La cosa però mi sembra anche peggiore perché pur conoscendo lo stato
Salve, mi sto ritrovando in una situazione difficile psicologicamente, uno stato che ho avuto forte nel 2010 in seguito ad una separazione, che mi si è ripresentata adesso e sempre per una fine di una storia sentimentale, e oggi come allora sto trovando sollievo nell alcool, cosa che feci a quei tempi anche se fino ad allora ero praticamente astemio. Oggi la cosa però mi sembra anche peggiore perché pur conoscendo lo stato in cui mi ritrovai non riesco a farne a meno pur essendo cosciente di farmi male. Forse il tutto è dovuto ad una situazione non chiara che mi lascia senza risposte e sicuramente perché sono un debole, mi sta limitando in tutto e non ne sto parlando con nessuno. Come potrei uscirne secondo voi? Grazie...
[#1]
Gentile utente,
ci chiede: "Come potrei uscirne?"
Le chiedo: Dall'alcol o dal dolore?
Vediamo rispetto all'alcol:
in realtà Lei SA cosa fare, perchè c'è già passato;
solo che fa molta fatica a farlo:
seguire con costanza le cure,
assumere con regolarità la "pastiglia"
non assumere alcol
farsi seguire dal SERT.
Aggiungerei: frequentare in club, tipo "alcolisti anonimi" per riceverne un supporto psicologico importante.
Le ricadute sono frequenti come in ogni tipo di dipendenza, i clinici lo sanno;
ma altrettanto ci si rialza e si riprende.
Ma Lei ci dice anche che l'alcol Le serve come sollievo al dolore.
E dunque è lì che occorre tornare,
al dolore,
anche perchè è la seconda voltà che Le succede di perdere un amore,
e la sfiducia può farsi più acerba.
per questo aspetto La consiglio vivamente di rivolgersi,
oltre che al medico,
anche ad un nostro collega Psicologo Psicoterapeuta
che la aiuti a fare luce dentro quel tunnel nel quale si trova.
Non oso sperare che un semplice Consulto Le darà la spinta per mettersi "al lavoro", ma noi qui si fa il meglio possibile.
Con tutta la partecipazione di una psicoterapeuta che, vivendo proprio in una delle regioni più a rischio, assiste quotidianamente alla difficile lotta di molte persone contro l'abuso di alcol assunto come "antidolorifico" della psiche.
Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti
ci chiede: "Come potrei uscirne?"
Le chiedo: Dall'alcol o dal dolore?
Vediamo rispetto all'alcol:
in realtà Lei SA cosa fare, perchè c'è già passato;
solo che fa molta fatica a farlo:
seguire con costanza le cure,
assumere con regolarità la "pastiglia"
non assumere alcol
farsi seguire dal SERT.
Aggiungerei: frequentare in club, tipo "alcolisti anonimi" per riceverne un supporto psicologico importante.
Le ricadute sono frequenti come in ogni tipo di dipendenza, i clinici lo sanno;
ma altrettanto ci si rialza e si riprende.
Ma Lei ci dice anche che l'alcol Le serve come sollievo al dolore.
E dunque è lì che occorre tornare,
al dolore,
anche perchè è la seconda voltà che Le succede di perdere un amore,
e la sfiducia può farsi più acerba.
per questo aspetto La consiglio vivamente di rivolgersi,
oltre che al medico,
anche ad un nostro collega Psicologo Psicoterapeuta
che la aiuti a fare luce dentro quel tunnel nel quale si trova.
Non oso sperare che un semplice Consulto Le darà la spinta per mettersi "al lavoro", ma noi qui si fa il meglio possibile.
Con tutta la partecipazione di una psicoterapeuta che, vivendo proprio in una delle regioni più a rischio, assiste quotidianamente alla difficile lotta di molte persone contro l'abuso di alcol assunto come "antidolorifico" della psiche.
Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Grazie è stata molto delicata e comprensiva, si so benissimo cosa fare.. Il fatto è che in questo momento quel poco di inebriante che mi da l'alcool mi aiuta a superare i momenti durante la giornata di uno stato molto apprensivo e ansioso che sto vivendo in questi giorni e forse che mi da quelle piccole speranze, è una cosa diversa da allora sicuramente ma mi sto rendendo conto che sto esagerando negli ed per questo che qualcosa bisogna che faccia..
[#5]
Se Le è stato prescritto dal medico di medicina generale o dallo psichiatra, lo avranno fatto a ragion veduta. L'importante è assumerli, i farmaci.
Senza pensare che - sforzandosi - si può fare da soli.
Questo varrebbe per tutto
anche per cavarsi un dente, no?
Senza pensare che - sforzandosi - si può fare da soli.
Questo varrebbe per tutto
anche per cavarsi un dente, no?
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 792 visite dal 16/04/2018.
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