Padre separato
Buongiorno, sono una ragazza di 30 anni ed ho una relazione da 2 anni e mezzo quasi con un uomo separato (prossimo al divorzio), con un figlio di 6 anni e una figlia di 11.
(La nostra relazione è iniziata poco dopo la fine di quella con la moglie).
Al momento è possibile vederci solo quando lui non ha i bambini, quindi tra impegni vari non molto spesso.
Io gli sono stata molto vicina in questi anni perché la situazione non era semplice, ho cercato di capirlo e consolarlo senza mai chiedere nulla per me.
Da un po' di tempo però inizio a sentire la necessità di far progredire il nostro rapporto e spesso sono ansiosa.
Lui vive male questi miei sentimenti, dicendo che in questo modo gli creo altri problemi e altri pensieri.
Dice di volere un futuro con me ma che dobbiamo aspettare il divorzio e che deve "difendere" i figli.
Io mi ritengo una persona molto paziente e di animo buono, ma dopo due anni è normale che lui mi chieda ancora di aspettare?che gli dia fastidio se chiedo un'evoluzione del rapporto? È troppo presto per iniziare lentamente a far conoscere ai figli la situazione?
Grazie in anticipo per la risposta.
Comincio ad essere un po demoralizzato.
(La nostra relazione è iniziata poco dopo la fine di quella con la moglie).
Al momento è possibile vederci solo quando lui non ha i bambini, quindi tra impegni vari non molto spesso.
Io gli sono stata molto vicina in questi anni perché la situazione non era semplice, ho cercato di capirlo e consolarlo senza mai chiedere nulla per me.
Da un po' di tempo però inizio a sentire la necessità di far progredire il nostro rapporto e spesso sono ansiosa.
Lui vive male questi miei sentimenti, dicendo che in questo modo gli creo altri problemi e altri pensieri.
Dice di volere un futuro con me ma che dobbiamo aspettare il divorzio e che deve "difendere" i figli.
Io mi ritengo una persona molto paziente e di animo buono, ma dopo due anni è normale che lui mi chieda ancora di aspettare?che gli dia fastidio se chiedo un'evoluzione del rapporto? È troppo presto per iniziare lentamente a far conoscere ai figli la situazione?
Grazie in anticipo per la risposta.
Comincio ad essere un po demoralizzato.
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Cara utente, più volte ripeto a chi mi fa domande simili alla sua che non si può usare altro che estrema cautela nel gestire le relazioni che partono da una ferita. In più lei dice che la sua storia è iniziata poco dopo la fine di quella del partner con la moglie, quindi in piena tempesta emotiva, durante l'elaborazione del lutto o forse al suo posto, e che lui non è ancora divorziato. Spesso le relazioni precoci sono salvagenti transitori. La sua sta durando, e questo potrebbe essere buon segno, senonché il suo partner non ritiene ancora opportuno dire ai figli che lui ha una nuova compagna, così non vi vedete spesso e non si parla ancora di definire un vostro futuro. Per me tutto questo è un copione già visto, abbastanza triste per tutti i protagonisti. Un uomo separato, specie con figli, non è un uomo sentimentalmente libero. Questo non vuol dire che sia ancora innamorato della moglie, ma certamente non ha la spensierata leggerezza e del resto nemmeno la libertà economica di uno che non si è mai sposato, non ha avuto figli e non ha ricevuto la profonda ferita del fallimento e della perdita. Spesso i nuovi partner vengono ingannati dalla foga con cui i separati si buttano in una nuova storia, senza rendersi conto che proprio questo slancio senza paracadute è il sintomo di una sofferenza che si vuole negare a tutti i costi, recuperando sentimenti e situazioni perduti con l'adolescenza o non vissuti mai. In questi casi la cosa peggiore che il nuovo partner possa fare è quella di imporre la propria presenza in un contesto già molto problematico (i figli, specie se piccoli), di voler disegnare un futuro che replica un passato ancora pieno di ricordi tristi, e in generale di comportarsi come se si stesse con un uomo libero. Le partner più ingenue, quando vengono in terapia di coppia, mi dicono: "Ma la moglie era cattiva, lo maltrattava" e altre cose di questo tipo. Non c'è in loro nessuna comprensione del fatto che quella è stata sua moglie, la sua vita, e che quelli sono ancora e per sempre i suoi figli; forse gli unici che desidererà mai avere anche per il futuro. Ricordo una giovane donna che si innamorò di un uomo appena separato, ancora stordito dal colpo; gli impose il divorzio, il nuovo matrimonio, e poi rimase meravigliata che lui, già padre, si rifiutasse strenuamente di avere altri figli.
Che cosa consigliarle, dunque? Di prendere atto della situazione e di chiedere con sincerità a sé stessa se va bene anche così, se lo ama abbastanza per quello che riceve da lui, non forzando i tempi e rinunciando ad alcune cose ancora a lungo, e ad altre forse per sempre. Una consulenza con un esperto di problemi di coppia sarebbe in ogni caso consigliabile, sia per non alimentare illusioni, sia per non rassegnarsi a situazioni che possono invece migliorare. Le faccio molti auguri.
Che cosa consigliarle, dunque? Di prendere atto della situazione e di chiedere con sincerità a sé stessa se va bene anche così, se lo ama abbastanza per quello che riceve da lui, non forzando i tempi e rinunciando ad alcune cose ancora a lungo, e ad altre forse per sempre. Una consulenza con un esperto di problemi di coppia sarebbe in ogni caso consigliabile, sia per non alimentare illusioni, sia per non rassegnarsi a situazioni che possono invece migliorare. Le faccio molti auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.4k visite dal 24/03/2018.
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