Umiliazione
Gentilissimi
sono una persona pacifica, calma, che tenta di evitare assolutamente il conflitto però è successo qualcosa che mi ha ferito e non riesco a gestire tale enorme ferita. Stavo discutendo con un mio amico, che tenevo in grande considerazione, il quale per le mie posizioni in campo politico mi ha definito stupido e non mi ha degnato più della parola umiliandomi di fronte ai miei amici. Neanche loro, i miei examici, ora mi parlano poichè mi hanno così etichettato credendo fedelmente a questo ''leader''. Ho tentato in tutti i modi di ricontattarlo: non nego che, quando l' ho ricontattato, ho mostrato anche io una certa aggressività data dal modo penoso con cui sono stato trattato ma era un'aggressività di difesa e di rimando e tra l'altro solo di poco accennata, mai veramente esplicita come quella del mio ex amico. Lui però mi ha riumiliato, non degnandomi neanche di una risposta vera e propria, nonostante per anni con lui fossi stato gentile. Ora mi sento male, malissimo: è da mesi, mesi che penso a quell'evento, ad eventuali modi nei quali recuperare stima in quelle persone, lui e gli amici che si sono da me allontanati, di cui prima avevo una grande considerazione. Il punto che non riesco a risolvere è molto semplice: se pensassi che quelle persone fossero stupide, io mi non porrei alcun problema. Il fatto che a dirmi che sono stupido, privo di spessore siano persone di cui avevo una considerazione alta mi ferisce al punto da tentare in ogni modo di ''cambiare'' il loro punto di vista per riacquistare autostima. Non riesco a dire a me stesso ''no, maurizio, non è come dicono'' tento ogni volta di chiedere a quelle stesse persone il cui peccato è stato umiliarmi di ridarmi quella considerazione positiva che fa tanto bene alla mia autostima, col risultato di essere deriso e umiliato ancora. Nessuna tra le persone che conosco riesce a darmela: di nessuna delle persone che mi sono rimaste accanto ho la medesima considerazione di quelli che mi hanno abbandonato quindi non so come fare. Onestamente, non lo so. Ora voglio studiare senza dovermi sentir dire dalla mia coscienza che sono stupido, inetto e che non valgo nulla: ho come interiorizzato quel giudizio umiliante datomi. Come faccio a riprendere a studiare riavendo una considerazione positiva di me? Da dove posso attingere perchè la mia autostima mi stimoli, mi rifaccia concentrare, studiare senza pensare a quei narcisisti che mi hanno ferito?
Spero in molte e sagge risposte
un abbraccio
sono una persona pacifica, calma, che tenta di evitare assolutamente il conflitto però è successo qualcosa che mi ha ferito e non riesco a gestire tale enorme ferita. Stavo discutendo con un mio amico, che tenevo in grande considerazione, il quale per le mie posizioni in campo politico mi ha definito stupido e non mi ha degnato più della parola umiliandomi di fronte ai miei amici. Neanche loro, i miei examici, ora mi parlano poichè mi hanno così etichettato credendo fedelmente a questo ''leader''. Ho tentato in tutti i modi di ricontattarlo: non nego che, quando l' ho ricontattato, ho mostrato anche io una certa aggressività data dal modo penoso con cui sono stato trattato ma era un'aggressività di difesa e di rimando e tra l'altro solo di poco accennata, mai veramente esplicita come quella del mio ex amico. Lui però mi ha riumiliato, non degnandomi neanche di una risposta vera e propria, nonostante per anni con lui fossi stato gentile. Ora mi sento male, malissimo: è da mesi, mesi che penso a quell'evento, ad eventuali modi nei quali recuperare stima in quelle persone, lui e gli amici che si sono da me allontanati, di cui prima avevo una grande considerazione. Il punto che non riesco a risolvere è molto semplice: se pensassi che quelle persone fossero stupide, io mi non porrei alcun problema. Il fatto che a dirmi che sono stupido, privo di spessore siano persone di cui avevo una considerazione alta mi ferisce al punto da tentare in ogni modo di ''cambiare'' il loro punto di vista per riacquistare autostima. Non riesco a dire a me stesso ''no, maurizio, non è come dicono'' tento ogni volta di chiedere a quelle stesse persone il cui peccato è stato umiliarmi di ridarmi quella considerazione positiva che fa tanto bene alla mia autostima, col risultato di essere deriso e umiliato ancora. Nessuna tra le persone che conosco riesce a darmela: di nessuna delle persone che mi sono rimaste accanto ho la medesima considerazione di quelli che mi hanno abbandonato quindi non so come fare. Onestamente, non lo so. Ora voglio studiare senza dovermi sentir dire dalla mia coscienza che sono stupido, inetto e che non valgo nulla: ho come interiorizzato quel giudizio umiliante datomi. Come faccio a riprendere a studiare riavendo una considerazione positiva di me? Da dove posso attingere perchè la mia autostima mi stimoli, mi rifaccia concentrare, studiare senza pensare a quei narcisisti che mi hanno ferito?
Spero in molte e sagge risposte
un abbraccio
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Gentile ragazzo, coraggio , mi sembra che Lei abbia dato fin troppo potere a questi ragazzi che pensano di essere detentori dela Verità e che ora insistono a umiliare e ribadire giudizi che sono discutibili.. Non permetta a nessuno di distruggere così la sua autostima sappia che la flessibilità è la misura dell'intelligenza, per cui questa loro arroganza, questo non voler tornare indietro, comprendere i punti di vista di un altro ragazzo, sono indice di animi poco sensibili, rigidi, e presuntuosi.. Li lasci perdere , studi invece , tanto e con un buon metodo .. saranno i risultati buoni che otterrà la sua migliore vendetta..Bisogna credere ai propri sogni e battersi per realizzarli.. Le faccio molti auguri , di lucidità e cinismo, non molli, che è quello che loro vogliono. Restiamo in ascolto..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#2]
Gentile utente, mi associo alla replica della Collega d.ssa M. M. Fregonese che con sensibilità e incoraggiamento la ha indirizzata.
Aggiungo un pezzettino: mi colpisce che è da “mesi e mesi” che si sente malissimo per questo episodio. È vero che in passato Lei aveva grande considerazione di questi “amici”, ma ora a guardare i fatti anche la Sua considerazione dovrebbe essersi ridimensionata. E’ facile agire in gruppo, specie in giovane età: un “leader” -come lo chiama Lei- offende o critica e gli altri lo spalleggiano, bersagliando o comunque escludendo un singolo. Forse non è proprio da loro che deve cercare di ri-ottenere la considerazione positiva...
Inizi a motivarsi da se stesso, fidandosi delle proprie capacità. Lo studio è importante: le sue energie al momento devono indirizzarsi lì… verso un obiettivo sano e motivante.
Cordialmente
Aggiungo un pezzettino: mi colpisce che è da “mesi e mesi” che si sente malissimo per questo episodio. È vero che in passato Lei aveva grande considerazione di questi “amici”, ma ora a guardare i fatti anche la Sua considerazione dovrebbe essersi ridimensionata. E’ facile agire in gruppo, specie in giovane età: un “leader” -come lo chiama Lei- offende o critica e gli altri lo spalleggiano, bersagliando o comunque escludendo un singolo. Forse non è proprio da loro che deve cercare di ri-ottenere la considerazione positiva...
Inizi a motivarsi da se stesso, fidandosi delle proprie capacità. Lo studio è importante: le sue energie al momento devono indirizzarsi lì… verso un obiettivo sano e motivante.
Cordialmente
Dr.ssa Elisabetta Molteni
Psicologa Psicoterapeuta - In studio e Online
www.elisabettamolteni.it
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Carissimo, sono contenta se pensa che tutto possa essere visto in una diversa prospettiva.. perché questa squadra di .. persecutori.. non è fatta di gente più in gamba, più intelligente di Lei, ma di mediocri con bassi orizzonti, animati da .. disvalori.. e basta.. non si faccia spaventare, la prego.. qui da noi si dice... i soldai se conta in ultima.. ed e’ la vera verità . Il suo futuro successo sarà la sua vendetta !!
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 5.2k visite dal 13/04/2018.
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