Sindrome abbandonica e dissociazione

Buongiorno, insieme alla mia psicoterapeuta nel 2016 ho scoperto in seguito a molte sedute, di avere una sindrome abbandonica a causa di un allontanamento da parte di mia madre quando avevo solo 4 anni circa.. io non ricordo molto, so solo che mia madre in seguito all’assunzione sbagliatissima di psicofarmaci, finì in ospedale, e io e mio fratello ancora neonato, stavamo con mia nonna o con mio padre. La dottoressa attribuisce la mia sindrome a questo. Il fatto è che io a distanza di anni non ho ancora superato il mio problema.. ha interpretato anche molti dei miei sogni dicendomi che faccio sempre sogni di scissione in cui io sono sempre spettatrice, a questo si aggiunge anche la dissociazione, che si è manifestata in alcuni casi in cui mi guardavo allo specchio e da un momento all’altro era come se non facessi parte del mio corpo, e un’altra volta mentre stavo avendo rapporti con il mio fidanzato. Il vero problema adesso è che io non riesco a pensare a me stessa, a raggiungere un obbiettivo, ad essere autonoma.. mi trovo sempre tra i miei genitori, a fare da tramite o ad ascoltarli perché non fanno altro che litigare. La dottoressa mi ha detto che loro hanno sempre avuto un rapporto conflittuale e che mia madre è passiva-aggressiva e mio padre attivo-aggressivo.. io ho sempre timore ad allontanarmi da casa perché nella mia testa loro hanno bisogno di me. Purtroppo la dottoressa ha aperto uno studio privato e io ho dovuto sospendere le sedute l’anno scorso perché non posso più pagarle dato che non lavoro più, non posso chiedere i soldi ai miei perché in questo momento sono in difficoltà, lei è l’unica che mi conosce bene, mi ha seguita quando avevo 17 anni, poi abbiamo sospeso le sedute perché si pensava un miglioramento e 2 anni fa (23 anni) l’ho contattata anche se ho ho sempre avuto difficoltà nel prendere appuntamento perché non lavora più in ospedale e di conseguenza mi servivano i soldi. Io vorrei un consiglio in quanto da pochi giorni io e il mio ragazzo abbiamo pensato di trasferirci fuori Italia per lavorare e per costruirci una nuova vita insieme.. (dato che sia a casa mia che a casa sua le cose non vanno bene) il problema è che ho paura di non sopportare la lontananza e di non riuscire a superare la mia paura, ovvero l’allontanamento dalla mia famiglia, che pur esistendo i cellulari e le video chiamate per me è come se non averli accanto fisicamente li ho abbandonati.. purtroppo provo un grande senso di angoscia che si riversa nella mia vita sociale e sentimentale.. ho spesso momenti di rabbia in cui mi chiudo in me stessa e odio il mondo intero anche se poi mi pento di avere risposto male a mia madre per esempio o a qualche altro. Farei bene ad allontanarmi da casa ed iniziare a pensare a me stessa seriamente?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazza,

se ha letto le Linee Guida del sito saprà perfettamente che noi da qui non possiamo erogare "consigli" o metter mano a terapie già iniziate, frapponendoci nel lavoro di altri Colleghi.

Inoltre, la situazione mi pare piuttosto delicata per liquidarla con un semplice consiglio, del tipo "faccia così" !

Lei ha intercettato la dinamica che La fa soffrire e che è quella di essere costantemente preoccupata per i Suoi genitori, a prescindere dalle ragioni.

Ma deve lasciarsi aiutare da un professionista di persona a spezzare questa dinamica, altrimenti il problema resterà tale e quale.

Un altro terapeuta, sempre in ospedale, potrà senz'altro aiutarLa.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica