Effetti collaterali sertralina
sono un ragazzo di 31 anni e vorrei raccontarvi la mia situazione. Sono stato operato di cancro al testicolo nel 2010 e ho fatto dei pesanti cicli di chemioterapia tanto da vivere da vegetale per quasi un anno. Dopo che il male è sparito, e dopo un iniziale stato di euforia dovuto alla ripresa delle forze, ho iniziato ad avere un disinteresse totale per tutto, non ho finito gli studi (due esami dalla laurea magistrale in ingegneria nonostante mi sia laureato con lode alla triennale) , ho iniziato a soffrire di attacchi di panico, ogni volta che mangiavo qualcosa con anche persone di famiglia (zii, cugini) avevo una sudorazione assurda dalla fronte, dal corpo tale da scappare letteralmente dalla tavola. Poi fortunatamente ho trovato un lavoro ma ho cominciato ad avere queste reazioni anche solo interagendo con le persone. Ho la preoccupazione anche di andare a mangiare una pizza con amici, ho una vita sociale completamente stravolta. Non sopportando più questa situazione ho deciso autonomamente di prendere della sertralina per 5 giorni per un totale di 350 mg. L'ultimo giorno appena coricato ho avvertito una vampata di calore tremenda, sono balzato dal letto in preda al panico, ho cominciato a tremare completamente e a sudare freddo. Sono corso al pronto soccorso dove, ho detto di avere assunto il farmaco quindi mi hanno fatto esami del sangue, elettrocardiogramma, ecografia addome completo, tutto ok e mi hanno mandato via dicendomi che avrei dovuto smaltire la dose. Oggi sono 18 giorni che ho interrotto il farmaco ed avverto dolori alle gambe, caviglie, zona quadricipide, soprattutto disteso, dolore alla testa a tratti forte a tratti meno forte ed in particolare alla fronte, stanchezza (anche se devo dire che sto dormendo poco e male anche per la preoccupazione), leggero fischio nelle orecchie, sensazione di leggero sbandamento. Sono preoccupato. Datemi un consiglio.
[#1]
Gentile utente,
dopo una esperienza così pesante come il tumore
è altamente opportuno essere seguiti psicologicamente,
sia attraverso un percorso,
sia, quando necessario, con i farmaci.
Lei si è reso conto da solo quanto il "faidate" sia pericoloso e controproducente.
L'unico consiglio che Le possiamo dare è di rivolgersi di persona
ad uno Psicologo Psicoterapeuta (magari perfezionato in psiconcologia)
e ad uno Psichiatra per valutare l'opportunità dell'assunzione dei farmaci.
Sulla ratio di questo orientamento può leggere:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6285-depressione-psicoterapia-e-piu-efficace-dei-soli-farmaci-nel-lungo-periodo.html
Saluti cari.
Carlamaria Brunialti
dopo una esperienza così pesante come il tumore
è altamente opportuno essere seguiti psicologicamente,
sia attraverso un percorso,
sia, quando necessario, con i farmaci.
Lei si è reso conto da solo quanto il "faidate" sia pericoloso e controproducente.
L'unico consiglio che Le possiamo dare è di rivolgersi di persona
ad uno Psicologo Psicoterapeuta (magari perfezionato in psiconcologia)
e ad uno Psichiatra per valutare l'opportunità dell'assunzione dei farmaci.
Sulla ratio di questo orientamento può leggere:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6285-depressione-psicoterapia-e-piu-efficace-dei-soli-farmaci-nel-lungo-periodo.html
Saluti cari.
Carlamaria Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#3]
I sintomi fisici sono di primaria competenza medica,
come del resto anche i farmaci;
quindi il referente è il Suo medico di base e i medici specialisti.
Escluse le patologie organiche,
a fronte di malesseri o disturbi fisici che permangono
a quel punto ci si chiede se la psiche possa essere causa o concausa.
E questo in seconda battuta.
Per questo caldeggio il percorso indicato,
nella successione indicata,
senza porre tempo in mezzo!
Saluti cari.
Carlamaria Brunialti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.9k visite dal 12/04/2018.
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