Ambivalenza per l'umido, il bagnato, il viscoso. ricordo d'infanzia?
Buonasera, un mio amico mi ha fatto una confidenza che mi ha interessata: già da bambino provava un'avversione esagerata nei confronti delle lumache, di cui ha il terrore ancora oggi, ingiustificabile in assenza di ricordi particolari legati all'animale (ricorda solo episodi d'infanzia in cui ne era già terrorizzato e chiedeva ai genitori di illuminare la strada di casa nei giorni di pioggia in maniera tale che almeno potesse sapere cosa aspettarsi e non brancolare "in un buio pieno di lumache"). Al contempo, senza che ricordi altro, è sempre stato affascinato dalla vista dei vestiti bagnati che aderiscono alla pelle creando una seconda pelle come sintetica, allo stesso modo adora le calze da donna in quanto anch'esse aderiscono alla perfezione alla pelle e sono lisce al tatto. Così adora anche le tute acetate, i veli umidi, l'iridescenza di un capo bagnato al sole. Da bambino provava vergogna, arrossiva e non riusciva a tollerare quelle scene di film in cui una donna usciva dall'acqua con appunto i vestiti indosso: gli provocava un forte imbarazzo, paragonabile ad una scena di sesso, guardare quest'immagine in presenza di uno o di entrambi i genitori. Anni dopo, lui è oggi uno storico dell'arte molto attento alla forma, autonomamente ha collegato la sua avversione per le lumache al suo amore per l'"umidità" di alcune figure che, mi dice, gli fanno amare i primi manieristi del Cinquecento a Firenze. Da come raccontava e dai dettagli che ha associati mi è parso "un caso alla Freud". Chiedo a voi per interesse personale, infatti come ho detto mi ha giocosamente interessata tutta questa chiacchierata avuta con lui, mi ha fatto pensare: "Ci sarà un ricordo sotto, qualcosa che ha visto e di cui ha dovuto provare vergogna? Ha spontaneamente e conseguentemente scisso questo sentimento ambivalente in un oggetto odioso e in uno amabile di cui ha fatto poi emblema dei suoi studi?". Insomma, mi è risultato curioso. Grazie se vorrete darmi qualche spunto!
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Gentile Utente,
questo sito NON risponde a curiosità personali, ma si occupa di consulti riguardanti problemi legati alla salute.
Questo è chiaramente ribadito nelle Linee Guida del sito.
Mi preme, tuttavia, chiarire un'altra questione ugualmente importante: lo psicologo non è un mago che interpreta selvaggiamente informazioni riguardanti terze persone o che svela i segreti più reconditi della mente, riuscendo a carpire informazioni quali quelle da Lei richieste, motivando come mai questa terza persona ha avversioni, fobie, o altro... quindi la Sua richiesta non può essere soddisfatta in questa sede.
Cordiali saluti,
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Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.2k visite dal 25/03/2018.
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