Ansia, paura di tutto,

Posso dire di avere una vita normale, anche piuttosto felice.
NOn mi manca nulla, la mia famiglia è economicamente benestante, ho avuto la possibilità di oziare e studiare per lunghi anni. Sono un ragazzo considerato da tutti di bell'aspetto e intelligente, di grande simpatia....Eppure....
Sono infelice con me stesso. Vivo tutto (e sottolineo tutto) come fosse una prova terribile. Tendo ad isolarmi e ad essere misantropo, tendo ad avere una reale paura di affrontare situazioni e persone (anche se, devo dire, riesco quasi sempre a farlo), a fuggire la compagnia di chiunque per starmene davanti al Pc a non fare nulla....
Gli esami all'università li vivo come un travaglio, il richiedere la tesi (e laurearmi) come una sorta di incubo....
Anche il sesso mi da ansia, ansia da inadeguetezza e da prestazione.
Dopo due anni, piango ancora la fine di una storia d'amore, penso ancora ogni giorno a quella persona che amavo e che amo e, pur avendo avuto altre storie minori nel frattanto, non posso gettarmi il passato alle spalle.

IN generale, devo dire che riesco ad affrontare tutte questi "blocchi", ma sostenendo battaglie estremamente stancanti.
E' come se avessi paura di tutto, come se anche le azioni più semplici fossero faticose e ansiogene, come se a volte non riuscissi più a sostenere il costo emotivo del vivere quella che è, ringraziando Dio, a tutti gli effetti una vita normale.
Ma io so di non esserlo, so di essere bloccato dalla mia stessa angoscia di vita....

Mi scuso se sono stato un po' confuso, ma volevo sapere se il mio può essere considerato un problema grave....perchè, lo ripeto, alla fine di concreto non avrei nulla di cui lamentarmi. E' dentro che sto male, non fuori.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Lei sembrerebbe proprio appartenere a quella categoria di persone che spendono quantità enormi d'energia solo per essere normali.

Apparentemente il suo problema è generalizzato all'atteggiamento nell'affrontare le quotidiane prove che la vita le sottopone, e non risiede in una situazione problematica specifica.

Ovviamente, come ha già intuito anche da solo la soluzione NON può stare nel ritirarsi a fare vita isolata davanti a un pc. È probabile che le costerà una fatica ancora più grande di quella che già sta facendo, ma se esiste possibilità di aiutarla a cambiare ciò potrà avvenire solo decidendo di intraprendere un percorso di cura. Perciò le suggerisco di ricercare uno psicoterapeuta nella sua area e di chiedergli un primo consulto di valutazione.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Utente
Utente
Gentile Dr. Santonocito,
innanzitutto grazie per la celere risposta.

Se possibile volevo approfondire un paio di punti:

1) Nella risposta ha utilizzato il condizionale : "Se esiste la possibilità di aiutarla a cambiare"... intende che è più probabile che la mia situazione non possa migliorare affatto?

2)Mi rendo conto di essere stato un po' catastrofico, e poco esauriente. In realtà l'uscire il sabato, il vedermi con gli amici, il giocare a pallone o, stranamente, il parlare davanti ad un pubblico non mi costano particolari fatiche. Lo faccio e lo faccio bene. Lo stress, l'ansia, arrivano quando in qualche modo mi sento giudicato, quando devo relazionarmi con altre persone... su campi in cui non sono sicuro di me.
Ad esempio il sesso, ad esempio il cantare col mio gruppo, ad esempio l'affrontare un amico con cui c'è dell'animosità (quasi avessi paura di un eventuale reazione fisica), il discutere con mio padre....l'iniziare a studiare (cosa che rimando sempre all'ultimo momento, con ansia crescente)
So di non essere stato chiaro, ma non è chiaro neanche per me....
In effetti a pensarci faccio senza sforzo cose che per altri sarebbero insostenibili....e poi mi perdo in un bicchier d'acqua
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
1) No, intendo dire che il suo problema è con buona probabilità di tipo psicologico e quindi ritengo opportuno cercare in questa direzione.

2) Bene, in tal caso la difficoltà è forse meno grave di quanto l'aveva descritto all'inizio. Una cosa in genere non risaputa è che lo psicologo può fornire aiuto anche nell'apprendimento delle abilità relazionali che evidentemente ancora a lei un po' mancano. Intendiamoci: niente che non si possa imparare con il tempo anche da soli. Ma con l'aiuto di un professionista potrebbe riuscirci prima e meglio.

Bene il fatto che uscire il sabato, vedersi con gli amici, giocare a pallone e, particolarmente, parlare davanti ad un pubblico siano tutte situazioni che non le causano ansia: queste sono risorse, punti di partenza su cui può costruire.

Cordiali saluti
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Utente
Utente
Sento il bisogno chiarire ancora: dire che il parlare in pubblico (ad esempio: presentare un progetto all'Università) non mi causi ansia è sbagliato...ma è un'ansia sopportabile e, credo, del tutto normale per chiunque.
Quando invece mi trovo a dover cantare, o a dover "litigare" con familiari e amici, o ancora a dover pensare al futuro o alle novità e a fare passi concreti per "crescere" come persona.... lo stress si fa molto forte. Pensi che al mio primo anno di università avevo praticamente ogni giorno forti coliti nervose, una situazione estremamente invalidante.

E' come se avessi una profondissima insicurezza ceh mi pervade nella parte più intima nel mio essere... che però non si manifesta sempre! (es. molti troverebbero estremamente più stressante il tenere un discorso davanti ad un'aula piuttosto che il discutere con un amico o il subire avances da una persona...per me è esattamente il contrario!)
La ragione principale di questa mia confusione è questa sorta di dicotomia che segna le mie problematiche....
E quindi, pur affrontando in qualche modo tutte le piccole prove della vita, e pur essendo una persona che in compagnia si rivela divertente ed addirittura egocentrica... preferisco sempre ritirarmi a casa davanti al pc....o andare in vacanza da solo in un posto dove non conosco nessuno, o andare a cena da solo in un ristorante fuori mano ecc... Senza pressioni, senza gente in giro.
Insomma non sono un insicuro tout-court! Cerco di essere un caso estremamente strano!

Gentile Dr. Santonocito, mi rendo conto che certo non può avere un quadro completo semplicemente leggendo questi miei "sfoghi", ma per me era importante cercare di fornirle ogni dettaglio.
Certo che, fermo restando che le diagnosi accurate sono impossibili via internet, mi farà sapere qual'è la sua idea generale della mia situazione...e fermo restando che qualora non riesca a migliorare la sintomatologia a breve, l'incontro con uno psicoterapeuta sia indispensabile.

Grazie ancora

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
L'idea generale che traspare dalle sue parole è che lei sia una persona un po' ansiosa. Non solo da quello che dice, ma anche dal suo evidente bisogno di essere rassicurato qui rispetto alla sua condizione.

Ripeto, se la cosa è sopportabile bene, altrimenti dovrebbe rivolgersi a un professionista.

Cordiali saluti
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