutti). Con me è attento, nel senso che cerca di accontentare quelli che presuppone siano i miei desideri, quando siamo in giro insieme mi prende sempre un pensierino, se ho un problema a casa, ha percorso anche 300 km, in una sera per venire a risolvere il problema, però dal punto di vista sentimentale ed emotivo è totalmente assente. In due anni non mi ha mai fatto un complimento, non mi hai mai detto qualcosa di carino, un nomignolo affettuoso, un pensiero tenero. Dice che l’amore non esiste, ci si abitua semplicemente ad avere una persona nella vita ( a volte dice che non si ama e quindi non può amare un’altra persona ), dice che non si metterà mai nella condizione di strapparsi i capelli se me ne vado, ed è meglio investire poco sentimento perché così non ti bruci, dice anche che non vuole costruire niente ad esempio una convivenza (perché non vuole investire). Ci vediamo tutti weekend dal venerdì alla domenica sera e stiamo benissimo, siamo affiatati, rilassati, complici. Nei 4 giorni in cui non siamo insieme invece non si preoccupa di sapere come sto, cosa faccio, con chi sono, com’è andata la mia giornata, ci sentiamo per messaggio, dice che non sente il bisogno di telefonarmi e per questo continuiamo a litigare ( perché a maggior ragione quando siamo distanti e non possiamo vederci, secondo me è importante colmare il vuoto con una telefonata anche solo cinque minuti, invece ma mano che passa il tempo è sempre più distaccato). Se gli dico che me ne vado, perché non mi sento importante, mi risponde che va bene, se trovo qualcuno meglio di lui è giusto che vada altrove. Non capisco se questo comportamento è dovuto alle ferite ricevute o se manca il sentimento, ho bisogno di capire se sto idealizzando l’amore o se effettivamente c’è qualcosa che non va. Conosco tutti suoi amici, conosco la sua famiglia perché spesso la domenica andiamo a pranzo da loro, come anche dai miei. Sento un grande vuoto emotivo, lui dice di non essere un uomo affettuoso ma di essere un uomo di "fatti", le parole sono superflue e spesso disattese.
[#1]
Gentile utente,
li dice
"che l’amore non esiste, ci si abitua semplicemente ad avere una persona nella vita..",
ma da questa affermazione non è possibile capire
se di una propria incapacità ne ha fatto una teoria,
oppure
ha reato una teoria che lo giustifica.
Lei si chiede il perchè di tutto ciò, si interrroga:
"..Non capisco se questo comportamento è dovuto alle ferite ricevute o se manca il sentimento, ho bisogno di capire se sto idealizzando l’amore o se effettivamente c’è qualcosa che non va..."
Ma di ambedue le cose è impossibile dirLe qualcosa di fondato,
considerato che non è lui che parla di sè
e che abbiamo una unica campana.
Verso di Lei lui manifesta luci ed ombre,
come sempre nella coppia del resto,
ma quello che La spiazza è la di lui indifferenza alla Sua minaccia di andarsene.
Solo un consulto di coppia potrà sciogliere i perchè e i nodi che tengono "ferma" la Vostra coppia.
Saluti cari.
Carlamaria Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Gent.ma dottoressa, la ringrazio per la risposta. In realtà non volevo chiedere un parere su di lui, visto che non è direttamente coinvolto, ma su di me. Mi chiedo se ho idealizzato il sentimento che dovrebbe legare due persone. Non mi destabilizza infatti l’indifferenza alla minaccia di andarmene, quanto la mancanza di affettuosità verbale ( non c’e spazio per le emozioni, di nessun tipo) e in generale, a volte non mi bacia nemmeno se non per procedere al rapporto fisico. Penso che in una relazione c’è bisogno anche di coccolarsi,di sentire l’affetto, di sentire che qualcuno ci vuole veramente, è sbagliato? Io poi sono una persona molto coccolona ma capisco che ciascuno di noi ha caratteristiche differenti. Allo stesso modo quando non siamo insieme non mi chiede mai cosa sto facendo, come è andata la mia giornata è più in generale si interessa a me, per me stare insieme significa prendersi cura dell’altro, condividere, sostenersi, raccontarsi la giornata quando siamo lontani sarebbe un ottimo modo per accorciare la distanza ( ma lui lo vede come una forma di controllo ed io che sono sensibile ci rimango male), non so se sia giusto preoccuparsi d l futuro, della mancanza di progetti, magari dovrei fare come dice lui è lasciare andare il corso degli eventi
[#3]
Cara Signora,
La distanza può rappresentare un potente afrodisiaco, ma può anche rappresentare una modalità malsana per non amare davvero.
Per me impegnarsi davvero.
Per non assumersi le responsabilità relative al quotidiano.
Sarebbe opportuno, in sede di consulenza individuale, conoscere molto di più della sua psiche, della sua storia emotiva, della sua infanzia, per comprendere se lei è in grado di resistere, o di sopportare, un amore a distanza.
A tal proposito le allego mio scritto con le caratteristiche degli amori Lat
Vicini di cuore e lontani di corpo: amori Lat.
Amori a distanza, funzionano davvero?
https://www.valeriarandone.it/psicologia/coppie-lat-amore-pendolare/
Mi ha molto colpito questa sua affermazione
“volte non mi bacia nemmeno se non per procedere al rapporto fisico. ”
Questo mi sembra invece, distanza a parte, un segnale da non sottovalutare..
La distanza può rappresentare un potente afrodisiaco, ma può anche rappresentare una modalità malsana per non amare davvero.
Per me impegnarsi davvero.
Per non assumersi le responsabilità relative al quotidiano.
Sarebbe opportuno, in sede di consulenza individuale, conoscere molto di più della sua psiche, della sua storia emotiva, della sua infanzia, per comprendere se lei è in grado di resistere, o di sopportare, un amore a distanza.
A tal proposito le allego mio scritto con le caratteristiche degli amori Lat
Vicini di cuore e lontani di corpo: amori Lat.
Amori a distanza, funzionano davvero?
https://www.valeriarandone.it/psicologia/coppie-lat-amore-pendolare/
Mi ha molto colpito questa sua affermazione
“volte non mi bacia nemmeno se non per procedere al rapporto fisico. ”
Questo mi sembra invece, distanza a parte, un segnale da non sottovalutare..
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#4]
Utente
Gent. ma dottoressa, la ringrazio per la sua risposta. Ho visto l’articolo che mi ha allegato e questa sera lo leggerò con attenzione.
Non si è trattato di una scelta (il rapporto a distanza) ci siamo conosciuti in vacanza, siamo stati molto bene perché abbiamo tante cose in comune, abbiamo deciso di continuare a frequentarci per non perderci, poi, soprattutto per la mia insistenza, ci siamo “messi insieme, diventando anche ufficialmente una coppia. È stata un’evoluzione lenta, ma c’e stata (una mia amica dice che rispetto alle resistenze iniziali ha fatto passi da gigante). Nell’ultimo periodo però continuiamo a discutere, io gli rinfaccio la mancanza d’amore e lui si raffredda ancora di più. Non occorre conoscere la mia psiche o la mia storia emotiva, sono consapevole di non riuscire a reggere la distanza, negli ultimi 3 mesi non riesco a concentrarmi su nulla, continuo a ripetermi che non mi ama e cerco di convincermi che chiudere sarebbe la soluzione migliore, fatico a dormire e piango quasi tutte le sere quando sono da sola, anche se noi stiamo separati solo dal lunedì al giovedì e stiamo insieme dal venerdì alla domenica, tutte le settimane, vacanze, ponti, feste le trascorriamo insieme ( Pasqua dai suoi, Pasquetta dai miei al lago) eppure quando non c’è mi manca non addormentarmi abbracciata a lui, mi manca il quotidiano, vorrei vivere la persona, e poi faccio fatica a gestire la gelosia, anche se non cambierebbe nulla se abitasse nella casa affianco alla mia.
Non si è trattato di una scelta (il rapporto a distanza) ci siamo conosciuti in vacanza, siamo stati molto bene perché abbiamo tante cose in comune, abbiamo deciso di continuare a frequentarci per non perderci, poi, soprattutto per la mia insistenza, ci siamo “messi insieme, diventando anche ufficialmente una coppia. È stata un’evoluzione lenta, ma c’e stata (una mia amica dice che rispetto alle resistenze iniziali ha fatto passi da gigante). Nell’ultimo periodo però continuiamo a discutere, io gli rinfaccio la mancanza d’amore e lui si raffredda ancora di più. Non occorre conoscere la mia psiche o la mia storia emotiva, sono consapevole di non riuscire a reggere la distanza, negli ultimi 3 mesi non riesco a concentrarmi su nulla, continuo a ripetermi che non mi ama e cerco di convincermi che chiudere sarebbe la soluzione migliore, fatico a dormire e piango quasi tutte le sere quando sono da sola, anche se noi stiamo separati solo dal lunedì al giovedì e stiamo insieme dal venerdì alla domenica, tutte le settimane, vacanze, ponti, feste le trascorriamo insieme ( Pasqua dai suoi, Pasquetta dai miei al lago) eppure quando non c’è mi manca non addormentarmi abbracciata a lui, mi manca il quotidiano, vorrei vivere la persona, e poi faccio fatica a gestire la gelosia, anche se non cambierebbe nulla se abitasse nella casa affianco alla mia.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2k visite dal 19/04/2018.
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