Paura del dentista ed estrazione
Salve a tutti.
Inizio prima di tutto col dire che sono una ragazza molto ansiosa e che ogni situazione, nel bene e/o soprattutto nel male, mi provoca emozioni forti. Questo per dire che forti stati di ansia non sono una novità per me, anzi. Questa mattina avevo appuntamento in ospedale per l’estrazione del dente del giudizio. Ovviamente, alla normale ansia che provo di solito si aggiunge un profondo terrore per tutto ciò che riguarda la cura dei denti. Forse la mia paura raggiunge i livelli di una vera e propria fobia, non so. Eppure sono andata tantissime (troppe) volte dal dentista, ho portato diversi apparecchi negli anni. In sintesi, entro nella stanza e ci sono diverse persone ( due dentisti, infermiere, vari tirocinanti) e iniziano subito col dirmi che i miei denti sono in una situazione pessima: ho infezioni, cure canalari fatte male, rischi di fratture; bisogna valutare se è il caso di togliere il dente del giudizio. Ma come! Sono venuta apposta e adesso mi dite che è da “valutare”? E poi vado dal dentista almeno ogni tre mesi da quando ho 5 anni, uso lo scovolino e lo spazzolino elettrico, ho 25 anni, e mi dite che ho una situazione così tragica neanche fossi un’ottantenne che non ha mai fatto una visita di controllo? Comunque dopo quasi un’ora torna il responsabile del reparto( era al bar) e si da l’ok per l’estrazione, mi hanno la tronculare ma a quel punto inizio ad avere giramenti di testa, fiato corto e tachicardia, sento dire dal dentista “forse non le prende l’anestesia”. Panico. Ci ripenso, mi alzo e me ne torno in sala d’attesa. Fine della storia: appuntamento per la settimana prossima.
Ora, io so di essere esageratamente esagwrata. Per quanto complicata possa essere si tratta pur sempre di una estrazione, niente di grave. Si sopravvive, probabilmente non fa neanche tanto male, da piccola ho anche tolto un dente che era in più. Sono adulta, devo essere matura, so che quando sono andata via tutti mi hanno deriso, lo ha fatto anche mia madre. Nonostante razionalmente mi sforzi di non essere infantile, non riesco a farmi coraggio. Oggi ho rimandato ma la settimana prossima sarò nella stessa situazione con la stessano paura. Come farò ad affrontare l’estrazione ma soprattutto come farò a sopportare le mie emozioni? Non sono in grado. Vorrei con tutta me stessa non esagerare in questo modo ma più cerco di controllare le mie paure e più loro controllano me.
Inizio prima di tutto col dire che sono una ragazza molto ansiosa e che ogni situazione, nel bene e/o soprattutto nel male, mi provoca emozioni forti. Questo per dire che forti stati di ansia non sono una novità per me, anzi. Questa mattina avevo appuntamento in ospedale per l’estrazione del dente del giudizio. Ovviamente, alla normale ansia che provo di solito si aggiunge un profondo terrore per tutto ciò che riguarda la cura dei denti. Forse la mia paura raggiunge i livelli di una vera e propria fobia, non so. Eppure sono andata tantissime (troppe) volte dal dentista, ho portato diversi apparecchi negli anni. In sintesi, entro nella stanza e ci sono diverse persone ( due dentisti, infermiere, vari tirocinanti) e iniziano subito col dirmi che i miei denti sono in una situazione pessima: ho infezioni, cure canalari fatte male, rischi di fratture; bisogna valutare se è il caso di togliere il dente del giudizio. Ma come! Sono venuta apposta e adesso mi dite che è da “valutare”? E poi vado dal dentista almeno ogni tre mesi da quando ho 5 anni, uso lo scovolino e lo spazzolino elettrico, ho 25 anni, e mi dite che ho una situazione così tragica neanche fossi un’ottantenne che non ha mai fatto una visita di controllo? Comunque dopo quasi un’ora torna il responsabile del reparto( era al bar) e si da l’ok per l’estrazione, mi hanno la tronculare ma a quel punto inizio ad avere giramenti di testa, fiato corto e tachicardia, sento dire dal dentista “forse non le prende l’anestesia”. Panico. Ci ripenso, mi alzo e me ne torno in sala d’attesa. Fine della storia: appuntamento per la settimana prossima.
Ora, io so di essere esageratamente esagwrata. Per quanto complicata possa essere si tratta pur sempre di una estrazione, niente di grave. Si sopravvive, probabilmente non fa neanche tanto male, da piccola ho anche tolto un dente che era in più. Sono adulta, devo essere matura, so che quando sono andata via tutti mi hanno deriso, lo ha fatto anche mia madre. Nonostante razionalmente mi sforzi di non essere infantile, non riesco a farmi coraggio. Oggi ho rimandato ma la settimana prossima sarò nella stessa situazione con la stessano paura. Come farò ad affrontare l’estrazione ma soprattutto come farò a sopportare le mie emozioni? Non sono in grado. Vorrei con tutta me stessa non esagerare in questo modo ma più cerco di controllare le mie paure e più loro controllano me.
[#1]
Psicologo
Gentile Utente
come lei ha ben notato, la situazione ansiogena legata ad una estrazione dentale è come se fosse la prova di quanto lei venga condizionata dalla sua emotività.
"Inizio prima di tutto col dire che sono una ragazza molto ansiosa e che ogni situazione, nel bene e/o soprattutto nel male, mi provoca emozioni forti"
Provare emozioni forti è indice di una espressività interiore florida, ma se questo la porta ad avere una "marea in tempesta" dentro sè allora quello può essere un segno che la gestione emotiva non è funzionale.
"Come farò ad affrontare l’estrazione ma soprattutto come farò a sopportare le mie emozioni? Non sono in grado."
Le emozioni non si sopportano, le emozioni si vivono come compagne di viaggio perchè sono una costante testimonianza di come noi siamo fatti. Quello che mi sembra focale non è il sopportare le emozioni ma conoscere il motivo per cui lei si sente sopraffatta da ciò che prova.
"Vorrei con tutta me stessa non esagerare in questo modo ma più cerco di controllare le mie paure e più loro controllano me."
Un pò come dire: più cerco di non avere certe emozioni e più mi si presentano.
Provare a reprimere le proprie emozioni può essere il miglior modo per alimentare i sintomi ansiosi, le emozioni vanno ri-conosciute perchè sono nostre amiche, anche quelle che non ci piacciono.
Tuttavia quello che le ho appena detto è possibile effettuarlo consultando uno psicologo/psicoterapeuta.
Può essere una ottima occasione per conoscere meglio se stessa.
come lei ha ben notato, la situazione ansiogena legata ad una estrazione dentale è come se fosse la prova di quanto lei venga condizionata dalla sua emotività.
"Inizio prima di tutto col dire che sono una ragazza molto ansiosa e che ogni situazione, nel bene e/o soprattutto nel male, mi provoca emozioni forti"
Provare emozioni forti è indice di una espressività interiore florida, ma se questo la porta ad avere una "marea in tempesta" dentro sè allora quello può essere un segno che la gestione emotiva non è funzionale.
"Come farò ad affrontare l’estrazione ma soprattutto come farò a sopportare le mie emozioni? Non sono in grado."
Le emozioni non si sopportano, le emozioni si vivono come compagne di viaggio perchè sono una costante testimonianza di come noi siamo fatti. Quello che mi sembra focale non è il sopportare le emozioni ma conoscere il motivo per cui lei si sente sopraffatta da ciò che prova.
"Vorrei con tutta me stessa non esagerare in questo modo ma più cerco di controllare le mie paure e più loro controllano me."
Un pò come dire: più cerco di non avere certe emozioni e più mi si presentano.
Provare a reprimere le proprie emozioni può essere il miglior modo per alimentare i sintomi ansiosi, le emozioni vanno ri-conosciute perchè sono nostre amiche, anche quelle che non ci piacciono.
Tuttavia quello che le ho appena detto è possibile effettuarlo consultando uno psicologo/psicoterapeuta.
Può essere una ottima occasione per conoscere meglio se stessa.
[#2]
Utente
La ringrazio per la risposta.
Effettivamente mi rendo conto che a causarmi ancora più ansia è l’ansia stessa. Razionalmente riesco a capire e a dare ad ogni cosa il giusto peso ma “emozionalmente” mi terrorizza la paura di non essere in grado di gestire la mia ansia. Così ogni cosa, anche la più piccola, mi sembra insormontabile perché mi sembra di essere sopraffatta. Penso sempre “Ah! Se solo non provassi così tanta ansia la mia vita sarebbe totalmente diversa”.
Da tempo, credo anni ormai, penso che sia giunta l’ora di andare da uno psicologo o uno psicoterapeuta perché in certi momenti della mia vita l’ansia e la paura diventano (quasi) invalidanti. Però alla fine non mi decido mai, probabilmente perché agire mi provocherebbe tanta ansia!
Effettivamente mi rendo conto che a causarmi ancora più ansia è l’ansia stessa. Razionalmente riesco a capire e a dare ad ogni cosa il giusto peso ma “emozionalmente” mi terrorizza la paura di non essere in grado di gestire la mia ansia. Così ogni cosa, anche la più piccola, mi sembra insormontabile perché mi sembra di essere sopraffatta. Penso sempre “Ah! Se solo non provassi così tanta ansia la mia vita sarebbe totalmente diversa”.
Da tempo, credo anni ormai, penso che sia giunta l’ora di andare da uno psicologo o uno psicoterapeuta perché in certi momenti della mia vita l’ansia e la paura diventano (quasi) invalidanti. Però alla fine non mi decido mai, probabilmente perché agire mi provocherebbe tanta ansia!
[#3]
Psicologo
"Razionalmente riesco a capire e a dare ad ogni cosa il giusto peso ma “emozionalmente” mi terrorizza la paura di non essere in grado di gestire la mia ansia."
A parer mio questo accade perchè lei cognitivamente vorrebbe gestire un'emozione, non essendo questo possibile lei avverte un'ulteriore emozione: ansia + paura (e queste due si rinforzano a vicenda), ritrovandosi completamente in balia di questo mix di emozioni che la destabilizzano.
Da quel poco che è possibile carpire online mi hanno colpito alcune parti del suo discorso tra cui il "devo essere matura" ma anche quando dice "Nonostante razionalmente mi sforzi di non essere infantile, non riesco a farmi coraggio".
Un pò come dire: se non riesco a superare certe situazioni allora sono una bambina. Se cosi fosse ai miei occhi risalterebbe il giudizio che lei da a se stessa, e spesso una forte tendenza al giudizio verso se stessi è un'ottima barriera verso la comprensione del proprio mondo emotivo.. è per questo che le ho suggerito di prendere in considerazione un percorso personale con uno psicologo/psicoterapeuta.
A parer mio questo accade perchè lei cognitivamente vorrebbe gestire un'emozione, non essendo questo possibile lei avverte un'ulteriore emozione: ansia + paura (e queste due si rinforzano a vicenda), ritrovandosi completamente in balia di questo mix di emozioni che la destabilizzano.
Da quel poco che è possibile carpire online mi hanno colpito alcune parti del suo discorso tra cui il "devo essere matura" ma anche quando dice "Nonostante razionalmente mi sforzi di non essere infantile, non riesco a farmi coraggio".
Un pò come dire: se non riesco a superare certe situazioni allora sono una bambina. Se cosi fosse ai miei occhi risalterebbe il giudizio che lei da a se stessa, e spesso una forte tendenza al giudizio verso se stessi è un'ottima barriera verso la comprensione del proprio mondo emotivo.. è per questo che le ho suggerito di prendere in considerazione un percorso personale con uno psicologo/psicoterapeuta.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.8k visite dal 09/04/2018.
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