è da circa due anni che consuma bevande alcoliche senza controllo

Buonasera,

Il padre di mio marito è da circa due anni che consuma bevande alcoliche senza controllo. Beve di nascosto e mente nella situazione in cui venga accusato di aver bevuto! Consuma principalmente vino e nonostante la famiglia abbia provato a convincerlo che ciò che fa é sbagliato, lui si dimostra disinteressato o sminuisce il problema! Ormai la situazione è insostenibile in quanto ha anche perso il lavoro per questo problema, ma nonostante ció continua a bere!
Inoltre in passato ha avuto un cancro che ha causato l’esportazione dello stomaco!
Vorrei chiedere gentilmente il vostro parere e come bisogna procedere.
Da chi bisogno rivolgersi? Cosa succede se il paziente non vuole essere curato?

Attendo gentile riscontro.
Cordiali Saluti
[#1]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

Lui ha perso il lavoro
ha avuto l'asportazione dello stomaco,
eppure non ce la fa a smettere l'alcol.

in realtà Lui saprebbe cosa fare, solo che fa molta fatica a farlo:
seguire con costanza le cure,
assumere con regolarità la "pastiglia"
non assumere alcol
farsi seguire dal SERT.
Aggiungerei: frequentare in club, tipo "alcolisti anonimi" per riceverne un supporto psicologico importante.

Si tratta di una vera e propria dipendenza da una "droga".
Le ricadute sono frequenti come in ogni tipo di dipendenza, i clinici lo sanno;
ma altrettanto ci si rialza e si riprende.
Ma se lui non vuole
oppure non ce la fa,
occorre rispettare.

Non oso sperare che un semplice Consulto on line Vi darà la spinta per rimettersi "al lavoro",
ma noi qui si fa il meglio possibile.
Con tutta la partecipazione di una psicoterapeuta che, vivendo proprio nel Nordest, assiste quotidianamente alla difficile lotta di molte persone contro l'abuso di alcol.

Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Dr.ssa Chiara Illiano Psicologo 31
Gentile utente, comprendo perfettamente la difficoltà di vivere in una situazione del genere: stancante, frustrante, dolorosa e devastante. Il senso di impotenza e la preoccupazione per un familiare che non si vuole far aiutare.
Per anni ho collaborato con una associazione che si occupa di dipendenze da sostanze, da internet e da gioco e so quanto può essere difficile lavorare con chi non vuole essere aiutato.
Per questo motivo, molto spesso, il lavoro viene fatto sulla famiglia o su un singolo componente: questo in primis per sostenere il sistema e, non ultimo, con la possibilità di agire indirettamente anche sulla persona dipendente. Fornire strategie di comprensione della situazione ma anche di comunicazione con la persona in questione che non vadano a peggiorare la condizione ma, a volte, a migliorarla.
Se ha dubbi e domande sono a sua disposizione.
un caro saluto

Dr.ssa Chiara Illiano
Psicoterapeuta breve ad approccio strategico
www.chiarailliano.com

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