Depressione, attacchi di panico, ansia
Salve a tutti, il caso che sto per esporre non riguarda me, ma la mia fidanzata. Sto da molto tempo con questa ragazza che ora ha 24 anni. Da circa un anno il nostro rapporto di coppia è cambiato. Prima di tale periodo eravamo quella che potrebbe essere definita come la "coppia più bella del Mondo", ma dopo un litigio (premetto che la ragione era mia) che ho avuto con una sua dipendente (anche io sono un suo dipendente) lei è cambiata radicalmente. Pochi giorni dopo, infatti, mi ha detto che la nostra storia ha delle basi deboli e perciò lei non la vive più bene come prima. Ne consegue il fatto che non si fa più l'amore, si tende ad uscire poco ed a stare da soli raramente. Dopo cena era nostra abitudine stare nella sua camera per guardare la TV o a fare altro, ora invece la camera non ricordo neanche più dove si trovi. Passa il tempo ed ora lei e la sua famiglia sono in terapia da uno psicologo. In casa il clima è molto teso: il lavoro va male (anche se lei ed i famigliari vogliono far credere il contrario), le disponibilità economiche non sono più quelle di un tempo (ma continuano a negare anche ciò) e tutti i giorni ci si ammazza di lavoro per poche soddisfazioni. Lei comunque ha un carattere forte, non si arrende mai, è la prima a mettersi in gioco ed a lavorare sodo, anche quando gli altri si tirano indietro perchè fanno vedere che sono depressi e tristi. Tuttavia, questo le ha assegnato il ruolo di "problema della famiglia". Mi ha detto che lo psicologo le ha consigliato di:
1. Allontanare amici e fidanzato (cioè io) per pensare più a se stessa, visto che nessuno fa niente per lei.
2. Visto che lei non ha più fiducia del padre, deve fare da madre ai suoi fratelli e con sua madre ha un rapporto quasi di consulenza e non di figlia, di andare in terapia per modificare il proprio carattere perché se in famiglia sono diversi, il problema potrebbe essere lei.
Come se non bastasse, in casa sostengono che lei ora dica bugie a tutti e quindi tendono a controllarla e a frugare tra i suoi effetti personali.
Il nostro allontanamento è durato circa 4 ore, perché comunque la sera lei mi ha mandato un messaggio per sapere se fossi ancora al lavoro. Parliamo e le do molti consigli per telefono ma se la invito ad uscire per parlare a voce di questo problema lei mi respinge dicendomi che deve fare questa terapia (ovvero rispettare il punto 1). Inoltre, lei è fortemente convinta che non mi rende più felice come una volta ed è stanca di essere un problema per me e per tutti gli altri, quindi se la cosa non si risolverà sicuramente troncheremo la nostra storia.
Personalmente dico che la nostra situazione non è così rosa, ma io non me la sento comunque di lasciarla ora, anzi, sto facendo modo e maniera di restarle vicino il più possibile. Credo anche che gli unici ad avere problemi siano i membri della sua famiglia e non lei.
Auspicando in un vostro consiglio, resto a disposizione per ulteriori dettagli e vi ringrazio tutti.
1. Allontanare amici e fidanzato (cioè io) per pensare più a se stessa, visto che nessuno fa niente per lei.
2. Visto che lei non ha più fiducia del padre, deve fare da madre ai suoi fratelli e con sua madre ha un rapporto quasi di consulenza e non di figlia, di andare in terapia per modificare il proprio carattere perché se in famiglia sono diversi, il problema potrebbe essere lei.
Come se non bastasse, in casa sostengono che lei ora dica bugie a tutti e quindi tendono a controllarla e a frugare tra i suoi effetti personali.
Il nostro allontanamento è durato circa 4 ore, perché comunque la sera lei mi ha mandato un messaggio per sapere se fossi ancora al lavoro. Parliamo e le do molti consigli per telefono ma se la invito ad uscire per parlare a voce di questo problema lei mi respinge dicendomi che deve fare questa terapia (ovvero rispettare il punto 1). Inoltre, lei è fortemente convinta che non mi rende più felice come una volta ed è stanca di essere un problema per me e per tutti gli altri, quindi se la cosa non si risolverà sicuramente troncheremo la nostra storia.
Personalmente dico che la nostra situazione non è così rosa, ma io non me la sento comunque di lasciarla ora, anzi, sto facendo modo e maniera di restarle vicino il più possibile. Credo anche che gli unici ad avere problemi siano i membri della sua famiglia e non lei.
Auspicando in un vostro consiglio, resto a disposizione per ulteriori dettagli e vi ringrazio tutti.
[#1]
Psicologo
Gentile Utente
pur rendendomi conto della situazione complessa e sicuramente spiacevole in cui versa la relazione tra lei e la sua partner le vorrei chiedere che tipo di richiesta vorrebbe fare in questa sede.
Tenga presente che qui non possiamo discutere del comportamento di terze persone ma ci occupiamo dei disagi che chi apre un consulto spesso vive.
pur rendendomi conto della situazione complessa e sicuramente spiacevole in cui versa la relazione tra lei e la sua partner le vorrei chiedere che tipo di richiesta vorrebbe fare in questa sede.
Tenga presente che qui non possiamo discutere del comportamento di terze persone ma ci occupiamo dei disagi che chi apre un consulto spesso vive.
[#2]
Utente
Ok dottore, beh in sostanza io sto cercando di far capire alla mia fidanzata che tutti abbiamo problemi, quindi non si deve disperare a tal punto da ricorrere ad uno psicologo, senza offesa e senza dispezzare tale professione che, invece, in molti casi è fondamentale. Inoltre, come si fa a spronare una persona a cambiare, solo perché vicino a lei ci sono persone che la pensano o si comportano in maniera differente?
Il parere/consulto che vorrei ricevere è sapere come bisogna comportarsi con il proprio partner in questi casi.
Purtroppo, nonostante mi ritenga una persona forte ed istruita posso sicuramente dire che la mia inesperienza ed ignoranza riguardo certe situazioni mi sta portando delle perplessità notevoli.
Il parere/consulto che vorrei ricevere è sapere come bisogna comportarsi con il proprio partner in questi casi.
Purtroppo, nonostante mi ritenga una persona forte ed istruita posso sicuramente dire che la mia inesperienza ed ignoranza riguardo certe situazioni mi sta portando delle perplessità notevoli.
[#3]
Psicologo
"io sto cercando di far capire alla mia fidanzata che tutti abbiamo problemi, quindi non si deve disperare a tal punto da ricorrere ad uno psicologo"
Se la sua partner ha chiesto un aiuto ad un professionista probabilmente il motivo è che vive un disagio personale che sente di non riuscire ad affrontare e come tale andrebbe rispettato.
Mi sembra di capire che lei vede il fatto che questa ragazza vada da uno specialista come un pericolo per la vostra relazione. Dunque, perchè non gli comunica le sue preocupazioni a riguardo?
Starà a voi come coppia adattarvi di conseguenza, valutando se e come è possibile andare avanti insieme.
Se la sua partner ha chiesto un aiuto ad un professionista probabilmente il motivo è che vive un disagio personale che sente di non riuscire ad affrontare e come tale andrebbe rispettato.
Mi sembra di capire che lei vede il fatto che questa ragazza vada da uno specialista come un pericolo per la vostra relazione. Dunque, perchè non gli comunica le sue preocupazioni a riguardo?
Starà a voi come coppia adattarvi di conseguenza, valutando se e come è possibile andare avanti insieme.
[#4]
Gentilissimo,
rispetto al quesito "come comportarsi con il partner", le fornisco alcuni spunti di riflessione:
- accenna ad un episodio (litigio a lavoro) che crede abbia incrinato il rapporto: può essere utile comprendere meglio cosa ha significato per lei e cosa intende per "basi deboli" del rapporto;
- dice "nessuno fa niente per lei": forse ha bisogno di una maggiore attenzione ai suoi bisogni emotivi;
- dice "è stanca di sentirsi un problema": è importante riconoscere che non è lei un problema ma che in questo momento ci sono problemi nella relazione di cui ognuno ha delle responsabilità ma con il dialogo e il supporto reciproco possono essere affrontati e superati; da una crisi di coppia si può uscire rafforzati.
I migliori auguri
rispetto al quesito "come comportarsi con il partner", le fornisco alcuni spunti di riflessione:
- accenna ad un episodio (litigio a lavoro) che crede abbia incrinato il rapporto: può essere utile comprendere meglio cosa ha significato per lei e cosa intende per "basi deboli" del rapporto;
- dice "nessuno fa niente per lei": forse ha bisogno di una maggiore attenzione ai suoi bisogni emotivi;
- dice "è stanca di sentirsi un problema": è importante riconoscere che non è lei un problema ma che in questo momento ci sono problemi nella relazione di cui ognuno ha delle responsabilità ma con il dialogo e il supporto reciproco possono essere affrontati e superati; da una crisi di coppia si può uscire rafforzati.
I migliori auguri
Dr.ssa Annalisa De Filippo
Psicologa Psicoterapeuta
www.centropianetapsicologia.com
www.psicologasestosangiovanni.com
[#5]
Utente
@Dr. Arrigo
No, veramente intendevo dire che mi sembra esagerato rivolgersi ad un professionista per certi problemi, ma giustamente come ha detto lei dottore evidentemente ha bisogno di un aiuto in più per affrontare questo periodo. Ho detto alla mia fidanzata il mio parere, ma se lei non ha cambiato idea, sicuramente è come dice lei dottore.
@ Dr.ssa De Filippo
La mia parner vede la nostra storia, o meglio, almeno così mi ha detto ultimamente perché prima del litigio al lavoro non mi ha mai detto niente del genere, come una piantina che, da un po' di tempo, ne io ne lei abbiamo più annaffiato. Inutile dire che io sono rimasto allibito, poiché è stato come un fulmine a ciel sereno. Poco tempo dopo, lei ed i suoi familiari hanno deciso di recarsi da uno psicologo. Quest'ultimo, alla fine, per via di tutte quelle cose che ho accennato nei punti 1 e 2 del mio post, ha detto che lei si deve far seguire perché essendo lei così diversa in famiglia potrebbe essere un problema.
Comunque, penso che entrambi mi avete sostanzialmente detto che devo continuare a dialogare il più possibile con la mia parner, nonostante non possa incontrarla per via di questa "terapia". Tutto ciò mi consola, perché era quello che pensavo di fare e tuttora faccio ma che credevo fosse sbagliato poichè non in linea con i metodi del suo psicologo.
Per il momento, quindi, vi ringrazio di cuore e, bene o male che finirà, vi farò sapere.
Grazie ancora e buon proseguimento a tutti!
No, veramente intendevo dire che mi sembra esagerato rivolgersi ad un professionista per certi problemi, ma giustamente come ha detto lei dottore evidentemente ha bisogno di un aiuto in più per affrontare questo periodo. Ho detto alla mia fidanzata il mio parere, ma se lei non ha cambiato idea, sicuramente è come dice lei dottore.
@ Dr.ssa De Filippo
La mia parner vede la nostra storia, o meglio, almeno così mi ha detto ultimamente perché prima del litigio al lavoro non mi ha mai detto niente del genere, come una piantina che, da un po' di tempo, ne io ne lei abbiamo più annaffiato. Inutile dire che io sono rimasto allibito, poiché è stato come un fulmine a ciel sereno. Poco tempo dopo, lei ed i suoi familiari hanno deciso di recarsi da uno psicologo. Quest'ultimo, alla fine, per via di tutte quelle cose che ho accennato nei punti 1 e 2 del mio post, ha detto che lei si deve far seguire perché essendo lei così diversa in famiglia potrebbe essere un problema.
Comunque, penso che entrambi mi avete sostanzialmente detto che devo continuare a dialogare il più possibile con la mia parner, nonostante non possa incontrarla per via di questa "terapia". Tutto ciò mi consola, perché era quello che pensavo di fare e tuttora faccio ma che credevo fosse sbagliato poichè non in linea con i metodi del suo psicologo.
Per il momento, quindi, vi ringrazio di cuore e, bene o male che finirà, vi farò sapere.
Grazie ancora e buon proseguimento a tutti!
[#6]
Utente
Buonasera a tutti,
come promesso sono qui ad esporre il finale di questa storia.
Nei primi di Maggio, visto che ormai da circa un mese non vedevo più la mia partner, le ho detto se voleva organizzare un incontro di coppia dal terapeuta che la sta seguendo.
Logicamente la risposta è stata negativa, in quando il dottore ha detto che prima voleva parlare con me da solo. Io accettai senza alcuna esitazione e presi un appuntamento.
Purtroppo, le cose che pensavo sono vere: il problema non sono io, ma la situazione famigliare in cui vive la mia partner. L'oppressione dei genitori, anche se forse questi non lo facciano con cattiveria, le impedisce di avere la tranquillità e la spensieratezza di cui ha bisogno. La risultante? Io non ho avuto più bisogno di prendere altri appuntamenti dal terapeuta, mentre la mia partner ogni settimana ha una seduta. Purtroppo, io ho fatto quanto in mio potere, ma nonostante mia sia impegnato tanto non sono riuscito a salvare la nostra storia. Lei adesso si trova in uno stato di totale apatia, quindi non prova più niente per nessuno, tanto meno per me. Fin quando non riuscirà a capire che ogni singola persona è responsabile delle proprie azioni, dei propri problemi e del proprio destino non potrà mai stare serena. Lei purtroppo si preoccupa per tutti, ma nessuno si interessa di lei, ad eccezione di amici ed io...ovvero ad eccezione di tutte le persone che ha allontanato, ad eccezione della famiglia che invece l'ha spinta ad andare in terapia, facendole credere che il problema sia lei. Posso anche confermare quello che si dice dalle mie parti:" La cosa che l'omini unisce, li quattrini divide". Purtroppo è vero, se non si ha la forza di reagire, i problemi economici possono portare gravi disagi, soprattutto in quelle persone che vivono di apparenza.
Per farla breve, al fine di spronarla sono stato costretto a lasciarla dopo oltre 7 anni di relazione.
Lei in lacrime mi ha detto che sa quello che perde e le dispiace, ma purtroppo l'ho dovuto fare. Si arriva ad un punto della vita in cui bisogna scegliere ed ora spetta a lei capire e scegliere cosa fare: la mamma dei suoi genitori e fratelli o vivere come una ragazza normale?
Nel film l'enigmista si iniziava sempre così: "Voglio fare un gioco con te..." e poi si usava chiudere dicendo: "Vivere o morire, a te la scelta".
Con il cuore a pezzi, lo stomaco che si rivolta ogni volta che penso a questa situazione e con tanto amore che ancora provo, sono stato costretto a fare l'enigmista con la mia ex fidanzata.
Vorrei dare, in ultimo, un consiglio a tutte le persone che leggeranno questo post: cercate di entrare il meno possibile in casa del vostro partner, perché il giorno in cui nella sua famiglia ci saranno problemi, anche voi sarete coinvolti perché sarete un membro della sua famiglia! Inoltre, se necessario andate anche contro le regole: se dopo tanti anni, tipo nel mio caso, vedete che ancora non è possibile fare una vacanza di coppia da soli, ribellatevi...e se il vostro partner si dovesse arrabbiare, tenetegli testa perché se vi ama lo capirà!
Grazie a tutti e buon proseguimento.
come promesso sono qui ad esporre il finale di questa storia.
Nei primi di Maggio, visto che ormai da circa un mese non vedevo più la mia partner, le ho detto se voleva organizzare un incontro di coppia dal terapeuta che la sta seguendo.
Logicamente la risposta è stata negativa, in quando il dottore ha detto che prima voleva parlare con me da solo. Io accettai senza alcuna esitazione e presi un appuntamento.
Purtroppo, le cose che pensavo sono vere: il problema non sono io, ma la situazione famigliare in cui vive la mia partner. L'oppressione dei genitori, anche se forse questi non lo facciano con cattiveria, le impedisce di avere la tranquillità e la spensieratezza di cui ha bisogno. La risultante? Io non ho avuto più bisogno di prendere altri appuntamenti dal terapeuta, mentre la mia partner ogni settimana ha una seduta. Purtroppo, io ho fatto quanto in mio potere, ma nonostante mia sia impegnato tanto non sono riuscito a salvare la nostra storia. Lei adesso si trova in uno stato di totale apatia, quindi non prova più niente per nessuno, tanto meno per me. Fin quando non riuscirà a capire che ogni singola persona è responsabile delle proprie azioni, dei propri problemi e del proprio destino non potrà mai stare serena. Lei purtroppo si preoccupa per tutti, ma nessuno si interessa di lei, ad eccezione di amici ed io...ovvero ad eccezione di tutte le persone che ha allontanato, ad eccezione della famiglia che invece l'ha spinta ad andare in terapia, facendole credere che il problema sia lei. Posso anche confermare quello che si dice dalle mie parti:" La cosa che l'omini unisce, li quattrini divide". Purtroppo è vero, se non si ha la forza di reagire, i problemi economici possono portare gravi disagi, soprattutto in quelle persone che vivono di apparenza.
Per farla breve, al fine di spronarla sono stato costretto a lasciarla dopo oltre 7 anni di relazione.
Lei in lacrime mi ha detto che sa quello che perde e le dispiace, ma purtroppo l'ho dovuto fare. Si arriva ad un punto della vita in cui bisogna scegliere ed ora spetta a lei capire e scegliere cosa fare: la mamma dei suoi genitori e fratelli o vivere come una ragazza normale?
Nel film l'enigmista si iniziava sempre così: "Voglio fare un gioco con te..." e poi si usava chiudere dicendo: "Vivere o morire, a te la scelta".
Con il cuore a pezzi, lo stomaco che si rivolta ogni volta che penso a questa situazione e con tanto amore che ancora provo, sono stato costretto a fare l'enigmista con la mia ex fidanzata.
Vorrei dare, in ultimo, un consiglio a tutte le persone che leggeranno questo post: cercate di entrare il meno possibile in casa del vostro partner, perché il giorno in cui nella sua famiglia ci saranno problemi, anche voi sarete coinvolti perché sarete un membro della sua famiglia! Inoltre, se necessario andate anche contro le regole: se dopo tanti anni, tipo nel mio caso, vedete che ancora non è possibile fare una vacanza di coppia da soli, ribellatevi...e se il vostro partner si dovesse arrabbiare, tenetegli testa perché se vi ama lo capirà!
Grazie a tutti e buon proseguimento.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 1.3k visite dal 10/04/2018.
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