Doc da contaminazione
Salve, sono una nuova utente qui nel forum.
Premetto di non aver parlato mai con nessuno di questa ossessione,fobia,paura, chiamiamola come vogliamo perché provo disagio e vergogna. Sono qui per capire se la mia è solo una semplice paura o sta diventando un vero e proprio disturbo.
La mia "paura" inizia a dicembre dello scorso anno, dopo che mio fratello ha avuto una pesante influenza. Da lì è scattata la mia fobia per l'influenza, disinfettando spesso le mani per paura di contrarre il virus, non uscendo di casa per giorni, fuggendo ad ogni colpo di tosse e ad ogni starnuto che faceva ogni componente della mia famiglia. Anche se via via con il passare del tempo la mia paura si è ridimensionata( evitando di disinfettarmi spesso le mani ,non mettendo più sciarpe alla bocca per paura di contagio, uscendo a piccole dosi e con le dovute cautele) , la mia fobia riguardo la contaminazione da parte di terzi in posti pubblici o in eventi particolari dove ci si riunisce tutti insieme non è affatto passata. Spesso mi capita di pensare che, in previsione di prossime uscite, la mia fobia si possa presentare e mi autoconvinco che quelle uscite siano solo ricettacolo di virus e batteri trasmissibili da parte di terzi.
Vorrei capire se, c'è un modo per uscirne e se basta un po' di forza di volontà per superare questa paura che io ritengo sciocca perchè è imbarazzante da esplicare ad altri. Spero ci sia un modo, perché ci sono intere giornate passate in compagnia di ansia, di isolamento e di pianti.
Nella speranza di una risposta, vi auguro una buona giornata.
Premetto di non aver parlato mai con nessuno di questa ossessione,fobia,paura, chiamiamola come vogliamo perché provo disagio e vergogna. Sono qui per capire se la mia è solo una semplice paura o sta diventando un vero e proprio disturbo.
La mia "paura" inizia a dicembre dello scorso anno, dopo che mio fratello ha avuto una pesante influenza. Da lì è scattata la mia fobia per l'influenza, disinfettando spesso le mani per paura di contrarre il virus, non uscendo di casa per giorni, fuggendo ad ogni colpo di tosse e ad ogni starnuto che faceva ogni componente della mia famiglia. Anche se via via con il passare del tempo la mia paura si è ridimensionata( evitando di disinfettarmi spesso le mani ,non mettendo più sciarpe alla bocca per paura di contagio, uscendo a piccole dosi e con le dovute cautele) , la mia fobia riguardo la contaminazione da parte di terzi in posti pubblici o in eventi particolari dove ci si riunisce tutti insieme non è affatto passata. Spesso mi capita di pensare che, in previsione di prossime uscite, la mia fobia si possa presentare e mi autoconvinco che quelle uscite siano solo ricettacolo di virus e batteri trasmissibili da parte di terzi.
Vorrei capire se, c'è un modo per uscirne e se basta un po' di forza di volontà per superare questa paura che io ritengo sciocca perchè è imbarazzante da esplicare ad altri. Spero ci sia un modo, perché ci sono intere giornate passate in compagnia di ansia, di isolamento e di pianti.
Nella speranza di una risposta, vi auguro una buona giornata.
[#1]
Psicologo
Gentile Utente
il titolo del consulto mi lascia immaginare che lei abbia cercato su internet come etichettare ciò che le sta succedendo, ciò non può far altro che innescare un circolo vizioso per cui l'ansia, al pensiero di essere affetti da un DOC, finisce per aumentare di intensità.
Detto questo, lungi da me voler effettuare una diagnosi che sarebbe non legale oltre che non etica date le poche informazioni che è possibile trarre online, tuttavia i dati che lei porta sono riferiti ad una improvvisa forte paura di essere infettata e ad una difficoltà nel condividere con qualcuno la sua problematica.
Sulla base di questi dati potrebbe essere utile rivolgersi ad uno specialista (Psicologo/Psicoterapeuta) affinchè lei possa darsi la possibilità di condividere questo disagio con qualcuno che garantirà la sua privacy ma allo stesso tempo avere modo di comprendere l'entità del disagio da lei vissuto.
il titolo del consulto mi lascia immaginare che lei abbia cercato su internet come etichettare ciò che le sta succedendo, ciò non può far altro che innescare un circolo vizioso per cui l'ansia, al pensiero di essere affetti da un DOC, finisce per aumentare di intensità.
Detto questo, lungi da me voler effettuare una diagnosi che sarebbe non legale oltre che non etica date le poche informazioni che è possibile trarre online, tuttavia i dati che lei porta sono riferiti ad una improvvisa forte paura di essere infettata e ad una difficoltà nel condividere con qualcuno la sua problematica.
Sulla base di questi dati potrebbe essere utile rivolgersi ad uno specialista (Psicologo/Psicoterapeuta) affinchè lei possa darsi la possibilità di condividere questo disagio con qualcuno che garantirà la sua privacy ma allo stesso tempo avere modo di comprendere l'entità del disagio da lei vissuto.
[#2]
Utente
La ringrazio dottore, si non nego che il web ha contribuito a mettermi ansia attraverso le innumerevoli ricerche per dare un nome a questa paura. Sicuramente l'anno prossimo provvederò ad un vaccino antinfluenzale proprio per non ricascare nell'incubo in cui sono finita. Spero di poter affidarmi a qualche psicologo presente nel mio territorio per avere una consulenza maggiore. Nel frattempo, cercheró di affrontare la mia paura ogni giorno.
La ringrazio per la consulenza. Buona giornata.
La ringrazio per la consulenza. Buona giornata.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2k visite dal 29/03/2018.
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